Micaela Capobianco PhD Università “Sapienza” VALUTARE LO SVILUPPO COGNITIVO Test intellettivi e scale psicomotorie
Valutazione # Diagnosi Valutazione: interpretare un profilo neuropsicologico individuale del b., rispetto alla definizione e andamento delle diverse abilità Diagnosi dal greco “διαγνοσίσ” che significa “riconoscere attraverso” : scopo di individuare quei tratti comuni che riconducono ad una condizione clinica riconosciuta, etichetta definita
Diagnosi può essere effettuata, in base al tipo di disturbo, a determinate età secondo le norme dell’OMS condivise dalla comunità scientifica Valutazione, come “diagnosi funzionale” può essere effettuata a qualsiasi età al fine di delineare un “profilo delle funzioni di un soggetto”
Profilo neuropsicologico Valutazione Linguistiche e apprendimenti Motorio/ prassiche Visuo percettive Memoria e attenzione Caratterizzazione specifica delle diverse funzioni mentali/cognitive di un soggetto
Diagnosi può essere effettuata, in base al tipo di disturbo, a determinate età secondo le norme dell’OMS condivise dalla comunità scientifica Valutazione, come “diagnosi funzionale” può essere effettuata a qualsiasi età al fine di delineare un “profilo delle funzioni di un soggetto”
Diagnosi: accezione relativamente stabile, attribuzione di un’ etichetta diagnostica Valutazione: processo dinamico E’ un momento iniziale e finale della diagnosi e della terapia: Verifica risultati raggiunti Modificazioni prodotte Successo ed insuccesso del trattamento
Rapporto stretto tra valutazione e diagnosi La valutazione precede sempre la successiva attribuzione di una categoria diagnostica (fanno parte dell’iter psicodiagnostico) Sia la valutazione che la diagnosi fanno riferimento ad altri aspetti dell’iter psicodiagnostico: l’anamnesi, l’osservazione clinica della sintomatologia
Diagnosi, dal greco “διαγνοσίσ” che significa “riconoscere attraverso” Identificazione attraverso: Dati anamnestici Sintomi e i segni clinici Risultati delle valutazione mediante strumenti e/o esami di laboratorio Criteri temporali e contestuali
Criteri diagnostici per F84.0 Disturbo Autistico [299.00] 1) Compromissione qualitativa in almeno due aspetti nell’area dell’interazione sociale b Ad es.: 1) incapacità di sviluppare relazioni coi coetanei adeguate al livello di sviluppo 2) mancanza di reciprocità sociale o emotiva 2) Compromissione qualitativa in almeno un aspetto nell’area della comunicazione Ad es.: 1) uso di linguaggio stereotipato e ripetitivo o linguaggio eccentrico
Criteri diagnostici per F84.0 Disturbo Autistico [299.00] 3) Almeno una modalità di comportamento interessi e attività ristretti, ripetitivi e stereotipati Ad es.: 1) persistente ed eccessivo interesse per parti di oggetti; 4) Ritardo e funzionamento anomalo nello sviluppo motorio, linguistico e sociale prima dei 3 anni
Criteri diagnostici per F84.0 Disturbo Autistico [299.00] 6) L’anomalia non è meglio attribuibile ad un’altra o ad altre categorie diagnostiche che presentano tratti in comune, quali la Sindrome di Rett, Disturbo misto del linguaggio, Mutismo selettivo I criteri soddisfano in modo specifico le caratteristiche del quadro clinico dell’autismo e non altri quadri che hanno dei tratti in comune
Devono essere soddisatti.. Criterio di presenza/assenza: elenco di un certo numero di comportamenti, segni e sintomi Criterio di numerosità: i comportamenti specifici devono essere presenti in un certo numero Criterio temporalità/contestualità: i comportamenti devono manifestarsi per un certo numero di tempo e in uno o più situazioni
Concetti di intelligenza e sviluppo alla base delle due scale La concezione "composita" dell'intelligenza: l'abilità mentale è concepita come composta di molteplici processi/componenti; La concezione "unitaria": legata alla teoria monofattoriale di Spearman. Un fattore g è comune a compiti di intelligenza di natura diversa Teoria stadiale (Piaget): “set” di domini cognitivi indipendenti 13
L’ETA’ MENTALE E’ un concetto fondamentale specialmente se si lavora nell’ambito dell’età evolutiva. Per calcolare l’età mentale si deve presupporre che essa corrisponda all’età di sviluppo o età intellettiva L’età mentale è la chiave per la quantificazione dell’INTELLIGENZA Si calcola sommando all’età base, i mesi “guadagnati” rispondendo alle prove dei livelli successivi Nome Cognome del docente
Q.I. = età mentale / età reale x 100 Il Q. I. QUOZIENTE INTELLETTIVO (Q.I.) considerando età mentale ed età cronologica Q.I. = età mentale / età reale x 100 SOGGETTO B : Età cronologica= 12 Età mentale = 10 Q.I.= 10/12 x 100= 83,3 SOGGETTO A : Età cronologica= 7 Età mentale = 6 Q.I.= 6/7 x 100= 85,7 Il Q.I. nella norma per definizione dovrebbe essere pari a : 100 Nome Cognome del docente
Nome Cognome del docente ""QI-deviazione" QI basato su distribuzione statistica dei punteggi, con media 100 e Deviazione Standard 15. La maggior parte dei soggetti ottiene punteggi tra 85 e 115. Nome Cognome del docente 16
RITARDO MENTALE Caratteristiche diagnostiche La caratteristica fondamentale del Ritardo Mentale è un funzionamento intellettivo generale significativamente al di sotto della media che deve essere accompagnato da significative limitazioni nel funzionamento adattivo in almeno due delle seguenti aree: comunicazione, cura della propria persona, vita in famiglia, capacità sociali/interpersonali, uso delle risorse della comunità, autodeterminazione, capacità di funzionamento scolastico, lavoro, tempo libero, salute e sicurezza. L’esordio deve avvenire prima dei 18 anni. Il Ritardo Mentale ha molte diverse etiologie e può essere o meno legato ad altre patologie.
Gradi di gravità del Ritardo Mentale Possono essere specificati 4 gradi di gravità del Ritardo Mentale, che riflettono il livello della compromissione intellettiva: Ritardo Mentale Lieve (livello del QI da 50-55 a circa 70) Ritardo Mentale Moderato (livello del QI da 35-40 a 50-55) Ritardo Mentale Grave (livello del QI da 20-25 a 35- 40) Ritardo Mentale Gravissimo (livello del QI sotto 20 o 25) Ritardo Mentale, Gravità Non Specificata
Criteri descritti nei Manuali Diagnostici..DSM V DSM-V-TR, Diagnostic and statistical Manual of Mental Disorder Manuale diagnostico e statistico dei disturbi Mentali- V
Test di intelligenza: età prescolare età scolare adolescenza ed età adulta LE SCALE WECHSLER: prevedono coinvolgimento dellle abilità di linguaggio LE SCALE LEITER: costruite per soggetti con deficit linguistici (Test di intelligenza non verbale) Nome Cognome del docente
WESCHLER-BELLEVUE FORMA II WISC Weschler Intelligence Scale for Children (Weschler, 1949) WAIS Weschler Adult Intelligence Scale (Weschler, 1955) WPPSI Weschler preschool and Primary Scale of Intelligence (Weschler, 1967) WAIS-R Weschler Adult Intelligence Scale-Revised (Weschler, 1997) ADULTI WISC-R Weschler Intelligence Scale for Children- Revised (Weschler, 1974) 6-16 AA WPPSI-R Weschler preschool and Primary Scale of Intelligence-Revised (Weschler, 1989) 4-6 AA Nome Cognome del docente
Divise in due scale: 6 subtest verbali; 6 subtest di performance Le scale Wechsler misurano un fattore generale (QI totale), un sotto-fattore verbale (QI verbale) e un sotto-fattore operativo (QI performance) Divise in due scale: 6 subtest verbali; 6 subtest di performance Versioni diverse a seconda dell’età dei soggetti: WAIS-R per gli adulti, WISC-R per bambini e adolescenti (6-16 anni), WPPSI per bambini di 4-6 anni subtest la somministrazione è individuale Nome Cognome del docente 22
QI VERBALE 87 QI TOTALE 93 QI PERFORMANCE 100 Nome Cognome del docente
Subtest e abilità sottostanti Completamento di figure Ricostruzioni di oggetti Disegno con cubi Cifrario Storie figurate Labirinti Abilità visuo-spaziali Organizzazione sequenziali Somiglianze Vocabolario Comprensione Memoria di cifre Informazioni Aritmetica Abilità di concettualizzazione verbale Conoscenze acquisite Nome Cognome del docente 24
Lo sviluppo nei primi 3 aa Processo complesso e dinamico: insieme di molteplici abilità che si costruiscono insieme, strettamente legate tra loro nello sviluppo Sviluppo psicomotorio, neuropsicologico, funzionale Sviluppo come risultato interazione tra individuo e ammbiente (ruolo dei genitori,diade madre bambino) Motorio/ prassiche linguistiche Visuo percettive Memoria e attenzione
Strumenti di valutazione Scale di sviluppo psicomotorio (0-4) Psicometriche Stadiali Bayley Scales of Infant Development (BSID-III,2010): 0-42 mesi Scale piagetiane Uzgiris-Hunt (1975): 0-24 mesi “Il Primo Vocabolario del Bambino” (PVB), Caselli et al.,1995; 2007 26
Classificazione in due principali categorie di disturbo di linguaggio: Disturbi primari (o specifici): difficoltà in aree specifiche all’interno di un funzionamento globale più o meno adeguato (DSL) 2) Disturbi secondari (ritardo globale): Difficoltà nelle abilità spiegate da un ritardo di sviluppo o cognitivo generale