Modernizzazione e sviluppo delle aree arretrate 4/12/2017 Modernizzazione e sviluppo delle aree arretrate Prof. Emmanuele Pavolini
Tema di ricerca Ruolo variabili culturali e istituzionali nel processo di sviluppo economico soprattutto di aree arretrate Presenza di tre tipi di teorie nel tempo: teoria della modernizzazione teoria della dipendenza Political economy comparata
Teoria modernizzazione Secondo dopoguerra – U.S.A. Tema di fondo: paesi arretrati in quanto caratterizzati da società tradizionale (elementi strutturali e culturali) Nel lungo periodo passaggio a modernizzazione à la “occidentale” Differenti tipi di teorie
Teorie modernizzazione: struttural-funzionalismo Ritardo nella aree arretrate dovuto ad aspetti culturali Presenza di norme legate all’ascrizione invece che alla prestazione Azione economica ispirata ad “azione tradizionale” più che ad “azione razionale” Azione nuove élite + differenziazione funzionale nel paese come meccanismo cambiamento => creazione di tensioni da sviluppo => Ruolo Stato
Teorie modernizzazione: stadi di sviluppo e convergenza Rostow (1960): cinque stadi di sviluppo Società tradizionale Precondizioni per il decollo Decollo economico Spinta verso la maturità Elevati consumi di massa Focus: precondizioni per il decollo – élite in grado di sviluppare Stato che: trasforma agricoltura, crea infrastrutture e sistema fiscale, favorisce creazione mercato nazionale Risultato finale: convergenza fra paesi
Teoria della dipendenza Critiche teoria modernizzazione: Concezione ottimistica, inevitabile e unilineare dello sviluppo Contrapposizione società tradizionale e moderna Rapporto sempre positivo fra aree arretrate e esterno Ipotesi che motore di sviluppo sia endogeno Critica a partire dalla fine degli anni ‘60 anche a seguito fallimenti in alcuni percorsi di sviluppo (America Latina)
Conclusioni teoria dipendenza sul percorso di sviluppo Non esiste percorso lineare ed unico: molteplicità percorsi Percorso di sviluppo influenzato anche da fattori esogeni e contingenti (guerre, etc.) (vincoli da parte dei “first comers”) Fondamentale il tipo di risposta dei fattori endogeni rispetto a quelli esogeni
La “political economy” comparata Dagli anni ’70 Critica ad entrambe teorie precedenti per errori di impostazione sostanzialmente omogenei e non capaci di descrivere processi di differenziazione fra percorsi di sviluppo Potenziale ruolo centrale Stato (strutture burocratiche efficienti ed élite statali “isolate” da interessi di parte) nello sviluppo economico e sua capacità di “negoziare” fra vincoli e risorse esterne Ritorno di attenzione a variabili culturali: confucianesimo, network e modello di sviluppo asiatico (Hamilton, 1994)