Struttura del bilancio annuale del Comune

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Bilancio sociale e rendiconti
Advertisements

La programmazione e il bilancio comunale A cura di Bruno Pierozzi Dip
ORDINAMENTO FINANZIARIO EE.LL.
IL BILANCIO DELLENTE LOCALE. Lo schema di bilancio (annuale e pluriennale) e la relazione previsionale e programmatica sono: approvati dalla Giunta Comunale;
1 L a r i l e v a z i o n e d e i r i s u l t a t i d e l l a g e s t i o n e L a r i l e v a z i o n e d e i r i s u l t a t i d e l l a g e s t i o n.
1 LIUC Università Carlo Cattaneo Facoltà di Economia Laurea specialistica in Amministrazione Aziendale e Libera Professione CORSO DI Analisi Finanziaria.
Il bilancio degli enti locali
LIUC Università Carlo Cattaneo Facoltà di Economia
Corso di formazione in materia di enti locali Torino 28 febbraio 2008 Massimo STRIGLIA, A cura di: Massimo STRIGLIA, Dottore commercialista, Revisore Contabile.
Il Piano Esecutivo di Gestione
Entrate ed uscite dei Comuni: analisi delle principali voci e rapporto con la articolazione organizzativa.
Il sistema della programmazione
Il Rendiconto del 2008 Area Attività di Supporto Provincia di Piacenza.
Fasi delle spese art. 182 tuel
Tra le spese nel bilancio di previsione vi sono alcune voci da esaminare Ammortamento Fondo di riserva (si collega al principio della flessibilità del.
Legge 142 “ordinamento delle autonomie locali”
Rilevazioni preventive a medio e lungo termine StatoRegioniProvince /Comuni DpfPiano regionale di sviluppo Linee programmatiche e piano generale di sviluppo.
Cisl – Frascati maggio 2008 FASI E SISTEMA DI BILANCIO FASI E SISTEMA DI BILANCIO STRUMENTI E METODOLOGIE STRUMENTI E METODOLOGIE BILANCIO ANNUALE DI PREVISIONE.
FORMAZIONE DEI BILANCI DI ATENEO Pisa 13 Maggio 2011 MANUALE DI AMMINISTRAZIONE Donati Miriana.
IL SISTEMA DI BILANCIO DEGLI ENTI LOCALI
Il bilancio degli enti locali
Il Rendiconto del 2007 Provincia di Piacenza Area attività di supporto.
ASSESSORATO AL BILANCIO COMUNE DI CARMIGNANO BILANCIO DI PREVISIONE 2011.
Gli amministratori ed i dirigenti quali soggetti
Il bilancio degli enti locali
Elementi Base Di Contabilità Finanziaria Seminario Formativo 1/3/2007 Relatore: Dott. Marco Domenicucci.
1 Provincia di Rovigo Assessorato al Bilancio. 2 Presentazione a cura dell’Assessore Giorgio Grassia Bilancio di Previsione 2013.
Sintesi delle novità introdotte
Correggio, 9 Aprile 2013 Settore programmazione finanziaria Consegna documenti consuntivo esercizio 2012.
1 Rendiconto della Gestione dell’esercizio finanziario 2006 Assessorato al Bilancio.
COMUNE DI SERDIANA ASSESTAMENTO AL BILANCIO DI PREVISIONE 2013 PRESENTA IL SINDACO ROBERTO MELONI.
1 Governare la città con il bilancio Macerata, 5 dicembre 2011 Dott. Andrea Biekar.
LA REDAZIONE DEL BILANCIO:
La gestione del bilancio Terminata la fase di programmazione inizia la gestione del bilancio (rilevazioni concomitanti) Oltre alla gestione delle Entrate.
Conto economico Evidenzia i proventi e i costi di competenza dell’esercizio e il risultato economico conseguito Ha una struttura scalare in modo da evidenziare.
1 L’Ente Locale può essere considerato come: un’azienda compostapubblica nella quale coesiste una gestione erogativa Attività istituzionali volte al soddisfacimento.
1 Bilancio di Previsione Fonti normative: 4 Decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267 “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali” 4 D.P.R.
Relazione tecnica del BILANCIO di PREVISIONE per l’anno 2015.
1 LIUC Università Carlo Cattaneo Facoltà di Economia Laurea specialistica in Amministrazione Aziendale e Libera Professione A.A / 2014 CORSO DI Analisi.
LA STRUTTURA DEL BILANCIO
COMUNE DI CECINA Rendiconto di Gestione Il Risultato Complessivo della Gestione Risultato Complessivo della Gestione GESTIONE ResiduiCompetenzaTotale.
BILANCIO 2007 I CONTI DEL CITTADINO Come verranno spesi i soldi di tutti COMUNE DI SAN GIACOMO DELLE SEGNATE.
Previsione esercizio finanziario 2015
CHIAVI DI LETTURA DEL BILANCIO Entrata Per titoli Per categorie Per risorse Spesa Per titoli Per funzioni Per servizi Per interventi.
Bilancio di previsione annuale dello Stato
BILANCIO 2014 Comune di Pedrengo CONSIGLIO COMUNALE 16 SETTEMBRE 2014 Relazione del Sindaco con delega al Bilancio Gabbiadini Gabriele.
ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI DI NOLA GIOVEDI’ 29 OTTOBRE 2015 IL SISTEMA DEI CONTROLLI RELATORE: DR. GIACOMO CACCHIONE 1.
COMUNE DI DESENZANO DEL GARDA Servizi Finanziari BILANCIO DI PREVISIONE Esercizio finanziario 2013.
COMUNE DI SAN VITTORE OLONA Provincia di Milano Consiglio Comunale 09 Marzo 2011 BILANCIO DI PREVISIONE 2011 LINEE GUIDA DELLE SCELTE PER IL 2011 Ass.
BilancioPreventivo ENTRATE CORRENTI USCITE CORRENTI ENTRATE C/CAPITALE USCITE C/CAPITALE.
Bilancio dello Stato e Debito pubblico
OIC 13 Rimanenze. OIC 13 – R IMANENZE Sono beni destinati alla vendita o che concorrono alla loro produzione nella normale attività della Società Definizioni.
Cosimo Damiano LATORRE Dottore Commercialista e Revisore Contabile 1 E’ il documento contabile con il quale l’organo politico dell’ente locale pianifica.
Comune di Sospiro Rendiconto QUADRO RIASSUNTIVO DELLA GESTIONE FINANZIARIA GESTIONE ResiduiCompetenzaTotale Fondo di cassa al 1 gennaio ,75.
Bilancio di Previsione 2013 Presentato dall’Assessore al Bilancio Maria Enrica De Martini.
1 3-CONTROLLO 2-ESECUZIONE 1-PREVISIONE Il sistema di programmazione e controllo.
IL RIACCERTAMENTO STRAORDINARIO DEI RESIDUI Roma, 7 gennaio 2015 Ivana Rasi.
PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO NELLE PP.AA - I DOCUMENTI ALLEGATI AL BILANCIO DI PREVISIONE PRIMA DEL D.LGS. 118/2011 -
1 Il SISTEMA BILANCIO A cura Settore Finanze e Programmazione Comune di Castelfranco Emilia, 16 gennaio 2010.
La riclassificazione del bilancio e le sue variazioni alla luce del nuovo sistema contabile Dr.ssa Pietta Elisabetta.
BILANCIO DI PREVISIONE “IL COMUNE DA’ I NUMERI” 2014.
Torna alla prima pagina 1 RENDICONTO DELLA GESTIONE ESERCIZIO 2012 n APPROVATO DAL CONSIGLIO COMUNALE nella Seduta del 29 aprile 2013 Atto n. 14.
Comune di Pontedera 2 BILANCIO 2016 …ANNO DI SVOLTA… ARMONIZZAZIONE CONTABILE EFFETTIVA REVISIONE E SISTEMAZIONE CAPITOLI CONTABILI.
La gestione del bilancio Dott. Giovanni Di Pangrazio Insegnamento “Diritto degli Enti Locali” a.a. 2007/2008.
1 GLI INVESTIMENTI I PROGETTI PRINCIPALI DESCRIZIONEIMPORTO Contratto di servizio Comune/Aster Manutenzioni diffuse Programma sicurezza.
COMUNE DI CASSANO D’ADDA Provincia di Milano Bilancio di Previsione Esercizio 2007.
Comune di Mairano Assessorato alle Politiche di Bilancio e delle Finanze26/11/2009 ASSESTAMENTO GENERALE DI BILANCIO 2009 A cura dell’Assessore Marco Colosio.
Cosimo Damiano LATORRE Dottore Commercialista Revisore Contabile 1 Il titolo III del D.lgs. 267/2000 detta le regole fondamentali per la corretta gestione.
.. ENTRAT E CORREN TI TITOLO I: ENTRATE TRIBUTARIE TITOLO II: ENTRATE DA CONTRIBUTI E TRASFERIMENTI PUBBLICI TITOLO III: ENTRATE EXTRATRIBUTARIE TITOLO.
BILANCIO DI PREVISIONE 2016 COMUNE DI CARINARO Provincia di Caserta In collaborazione con: l’Assessorato al Bilancio, il Servizio Finanziario e il Servizio.
Transcript della presentazione:

Struttura del bilancio annuale del Comune Entrate Titoli secondo la fonte Categorie tipologie dell’entrata Risorse secondo l’oggetto Capitoli unità elementare Spese Titoli aggregati economici Funzioni tipologia dell’attività Servizi singoli uffici Interventi natura economica

Titolo I: spese correnti Titolo II: in c/capitale ENTRATE Titolo I: tributarie Titolo II: contributi e trasferimenti correnti dello Stato o altri enti Titolo III extratributarie Titolo IV : alienazioni, trasferimenti di capitale e riscossione crediti Titolo V: accensione di prestiti Titolo VI : servizi per conto terzi SPESE Titolo I: spese correnti Titolo II: in c/capitale Titolo III: rimborso di prestiti Titolo IV: servizi per conto terzi

Esempio: titolo 1- entrate tributarie Categoria 1 imposte dirette Risorsa  ICI Negli Enti obbligati alla redazione del PEG le risorse devono essere ulteriormente suddivise in capitoli (unità elementari dell’entrata)

Titolo 1: Spese correnti Funzione 1 funzioni generali di amministrazione, gestione e controllo Servizio1organi istituzionali Intervento - spese per il personale Funzione 3: -- polizia locale Servizio 1 polizia municipale Intervento  spese per il personale

Equilibri di bilancio secondo il Tuel Equilibrio di parte corrente: Entrate correnti (titoli I+II+III) = (Spese correnti + quote di prestiti in scadenza) Pareggio finanziario: Entrate di competenza = spese di competenza Equivalenza dei servizi per c/terzi Equilibrio Fonti/impieghi: A ogni spesa in c/capitale devono corrispondere uno o più stanziamenti di entrata indicanti le relative fonti di finanziamento

Equilibrio di parte corrente equilibrio Fonti /impieghi Entrate correnti (titoli 1 +2 +3) Spese correnti Entrate in c/capitale Accensione di prestiti Spese in c/capitale

Il garante del mantenimento degli equilibri di bilancio è il responsabile del servizio finanziario il quale deve verificare la copertura finanziaria su ogni impegno di spesa e dare il visto di regolarità contabile

Iter di formazione, approvazione e controllo del bilancio Il consiglio formula gli indirizzi generali I responsabili dei servizi in collaborazione con gli assessori inoltrano le proposte di bilancio Il bilancio è deliberato dalla giunta Lo schema di bilancio va trasmesso al collegio dei revisori che deve esprimere il suo parere Bilancio e suoi allegati vanno trasmessi al consiglio per l’approvazione che deve avvenire entro il 31/12

La gestione provvisoria Se il consiglio dell’Ente non approva il bilancio di previsione entro l’inizio dell’esercizio a cui il bilancio si riferisce, scatta la gestione provvisoria Possono essere effettuate solo le operazioni necessarie al funzionamento dell’ente e quelle derivanti da obblighi giuridici precedentemente assunti

In bilancio gli stanziamenti di spesa sono articolati in servizi. In pratica possiamo affermare che il bilancio complessivo è composto da tanti bilanci quanti sono i servizi 1: Servizio ….entrate …spese … 1 2

Funzioni Servizi 01- Generali, amministrazione, controllo e gestione 01.Organi istituzionali 02. Segreteria generale … ……………. 05. Gestione dei beni demaniali e patrimoniali 02 – Giustizia 01.Uffici giudiziari 02. Casa circondariale a altri servizi 04- Istruzione pubblica 01. Scuola materna 02. Istruzione elementare

Negli enti obbligati alla redazione del PEG : I servizi sono suddivisi in centri di costo I centri di costo sono suddivisi in capitoli Esempio funzione di istruzione pubblica Servizio scuola elementare ---> centro di costo--mensa scolastica

Art. 165 commi 8 e 9 Tuel A ciascun servizio è correlato un reparto organizzativo, semplice o complesso composto da persone e mezzi, cui è proposto un responsabile A ciascun servizio è affidato, con il bilancio di previsione, un complesso di mezzi finanziari del quale risponde il responsabile del servizio

I centri di costo / servizi e i relativi responsabili sono individuati nel PEG Con l’individuazione dei responsabili del centro di costo si verifica il passaggio dalla fase politica alla fase tecnica: dalla giunta al funzionario (dirigente) dell’ente che gestisce il servizio e che è responsabile dei risultati raggiunti

IL PEG è un documento di programmazione operativa È obbligatorio nei comuni con più di 15 000 abitanti Consente di collegare struttura organizzativa e responsabilità di bilancio Rende concreto il controllo di gestione in quanto in esso vengono determinati i costi e i risultati raggiunti per ogni centro di costo

Un centro di costo è una costruzione contabile riferita a un insieme di operazioni per le quali si determina la spesa inerente al consumo dei fattori produttivi Non esiste uno schema obbligatorio di PEG né una classificazione obbligatoria dei centri di costo. I centri di costo rispecchiano la struttura organizzativa dell’ente

I servizi individuati dal DPR 194/1996 sono 52, ma non necessariamente nel PEG si hanno 52 centri di costo COMUNI DI GRANDI DIMENSIONI I servizi possono essere disarticolati in più centri di costo ESEMPIO: funzioni nel settore sociale - Servizio 1: asili nido, servizi per l’infanzia e per i minori Sub servizio a) mensa Sub servizio b) trasporto

Nei comuni di piccole dimensioni vi è l’esigenza di istituire centri di costo per le attività trasversali, comuni a tutti i servizi Esempio refezione scolastica: il servizio mensa può essere scorporato dalle singole funzioni istruzione materna, elementare ecc. per essere considerato un unico centro trasversale a più servizi

Ipotesi di costruzione del centro di costo: mensa scolastica Entrata: titolo III – categoria: proventi dai servizi pubblici- risorsa: proventi dal servizio mensa scolastica Spesa: titolo I- funzione: istruzione pubblica- servizio: assistenza scolastica Si analizzano le dotazioni e si individua il responsabile Si quantificano le risorse e gli interventi

Analisi delle dotazioni Personale : numero dietisti, cuochi, assistenti Beni strumentali: attrezzature da cucina, frigoriferi ecc. Beni immobili: locali di proprietà, locali in affitto Individuazione del responsabile: economo

Dati finanziari Risorse Rette a tariffa piena Rette a tariffa agevolata Totale risorse Interventi (spese) Costi per il personale Acquisto di beni di consumo Affitto locali Totale spese

Nell’attribuzione dei costi al centro occorre individuare i costi diretti e i costi indiretti. Costi diretti si imputano direttamente al centro (esempio costi per il personale di cucina) costi indiretti sono comuni a più centri (esempio energia elettrica) e devono essere ripartiti

L’attribuzione dei costi comuni a più centri avviene utilizzando criteri razionali su base unica o su base multipla Su base unica -- tutti i costi indiretti si attribuiscono sulla base di un unico parametro (come per esempio il costo primo: somma di tutti i costi diretti) Su base multipla -- ciascun costo indiretto è attribuito in base a uno specifico parametro (esempio ore di funzionamento dei macchinari, metri quadrati dei locali in cui si svolge il servizio prestato … ecc.)

Esempio centro di costo mensa scolastica Costi diretti : per il personale 500 per acquisto di beni di consumo 500 per affitto locali 50 TOTALE costo primo 1 050 Costi indiretti: ° costi per servizi (energia elettrica, spese telefoniche..) Totale complessivo sostenuto dall’ente per tutti i centri nel periodo considerato 800

Supponiamo che l’attribuzione dei costi per servizi allo specifico centro avvenga su base unica Si determinano i costi primi per tutti i centri Si riparte il costo per servizi in proporzione al costo primo (il costo per servizi è considerato funzione diretta del costo primo) ESEMPIO Costo primo complessivo di tutti i centri 4000 (di cui 1050 centro mensa scolastica) Costo per servizi comune a più centri 800 Costo per servizi attribuito al centro mensa scolastica 210 (coefficiente 0,2 x 1050)

Flessibilità del bilancio fondo di riserva: è di ammontare compreso tra lo 0,30% e il 2% della spesa corrente. E’ inserito nella funzione di amministrazione, gestione e controllo. E’ utilizzato con deliberazione della giunta per far fronte a spese correnti non previste Fondo svalutazione crediti: rettifica il valore nominale dei crediti secondo il criterio del presunto valore di realizzo (non corrisponde a impegni di spesa)

Ammortamento È il procedimento attraverso il quale un costo pluriennale viene ripartito tra gli esercizi di competenza È iscritto solo nella parte relativa alla spesa corrente, senza alcuna posta compensativa in entrata L’obiettivo dell’accantonamento è quello di limitare la capacità di spesa allo scopo di finanziare acquisti futuri di beni pluriennali