PENSIERO SIMBOLICO. PRODURRE Parlare automatico, spontaneo Scrivere solo in seguito all’istruzione Dagli errori e le pause (esitazioni) di produzione.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
A cura della prof. Maria Concetta Puglisi
Advertisements

LA RA RIO BO TO FO LO CO GI NO
consapevolezza metafonologica
Sistemi basati su conoscenza Conoscenza e ragionamento Prof. M.T. PAZIENZA a.a
VALENZA SUGGESTIVA DELLE PAROLE
Istituzioni di linguistica
Istituzioni di linguistica
Modi e strategie della comunicazione: differenze tra uomini e donne
Lo sviluppo del linguaggio nel bambino
Il Disturbo specifico di lettura
Scuola Secondaria di 1° Grado - Classe I F - Favara
Un percorso per studenti stranieri
Dallo sviluppo del linguaggio all’apprendimento della letto-scrittura
Gli Apprendimenti nella Disabilità uditiva e le Nuove Tecnologie
Chomsky La grammatica/sintassi è una proprietà della mente
Leggere e scrivere Scuola dell’infanzia e Scuola primaria
MULTICULTURALITÁ E APPRENDIMENTO LINGUISTICO (M-Z)
Mentre lerrore grammaticale è generalmente attribuito a ignoranza della lingua e facilmente scusato, lerrore pragmatico non viene percepito.
Inconsapevoli, respiriamo la lingua come l’aria e la produciamo
Linguaggio: sistema di comunicazione che permette di trasmettere informazioni (significati) attraverso dei comportamenti (segnali) che devono essere interpretati.
LINGUAGGI DI PROGRAMMAZIONE
Elementi di Informatica
Che cos’è l’annotazione di un corpus?
Chomsky La grammatica/sintassi è una proprietà della mente Distinta dalla capacità di comunicare E una facoltà autonoma ed innata La comunicazione è solo.
Istituzioni di linguistica a.a Federica Da Milano
LA FUNZIONE E LA FORMA DELL’INTERIEZIONE
Vaiano, 15 dicembre 2011 ACCADEMIA DELLA CRUSCA Dalloralità alla scrittura.
Prerequisiti Saper comprendere e rielaborare un testo scritto
Dalla comunicazione alla lingua
Il comportamento dellesaminatore nelle prove di produzione orale Siena, 17 settembre 2010.
Assiomi della comunicazione
IL VERBO I modi & I tempi Antonio D’ Alterio & Raffaele Errichiello
SINTASSI.
Innanzitutto la lingua: la sua conoscenza ci fa eguali conoscenza abilità competenza comunicativa di cittadinanza uso/usi Tutti i cittadini hanno pari.
MODELLO A DUE VIE DI LETTURA
Commissione Autovalutazione
LA COMUNICAZIONE dott. Claudia Mazzocchin.
LA COMUNICAZIONE EFFICACE
FASE 1: OSSERVA L’INSEGNANTE, GLI STUDENTI E I CONTENUTI DELLA LEZIONE
Linguaggi per COMUNICARE
L’autobiografia “Autobiografia” è una parola che deriva dal greco e significa “scrivere la propria vita”. Quindi il protagonista delle vicende narrate.
Ricerca Internazionale IEA-PIRLS
PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE DOCENTE: PELLEGRINETTI ENRICA
Istituzioni di linguistica a.a
La riflessione sulla lingua nelle Indicazioni nazionali
DOTT.SSA Teresa Colonna
L’ANALISI DELLA SCRITTURA
DISTURBI DELLA COMUNICAZIONE
Figure retoriche Si chiamano figure retoriche i diversi aspetti che il pensiero assume nel discorso per trovare efficace e viva espressione.
IL M E T O D O. IL METODO IL METODO DEFINIZIONI E REQUISITI DEFINIZIONI E REQUISITI METODO vs OBIETTIVO METODO vs OBIETTIVO LE DUE DIMENSIONI DEL METODO.
DISTURBI DEL LINGUAGGIO
APPRENDERE Comprendere e produrre il parlato e’ conseguenza di processi di maturazione piu’ che di apprendimento (i bimbi apprendono spontaneamente)
Istituzioni di linguistica
Linguaggio come processo cognitivo
Comunicare con le parole
Istituzioni di linguistica
Istituzioni di linguistica
La produzione del linguaggio – II parte
I testi regolativi indicano le regole cui bisogna attenersi per svolgere correttamente una determinata attività. Tali regole possono presentarsi sotto.
COMUNICAZIONE CELEBRE MODELLO Codifica Decodifica Messaggio Contesto
PROTOCOLLO DI INTESA 10 FEBBRAIO 2014 PER LE ATTIVITA’ DI IDENTIFICAZIONE PRECOCE DEI CASI SOSPETTI DI DSA DI CUI ALL’ART. 7 COMMA 1 C.1 DELLA LEGGE 8.
Tutto il problema della vita è dunque questo:
MODELLO KRASHEN APPROCCIO NATURALE.
IL VERBO Lavoro realizzato dagli alunni: Colucci Domenico
Elementi di linguistica italiana. Le strutture dell italiano.
FRAMEWORK EUROPEO DELLE COMPETENZE LINGUISTICHE ELEMENTARE - A1ELEMENTARE - A2 INTERMEDIO - B1 AscoltoRiesco a riconoscere parole che mi sono familiari.
Il linguaggio – parte prima A cura di Eleonora Bilotta.
Che cos’è la linguistica?
COMUNICAZIONE TRASFERIMENTO DI INFORMAZIONI MEDIANTE SEGNALI DA UNA FONTE AD UN DESTINATARIO (C. Shannon e W. Weaver, Teoria matematica della.
La pragmatica Studia quegli aspetti che riguardano il linguaggio come azione; studia il parlare come forma di agire linguistico che si svolge all’interno.
Transcript della presentazione:

PENSIERO SIMBOLICO

PRODURRE Parlare automatico, spontaneo Scrivere solo in seguito all’istruzione Dagli errori e le pause (esitazioni) di produzione ai meccanismi per parlare Le imperfezioni sono la normalita’. Non realizziamo la loro presenza ma sono sempre presenti Errori e pause non accadono a caso ma in posizioni specifiche all’interno del linguaggio prodotto. In particolare dove ci sono difficolta’

PRODURRE Pause vuote o riempite con ripetizioni o interiezioni (ehm, oh, mah, ecc…) Nel discorso sono riconoscibili fasi esitanti (pause vuote) in cui viene pianificato il discorso e fasi fluenti in cui viene prodotto Posizioni occupate da pause per pianificare il discorso: 1) Giunture grammaticali = fra una frase e l’altra; 2) All’interno di una frase = fra il soggetto ed il resto della frase

PRODURRE Errori: scambi, anticipazioni, ecc…. Parafasie fonemiche: cimena, disonauro, tobboni, ciaccavite, getaleria, ecc….

PRODURRE PRODUZIONE: Pianificazione ed esecuzione del discorso PIANIFICAZIONE: un pensiero da esprimere, selezione degli elementi lessicali (lemmi) e loro assegnazione della funzione sintattica all’interno del sintagma: soggetto, verbo, oggetto; ordine grammaticale e coniugazione del verbo in base al tempo (presente, passato, ecc…); l’aspetto fonologico viene stabilito nella trasformazione dei lemmi in lessemi

PRODURRE REALIZZAZIONE: articolazione delle frasi seguendo sequenzialita’ e ordine temporali e la coordinazione dei muscoli fonatori Il parlante prende numerose decisioni relative al suo eloquio: rilevanza per attirare l’attenzione dell’ascoltatore, tipologia del discorso (richieste, affermazioni, ecc….) PIANIFICAZIONE e REALIZZAZIONE si basano probabilmente su costituenti linguistici piu’ brevi di una frase ma piu’ lunghi di una parola

PRODURRE Fra i fattori per la scelta dei costituenti nel processo di produzione linguistica c’e’ sicuramente l’uso dell’articolo determinativo e indeterminativo: alla prima occasione in cui si descrive qualcosa si usa quello indeterminativo per poi passare a quello determinativo. Es: sono uscito ed ho visto un orso; sono uscito ed ho visto l’orso. Il diverso uso di questi due articoli ci permette anche alcune importanti inferenze, es: nella sua borsa c’era un orologio; nella sua borsa c’era l’orologio (inferenza di furto).

PRODURRE CONVERSAZIONE: Solitamente non produciamo singole frasi ma conversiamo con i nostri interlocutori. Tipologie diverse di conversazioni adeguate a situazioni sociali diverse. Scelta del codice linguistico piu’ adeguato: lingua ufficiale o dialetto, e dello stile formale- informale Turno nel parlare a seconda della situazione in cui si svolge la conversazione

PRODURRE Il turno nella conversazione e’ regolato ma lo e’ molto meno nelle situazioni informali rispetto a quello piu’ formali Tre regole per il turno: 1) chi parla sceglie di parlera’ dopo (solitamente rendendo esplicito questo desiderio con una richiesta diretta, es: vero Lorenzo?); 2) se non viene scelto il prossimo parlante applicando la 1, chiunque puo’ prendere il turno; 3) il parlante puo’ continuare ma non e’ obbligato a farlo. Queste regole vengono applicate in sequenza

PRODURRE Queste regole normalmente garantiscono lo svolgersi di conversazioni civili (dibattiti politici?!) in cui non ci sono sovrapposizioni e pause troppo lunghe e in cui tutti hanno la possibilita’ di parlare Segnali Non Verbali per “passare il turno”: tono discendente, allungamento delle ultime sillabe, interruzione dei gesti che accompagnano l’eloquio, struttura grammaticale (simile al “punto” nella scrittura)

PRODURRE APERTURA e CHIUSURA di una conversazione (che non e’ sempre necessaria: ascensori, seggiovie, code, posti assegnati, sale d’attesa) Apertura: “chiamate” esplicite per orientare l’attenzione dell’ascoltatore, es: Chi sta cercando? Dica pure! Cerca qualcuno? Chi effettua la chiamata solitamente offre anche l’argomento della conversazione Chiusura: Procedure rigide con espressioni di conclusione: E’ vero. Giusto. D’accordo.

PRODURRE Chiusura: Affinche’ ci possa essere una chiusura di una conversazione ci deve essere accordo fra gli interlocutori e quando uno conclude gli altri non aprono un nuovo argomento Se non c’e’ accordo dopo la “chiusura” l’interlocutore apre un nuovo argomento “…ma non ti ho detto cosa mi e’ capitato stamani?” “Come sta tua moglie?” A questo punto le persone che erano in accordo per chiudere la conversazione devono pazientare prima di salutare e andarsene (saluti italiani!)

PRODURRE Tipologie dei parlanti nelle conversazioni: differenze di genere Le donne, quando parlano fra loro, usano piu’ dubitative e interrogative degli uomini Anche in situazioni informali le interruzioni sono solitamente fatte dagli uomini mentre parla una donna Solitamente le risposte degli uomini alla donne sono “risposte minime” dopo lunghe pause (attribuzione di importanza all’argomento, leadership)

PRODURRE SCRITTURA: relativamente recente anni 4000 a.c. Mesopotamia sistema cuneiforme 2000 a.c. Cina sistema logografico (ideogrammi) 3500 a.c. Egitto sistema alfabetico Relazione fra segni grafici e rappresentazione linguistica

PRODURRE Sistema LOGOGRAFICO: simboli che rappresentano significati. Nessuna relazione con il suono. Un sicuro svantaggio e’ l’impossibilita’ di pronunciare una parola nuova

PRODURRE Sistema ALFABETICO: deriva dal sistema geroglifico 1000 a.c. fenici e greci associano alle consonanti anche le vocali per la versione ultima del sistema alfabetico Aumento dell’astrazione nella rappresentazione del significato Visualizzare e quindi rendere permanenti i pensieri ‘Verba volant, scripta manent”