L’EDUCAZIONE AMBIENTALE L’educazione ambientale è una strategia formativa che opera mettendo in relazione le persone con l’ambiente. I suoi obiettivi sono: lo sviluppo di comportamenti positivi per la conservazione del patrimonio ambientale attraverso l’educazione alla natura in senso stretto, fino alla progettazione partecipata, allo sviluppo sostenibile e alla cittadinanza; comprendere la complessità delle relazioni tra natura e attività umane; ricostruire il senso di identità e le radici di appartenenza dei singoli e dei gruppi; sviluppare il senso civico e di responsabilità verso la natura. Le sue origini parlano dell’Educazione Ambientale come una disciplina nata alla fine del secolo scorso (1977) nella capitale della Georgia. Alcuni studiosi affermano fosse nata molto prima. Il concetto di Educazione Ambientale è stato citato nel 1965 nella Conferenza di Bangkok, come uno strumento utile per la conservazione della natura. I documenti e gli eventi che hanno contribuito all’evoluzione di tale concetto sono stati molteplici: 1975-1987: le Conferenze di Belgrado, Tbilisi e Mosca 1992: Rio de Janeiro, il Summit della Terra e il Forum delle ONG 1997: Carta dei Principi di Fiuggi 2002: il Summit di Johannesburg e il seminario parallelo delle ONG 2005-2014: il Decennio dell’Educazione allo Sviluppo Sostenibile (DESS)
L’EDUCATORE AMBIENTALE L’educatore ambientale è un professionista che propone interventi educativi che hanno l’obiettivo di promuovere comportamenti rispettosi verso l’ambiente (educazione allo sviluppo sostenibile), si occupa in particolare di trasmettere i valori di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio ambientale. L’educatore ambientale ha competenze interdisciplinari: sensibilità e conoscenza delle problematiche ambientali (smaltimento dei rifiuti, mutamenti climatici, inquinamento dell’atmosfera e delle acque, riduzione della biodiversità etc.) competenze pedagogiche e didattiche, capacità di gestione dei gruppi competenze scientifiche di ecologia, botanica, zoologia e geologia Può operare all’interno di aree protette (parchi, oasi, riserve etc.), ecomusei, Centri di educazione ambientale, istituti scolastici pubblici o privati, agenzie culturali e di formazione e pubbliche amministrazioni
IL PARCO Il Parco è una riserva naturale. Lo scopo del Parco è quello di conservare e proteggere l’habitat naturale, gli animali, le piante. Indubbiamente il Parco è una inesauribile fonte culturale e ha un importante ruolo educativo che deriva dal legame col territorio in cui ricadono, quindi col tessuto, la storia sociale e culturale locale. L’educazione ambientale nei parchi contribuisce ad acquisire e promuovere le seguenti competenze: Imparare a conoscere il mondo animato e inanimato e le relazioni che intercorrono tra l’uno e l’altro all’interno di un sistema ambientale in costante cambiamento; Sensibilizzare l’economia locale e il turismo ai valori naturali propri dei parchi e all’importanza che questi hanno sul piano della biodiversità; Promuovere un comportamento consapevolmente responsabile che consente di partecipare attivamente alla costruzione dell’ambiente e della società del futuro. Trasmettendo queste competenze, l’educazione ambientale nei parchi dà un contributo importante alla promozione dei valori fondamentali della sostenibilità e all’attuazione delle tre dimensioni chiave dello sviluppo sostenibile. Il principale compito dell’educatore ambientale è quello di sensibilizzare la popolazione alla conservazione e alla tutela della natura.
EDUCAZIONE AMBIENTALE NEI PARCHI E LABORATORI Il ruolo primario del Parco – Fare della natura e del territorio il tema centrale delle sue attività. Parco come “Laboratorio di Sostenibilità”. Due obiettivi fondamentali : 1) Rispetto della terra e dei suoi cicli; 2) Crescita della coscienza ecologica. Nei Parchi vengono privilegiate, nelle attività di educazione ambientale: l’esperienza concreta del lavoro progetto, rendere il territorio un luogo di indagine, mettere in relazione i problemi locali con i fenomeni globali. Tra i percorsi di Educazione Ambientale proposti nella scuola dell’infanzia, la strategia privilegiata è quella del Laboratorio. Nel Laboratorio gli alunni possono sperimentare materiali, situazioni, in situazioni di piccolo gruppo o anche autonomamente. Gli insegnanti possono sperimentare didattiche differenziate, mettere a punto strumenti di osservazione del comportamento del bambino, e riflettere sul proprio stile di apprendimento. Alcuni Laboratori presenti nel nostro territorio: Labter – Laboratorio territoriale di Educazione Ambientale. Tale struttura si occupa di educazione allo sviluppo sostenibile. I L.E.A – Laboratori di Educazione Informazione e Formazione Ambientale. Sono strutture decentrate della Provincia di Roma, istituite per promuovere e diffondere la cultura della sostenibilità.
L’UOMO FA PARTE DELLA SPECIE ANIMALE patrimonio genetico condiviso per l’85% con i primati L’UOMO FA PARTE DELLA SPECIE ANIMALE Eccessiva Urbanizzazione + Eccessivo Uso tecnologie Crisi emotive, psicologiche ed ecologiche “Deficit di Natura” Sempre meno bambini giocano all’esterno a contatto con la natura Sempre più genitori non vogliono che i propri figli si sporchino Urbanizzazione Degrado ambientale Disagio esistenziale Berkley, anni ’90 CORRELAZIONE
Ecologia + Psicologia ECOPSICOLOGIA cura dell’uomo cura del mondo “Pianeta Verde”di Marcella Danon. Prodotto finale del Progetto sperimentale “Equilibri Naturali.Ecopsicologia nei Parchi”di Elena Lori Creazione di un vero e proprio gruppo di Educatori Ambientali che lavorano nelle Aree Naturali Protette modenesi RISTABILIRE LA CONNESSIONE UOMO-NATURA LAVORANDO SUL PIANO AMBIENTALE E SUL PIANO PSICO-EMOZIONALE DELLE PERSONE Andare in natura cercando di attivare tutti i nostri sensi(osservare ciò che ci circonda, ascoltare i suoni ….) Cercare qualcosa che rappresenti quel momento (sassi, fiori, foto, ma anche pensieri …) Vivere la natura in compagnia ma anche in famiglia … LASCIATE CHE I BAMBINI SI SPORCHINO! Fare caso a come ci sentiamo emotivamente e fisicamente
E’ opportuno quindi di parlare di EDUCAZIONE AMBIENTALE E ALLA SOSTENIBILITA’, intesa con quest’ultima il connubio esistente tra processo (che cos’è l’educazione) e il fine (a cosa serve l’educazione), in maniera che insieme possano integrarsi per accrescere. Negli ultimi anni si è assistito ad un cambiamento dell’educazione ambientale, in quanto sono cambiati anche gli stili di vita, le mentalità, quindi la partecipazione attiva del singolo individuo e della collettività al processo di cambiamento. Bisogna quindi educare al cambiamento affinchè ci sia un cambiamenteo dell’educazione. Processo di apprendimento è sostenibile nel momento in cui si realizza Lo sviluppo globale dell’essere umano; allo spesso modo quest’ultimo diventa sostenibile quando permette il realizzarsi Concetto di sostenibilità Di processi di apprendimento che coinvolgono l’essere umano nella sua globalità.
L’EDUCAZIONE CULTURALE NEI MUSEI L’educatore museale si occupa di mettere in atto gli interventi educativi progettati dal responsabile dei servizi, adeguandoli alle caratteristiche dei diversi destinatari. L’educatore: museale: conduce attività e percorsi e predispone laboratori; partecipa a gruppi di ricerca per la realizzazione di attività educative; collabora alla progettazione delle iniziative educative e di progetti innovativi; concorre allo sviluppo dei servizi educativi, segnalando esigenze e problematiche, e proponendo nuove iniziative; predispone gli spazi e la strumentazione assegnata, nell’ambito di sua competenza, di cui è responsabile; collabora alla definizione di modalità e alla predisposizione di strumenti per la documentazione, l’accertamento del gradimento, la verifica e la valutazione delle attività educative realizzate. Il museo è considerato un luogo di educazione informale si avvale di attività sperimentali come: VISITE GUIDATE (A TUTTO IL MUSEO) - VISITE TEMATICHE (AD ALCUNE SALE/VETRINE/SEZIONI) - LABORATORI TEMATICI; ATTIVITÀ LUDICHE IN MUSEO; ESCURSIONI NATURALISTICHE; STAGE ESTIVI; PROGETTI EDUCATIVI COMPLESSI (visite+attività+escursioni+mostre); L’EDUCAZIONE CULTURALE NEI MUSEI
L’EDUCATORE CULTURALE L’educatore socio-culturale promuove la crescita personale, l’inserimento e la partecipazione sociale, accompagna i gruppi, le comunità e le singole persone a sviluppare le potenzialità ludiche, culturali, espressive e relazionali. L’educatore culturale: analizza i bisogni del territorio attraverso analisi di studi e confronti con gli attori sociali; progetta servizi e interventi volti a soddisfare i bisogni individuati; organizza gli interventi educativi pianificando le attività attraverso il confronto con il committente; realizza attività educative rivolte a target differenti; rendiconta le spese sostenute per lo svolgimento delle attività, producendo la documentazione richiesta dal committente; valuta l’intervento educativo, dal progetto al servizio erogato, in base agli obiettivi posti in fase di progettazione; attiva reti territoriali facendosi portavoce dei bisogni. Le strutture in cui può operare sono: luoghi di animazione per bimbi e ragazzi (ludoteca, spazio gioco, spazio famiglia, baby parking, nido d’infanzia, nido familiare/micro nido, centro estivo, centro incontro giovani, laboratorio extrascolastico); luoghi di animazione per anziani (centro/residenza per anziani, casa di riposo, comunità diurna/comunità alloggio, soggiorno estivo); luoghi di animazione territoriale e promozione socio-culturale (servizi di agenzia di sviluppo territoriale e di centro di quartiere, centro culturale, ente di promozione culturale, museo, … .
Si ringraziano gli Enti Romanatura, Ente Regionale per la gestione del sistema delle aree naturali protette nel Comune di Roma e Legambiente, Associazione nata nel 1980, il cui tratto specifico è “l’Ambientalismo Scientifico”, le cui attività sono focalizzate al mantenimento dell’attenzione sulle emergenze ambientali nel Paese per averci dato la possibilità di fare attività di supervisione e tirocinio sul campo.
Bibliografia PDF: Marcella Danon “Pianeta Verde. Nei parchi per trovare se stessi”. Tesi di Dottorato in Qualità della formazione di Silvia Mongili “Comunità locale, sostenibilità, educazione. Percorsi di riflessione verso la costruzione di comunità sostenibili nell’era planetaria”. Aloj Totaro E. e Pepe V., Educazione Ambientale come Educazione allo Sviluppo Sostenibile, Edizioni Scientifiche Italiane s.p.a., Napoli, 1998. Carta dei principi per l'educazione Ambientale orientato allo sviluppo sostenibile e consapevole - Fiuggi 24/4/1997. Galetto. Educare nei parchi – Seminari e incontri di Educazione Ambientale, Pracatinat, Agenzia Regionale per i parchi nel Lazio, 2009.
Sitografia www.atlantedelle professioni.it www.naturaitalia.it www.minambiente.it www.ecopsicologia.it http://ebagiara.jimdo.com www.sardegnambiente.it www.jobtel.it www.cridea.regione.umbria.it http://it.wikipedia.org www.centrostudinatura.it www.educazionesostenibile.it www.comunelaspezia.it www.provincia.roma.it www.ips.it ita.arpalombardi.it www.anms.it