Il Parco Agricolo della Valdinievole

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
La responsabilità sociale nel sistema agroalimentare: opportunità, strumenti e criticità a cura di Nicoletta Saccon Mantova , 9 novembre 2011.
Advertisements

ACQUA – LEGNO - FORESTE – TERRITORIO ELEMENTI DI UN NUOVO PATTO DI SISTEMA PER LE COMUNITA’ LOCALI UN APPROCCIO INTEGRATO AL GOVERNO DEL TERRITORIO PER.
Obiettivi generali 4Migliorare le esternalità che incidono sui fattori di sviluppo del sistema delle imprese 4Favorire lattrazione sul territorio di imprese.
Presentazione del lavoro. Milano, 12 ottobre 2011
Sistema-città.
Il programma EPR e sicurezza alimentare Milano, 4 aprile 2006.
Piano Operativo Nazionale (PON) La Scuola per lo sviluppo 1999 IT 05 1 PO 013 // annualità 2006 Misura 3 - Prevenzione della dispersione scolastica; Azione.
Le relazioni tra ambiente insediativo e parco I luoghi direzionali del parcoI luoghi direzionali del parco Le reti connettive materialiLe reti connettive.
LE POLITICHE DI SVILUPPO LOCALE
Ufficio di Piano Provincia di Ferrara FERRARA.
I nuovi modelli di governance locale: I Sistemi turistici locali
L’agricoltura sociale: risorse, pratiche e percorsi
LA COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA
Risorse agroforestali, biodiversità, suolo
28 ottobre 2006 VERSO IL PIANO STRATEGICO DELLA CITTÀ DI ALGHERO Incontro di presentazione degli obiettivi strategici del Piano Alghero città della conoscenza.
Dott. Mauro Scattolini – Confcooperative Marche - Fedagri
20 novembre 2009 – Ville Ponti, Varese Lagricoltura dellalta pianura lombarda e la multifunzionalità 1 Lalta pianura: un territorio unico.
1 LE LINEE STRATEGICHE DEL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE DELLE MARCHE Lorenzo Bisogni Ancona, 2 marzo 2007 SERVIZIO AGRICOLTURA FORESTAZIONE E.
Programmazione ……. verso lAccordo di Partenariato VALORIZZAZIONE, GESTIONE E TUTELA DELLAMBIENTE (TAVOLO B) Roma, 12 febbraio
STRUMENTI Quadri ed Indirizzi metodologici e normativi Le figure pianificatorie Corso di Pianificazione Territoriale Arch. Daniele Ronsivalle Facoltà di.
Sistemi educativi locali per la sostenibilità Limpegno della Provincia di Roma con la Rete dei L.E.A Tivoli, 13 novembre 2012.
Geografia degli spazi rurali Il fenomeno della seconda casa
Gli scenari del nuovo Piano Territoriale Regionale Paolo Mattiussi Servizio Programmazione Territoriale e Sviluppo della Montagna DIREZIONE GENERALE PROGRAMMAZIONE.
Provincia di Padova Pianificazione Territoriale - Urbanistica
INTRODUCTION LANDSCAPE POLICIES
Gli elementi innovativi della politica di sviluppo rurale La politica di sviluppo rurale nella PAC Palermo 17 e 18 Dicembre 2007 A cura di Serena Tarangioli.
1 secondo forum pubblico con la cittadinanza F a b r i a n o 30 _settembre_ 2006 L E I D E E P E R I L T E R R I T O R I.
Il ruolo territoriale degli Osservatori del Paesaggio nellattuazione della Convenzione Europea Corso di Formazione Parchi naturali, aree protette e reti.
LINTESA REGIONE-PROVINCE PER LA PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE 4 GIUGNO 2008.
LE RACCOMANDAZIONI DI PIACENZA. Le raccomandazioni di Piacenza Qualità urbana e sostenibilità territoriale.
La comunicazione di un profilo territoriale a scopo turistico Corso di laurea specialistica in Editoria e Comunicazione Multimediale a.a. 2006/2007 Tesi.
RETE REALSAN RETEdi AUTORITA e ATTORI LOCALI PER LA SICUREZZA ALIMENTARE E NUTRIZIONALE.
Rete Ecologica Regionale: definizione di un disegno di rete e condivisione del suo recepimento negli strumenti di pianificazione regionale e provinciale.
Area Programmazione e Controllo REGIONE TOSCANA Settore Strumenti della programmazione regionale e locale La programmazione regionale orientata ai territori:
Valutare la sostenibilità del paesaggio
Cofinanziato dalla Commissione Europea. LA NUOVA PAC A partire da Gennaio 2015 Approccio più mirato e adattabile rispetto al passato  Ampia scelta di.
Valorizzazione beni culturali e
Raffaello Cervigni - I servizi per la fruizione delle risorse ambientali I servizi per la fruizione delle risorse ambientali Raffaello Cervigni Servizi.
LECTIO MAGISTRALIS I CONTRATTI DI FIUME IN ITALIA, METODOLOGIE DI RICERCA-AZIONE Un patto per i nostri fiumi: dalla politica dell’emergenza alla prevenzione.
Laboratorio Intercomunale di Serracapriola e Chieuti Per la pianificazione partecipata del processo di rigenerazione territoriale e di rivitalizzazione.
Struttura e contenuti del Programma
L’esperienza acquisita da BIOTEC Il futuro (VII PQ e PNR) Come si raccorda l’attività di BIOTEC con i nuovi programmi Agricoltura ed Ambiente.
Corso di Pianificazione Territoriale Arch. Daniele Ronsivalle
FASE DI PIANIFICAZIONE E DEFINIZIONE DEL PROGETTO DI MASSIMA.
Il punto di partenza Il Programma strategico per la valorizzazione turistica e la promozione territoriale delle Aree Protette e della Rete Natura 2000.
LABORATORIO T.U. Anno ITER PROGETTUALE E ELABORATI – Quadro Normativo – Quadro Storico – Quadro Conoscitivo – Abachi – Quadro Valutativo – Quadro.
Muson Vecchio.
Lorenzo Bono – Ambiente Italia Bologna, 4 Giugno 2015 BLUEAP Il piano di Adattamento di Bologna.
Geografia dell’Unione Europea LEADER Martedì 4 maggio 2010 Dott. Pierluigi Magistri.
PONa3_00016 RESEARCH INFRASTRUCTURE FOR SUSTAINABLE AGRICULTURE AND FOOD IN MEDITERRANEAN AREA PONa3_00016 RESEARCH INFRASTRUCTURE FOR SUSTAINABLE.
Giornate di informazione sull’offerta di istruzione del II ciclo PROVINCIA DI RAVENNA Ufficio X - Ambito Territoriale di Ravenna Il percorso di istruzione.
Geografia dell’Unione Europea Martedì 13 dicembre 2011 Dott. Pierluigi Magistri.
In un contesto di difficoltà e crisi come quello attuale, il PSR diventa uno strumento importante per lo sviluppo e la crescita economica e sociale del.
La cooperazione per lo sviluppo delle aree rurali L’eredità Leader+ Barbara Zanetti LEADER+ - Le reti e la cooperazione tra le aree rurali del Mediterraneo.
Seminario GLI SPAZI DEL POSSIBILE Consiglio Regione Lombardia La montagna: La montagna: un “centro” nel margine un “centro” nel margine Giuseppe.
Nuove prospettive di agricoltura sostenibile Ada Cavazzani Centro Studi Sviluppo Rurale Università della Calabria Convegno “Donne in Agricoltura. Ruolo.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II FACOLTÀ DI ARCHITETTURA IL PSR IN CAMPANIA IL PSR IN CAMPANIA.
Misura 16 Giuliano Polenzani. Misura Cooperazione un nuovo modo per rispondere alle sfide del millennio competitività dell’agricoltura gestione sostenibile.
“Città metropolitane: nuovo livello istituzionale e realtà urbana e territoriale da governare” Bari, 05 Dicembre 2014.
Fondi Strutturali Obiettivo “Competitività regionale” PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE - FERS.
ECOLOGIA E PEDOLOGIA I caratteri delle realtà ambientali
PIANO URBANISTICO COMUNALE WORKSHOP Ambiente – Mobilità sostenibile - Energia Ing. Gianfranco Tozza Caserta 17 febbraio 2015.
VALORIZZAZIONE SOSTENIBILE del P.L.I.S DEL MONTE CANTO E DEL BEDESCO.
Fondamenti di Geografia Modulo B A.a. 2015/2016 Dottoressa Lydia Postiglione.
IL DOCUMENTO STRATEGICO PRELIMINARE DELLA VALLE D’AOSTA Nadia Savoini - Luigi Malfa Aosta, 20 marzo 2006.
Pianificazione È prevenzione La gestione del territorio deve essere la linea guida della pianificazione.
Elaborare una strategia di sviluppo locale con il Metodo Leader Regione Toscana Rete Nazionale per lo Sviluppo Rurale 30 giugno (Firenze Fiera - Piazza.
Università degli studi “Mediterranea” di Reggio Calabria Dipartimento di Agraria.
Localizzazione del PLIS Fonte immagine: Centro Studi sul Territorio, Università degli Studi di Bergamo.
Claudio Brédy Capo Servizio Politiche comunitarie Assessorato dell’Agricoltura e Risorse naturali Gli scenari condivisi delle evoluzioni attese del contesto.
Transcript della presentazione:

Il PARCO AGRICOLO Per una riqualificazione integrata del territorio della Valdinievole Il Parco Agricolo della Valdinievole L’agricoltura contadina multifunzionale e multiproduttiva: una risorsa per il futuro Intervento di Omero Nardini Margine Coperta, 15 marzo 2014

Il parco agricolo: territorio di progetto e progetto di territorio Il parco agricolo come processo (Territorialità attiva) Il parco come processo di costruzione di un progetto agrourbano condiviso, uno spazio di co/progettazione volto in particolare alla costruzione di reti collaborative fra gli attori locali (produttori-consumatori, soggetti pubblici e privati, enti/associazioni ed istituzioni) e all’impegno degli agricoltori per promuovere «sistemi agro-alimentari locali» Il parco agricolo per integrare la pianificazione territoriale con quella agro-ambientale, con i piani di settore e di sviluppo locale. Il parco agricolo quindi come fattore di riqualificazione integrata del territorio, ponendo al centro un modello di agricoltura periurbana multifunzionale e pluriproduttiva ll parco agricolo come elemento ordinatore del territorio della campagna urbanizzata

Il parco agricolo: territorio di progetto strumento di sviluppo integrato per una economia bio-regionale di prossimità messa in valore del ”patrimonio territoriale”, rilocalizzando le economie legate alle risorse locali e producendo così “valore aggiunto territoriale” vantaggi competitivi basati sulla qualità ed attrattività del “quadro di vita” territoriale. VAT: ricadute positive generali e particolari il valore aggiunto delle produzioni resta sul territorio, in particolare nella filiera agro-alimentare, generando un effetto moltiplicatore e nuove “catene di valore” Concezione co-evolutiva fra l’urbano e il rurale, fra territorio, ambiente/energia, agricoltura, cultura Domanda di un approccio multisettoriale/integrato e multilivello (p.e. pianificazione fisica e sviluppo rurale) per un “patto città-campagna”

Il Parco Agricolo: progetto di territorio Integrazione della dimensione dell’uso agricolo del suolo all’interno delle politiche insediative e di pianificazione Rigenerazione/controllo della “matrice agro-ambientale” ed eco-territoriale dell’insediamento (connettività eco-sistemica, green/blue infrastructure, consumo di suolo) Recupero della resilienza insediativa rispetto ai fattori di cambiamento (carbon sink, produzioni energetiche da fonti rinnovabili; controllo del ciclo idraulico), protezione del suolo; Recupero della qualità del paesaggio urbano e periurbano (aree agricole intercluse, frange urbane, vegetazione), per restituire anche una forma finita agli spazi urbani Ricostruzione di una forma insediativa autosostenibile

Perché un PARCO AGRICOLO? per sconfiggere l’idea che vede nel territorio agricolo un “ventre molle” in attesa di edificazione perché il territorio periurbano non è un residuo della crescita edilizia smodata, non è un “vuoto”, ma una eredità da tutelare, e per evitare che gli spazi agricoli periurbani siano sottoposti ad un processo di ulteriore urbanizzazione e frammentazione per promuovere il carattere multifunzionale dell’agricoltura periurbana (produzione di ben alimentari, presidio ambientale, qualità del paesaggio, loisir, ricettività, agricoltura sociale) per assicurare la presenza dell’agricoltura nei contesti periurbani e di pianura, orientandola verso modelli qualitativi e multifunzionali perché lo spazio agro-forestale, con le sue dotazioni storiche, è il fondamento per un sistema insediativo policentrico e per uno sviluppo locale autosostenibile e perché la campagna è un fattore di qualità della nostra vita Per una relazione profonda, non gerarchica fra campagna e città

IL PARCO AGRICOLO Il parco agricolo non è un progetto vincolistico e conservativo, ma costruisce uno scenario di autosviluppo locale, che integra le risorse agroambientali, culturali e paesaggistiche, turistiche e enogastronomiche per sviluppare nuove economie nel territorio, prevenire rischi ambientali e migliorare la qualità della vita delle popolazioni

Esperienze di parco agricolo Il Parco Agricolo è diventato centrale nel dibattito sulla riqualificazione del margine città/campagna. Sostegno di Cia e Coldiretti Numerose esperienze: in Europa (14 parchi periurbani): Parco agrario del Baix Llobregat (Barcellona); GrunGurtel di Francoforte; Code Vert di Rennes; Parco Naturale del Vexin Français In Italia: Parco Agricolo Sud di Milano; Parco del Po Ticinese, Parco Nord di Ferrara, progetto del Parco Agricolo della Piana di Prato, Patto città-campagna ai margini di Bologna, Parco agricolo ecologico di Bergamo, Parco agropaesaggistico metropolitano fra Bacchiglione e Brenta, …

Il parco agricolo di Baix de Llobregat (1986) Risposta alla forte pressione urbana della città di Barcellona sulle terre agricole della foce del fiume Llobregat -3320 ha di territorio- 14 comuni Coltivazioni: 64% ortaggi (solo 1% in serra) 26% alberi da frutto, 10% altro Allevamenti: pecore =170.000 unità, polli “PRAT” =150.000 l’anno indicazione geografica di produzione riconosciuta a livello Europeo). Le aree agricole coltivate forniscono occupazione per circa 2600 addetti, che contribuiscono al 3% del PIL della regione Catalana 8

Parco Agricolo sud Milano “di Cintura metropolitana” 9

PARCO AGRICOLO MILANO SUD Dimensioni: 46300 ha (50 % territorio metrop.) 39.900 ettari di sup. agricola 1400 aziende agricole, 4000 addetti Il paesaggio agricolo è definito da: complessa rete irrigua naturale e artificiale maglia stradale agricola con filari alberati numerosi elementi di pregio storico architettonico aree protette, zone boscate e ambiti di interesse paesistico/ambientale numerosi fontanili e aree attrezzate. OBIETTIVI principali -riqualificazione del sistema delle acque -mantenimento della continuità delle aree verdi e agricole -valorizzazione del sistema delle cascine e dei nuclei storici -miglioramento della fruizione pubblica degli spazi agrari

Il Parco agricolo della Piana di Prato: sintesi di progetto Comuni coinvolti 8,70 00 ha di aree agricole

La riprogettazione del margine urbano-rurale multifunzionale 12

13

Visione strategica e prime esplorazioni progettuali agro paesaggistiche La porta del parco: Podere regno di Sotto a S.Giorgio: aree pubbliche Assetti agrari Pluriproduttivi e Rigeneraizone del Paesaggio su due aziende 14

Il sistema agroalimentare locale Nella politica territoriale ed urbana di tutela e riqualificazione del territorio agricolo è fondamentale la progettazione delle filiere a dimensione locale Le filiere corte costituiscono una opportunità per lo sviluppo sostenibile del territorio e per una economia diversificata, di tipo bioregionale solida ed integrata con altre attività Permette di perseguire insieme benefici economici, sociali ed ambientali, in particolare: Favorisce il controllo del mercato da parte dei produttori Costituisce un effetto moltiplicatore del reddito e nuove “catene di valore” Impegna agricoltori e consumatori ad un patto di mutuo rispetto dell’ambiente e del territorio Orienta verso la sovranità e la sicurezza alimentare

Le potenzialità della filiera corta 19

Il sistema agroalimentare locale Nella politica territoriale ed urbana di tutela e riqualificazione del territorio agricolo è fondamentale la progettazione delle filiere a dimensione locale Le filiere corte costituiscono una opportunità per lo sviluppo sostenibile del territorio e per una economia diversificata, di tipo bioregionale solida ed integrata con altre attività Permette di perseguire insieme benefici economici, sociali ed ambientali, in particolare: Favorisce il controllo del mercato da parte dei produttori Costituisce un effetto moltiplicatore del reddito e nuove “catene di valore” Impegna agricoltori e consumatori ad un patto di mutuo rispetto dell’ambiente e del territorio Orienta verso la sovranità e la sicurezza alimentare

Il parco agricolo: una straordinaria opportunità Per il mondo agricolo Per la dimensione locale dell’economia Per i consumatori critici Per la riqualificazione del territorio e per ricostruire una forma insediativa autosostenibile Per la qualità dell’abitare

L’IDEA DI BIOREGIONE Bioregione: visione inclusiva degli aspetti ecologici, sociali e economici definiti a livello di un territorio Contesto nel quale si chiudono i cicli: acque, energia, rifiuti, cibo, reti ecologiche Il suo territorio è un bacino fluviale, una catena montuosa o altra area omogenea per i caratteri naturali degli ecosistemi (clima, suolo, flora, fauna) e per i caratteri sociali degli abitanti (identità storica e culturale, senso di appartenenza). Una bioregione è delimitata dai confini "oggettivi" dei suoi ecosistemi e dai confini "soggettivi" delle sue popolazioni e deve essere ampia da consentire l'integrità degli ecosistemi e piccola affinché le comunità la considerino casa propria.

LA BIOREGIONE DIMENSIONI: da migliaia a centinaia di migliaia ettari (bacini idrografici, provincie, piccoli stati) IDENTITA’ ECOLOGICA: un mosaico di usi delle terre e delle acque, intrecci di risorse che creano gli habitat dove possono convivere molte specie IDENTITA’ SOCIALE: l’identità storico-culturale consente ad una comunità locale il diritto-dovere di decidere il proprio sviluppo La bioregione è un buon modello territoriale perché: 1) ha una coerenza ecosistemica e socioeconomica; 2) unisce territori rurali e urbani; 3) implica approcci oggettivi (scientifici, tecnici, storici, sociali, istituzionali e economici) e soggettivi (identità locale, senso di appartenenza e capacità di progettazione e di gestione dal basso delle iniziative di conservazione e/o di valorizzazione delle risorse locali).

Bioregione Toscana Costa e Area Vasta

La bioregione Valdinievole Progetto di rigenerazione per Area studio Valdinievole –Padule di Fucecchio. (fonte tesi Laurea AA. 2008/09, Borghi et.al., relatore A.Magnaghi, CdL. Pianificazione, Empoli) 25

Quale modello di parco agricolo? Due interpretazioni possibili (da integrare): -una istituzione di governo del territorio, formalizzata, riconducibile a normative di quadro -una aggregazione volontaria ed attiva di attori che sviluppano un processo pattizio ed un soggetto gestionale Il percorso per la realizzazione del parco agricolo deve quindi nascere dall’integrazione di uno sforzo collaborativo e federativo tra i Comuni della Valdinievole e di un protagonismo della società locale, in particolare, degli agricoltori!

Per il Parco Agricolo della Valdinievole La costituzione di un soggetto associativo per costruire uno scenario strategico per il parco agricolo: Affermare il valore della dimensione agricola per produzioni agroalimentari di qualità, per le funzioni di presidio paesistico e ambientale, per la produzione di “beni pubblici” non negoziabili (identità territoriale, loisir, ecc.), per un equilibrio dell’ecosistema territoriale; Per strutturare un sistema alimentare localizzato Per promuovere politiche integrate per il territorio Il ruolo delle organizzazioni agricole, dei consumatori critici, delle associazioni ambientaliste, ecc. Un percorso di tipo partecipativo

Nodi per una politica agrourbana Dimensione regolativa: Dalla pianificazione funzionale alla pianificazione identitaria (patrimonio dei luoghi e dei paesaggi storici); dallo zoning alle forme strutturali del piano (governo del territorio, relazioni città-campagna); dal P.S. al P.S. strategico (patrimonio territoriale, invarianti territoriali, statuto del territorio, scenari strategici) Controllo rendita fondiaria: consumo del suolo, fiscalità Governance del processo: mobilitazione degli attori locali, in primo luogo degli agricoltori, partecipazione, integrazione di piani e politiche, multisettorialità.