IL MONITORAGGIO QUALITATIVO DI UNA COMUNITA’ DI PRATICA 14 novembre 2003 CINZIA DAL SANTO.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
AMCG Il tema della partecipazione, è anche strettamente correlato a quello del conflitto: infatti, se il conflitto è un elemento ineliminabile dell’attività.
Advertisements

Apprendimenti e valutazione
AMBIENTE VIRTUALE DI APPRENDIMENTO.
Collaborare e apprendere in rete attraverso Reti telematiche Cercare in rete Fornisce un valore aggiunto Per la didattica attraverso Strumenti comunicativi.
Seminario LEND A.Barbieri F.Maggi Milano, 5 maggio 2003 I CORSI ALI-CLIL ONLINE: COMUNITÀ DI PRATICA E APPROCCIO COLLABORATIVO.
Lauretta DAngelo - IRRE Lombardia LA FORMAZIONE A DISTANZA Nuove Tecnologie ed Educazione Linguistica COMUNICARE IN PRESENZA E A DISTANZA Milano, 5 maggio.
Esperienze ALIL CLIL online nella scuola elementare
Giugno Dal pensiero lineare al pensiero complesso: educare “alla” e “attraverso” la complessità Giugno
Valutare la rete Lisalab. La comunità Presenza Distanza Territorio Contatto fisico Comunicare e agire Spazio semantico Presenza fatica Linguaggio pragmatico.
Obiettivo Comprendere come si sviluppano i processi di apprendimento ed i processi comunicativi nella cultura organizzativa.
didattica orientativa
"3 Ellissi: Elementari" N. Secchi - S. Carlo Accesso allinformazione Costruttivismo in rete Comunicazione In rete Cooperazione In rete Le dimensioni.
Mariangela Balsamo Studio sull'interazione dei navigatori coi motori di ricerca 9 dicembre 2006Convegno.
Quadro di riferimento INValSI Scienze I livelli di competenza
Il Piano di diffusione delle lavagne interattive multimediali
Le competenze professionali
La Scuola dell'Infanzia
Introduzione alla storia
AIF – ANISN - DDSCI MIGLIORAMENTO DEGLI APPRENDIMENTI DI BASE MODULO SCIENZE 10 marzo 2006.
I MODELLI DIDATTICI DELL’APPRENDIMENTO
Apprendimento collaborativo in rete
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MILANO Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Corso di Laurea in Scienze dellInformazione UNIVERSITA DEGLI STUDI.
IL CURRICOLO Rita Minello scelte dai testi di F. Tessaro.
una bella avventura culturale
Meloni Gianna Irre Veneto Pratiche in classe nellattività matematica. §DdM: il contratto didattico interpretato in chiave sociologica. §La classe intesa.
Il modello formativo dei progetti PON docenti
… QUELLI CHE …insegnano…
Virtual Learning Environments (i. e
“ BISOGNI RIABILITATIVI DEL PAZIENTE ONCOLOGICO IN ETA’ PEDIATRICA”
La teoria sociologica.
Vecchio paradigma Localizzazione:
Sistemi educativi locali per la sostenibilità Limpegno della Provincia di Roma con la Rete dei L.E.A Tivoli, 13 novembre 2012.
I contenuti del percorso di formazione
A.N.C.E.I. - Formazione e Ricerca - La potenza dellinformatica viene a risiedere soprattutto in ciò che fa scoprire nelle relazioni tra gli.
Il concetto di competenza nella scuola dell’infanzia alla luce delle Nuove Indicazioni per il Curricolo Maila Pentucci.
Formare le Risorse umane nel tempo della Rete a cura di Alberto Quagliata.
Laura Antichi Collaborative learning Per una definizione di requisiti.
IL COMPUTER NELLA SCUOLA
Il Tirocinio nella SSIS campana
La partecipazione pubblica e il Patto per l’acqua
ITIS Fermi - Napoli 28 – aprile 2004 Incontri Informativi Regionali armida scarpa - USR campania Il modello formativo, il tutor & la personalizzazione.
Circoli di apprendimento Modulo 5(scheda 2
Indicazioni per il coinvolgimento dei cittadini: le Raccomandazioni generali e operative Alessandro Bazzoni 14/16 Novembre 2011.
Le tecnologie didattiche nella scuola MENU Le tecnologie didattiche nella scuola Lucia Ferlino, CNR – Istituto per le Tecnologie Didattiche Genova Roma,
Losservazione occasionale e sistematica dei bambini e la documentazione della loro attività consentono di cogliere e valutare le loro esigenze, di riequilibrare.
LA GESTIONE DELLO SPAZIO CONDIVISO IN FORUM PER LA COSTRUZIONE DELLA CONOSCENZA.
LA COMUNICAZIONE EMOTIVA IN RETE
IL GRUPPO e LA RETE 16 FEBBRAIO 2013.
Ruolo delle tecnologie
Modalità di apprendimento
Problem Solving: capacità di risolvere problemi
La potenza dell’informatica viene a risiedere soprattutto in ciò che fa scoprire nelle relazioni tra gli esseri umani, nel loro agire, nel loro parlarsi,
Laboratorio S.A.C. COSTITUZIONE DI UNA DI UNA PIATTAFORMA TELEMATICA TELEMATICA INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI DEGLI OBIETTIVI PROGETTAZIONE AMBIENTE UMANO.
1 La mia memoria il mio apprendimento di algoritmi e procedure Rita Trotta.
Grottaferrata 24 marzo 2015 Esami di Stato a conclusione del primo quinquennio di applicazione delle Indicazioni Nazionali Gestire il cambiamento.
LE METODOLOGIE RIFERIMENTI TEORICI Guinibit
Organizzazione Aziendale
Nuove modalità di accesso al sapere e l’apprendimento partecipato
Didattica della lettura Prof. Giovanni Moretti
Perché le TIC nella Didattica
  Lingua materna (LM o L1): la lingua che acquisiamo ‘inconsciamente’, del nostro vivere quotidiano  Lingua seconda (L2): la lingua che si impara in.
1 La Didattica Laboratoriale. 2 CHE COSA è LA DIDATTICA LABORATORIALE Rendere lo studente attore protagonista del processo di apprendimento Mi interessa.
La scuola che fa crescere Grottammare 03 marzo 2016 Destinatari: classe 3^Ic. Acquasanta Terme Disciplina:Italiano Argomento:il testo argomentativo Durata.
Le condizioni dell’apprendimento Fondamentale importanza assume il contesto in cui si svolge l’azione educativa. Del contesto fanno parte: persone, ambienti,
Costruire comunità di pratiche riflessive nei contesti formativi e professionali Maura Striano Università degli Studi di Napoli Federico II.
“Metodologie operative e spunti di riflessione” C entro T erritoriale per l’ I nclusione Verdellino Formazione docenti marzo 2016.
Formazione in rete e ruolo del tutor: un’esperienza nella scuola secondaria superiore Angela Berto I. M. S. “Sandro Pertini” di Genova.
L’ANALISI DEI BISOGNI DI FORMAZIONE Laboratorio per la formazione Spi Atto Primo Gruppo Arancio Lido di Camaiore 1- 3 febbraio 2011.
Poseidon 2013 Educazione Linguistica e Letteraria in un’ottica Plurilingue ITAS Santa Caterina Salerno DOCUMENTO RESTITUZIONE TUTOR : Letizia Nardacci.
L’analisi dell’esperienza: alcuni concetti chiave Competenze emergenti e occupazione nel turismo A.A
Transcript della presentazione:

IL MONITORAGGIO QUALITATIVO DI UNA COMUNITA’ DI PRATICA 14 novembre 2003 CINZIA DAL SANTO

Che cos’e una comunità di pratica EVOLUZIONE DA FORME DI: Comunità virtuali Aggregazioni spontanee di persone accomunate da uno stesso interesse, obiettivo od attività comune

A FORME DI: comunità di pratica Esperienze di comunità on line formate da persone che fanno lo stesso lavoro o che condividono un contesto professionale comune, accomunate da una “passione per un’impresa condivisa” (Wenger, 1996)

Definizione: “Il concetto a cui si ispira la comunità di pratica è tanto semplice quanto efficace: se ho un problema, chiedo aiuto a chi probabilmente lo ha già affrontato (un collega o un gruppo di colleghi); se mi viene data una soluzione e la comprendo, ho imparato una cosa nuova; se non mi viene data, provo a cercarla insieme ad altri che hanno (o potrebbero in futuro avere) il mio stesso problema” (Trentin, 2000)

Principi fondativi una comunità di pratica Comunità di pratica L’apprendimento è fondamentalmente un fenomeno sociale La conoscenza è integrata nella vita della comunità che condivide valori, credenze e modi di fare Processo di apprendimento e processo di appartenenza alla C.P. sono inseparabili La capacità di contribuire alla comunità crea le potenzialità per l’apprendimento APPRENDIMENTO COLLABORATIVO Approccio operativo, orientato ai problemi, situato in contesti reali

Il discorso elettronico Le comunicazioni di una comunità on line avvengono prevalentemente mediante interazioni scritte di tipo asincrono (newsgroup, forum) La scrittura diviene sia strumento di trasmissione di comunicazioni, sia un atto di interazione sociale. L’attenzione deve concentrarsi non solo sul contenuto semantico del testo, ma anche sulle sue potenzialità di costruzione sociale di significato.

Caratteristiche della comunicazione asincrona Strutturazione, correzione, ricorrezione precedente all’enunciazione, ecc. Ripetizione, menzione diretta, indicatori di implicazione personale (maiuscole, emoticons) Peculiarità del testo scrittoTratti del dialogo orale

Il monitoraggio di una comunità di pratica: aspetti metodologici Le reti telematiche consentono forme di monitoraggio in tempo reale. Essendo i messaggi scritti e depositati, è possibile ricostruire una storia registrata degli apporti dei singoli e dell’attività dell’intero gruppo, che possono essere dunque classificati e rianalizzati. Il monitoraggio periodico permette forme di intervento di “aggiustamento” e scaffolding fondati su dati che difficilmente emergono dall’osservazione occasionale in presenza. E’ possibile operare scelte che prevedono sia la presa in considerazione di variabili quantitative(calcolo del numero di contatti), sia di parametri qualitativi (interpretazione dei contenuti dell’interazione e del grado di socialità).

Il monitoraggio quantitativo: un esempio

Il monitoraggio qualitativo: un esempio

Criticità emerse TEMPO MOTIVAZIONE SCRITTURA TEMPO MOTIVAZIONE SCRITTURA