SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI 4 novembre 2014

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Transcript della presentazione:

SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI 4 novembre 2014 C.d.L magistrale: Comunicazione d’impresa 2° anno 9 crediti (inclusi crediti Laboratorio) Esonero: Aula Blu1, MART 9 dicembre ORE 17-19 (non si fa lezione dalle 9 alle 11) E-mail: piera.rella@uniroma1.it Stanza B12 Via Salaria113, tel.: 06 49918446- ricevimento mercoledì 15-16.30

Reciproco adattamento Staff supporto Dec. selettivo Configuraz organizzativa Meccanismo coor-dinamento Parte fon-damentale organizz. Tipo decentramento Struttura semplice Supervisione diretta Vertice strategico Accentra-mento Burocrazia meccanica Standardiz processi Tecnostruttura Decentramento orizzon-tale limitato Burocrazia profession Standard. Capacità Nucleo operativo Dec. vert. e orizz. Soluzione divisionale Standard. Output Linea intermedia Dec. Vert. limitato Adhocrazia Reciproco adattamento Staff supporto Dec. selettivo

Le configurazioni come spinte dai 5 vertici del pentagono Se prevale una spinta il modello si avvicina a 1 configurazione Se prevalgono 2 spinte è ibrido: All’incrocio tra 2 tipologie Con 2 tipologie compresenti Le configurazioni sono tipi ideali, utili anche per descrivere le transizioni organizzative

Oltre le 5 configurazioni Il pentagono p411 5 configurazioni ai vertici del pentagono 4 principali conf. Ibride sui lati: burocrazia semplice, bur. prof. semplice, adhoc./bur.prof., adhocrazia divisionale, bur.copia carbone 3 principali conf. ibride all’interno:ad es Struttura semplicissima/adhocrazia imprend Leggendo la fig da sin. in alto – principali a seconda che prevale un vertice nell’es. all’interno: tra struttura semplice e adhocrazia

Il pentagono: le 5 configurazioni come un sistema unico Ogni configurazione è un idealtipo che estremizza e/o semplifica la realtà Ai 5 vertici ci sono le 5 configurazioni: ogni realtà organizzativa si colloca al suo interno All’interno del pentagono si possono cogliere anche le transizioni da una situazione (organizzazione) a un’altra

Il pentagono: un sistema per descrivere le transizioni organizzative In ambiente semplice ↓ Lato sinistro→ dalla struttura semplice alla burocrazia meccanica, alla soluzione divisionale In ambiente dinamico o complesso ↓ Lato destro→dall’adhocrazia alla burocrazia professionale (o meccanica) NB nessuna delle configurazioni e neppure il loro sistema coglie pienamente la realtà, ma è utile per descriverla o modificarla

Oltre le 5 configurazioni C’è un’altra configurazione in linea con la teoria elaborata? e dunque Con un proprio meccanismo di coordinamento In cui è centrale una sesta parte dell’organizzazione

Ideologia e cultura aziendale Ideologia → non in senso politico-sociale ma come sistema di convinzioni relative all’azienda → la missione → è sempre presente e la possiamo rappresentare come↓ Alone attorno al diagramma La missione è particolarmente forte nelle associazioni volontarie ( e anche nell’impresa giapponese) → 6° configurazione

Identikit configurazione missionaria Di moda? forse lo sarà in futuro nell’era post- adhocratica Meccanismo cooordinamento Parte fondamen- tale organizz. Tipo decen-tramento Socializzazio-ne, indottri-namento o standar-dizzazione norme Ideologia e Leadership carismatica decentrata

La configurazione missionaria È poco strutturata Dato che la lealtà è basata sulla profonda identificazione con la missione aziendale, non c’è bisogno di controlli La configurazione missionaria pura non ha bisogno di esperti, né di divisione del lavoro È molto democratica, e/o basata su una forte leadership Esempi: organizzazioni no profit, kibbutzim israeliani, movimenti e sette religiose, movimenti politici

Il terzo settore è una configurazione missionaria? Sapete che cos’è? Chi ne fa parte?

Terzo settore (Impresa sociale –volontariato) Secondo legge delega 118/2005 e succ. decreti L'impresa sociale non può essere diretta da imprese private con finalità lucrative e da amministrazioni pubbliche; divieto di ridistribuire utili deve erogare beni e servizi di rilievo etico e sociale per la collettività, ad es.per le categorie svantaggiate Gestione democratica: coinvolgimento di stakeholder esterni ed interni; Partecipazione degli utenti alla valutazione dei risultati;Rendicontazione sociale. Terzo rispetto a stato e mercato

Esempi di imprese sociali Forme non imprenditoriali (associazioni, fondazioni); Forme imprenditoriali: chi lavora è retribuito, ma non si producono profitti Cooperative sociali di tipo A ( servizi socio-sanitari ed educativi) e di tipo B (inserimento lavorativo di categorie svantaggiate).

Imprese sociali e volontariato: quali forme organizzative? Configurazione missionaria? Burocrazia professionale? Adhocrazia? Dipende dai casi e se allo stato nascente

Ipotesi di creazione La progettazione organizzativa richiede talvolta la creazione di una nuova con-figurazione che combini in modo originale parametri di progettazione e fattori situazionali→ la vera magia è pensare oltre il 5 Aneddoto Sig.ra Raku scivolò nel fango→ dalla rabbia per essersi sporcata, passò alla nostalgia per il contatto perso con la terra → cambiò per l’ultima volta la sua impresa industriale in una di produzione a mano di vasi artistici → i vasai della terra