L’incidenza del diritto comunitario sulla Costituzione economica italiana I principi dell’ordinamento comunitario.

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Transcript della presentazione:

L’incidenza del diritto comunitario sulla Costituzione economica italiana I principi dell’ordinamento comunitario

Cenni all’evoluzione dell’ordinamento comunitario dalle Comunità (la CEE, la CECA, l’EURATOM) alla Comunità europea all’Unione europea (dal Trattato di Maastricht) Gli organi: -la Commissione e la Corte di giustizia (rappresentativi di interessi ultrastatali); - il Parlamento (rappresentativo degli interessi dei popoli); -Il Consiglio (rappresentativo degli interessi del vertice degli Stati e cioè degli esecutivi)

segue alla Commissione compiti di proposta; al Parlamento funzione consultiva (ed oggi in parte decisionale); al Consiglio compiti di decisione; alla Corte di giustizia compiti di risoluzione dei conflitti e di garanzia del rispetto del diritto comunitario

segue Accanto alla Comunità europea lo Spazio economico europeo (firmato ad Oporto il 2 maggio 1992 e ratificato con legge n. 300 del 1993) di esso fanno parte la CEE, la CECA, gli Stati membri dell’Unione europea e tre membri dell’Associazione europea di libero scambio (Islanda, Norveglia, Liechtenstein)

segue Obiettivi dello SUE: -Garanzia della libera circolazione delle persone, delle merci, dei servizi e dei capitali - Garanzia di libera concorrenza e divieto di aiuti di Stato - disposizioni sulla cooperazione

Le “quattro libertà” previste dal diritto comunitario A) libera circolazione delle merci B) libera circolazione delle persone C) libera circolazione dei servizi D) libera circolazione dei capitali

A) La libera circolazione delle merci a) unione doganale (divieto di dazi doganali all’importazione ed all’esportazione, di tassa con effetti equivalenti di tariffe doganali comune) b) divieto di imposizioni fiscali discriminatorie ed eliminazione delle disparità di trattamento; c) abolizione delle restrizioni quantitative e di misure di effetti equivalenti; d) riordinamento dei monopoli

B) Libera circolazione delle persone (dei lavoratori) Abolizione di qualsiasi discriminazione – fondata sulla nazionalità – tra i lavoratori degli Stati membri, per quanto riguarda impiego, retribuzione ed altre condizioni di lavoro Diritto di: -Rispondere ad offerte di lavoro effettive; -Spostarsi a tal fine nel territorio degli Stati membri - prendere dimora in uno degli Stati membri per svolgervi un’attività di lavoro, in conformità alle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative; - rimanere sul territorio di uno Stato membro, dopo aver occupato un impiego

segue I predetti diritti sono riconosciuti “fatte salve le limitazioni giustificate da motivi di ordine pubblico, pubblica sicurezza e sanità pubblica” v. l’art. 137 (miglioramento dell’ambiente di lavoro, informazione e consultazione dei lavoratori, integrazione delle persone escluse dal mercato del lavoro)

segue art. 150 (politica di formazione professionale); Art. 146 costitutiva del Fondo sociale europeo

Libera circolazione dei servizi il diritto di stabilimento (art. 43) Divieto di restrizioni alla libertà di stabilimento Art

Libera circolazione dei capitali art. 67

La legislazione a tutela della concorrenza e del mercato artt. 81 e ss. del Trattato C.E. Finalità: non deve essere impedito ristretto o falsato il gioco della concorrenza “all’interno del mercato comune” La disciplina della concorrenza mira a rafforzare le quattro libertà di circolazione

Segue artt.81 e 82 Trattato: -Intese restrittive della concorrenza; - sfruttamento abusivo di una posizione dominante

segue Gli organi di controllo: - la Commissione svolge: - attività di vigilanza e monitoraggio; - procedimento di infrazione: iniziativa Istruttoria Decisione (dichiarativa dell’esistenza di una infrazione) - procedimento ripristinatorio o sanzionatorio: istruttoria per accertare l’infrazione Decisione motivata

segue limitazione comunitaria degli aiuti di Stato: Art.87 Trattato il soggetto pubblico di controllo: - Commissione

segue Il modello comunitario: Funzionalismo economico (graduale integrazione delle economie finalizzate alla creazione di un’unione politica) Alle origini: Economia sociale di mercato (libertà del mercato e della concorrenza): scuola di Friburgo

segue con l’affermazione del cd Stato assistenziale: crescita della spesa pubblica Problema: ridefinizione dei modelli organizzativi prescelti con riguardo alle forme della presenza pubblica nell’economia

segue conseguenze: -Dismissioni di beni e riprivatizzazione della gestione dei servizi, per il raggiungimento degli obiettivi di:  pieno impiego  crescita del sistema economico generale

segue Con il Trattato di Maastricht: Unione economica e monetaria e quindi  fissazione dei tassi di cambio (moneta unica)  Definizione e condotta di una politica di cambi unica

segue Gli obiettivi: stabilità monetaria disciplina di bilancio (necessità di evitare disavanzi eccessivi, da valutarsi alla stregua di un protocollo allegato al Trattato)

segue Dal mercato “comune” al mercato “interno” al mercato “unico” Alcuni temi centrali: -l’impresa (in specie: il regime dell’impresa pubblica (art. 90, par. 2); in margine al principio della “parità di trattamento”:la trasparenza delle relazioni fra autorità pubbliche ed imprese pubbliche; assoggettamento a regole specifiche contenute nelle disposizioni sugli appalti pubblici ) -La concorrenza (art. 3A): le regole antitrust -Gli aiuti di Stato (art. 92, par. 2 e 3; art. 93): La nozione di “aiuto” di Stato

segue che cos’è aiuto di Stato? Tipologie assai variegate - Tutte le forme di stimolo e sovvenzione dello Stato in favore della produzione e della distribuzione dei beni

segue Alcuni tratti comuni: -dall’intervento dello Stato, un vantaggio ad alcune imprese rispetto agli altri concorrenti (legato appunto alla misura statale di sostegno) - la misura di sostegno può essere disposta anche da autorità regionali o locali o da enti pubblici (non solo dallo Stato)

segue Gli aiuti di “salvataggio”: Attraverso assunzioni di partecipazioni in aziende minacciate dalla crisi economica (il caso delle partecipazioni statali) Problema: quali i limiti? In occasione della legge italiana n. 184 del 1971 (recante provvedimenti in favore della ristrutturazione e della riconversione di talune imprese industriali) la Commissione si occupò di accertare:

segue Quali le misure allora disposte? A) istituzione dell’IMI chiamato a favorire programmi di ristrutturazione intesi all’ammodernamento e alla fusione di imprese industriali o di gruppi di imprese; B) creazione di una società finanziaria (la GEPI) costituita da vari gruppi appartenenti al settore pubblico economico (IRI, ENI, EFIM e IMI) destinata a contribuire al risanamento di imprese industriali in difficoltà transitorie quanto al finanziamento o alla gestione, nel quadro delle direttive formulate dal CIPE

segue Anche modalità “indirette” (i cd mutui di partecipazione: prestiti consentiti alle imprese a tassi vantaggiosi) Numerosi interventi comunitari: - Dalla mera acquisizione di informazioni (dir. N. 723/1980) alla valutazione delle operazioni alla stregua dell’art. 92 Trattato (comunicazione del 1984 e poi Libro Bianco sugli aiuti del 1990)

segue le sanzioni: art. 93 Trattato Il controllo: -Vigilanza permanente svolta dalla Commissione; - iniziativa d’ufficio alla Commissione che intima agli interessati di presentare osservazioni -Ove l’aiuto sia ritenuto incompatibile con il mercato comune la Commissione intima allo Stato di sopprimerlo -In caso di mancato adempimento la Commissione (o qualsiasi altro Stato interessato può adire direttamente la Corte di giustizia)