IL BAMBINO CON VOMITO Rigurgito e vomito.

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Transcript della presentazione:

IL BAMBINO CON VOMITO Rigurgito e vomito. Il rigurgito consiste nell'emissione di una piccola quantità di latte, che in genere cola dalla bocca e sporca il bavaglino o il vestitino. Il vomito è l'emissione violenta, spesso rumorosa, con getto a distanza di una notevole quantità di latte o di ingesto. ll vomito non rappresenta una malattia a se stante, ma è un sintomo di uno stato di malessere o di malattia di cui si devono cercare e capire le cause. Gli aspetti importanti da considerare sono: età del bambino, durata, quantità e il tipo di vomito, eventuale presenza di febbre alta, diarrea e dolore; primo episodio o che il bambino abbia già vomitato anche nei giorni precedenti.

In CHIRURGIA è un sintomo importante agli effetti diagnostici Il VOMITO risulta, nel complesso, sintomo aspecifico, di scarsa utilità clinica, talora addirittura un fenomeno parafisiologico. In CHIRURGIA è un sintomo importante agli effetti diagnostici In CHIRURGIA assumono importanza particolare - vomito riflesso - vomito ostruttivo

Il vomito BIANCO VERDE SCURO FECALOIDE

Il legamento di Treiz o muscolo sospensore del duodeno in anatomia indica la struttura che fissa la flessura duodeno-digiunale al diaframma . In senso lato, segna il punto in cui finisce la IV ed ultima porzione duodenale e comincia il tratto digiunale dell’ intestino tenue. Il legamento di Treiz viene utilizzato come punto di repere in clinica a proposito delle emorragie digestive o del vomito in quanto segna il punto di separazione tra le occlusioni alte e le occlusioni basse con presenza di altro tipo di vomito

Vomito di sangue L'emissione di sangue rosso con il vomito presuppone un sanguinamento in esofago o, più difficilmente, nello stomaco o nel duodeno prossimale. Il colore piceo del sangue dimostra una persistenza (anche breve) di sangue nello stomaco e una denaturazione acida dell'emoglobina. Di fronte all'emissione di forti quantità di sangue la prima cosa da prendere in considerazione è l'esistenza di una rottura di varici esofagee in seguito a una probabile malattia cronica del fegato. Cause di sanguinamenti gastro-intestinali che portano al vomito ematico Esofagite, Gastrite, Malattie ulceroso peptica (gastrica o duodenale) Varici sanguinanti

VOMITO GASTRICO o BIANCO - riflesso o ostruttivo (stenosi antro-piloriche o duodenali) - alimentare o meno (caratteri differenti secondo fase digestiva) - contenuto gastrico in fase interdigestiva: bianco, trasparente, leggermente filante - possibile componente biliare (reflussi duodeno-gastrici, abituali o secondari al vomito): giallo chiaro, trasparente, fino a verde scuro, denso, secondo tempi di ristagno - se componente biliare: riflesso o ostruzione sottovateriana

Vomito biliare Patologie che si accompagnano a vomito biliare Anche se non sempre è vero, in generale, una situazione anatomica che causi ostruzione al di sotto del legamento di Treitz determina vomito biliare. Ogni vomito biliare richiede un'attenta e immediata valutazione. Nel periodo neonatale le atresie intestinali, le stenosi e le malrotazioni, con o senza volvolo, debbono essere prese immediatamente in considerazione. Al di là del periodo neonatale la malrotazione con volvolo è una condizione da considerare sempre. Patologie che si accompagnano a vomito biliare Atresie e stenosi intestinali- Malrotazioni con o senza volvolo- Ostruzione per ogni causa- Invaginazione- Duplicazione intestinale- Masse che comprimono od ostruiscono il lume- Ernia inguinale incarcerata- Sindrome dell'arteria mesenterica superiore- Appendicite- Aderenze peritoneali- Pseudo-ostruzioni

VOMITO ENTERICO VOMITO FECALOIDE - sempre e solo ostruttivo (ileo meccanico, raramente paralitico) - raramente alimentare (raro che il paziente assuma cibo) - liquido giallastro per componente biliare, denso, maleodorante VOMITO FECALOIDE - sempre e solo ostruttivo (è un vomito enterico tardivo) - fecaloide non significa fecale (vomito fecale: eccezionale, possibile solo in presenza di fistole gastro-coliche) il termine si riferisce a un’intensa maleodoranza, evocativa dell’odore fecale, per abnorme crescita batterica solitamente dovuto a occlusione meccanica ileale “bassa” (ma ogni vomito enterico col tempo può diventare fecaloide) - le occlusioni coliche non determinano vomito finchè il colon è “recettivo” e la valvola ileo-ciecale resta continente

Il carattere delle feci La minzione Il ciclo mestruale ADDOME ACUTO Il dolore addominale Il vomito Il carattere delle feci La minzione Il ciclo mestruale

Addome acuto NEONATO

Stenosi ipertrofica del piloro Patologia del neonato caratterizzata dall’aumento dello spessore della tonaca muscolare dello sfintere pilorico Definizione:

Stenosi ipertrofica del piloro Incidenza da 1/300 a 1/1000 nati vivi Rapporto M/F 4,5:1 Più frequente nei gemelli monovulari Più colpiti i soggetti di origine caucasica e gli americani di origine europea (rara negli asiatici e negli africani) Epidemiologia: Elevati livelli sierici di PG Anomala innervazione muscolare Ridotta sintesi dell’NO pilorico Eziopatogenesi: Sconosciuta e multifattoriale

Stenosi ipertrofica del piloro Inizio di solito tra il 20° e 40° giorno di vita E’ la causa più frequente di vomito non biliare o “vomito bianco” Sintomatologia: Sintomo precoce Inizialmente sporadico, poi sempre più frequente “A getto” Post-prandiale Non accompagnato da dolore Caratteristiche del vomito: Perdita di liquidi (disidratazione) Perdita di ioni H+ e Cl- (alcalosi ipocloremica) “Feci da fame” Ittero con iperbilirubinemia indiretta (2-5%) Quadro clinico:

Stenosi ipertrofica del piloro DIAGNOSI Clinica Strumentale Ultrasonografia Rx con pasto baritato Sindrome freno-pilorica

Stenosi ipertrofica del piloro TRATTAMENTO Reidratazione mediante infusione e.v. di liquidi e ioni Posizionamento di un sondino naso-gastrico Pre-operatorio: Chirurgico: Piloromiotomia extramucosa (secondo Fredet-Ramstedt) Ripresa graduale dell’alimentazione per bocca dopo 4-6 ore dall’intervento Dimissione del paziente al 3°-4° giorno post-operatorio Post-operatorio:

Stenosi ipertrofica del piloro Piloromiotomia extramucosa (secondo Fredet-Ramstedt) PROGNOSI Eccellente (sopravvivenza del 100%) Complicanze rare

Addome acuto del neonato Aspirato gastrico alla nascita > 50 ml Vomito Biliare Alta probabilità di ostruzione Ostruzione sottovateriana

Addome acuto del neonato Distensione Addominale alta Distensione Addominale bassa Meconio ritardato/assente Ostruzioni duodenali Atresie intestinali Duplicazioni Ileo da meconio Megacolon Atresie intestinali

Addome acuto nel neonato Diretta addome Criteri: Presenza di livelli (doppia bolla, livelli multipli ileali, calcificazioni), presenza di aria libera.

Addome acuto LATTANTE

Addome acuto del lattante Dolori addominali recrudescenti Aspetto sofferente Vomito Feci mucosanguinolente Massa palpabile nei quadranti di destra Invaginazione

Addome acuto del lattante Pianto ed irritabilità Vomito anche biliare Massa inguinale dolente non riducibile Alvo chiuso a feci e gas poi comparsa di sangue nelle feci

Addome acuto ETA’ SCOLARE

Appendicite acuta Livelli multipli Occlusione ileale dolore addominale nausea e vomito;   perdita dell'appetito; febbre anche non molto alta (37,2 - 38°C) nelle forme iniziali non complicate da peritonite e malessere generale; modificazioni nel comportamento; stipsi o diarrea.

Appendicite acuta L'eziologia  dell'appendicite è multifattoriale; in circa il 60% dei casi il processo infiammatorio è dovuto all'iperplasia dei follicoli linfatici dell'appendice, iperplasia dovuta a una risposta immunitaria a infezioni locali o sistemiche sia intestinali che extraintestinali come, per esempio, la malattia di Crohn, la mononucleosi, il morbillo, faringiti, tonsilliti ecc La presenza di coproliti rappresenta circa il 35% dei casi di appendicite. Altre cause (5% circa dei casi) sono la presenza di corpi estranei (alimenti o parassiti) o neoplasie. In base all'evoluzione del processo infiammatorio appendicite acuta catarrale appendicite acuta purulenta o flemmonosa appendicite acuta gangrenosa.

Appendicite acuta La raccolta della storia clinica e l'esame clinico, sono alla base di una diagnosi corretta e tempestiva.   Possono essere un utile complemento una valutazione degli esami ematochimici (valore dei globuli bianchi, della velocità di sedimentazione, della proteina C reattiva) così come una ecografia, da eseguire , comunque, solo in casi selezionati e comunque dopo una accurata visita chirurgica.  Occorre comunque sottolineare ancor una volta che la sintomatologia legata ad un processo di infezione dell'appendice può rassomigliare ad altre condizioni di interesse medico e chirurgico

Appendicite acuta La sintomatologia dell'appendicite è molto generica; sono moltissime infatti le patologie che possono presentare un quadro sintomatologico simile a quello del processo infiammatorio dell'appendice (cistite, calcolosi uretrale, colecistite, diverticolite di Meckel, gastroenteriti, gravidanza extrauterina, malattia di Crohn, neoplasie intestinali, pielonefrite, ulcera duodenale ecc.) Il sintomo più comune è sicuramente il dolore; vomito; Gastrico nelle prime fasi Biliare in caso di peritonite quindi ileo paralitico Fecaloide in caso di occlusione perdurante