Procedure Trascrizione degli elenchi Compilazione delle maschere e immissione dei dati Identificazione dei singoli item Indicizzazione
Identificazione In una prima fase sono stati scelti, per ragioni di organizzazione e di economia del lavoro, repertori on line, con caratteristiche di essere generali, dal punto vista disciplinare, il meno selettivi possibile quanto alla copertura, sulla base anche di criteri cronologici e geografici precisi. In una seconda fase è previsto di sottoporre tutti i titoli non identificati, ma identificabili al processo di identificazione utilizzando tutti i repertori possibili, anche su supporto tradizionale.
Identificazione Gerarchia degli strumenti utilizzati ISTC per gli incunaboli sia italiani che stranieri EDIT XVI per le edizioni italiane del ‘500 SBN per le edizioni non italiane del ‘500 Inoltre: Catalogue collectif de France Catálogo Colectivo del Patrimonio Bibliográfico Español cataloghi della British Library, della Biblioteca nazionale austriaca di Vienna, della Biblioteca Apostolica Vaticana e metaopac tedeschi Karlsruher Virtueller Katalog e Gateway Bayern 2000.
Identificazione In questa prima fase a Edizioni verificate corrispondono Titoli identificati, mentre a Edizioni non verificate corrispondono Titoli non identificati o identificabili. Dopo la consultazione di “tutti” i repertori disponibili e quindi la consistente diminuzione del numero dei titoli non identificati, si potrà tentare un’analisi accurata del fenomeno: errori, camuffamenti, o emissioni/edizioni non conosciute?
Indicizzazione La costruzione dell’apparato indicale rappresenta una fase non solo autonoma e successiva rispetto a quella di identificazione, ma anche necessaria: qualunque sia il risultato di quest’ultima, ad ogni Titolo devono comunque essere collegate le rispettive voci d’indice che definiscono il contenuto dell’edizione nei suoi rapporti con le altre entità del 2. gruppo (autori, editori, luoghi).
Indicizzazione Nel caso il processo di identificazione sia stato completato, le informazioni necessarie per la costruzione delle voci d’indice saranno desunte sulla base della descrizione stessa riportata nel repertorio utilizzato; nel caso di mancata identificazione, saranno invece tratte dalle citazioni degli elenchi, nei limiti in cui esse lo consentono, con la precisazione che in questo caso essi saranno solo parzialmente attendibili.
Indicizzazione La costruzione delle voci d’indice è improntata a criteri rigorosamente uniformi al di là delle opzioni potenzialmente diverse rappresentate dalle fonti scelte (es. EDIT-SBN). Una volta garantita a monte l’uniformità delle intestazioni grazie al rispetto rigoroso della gerarchia dei repertori indicati, la gestione dell’archivio autori, editori e luoghi in forma di authority file consentirà eventualmente di modificare in modo più opportuno le voci inserite, discostandosi dalle fonti utilizzate in prima istanza e ricorrendo a repertori più specifici (ACOLIT).
Prospettive Completare l’inserimento dei dati Revisione degli indici e completamento dell’authority file Edizione da parte della Biblioteca Vaticana degli indici, ordine per ordine (Vallombrosani).