GRUPPO Processo di Team building

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
PEDAGOGIA SPERIMENTALE
Advertisements

Ruoli, strategie e interazioni all’interno di un forum
SOCIOLOGIA DEI PROCESSI ECONOMICI E DEL LAVORO
LA COSTRUZIONE DELLA RETE Collaborare= Considerare laltro come soggetto che: presenta delle potenzialità presenta delle potenzialità è in grado di autodeterminarsi.
SISTEMA IL SISTEMA E UN INSIEME DI ELEMENTI IN STRETTA RELAZIONE FRA LORO.
DEFINIZIONE DI COMUNICAZIONE
La comunicazione.
Prof. De Giorgio Luciano
Associazione Eduraduno Seminario di Formazione
Azione - Relazione - Interazione
LA COMUNICAZIONE E’ un’attività eminentemente sociale
Definire la comunicazione
Introduzione.
Università della Calabria Corso di laurea: Scienze della Formazione Primaria anno accademico Università della Calabria Corso di laurea: Scienze.
“STAR BENE MANGIANDO” UN PERCORSO FORMATIVO DI EDUCAZIONE ALLA CULTURA ALIMENTARE Anno scolastico 2007/08 Dott.ssa N. Fascella Dott.ssa G. Cinà Cinà-Fascella.
dell’esistenza quotidiana
DEFINIZIONE DI COMUNICAZIONE Comportamento Categoria psicologica molto vasta che comprende qualsiasi azione motoria compiuta in modo più o meno consapevole.
Cosè la comunicazione? Attività sociale Attività cognitiva Legata allazione.
Modi e strategie della comunicazione: differenze tra uomini e donne
atto implicito della natura dell’uomo
Come organizzare l’incontro
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MACERATA
Master in Cure Palliative Biella 20 aprile 2004
COMUNICAZIONE INTERCULTURALE
Comunichiamo…per l ultima volta Dott. Ferrari Francesco 9 ottobre 2008.
La teoria sociologica.
GRUPPI DI LAVORO E LAVORO IN GRUPPO Il Cooperative Learning.
Il Gruppo di Lavoro.
Il Gruppo di Lavoro. Le 7 variabili del modello OBIETTIVO METODO RUOLI LEADERSHIP COMUNICAZIONE CLIMA SVILUPPO.
Cosa intendiamo per Abilità (Risorse) Personali
“Medicina e Chirurgia”
COMUNICAZIONE: PROBLEMI E STRATEGIE Marco Galiano
TIPOLOGIA STRUTTURA DINAMICHE CONDUZIONE Giacomo Timpanaro
idee comunicazione & marketing 21 settembre 2012
LA COMUNICAZIONE EMOTIVA IN RETE
IL GRUPPO e LA RETE 16 FEBBRAIO 2013.
Il Gruppo di Lavoro.
La relazione con il malato
Le teoriche del nursing
Marina Mura GLI APPROCCI INTENZIONALI ALLA COMUN ICAZIONE LA C. è UNO SCAMBIO DI INTENZIONI COMUNICATIVE TRASMESSE CON I MESSAGGI se.
Watzlawick: pragmatica della comunicazione
“… QUESTO BAMBINO NON COMUNICA!...”
Psicologia dei gruppi e delle organizzazioni
Linguaggio come fenomeno psicosociale
H.P. Grice: il significato del parlante
LA COMUNICAZIONE I parte
Il gruppo di lavoro Prof. Barbara Pojaghi Università di Macerata
Il gruppo come strumento di formazione complessa
Psicologia dei gruppi e delle organizzazioni
Il gruppo come strumento di formazione complessa Il farsi e il disfarsi delle idee.
La comunicazione efficace
L’ ascolto non è soltanto una funzione fisiologica legata all’organo di senso, ma è parte del processo di comunicazione, è un elemento fondamentale.
LA COMUNICAZIONE EFFICACE. “ Capacità di usare più linguaggi possibili per mettere in relazione se stessi con gli altri” “La componente fondamentale di.
Progettazione e gestione di gruppi nel servizio sociale Annamaria Campanini Università degli studi di Milano Bicocca.
Linguaggio come fenomeno psicosociale
Psicologia dei gruppi e delle organizzazioni
Comunicazione e persuasione
Dott. Annarita Di Silvestre Psicologa – Psicoterapeuta ASL Pescara
COMUNICAZIONE CELEBRE MODELLO Codifica Decodifica Messaggio Contesto
Strategie di Marketing e comunicazione
Tutto il problema della vita è dunque questo:
SiRVeSS Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole C31 -2 MODULO C Unità didattica CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs.
Presentazione Life skills relazionali Gioia Mavi gen 2016.
Il gruppo di lavoro Prof. Barbara Pojaghi Università di Macerata.
Paola Gentile-Flora Olivieri A.R.I.A.C.- Associazione Ricerca Italiana Apprendimento Cooperativo 7° SEMINARIO ANNUALE Con il Patrocinio Università degli.
LA GESTIONE EFFICACE DELLA COMUNICAZIONE E DELLE RELAZIONI LAVORATIVE Rosaria Borghi.
Il gruppo come strumento di formazione complessa Il farsi e il disfarsi delle idee.
Il gruppo di lavoro Prof. Barbara Pojaghi Università di Macerata.
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE Assioma: affermazione che è superfluo dimostrare perché palesemente vera.
GRUPPO Processo di Team building di Alessandra Fermani Università degli Studi di Macerata
Transcript della presentazione:

GRUPPO Processo di Team building Alessandra Fermani Università degli Studi di Macerata

Approcci Approccio psicologico Approccio sociologico Approccio psico sociale Piccolo vs grande gruppo vs folla

Definizione di gruppo KURT LEWIN (1948 tr.it. 1972) Il gruppo è una totalità dinamica in cui i membri sono in interdipendenza e al cambiamento dello stato di uno degli elementi mutano anche tutti gli altri componenti e il gruppo stesso come totalità

TEAM BUILDING OBIETTIVO METODO RUOLI LEADERSHIP COMUNICAZIONE CLIMA SVILUPPO

Dal GRUPPO al GRUPPO di LAVORO INTERAZIONE (coesione /uniformità)  INTERDIPENDENZA(differenze/negoziazione) INTEGRAZIONE  GRUPPO DI LAVORO

Fase individuale Fase di cooperazione

MORELAND e LEVINE (1994) 3 processi psicologici di formazione VALUTAZIONE il gruppo e l’individuo valutano quanto possano giovarsi reciprocamente IMPEGNO il gruppo si impegna con chi lavora di più e l’individuo con il gruppo che soddisfa di più i suoi bisogni TRANSIZIONE DI RUOLO quando l’impegno si modifica (ex: decresce) si ha una transizione di ruolo (ex. Si cambia leader)

Modello di Mereland e Levine 5 fasi di socializzazione (ingresso-accettazione-divergenza- uscita) Esame accurato ingresso nel gruppo (riti di iniziazione) Socializzazione influenza reciproca per soddisfare i propri bisogni Mantenimento negoziazione tra i bisogni del gruppo e del soggetto Risocializzazione se c’è un elemento deviante (può determinare l’uscita) Ricordo del gruppo e del soggetto dopo l’uscita

TUCKMAN 5 stadi di sviluppo Costitutivo – cautela (i newcomers apprendono la cultura del gruppo – veterani e mentori) Conflittuale – bisogni gruppali vs bisogni individuali Normativo – conflitti mediati mediante creazione di regole Realizzativo – cooperazione verso l’obiettivo comune Sospensione - disimpegno

4 DIMENSIONI GRUPPO DIMENSIONE REALE (membri, risorse, compiti) DIMENSIONE SOCIALE (ruoli, regole, rapporti intergruppi) DIMENSIONE RAPPRESENTATA (rappresentazione del gruppo all’esterno e all’interno) DIMENSIONE INTERNA (sentimenti, miti) Bion e assunti di base (attacco fuga - dipendenza – accoppiamento)

OBIETTIVO contratto di lavoro socializzante e culturalizzante Definito in termini di risultato Definito sui fatti e sulle risorse disponibili Finalizzato esplicitamente Chiarito e articolato in compiti (PERT) Perseguibile Valutato (costruzione di uno strumento )

COMPITO VS OBIETTIVO Compito: che cosa dobbiamo fare? E’ il lavoro che ci consente di raggiungere l’obiettivo. Se non viene chiarito non si può definire il percorso Obiettivo: perché dobbiamo fare questa cose? È la finalità. Il risultato atteso. Se non viene chiarito si agisce alla cieca

METODO CONTRATTO DI LAVORO Psicologico - socializzante Istituzionale – metodologico Valutazione dei tempi (PERT) Strumenti Risorse economiche e umane Stile di conduzione Elaborazione di uno strumento di valutazione

RUOLI Tutti i membri del gruppo sono fondamentali al vissuto del gruppo. Tra i ruoli: negoziatore, organizzatore, conservatore, innovatore, creativo.

LEADERSHIP Orientamento personologico Orientamento funzionalista Conduttore Leadership di servizio Leader istituzionale VS Leader spontaneo

CONDUZIONE Coinvolgere gli altri Non agganciarsi all’emotività dell’altro Non essere centrato nel qui ed ora ma nel là – allora Utilizzare l’ironia Sapersi mettere in discussione Facilitare le comunicazioni Valorizzare le differenze permettendo il confronto Valorizzare il silenzio e l’ascolto (da qui)

CLIMA ES. PRIMO INCONTRO Presentazione conduttore e dei membri Definizione del contratto di lavoro (disposizione spazi, turni di parola, strumenti, diario scritto o online, definizione dei tempi di realizzazione e dell’incontro, definizione dei luoghi e degli argomenti, presentazione dell’obiettivo) Il conduttore fa sempre una proposta

SVILUPPO DIMENSIONE INDIVIDUALE è il momento del farsi delle idee DIMENSIONE INTERSOGGETTIVA è il momento del confronto , della negoziazione e del conflitto. È il disfarsi delle idee per aprirsi all’Altro DIMENSIONE COOPERATIVA è il momento dell’interdipendenza, essere pronto a chiedere aiuto e a darlo

Introduzione alla comunicazione Il soggetto umano è un essere comunicante La comunicazione umana ha molteplici dimensioni: è un’attività eminentemente sociale comunicare è partecipare e condividere i significati è un’attività eminentemente cognitiva è strettamente connessa con l’azione non è disgiunta dalla discomunicazione Perché è importante studiare la comunicazione? Molti dei fenomeni sociali ( stereotipi, pregiudizi) si originano nel corso di interazioni comunicative fra le persone nei gruppi La comunicazione : È un processo dinamico e circolare richiede la condivisione di codici astratti (il linguaggio) e di segnali non verbali

LA COMUNICAZIONE NEL GRUPPO Rete a croce Rete a catena Rete a “Y” Rete a cerchio Indice di distanza Indice di centralità

CONDUTTORE E RETI COMUNICATIVE

COMUNICAZIONE Quando non vi sentite ascoltati? Quali sono le cose che vi danno più fastidio? La consulenza parte con l’ascolto degli altri membri o dell’utenza Luogo privo di rumore Non interrompere Non mettere in bocca le parole Essere empatici ma professionali Accogliere l’altro specie nei momenti in cui è a disagio Scusarsi se ci sono interruzioni anche non volute Offrire dei feedback

Scuola di Palo Alto: Paul Watzlawick. Assiomi della comunicazione Non si può non comunicare Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e uno di relazione (il secondo classifica il primo, metacomunicazione) La natura della comunicazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze (io sto in silenzio per cui io sto in silenzio, io brontolo perché tu stai in silenzio) Comunichiamo attraverso un modulo numerico e uno analogico Tutti gli scambi sono simmetrici (uguaglianza di ruolo) o complementari (differenza) Critica del modello e nascita del modello Intenzionale: distinzione tra Comunicazione e comportamento

La distinzione fra comunicazione e comportamento Comportamento = qualsiasi azione motoria di un individuo, percepibile in qualche maniera da un altro Fra comportamento e comunicazione vi è un rapporto di inclusione: ogni comunicazione è un comportamento, in quanto si esprime attraverso azioni manifeste non tutti i comportamenti sono comunicazione, in quanto esistono numerose forme di comportamento che possono essere informative ma non comunicative

Il principio di Cooperazione è declinato in quattro massime: Massima di Quantità: 1. Dai un contributo che soddisfi la richiesta di informazioni in modo adeguato agli scopi della conversazione; 2. Non fornire un contributo più informativo del necessario Massima di Qualità: cerca di fornire un contributo vero; in particolare, 1. Non dire ciò che credi falso; 2. Non dire ciò per cui non hai prove adeguate Massima di Relazione: sii pertinente Massima di Modo: sii perspicuo; in particolare, 1. Evita espressioni oscure; 2. Evita le ambiguità; 3. Sii breve; 4. Sii ordinato nell’esposizione

Competenza linguistica aspetti fonologici, sintattici, semantici e pragmatici della lingua Competenza paralinguistica intercalari come le risate, silenzi, borbotii, dizione, cadenze nella pronuncia Competenza cinesica: gesti e posture (notevoli le implicazioni culturali) Competenza prossemica: gestione dello spazio (pubblico oltre 4 metri, intimo 0-0.5, personale 0-1 m, sociale 1-3) aptica: azioni di contatto corporeo (notevoli le implicazioni culturali) Competenza performativa: impiego intenzionale di atti linguistici e non per realizzare gli scopi della comunicazione Competenza pragmatica: saper usare i segni linguistici verbali e non in modo adeguato alla situazione Competenza cronemica: uso del tempo (culture veloci e lente, ritmo personale) Competenza socioculturale : saper comunicare in base al ruolo

DEFINIZIONE DI COMUNICAZIONE Scambio interattivo osservabile fra due o più partecipanti, dotato di intenzionalità reciproca e di un certo livello di consapevolezza, in grado di far condividere un significato sulla base di sistemi simbolici e convenzionali di significazione e di segnalazione secondo la cornice culturale di riferimento

PERSUADERE VS CONVINCERE ENTIMEMA SILLOGISMO

Petty e Cacioppo Modello della probabilità di elaborazione: Due processi di elaborazione dei messaggi: a) Percorso centrale: elaborazione attenta delle argomentazioni e delle informazioni richiede risorse cognitive: focalizzazione dell’attenzione comprensione delle argomentazioni confronto e integrazione fra informazioni e credenze possedute b) Percorso periferico: basato su elementi che non hanno a che fare con le argomentazioni ma sul modo in cui vengono presentate e su elementi del contesto (attrattività della fonte, musica, colori vivaci)

ROBERT CIALDINI Le armi della persuasione Principio del contrasto - Euristiche Regola del contraccambio e Reciprocità: siamo obbligati a restituire i favori, regali, omaggi ecc… Impegno e coerenza: dobbiamo essere coerenti Riprova sociale: “laddove tutti la pensano alla stessa maniera nessuno pensa un gran che” Simpatia:effetto alone (bellezza, somiglianza ecc…) Autorità: esperimento di Milgram Scarsità: lede la nostra libertà