tecnologie per disabilità motorie

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Transcript della presentazione:

tecnologie per disabilità motorie Strumenti d’accesso a supporto dell’autonomia, dell’autostima e della motivazione... Per una didattica funzionale all’inclusione scolastica

Paralisi cerebrale infantile (PCI) Distrofie muscolari (DM) Alta Ampiezza del gesto Bassa GRAVITA’ Lievi disprassie Paralisi cerebrale infantile (PCI) Distrofie muscolari (DM) Bassa Motricità fine Alta

ACCESSO AL COMPUTER GRAVITA’ PERSONALIZZAZIONE DELLA POSTAZIONE ACCESSO FACILITATO ... PROFILI DELL’UTENTE PERIFERICHE SPECIALI DI INPUT – SOSTITUZIONE/EMULAZIONE DI MOUSE E TASTIERA SE E’ SUFFICIENTEMENTE FUNZIONALE L’USO DELLA VOCE  RICONOSCIMENTO VOCALE IMPORTANZA DI UNA POSTAZIONE DI LAVORO FUNZIONALE ED ERGONOMICA SISTEMI A SCANSIONE GESTIBILI ANCHE SOLO ATTRAVERSO UN UNICO MOVIMENTO INTENZIONALE

qualche esempio... scansione

controllare con gli occhi...

scrivere con gli occhi

tecnologie per disabilità visive Oltre il codice braille Fare cose impensabili pochi anni fa, Per esempio leggere un giornale o sfogliare un’enciclopedia...

documenti elettronici possono essere consultati in modalità diverse La multimodalità documenti elettronici possono essere consultati in modalità diverse Screen reader  descrive al non vedente il contenuto dello schermo Sintesi vocale  Display braille  Stampante braille (qualche simbolo in più nel testo matrice...) intellymouse  softw. Ingrandiente  scanner e Ocr audiolibri digitali (Daisy – Digital Accessible Information System) bookreader  (poet compact) ..................................................... videoingranditori tastiere particolari (tasti ingranditi) lavagne luminose (che si illuminano) Disegni in rilievo Cambia la modalità di fare scuola e di integrare il lavoro – l’alunno cieco o ipovedente può utilizzare i propri codici (braille e/o voce) ed il docente può leggere e vedere secondo i propri codici Periferiche di INPUT Periferiche di OUTPUT VIDEO DIFFUSORI ACUSTICI STAMPANTE DISPLAY BRAILLE TASTIERA MOUSE SCANNER Legge 3 aprile 2001, n. 138 Classificazione e quantificazione delle minorazioni visive e norme in materia di accertamenti oculistici

Università dell’insubria – sett. Dic. 2007 Art. 5 legge 4 2004  fornitura di libri in formato digitale; www.liber-liber.it percorsi didattici Addestramento all’uso della tastiera (tasto J e tasto 5 tast. numerico Feltrino adesivo...) Ingrandimenti con accorgimenti a video ipovedenti Piccoli accorgimenti di visualizzazione su s.o. Windows Tastiere specifiche con tasti ingranditi per ipovedenti Addestramento all’uso di strumenti ed operazioni di ingrandimento e/o compensative Caratteri e testi con punti di riferimento Addestramento all’uso di una gamma diversificata di strumenti per poter scegliere quello più funzionale alla propria menomazione Testi registrati, libri ingranditi, audiolibri etc... Screen Reader Testi registrati, libri ingranditi, audiolibri etc... Addestramento all’uso di una gamma diversificata di strumenti per poter cogliere tutti i vantaggi di ciascun strumento Disegni in rilievo Non vedenti Display braille con braille a 8 punti (maiuscole e numeri) + stampante braille Latex Braillemath Lambda Problema della matematica: il documento della matematica non è lineare, né testuale...

qualche esempio... display braille

ingranditore

zoom video

lavagna interattiva multimediale

tecnologie per disabilità uditive Dalla peculiare fenotipizzazione di ogni soggetto sordo alle reali problematiche comunicative ... Oltre ogni fede inesorabile in una metodologia

sistemi comunicativi LIS LINGUA ITALIANA DEI SEGNI LIV LINGUA ITALIANA VERBALE IS ITALIANO SEGNATO ISE ITALIANO SEGNATO ESATTO o LIS associata a espressioni in lingua orale Sono sistemi comunicativi diversi e nessuno è migliore di un altro; ogni sistema può essere più o meno funzionale al soggetto nella sua specificità. È importante tenere presenti effetti positivi e negativi e soprattutto le competenze linguistiche che potrà raggiungere in prospettiva dei futuri apprendimenti scolastici.

l'intervento didattico La scrittura alfabetica italiana è essenzialmente la LIV (verbale) complicata dalle regole ortografiche Il testo scritto come elemento indispensabile per l’apprendimento scolastico di base Per l’alunno sordo non è solo indispensabile manipolare la struttura grafemica, ma diventa fondamentale risalire alle corrispondenze fonologiche, al contenuto semantico dei lessemi, alla logica della struttura sintattica e alle regole proprie di un canale di comunicazione non contestuale come è la scrittura. APPROCCIO ORALISTA  trainings logopedici per raggiungere una competenza comunicativa funzionale e contestuale ma non sufficiente a percorsi di apprendimento accademico. APPROCCIO BILINGUISTA  proporre anche una conoscenza di una lingua non verbale (LIS): validissimo sul piano comunicativo perché permette di entrare in relazione completa e totale con una parte ristretta della società. Manca però un acorrelazione diretta della LIS con il testo scritto, principale veicolatore dei processi culturali ed intelletuali. modelli di intervento didattico-riabilitativo APPROCCIO (DFB) con la DATTILOLOGIA FONOLIGICA BIMANUALE  trasmettere le informazioni linguistiche verbali su un canale che si adatti alle competenze ricettive date dalla LIS;  aderire in modo assoluto alla lingua verbale.

Lo sviluppo naturale delle lingue nei bambini sordi Impossibilità di riconoscere i 28 suoni della lingua verbale Ambiente naturale di persone parlanti Assenza di Lingua Verbale Bambino sordo Riconosce le configurazioni della lingua segnata Ambiente naturale di persone segnanti Competenza in Lingua Segnata Bambino sordo con competenza comunicativa in Lingua Verbale Bambino sordo con competenza linguistica in Lingua Segnata La competenza comunicativa è intesa come l’uso concreto della lingua per conseguire determinati scopi in accordo con le convenzioni ed il contesto sociale Una buona competenza comunicativa in Lingua Verbale non risolve le difficoltà nei processi di apprendimento scolastico Accesso alle conoscenze enciclopediche della realtà Sviluppo cognitivo, affettivo e psicologico armonico Difficoltà nella comunicazione con gli udenti non segnanti Mancato accesso alla comprensione nella lettura Difficoltà nei processi di apprendimento scolastico Competenza comunicativa in Lingua Verbale (variabile) Diversa da Competenza linguistica in Lingua Verbale (rara)

Ricerca di strumenti linguistici innovativi Lo sviluppo indotto della lingua verbale nei bambini sordi La competenza comunicativa è intesa come l’uso concreto della lingua per conseguire determinati scopi in accordo con le convenzioni ed il contesto sociale Una buona competenza comunicativa in Lingua Verbale non risolve le difficoltà nei processi di apprendimento scolastico Bambino sordo con competenza comunicativa in Lingua Verbale La competenza linguistica è assimilabile alla competenza semantica e grammaticale, che nel significato di Chomsky consente al parlante di creare un’infinità di frasi, di distinguere le ambiguità e di esprimere giudizi di accettabilità o meno sulla grammatica di una frase Una buona competenza linguistica in Lingua Verbale risolve le difficoltà nei processi di apprendimento scolastico Bambino sordo con competenza linguistica in Lingua Verbale Ricerca di strumenti linguistici innovativi Realizzare un canale di comunicazione che rispetti due principi fondamentali: l’adattamento alle competenze ricettive indenni e naturali dei bambini sordi l’aderenza assoluta alla lingua verbale Offrire al bambino sordo la stessa quantità di Lingua Verbale che consente ad un suo coetaneo udente di apprendere l’Italiano parlato come Lingua madre

2 aderenza assoluta alla lingua verbale Vista : Organo sensoriale non soltanto indenne nel bambino sordo, ma ipersviluppato per compenso Organo sensoriale selezionato in modo naturale dal bambino sordo come sistema di comunicazione preferito 1 adattamento alle competenze ricettive indenni e naturali dei bambini sordi Dattilologia : E’ una modalità di comunicazione visiva Si avvicina all’organizzazione segmentaria della lingua verbale 2 aderenza assoluta alla lingua verbale Usa l’Alfabeto Manuale Italiano: Non rappresenta la Lingua Verbale Rappresenta la Lingua Scritta

La Dattilologia

usa usa 28 fonemi 21 grafemi Solo 20 grafemi sono necessarie Confronto tra lingua verbale e lingua scritta La lingua scritta La lingua verbale usa usa 28 fonemi A,b, (ci, ce, cio, ciu, cia) (chi, che, co, cu, ca) d,e,f, (gi, ge, gio, giu, gia) (ghi, ghe, go , gu, ga) i, l, m, n, gn, o, p, q, r, s, sci, sce, scio, scia, sciu, t, u, v, z, 21 grafemi per rappresentare Solo 20 grafemi sono necessarie Regole ortografiche

Segni nuovi introdotti: L’Alfabeto Manuale Italiano integrato dal Sistema fonologico Segni nuovi introdotti:

Vantaggi della Dattilologia Fonologica nei bambini sordi Attiva la predisposizione alla corretta rappresentazione mentale dei segni-suoni Favorisce e consolida l’aggancio del segno alla produzione articolatoria del fonema corrispondente Non richiede la preconoscenza delle regole di corrispondenza grafemica multipla per capire e produrre il linguaggio verbale I limiti riscontrati dopo la 1a fase di Sperimentazione clinica La Dattilologia fonologica: Richiede la suddivisione delle parole negli elementi segno-suono Non consente l’identificazione delle parole come unità globali Richiede competenze linguistiche e metalinguistiche complesse

Modifiche introdotte nella Ricerca NUOVA ESIGENZA Era necessario avvicinarsi alla parola intera pur conservando la struttura segmentaria fonologica SOLUZIONE La sillaba semplice prodotta in tempo reale PRODOTTO È stata ideata la Dattilologia fonologica bimanuale

Software per la Dattilologia fonologica bimanuale È stato ideato e realizzato tre Software in formato di prototipo che consono di mantenere fissa nel tempo la sequenza delle sillabe segnate in Dattilologia fonologica bimanuale I Software consentono di: a. creare dei dialoghi linguistici in Dattilologia fonologica bimanuale b. convertire la Dattilologia fonologica bimanuale in Scrittura c. convertire la Scrittura in Dattilologia fonologica bimanuale Gli strumenti didattici L’uso della Lingua Italiana dei Segni: Accesso e manipolazione delle informazioni scolastiche non scritte L’Adattamento dei testi scolastici: Accesso e manipolazione delle informazioni veicolate dai testi scolastici Gli organizzatori grafici della conoscenza: Accesso, immagazzinamento e recupero delle conoscenze scolastiche

"Disabilità" cognitive/mentali ESERCITAZIONE RINFORZO RETROAZIONE RIFLESSIONE MOTIVAZIONE ATTENZIONE TEMPO ORGANIZZARE METTERE IN RELAZIONE MANIPOLARE OGGETTI DI CONOSCENZA ... Facilitazione… amplificazione… rinforzo…retroazione immediata ... attenzione…motivazione… Funzione “a specchio”… esplorazione… aree di integrazione... Strumenti compensativi: Strategie – percorsi metacognitivi... Aggiramento delle difficoltà ... ALGORITMO PROCEDURA DIAGRAMMA PROGETTO ANALISI SINTESI… ASPETTI DELLA COMUNICAZIONE… D.S.A.

software didattico (?) accessibilità applicativi: da word a ... Movie maker ....  prodotti didattici del “maestro”... software didattico (?) Tutoriale: esercitazione ipertesti ed ipermedia: esplorare – navigare – mappe mentali Drill&practice: retroazione (attenzione all’errore) linguaggi di programmazione: A) per il docente  software didattico (?) B) logo e micromondi per gli allievi: percorsi individualizzati ed inclusivi... Simulazioni: vedere nell’insieme ed in modo asincrono un processo, un evento... (anche che compie la nostra mente ... Per es. la lettoscrittura...) compensativi: suppliscono ad una funzione cognitiva carente o ad una disfunzionalità neurobiologica... (cfr anche apprendimenti fuznionali all’autonomia sociale..) accessibilità

hardware didattico (?) accessibilità videocamera a circuito chiuso (educam et altro...) Strumenti a supporto dell’autonomia sociale: calcolatrice, registratore, comunicatori etc... registratore di suoni e di .. voci lavagna multimediale interattiva: la multimedialità per spiegare... lavagna luminosa: luci, ombre ed ingrandimenti... videoproiettore... Magari per entrare in un proprio disegno accessibilità

I termini in gioco Didattica Mediatori Tecnologie Oltre la contrapposizione teoria/pratica Oltre il modello istruzionista Il valore della comunicazione e della socialità Mediatori Facilitatori dell'apprendimento (attivi, iconici, analogici, simbolici) Tecnologie Web 2.0: blog, social software, podcasting Instant messaging (MSN, Skype, Google Talk) Digital Media: lettori MP3, smart-phone LIM

Alcune domande… È una questione di strumenti? È una questione di formati tecnologici? È una questione di ambienti? È una questione di destrutturazione del lavoro scolastico (tutti sono occupati nel proprio lavoro)? È una questione di “informalizzazione” dell’educazione formale?

La lezione 1.0 secondo Freinet Freinet individua i limiti principali della lezione frontale: l’inibizione della curiosità; l’impostazione dei rapporti tra maestro e allievo su una base autoritaria; l’istituzione di un sistema di lavoro basato sulla esecuzione di compiti senza motivazione e senza impegno; l’impossibilità della individualizzazione e della personalizzazione Note testuali: 2) Approfondimento correlato: 3) LinkWeb: L’importanza della motivazione (http://www.edscuola.it/archivio/didattica/gde02.html) 4) Glossario: 5) Letture consigliate:

Il Web 2.0 e i Digital Media: gli usi Facilità Interattività Autorialità Socialità Le tecnologie di gruppo

L’integrazione: ipotesi Modello Tecnologia come Tipo di attività A Appropriazione Tool Tradizionali B Coabitazione Optional Elettive C Integrazione Habitus Trasformative

Didattica 2.0: caratteri Learner-centred Authentic Chi apprende è al centro del sistema, con le sue attività di appropriazione di senso L’insegnante è un facilitatore Authentic Attività contestualizzate e basate sull’esperienza - Social Interaction Condivisione di rappresentazioni multiple, riflessioni, valutazioni Opportunità di negoziazione (significato sociale) Scaffolding Gestione dell’attenzione Collaborazione per raggiungere gli obiettivi

Didattica 2.0: strategie L’apprendistato cognitivo Modelling, scaffolding, coaching, exploration, articulation e reflection (Conway 1997) L’apprendimento situato Task-based, project-based e content-based learning (Warschauer and Healey 1998) L’apprendimento collaborativo Chi apprende lavora insieme per un fine As a result