Dario Nicoli. Cè stato nella nostra cultura – e la scuola ne è una dimostrazione - un oscuramento del tema del lavoro, a causa della coincidenza di diversi.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Istituto Statale Istruzione Superiore “E U R O P A” Pomigliano d’Arco
Advertisements

PIANO REGIONALE DI ATTUAZIONE DELLA RIFORMA
OBBLIGO SCOLASTICO ASSI CULTURALI.
LA SCUOLA DEL FUTURO: “Indicazioni per il nuovo curricolo”
Via Serrapetrona Roma Tel 06/
Cosa cambia.. Nella progettazione modulare Lapprendimento va inteso come ampliamento e modifica di esperienze perché non contano solo i risultati ma.
Itinerari didattici integrati verticali di cultura al lavoro.
STAGE ALLESTERO Cosè? Periodo di esperienza professionale che permette di completare e/o approfondire il proprio percorso ormativo.
Lalterna nza come laborator io pedagogi co didattico e come valore sociale A. Tropea.
Progetto Dirigenti valutazione delle competenze Ottobre-dicembre 2010 Report a c. di MR.Zanchin.
Il Piano di diffusione delle lavagne interattive multimediali
1 Progettare e operare nella scuola dellautonomia Attività di formazione del personale del sistema scolastico Tratto da LA SCUOLA per lo Sviluppo Programma.
Il Dirigente scolastico profilo, ruolo e funzioni
LA FIGURA PROFESSIONALE DEL
Piani di studio provinciali per il secondo ciclo incontri territoriali con i docenti del primo biennio gruppo ISTITUTI TECNICI settembre 2010.
Caratteri di una formazione diretta allo sviluppo di competenze Michele Pellerey 1Montesilvano 19 marzo 2010.
L'INSEGNANTE SPECIALIZZATO PER LE ATTIVITA' DI SOSTEGNO
INDICAZIONI NAZIONALI per i PSP INDICAZIONI PER IL CURRICOLO
Per una pedagogia delle competenze
INDICAZIONI PER IL CURRICOLO (strumento di lavoro)
Intervento di Giuseppe Tacconi
LA DIDATTICA PER COMPETENZE Proposta di un nuovo percorso formativo
Persona, lavoro e comunità professionale Dario Nicoli.
Struttura logica del curricolo tra obiettivi, competenze e finalità
Osservatorio Locale Distretto 4 Bagheria Formazione G.O.S.P. a.s. 2011/2012 Piano Didattico Personalizzato.
UNA DEFINIZIONE DI COMPETENZA
PERSONALIZZAZIONE apprendimento e insegnamento valorizzazione dell’alunno Innovare la didattica per personalizzare L'educazione personalizzata non si riduce.
Valutazione e certificazione delle competenze, abilità e conoscenze
Le scuole e l’autonomia
SCUOLA SECONDARIA I° GRADO “RICCI-MURATORI” Ravenna
INNOVAZIONE METODOLOGICA
Il progetto è la volontà del I Circolo Didattico di fare dellintegrazione una esperienza di concreto e significativo arricchimento per tutti. Ciò al fine.
Educazione adulti.
SOCIO ECONOMICO EDUCATIVO FORMATIVO TERRITORIO GRUPPI E SOGGETTI POF CONSIGLIO DI CLASSE SINGOLO DOCENTE COLLEGIO DEI DOCENTI PROGR.NE C. di CLASSE PROGR.NE.
Organizzazione del curricolo e opportunità di apprendimento
IL CURRICOLO: MOTIVAZIONE E ORIENTAMENTO I motivi di una scelta Lorientamento è un processo unitario che si inserisce nel contesto educativo come una modalità
IL PROGETTO DESECO SAPERE CONTESTO INTEGRAZIONE COMPETENZA
un’occasione per promuovere
LA PROFESSIONALITA’ DOCENTE
La valutazione Che cosa Come.
CONVEGNO 9 SETTEMBRE GRUPPO DI STORIA.
ROVIGO 29 – 30 settembre 2014 Elaborazione di Simulazioni di Seconde Prove relative agli Esami di Stato a conclusione del primo quinquennio.
La didattica delle competenze
Linee guida nazionali per l’orientamento permanente
Autovalutazione & Qualità
Obiettivi generali del P.o.f Istituto Tecnico Statale “A. Bianchini”
BILANCIO SOCIALE: LINEE GUIDA REGIONALI
Unione Cattolica Italiana Insegnanti, Dirigenti, Educatori, Formatori COSENZA 14 MAGGIO 2014 Rosalba Candela Presidente nazionale UCIIM.
Grottaferrata 24 marzo 2015 Esami di Stato a conclusione del primo quinquennio di applicazione delle Indicazioni Nazionali Gestire il cambiamento.
L’obiettivo generale è quella di puntare a COSTRUIRE dei LABORATORI sulla progettazione didattica incentrata sulle competenze finalizzati a: sostenere.
ISTITUTO COMPRENSVO DI ALI’ TERME POF
Il ruolo della Comunità:
ALLEANZA SCUOLA LAVORO Vademecum per tutor dei Consigli di classe Direzione scolastica regionale delle Marche 1.
Appunti per una didattica per competenze
Il contributo di Pellerey, sulle competenze individuali e il portfolio, si apre: Evoluzione del concetto negli ultimi cinquant’anni. Con una ricostruzione.
LA BUSSOLA ORIZZONTE DI SENSO QUALE PERSONA QUALE ALUNNO/BAMBINO QUALE INSEGNANTE QUALE SCUOLA QUALE METODOLOGIA QUALE SAPERE QUALE APPRENDIMENTO.
AZIENDA ULSS 20 DI VERONA LA DISABILITA’ COME RISORSA PER LO SVILUPPO DI COMPETENZE RELAZIONALI, SOCIALI, EMOTIVE L’AZIENDA ULSS PROMUOVE I LABORATORI.
IL NUOVO ISTITUTO TECNICO Renzo Vanetti IL NUOVO ISTITUTO TECNICO.
LA PROFESSIONALITA’ DOCENTE Che cosa dovrebbero saper fare i docenti.
ANALISI DEI METODI DI INSEGNAMENTO
IL PNSD # Documento di sintesi A cura dell’Animatore Digitale
Il Comitato di valutazione del docente
L'insegnamento scientifico nella Scuola dell'infanzia
Istituto Comprensivo “Filippo De Pisis” Ferrara PROGETTO TRIENNALE MINISTERIALE –2012 “Non solo lim……” Raccontare la tecnologia applicata.
UNITÀ DI APPRENDIMENTO PROF.SSA SENAREGA. UNITÀ DI APPRENDIMENTO Un insieme di esperienze di apprendimento incentrate sui processi formativi e non sui.
Trento 16 gennaio Competenza conoscenzeabilitàatteggiamenti.
Curricolo e competenze Prof.ssa Senarega. Curricolo Per curricolo intenderemo il percorso formativo di un certo segmento scolastico Dimensioni del curricolo.
Dai PSP ai Curricoli di Istituto alle Unità di lavoro AREA DI APPRENDIMENTO: ITALIANO Coord. Elvira Zuin.
IL BONUS SCUOLA, OCCASIONE DI MIGLIORAMENTO DEGLI ESITI FORMATIVI I Convegno Nazionale della Rete delle Reti Le Reti di Scuole: crediti, esperienze e prospettive.
Transcript della presentazione:

Dario Nicoli

Cè stato nella nostra cultura – e la scuola ne è una dimostrazione - un oscuramento del tema del lavoro, a causa della coincidenza di diversi fattori: la caduta delle grandi narrazioni (quella liberale, ma soprattutto quella marxista) che avevano al loro centro lutopia del lavoro che ne proponeva un significato eccedente; La burocratizzazione del lavoro dellinsegnante trasformato in prestatore dopera; La degenerazione della cultura in conoscenza inerte e dellinsegnamento in disciplinarismo.

Diversamente da quanto sostengono i critici dellattuale società, che insistono unicamente su flessibilità e incertezza, si coglie oggi una rilevanza del lavoro significativo, nel senso inteso da John Dewey nel volume Democrazia ed educazione che indica nella professione la «direzione delle attività della vita in un senso che le renda percepibilmente significative per chi le pratica in virtù delle loro conseguenze, e anche utili ai suoi associati». Tale definizione pone laccento sulla presenza di uno scopo rilevante dal punto di vista del suo valore sociale, sullidentificazione di occupazioni distintive, sullacquisizione accumulabile tramite lesperienza.

Tre sono i profili che segnalano la rilevanza del tema del lavoro in rapporto alla scuola: 1. La destinazione dei percorsi di studi degli studenti (si studia oggi per lavorare domani); 2. La rappresentazione dellimpegno degli studenti nel loro lavoro scolastico; 3. La professionalità degli insegnanti in unepoca di complessità e di personalizzazione del servizio.

Per la gran parte degli studenti la scelta degli studi viene effettuata tenendo conto del tipo di professione che si intende svolgere nel futuro. Il giudizio che viene espresso sulla bontà o meno degli studi intrapresi si fonda sul criterio dellutilità rispetto alla professione futura. Anche il piacere che si trae da uno specifico tipo di studi evidenzia la propensione della persona verso un ambito dazione coerente, e ciò motiva limportanza che ognuno possa perseguire leccellenza in tale ambito.

Il riferimento al laboratorio come modalità privilegiata di apprendimento indica una strada per uscire dallinerzia del disciplinarismo. Il lavoro suggerisce un metodo di studio centrato sul coinvolgimento, sul lavoro cooperativo, sulla ricerca e sulla scoperta, sulla capacità di porsi domande e di tentare risposte, sulla dimostrazione della padronanza tramite la realizzazione di prodotti dotati di valore. La prospettiva delle competenze, prima ancora di essere un modello istituzionale, rappresenta un passo in avanti verso la personalizzazione delle attività formative.

Linsegnamento nel contesto dellapproccio per competenze, cessa di essere una successione di lezioni, ma procede come organizzazione e animazione di situazioni di apprendimento. Per lavorare in modo consapevole sulle competenze è necessario quindi: 1. ricollegare ciascuna competenza a un insieme delimitato di problemi e di compiti; 2. inventariare le risorse intellettive (saperi, tecniche, saper-fare, attitudini, competenze più specifiche) messe in moto dalla competenza considerata.

Lo scopo di una scuola delle competenze (ragionevole e appropriata) consiste nel passare da una impostazione centrata sullinsegnamento ad una che persegue lapprendimento, così che la valutazione non indichi solo ciò che lo studente sa, ma ciò che sa agire e come sa essere, con ciò che sa. Questo tramite un approccio formativo efficace, in grado di mobilitare tutte le potenzialità del sapere (cognitiva, pratica, emotiva), le energie naturali dello studente, dellistituzione scolastica e formativa, e tutte le occasioni di apprendimento pertinenti ed accessibili, interne ed esterne, coerenti con il progetto.

È competente la persona autonoma e responsabile che ha coscienza dei propri talenti e della propria vocazione, possiede un senso positivo dellesistenza, entra in un rapporto amichevole con la realtà in tutte le sue dimensioni, di cui coglie i principali fattori in gioco, è inserito in forma reciproca nel tessuto della vita sociale in cui agisce sapendo fronteggiare compiti e problemi in modo efficace. La competenza non è assimilabile né ad un insieme di saperi, e neppure ad un adattamento sociale, ma indica una caratteristica di natura etico-morale della persona, una disposizione positiva di fronte al reale.

Lapproccio che si propone è di natura mista: 1. arricchire la didattica per discipline selezionando i nuclei portanti del sapere (a misura di una scuola popolare) rendendo vitale e formativo linsegnamento; 2. introdurre esperienze di didattica attiva per ricerca e scoperta, aperte al contesto esterno, così che gli studenti siano protagonisti del loro cammino di apprendimento; 3. valorizzare la comunità dei docenti come ambiente di lavoro cooperativo; 4. valutare attraverso evidenze reali e adeguate producendo sia voti sia certificazione delle competenze.

In definitiva, il metodo proposto punta a restituire centralità al docente, dopo che la sua importante funzione è stata indebolita dallesterno da una sorta di de-scolasticizzazione strisciante (senza scomodare né Illich né Marcuse) e dallinterno dalla tendenza politico-sindacale a considerare tale figura alla stregua di un impiegato cui affidare compiti di routine. Lo scopo vero della presente proposta consiste nel rilanciare e rinnovare la figura del docente, fornendogli occasioni in grado di affermare il proprio valore – anche nei confronti di se stesso - nella società attuale basata sulla conoscenza e sul cambiamento continuo.

1. Rinnovare la didattica ordinaria selezionando i nuclei portanti del sapere, attivando le risorse cognitive, emotive e pratiche del sapere, mobilitando gli studenti ed il contesto. 2. Introdurre alcune esperienze straordinarie a carattere attivo e interdisciplinare, miranti a prodotti di valore, in grado di rappresentare un esperienza fondamentale per gli studenti e gli altri attori. 3. Condividere un progetto con uno stile di lavoro comune, così da suscitare la volontà di formare da parte dei docenti ed in tal modo aumentare la soddisfazione professionale.

Tale piano richiede: laggregazione delle discipline in assi ed aree con una dimensione unitaria di indirizzo, la definizione di una progressione pluriennale che preveda il passaggio graduale ad un assetto ordinario per competenze, unintesa stabile con i soggetti del contesto socio economico. Il centro della didattica verte sullUnità di apprendimento, mentre serve un linguaggio comune basato su prove reali ed adeguate come evidenze delle competenze stesse.

Tale piano richiede: laggregazione delle discipline in assi ed aree con una dimensione unitaria di indirizzo, la definizione di una progressione pluriennale che preveda il passaggio graduale ad un assetto ordinario per competenze, unintesa stabile con i soggetti del contesto socio economico. Il centro della didattica verte sullUnità di apprendimento, mentre serve un linguaggio comune basato su prove reali ed adeguate come evidenze delle competenze stesse.

1° anno: inserire 2 UdA interdisciplinari per corso e rinnovare la didattica degli assi culturali ricercando i nuclei portanti del sapere e valorizzando le esperienze sul piano valutativo (anche condotta). 2° anno: elaborare UdA degli assi culturali, con brevi collaborazioni, sui nuclei portanti del sapere, ampliando i voti di esperienza e certificare le competenze documentate. 3° anno: impostare il piano formativo di massima per fuochi tematici, definire i contributi degli assi/aree allo sviluppo del cammino formativo degli studenti, strutturare la valutazione e certificazione.

Le risorse naturali dellistituzione scolastica si possono sintetizzare nella volontà di formare e si specificano in: Ethos educativo (desiderio che gli altri siano ciò che possono essere, e che questo possa rendere nuova la nostra vita) Metodo distintivo (perseguimento di un metodo proprio, realizzato tramite intuizione ed applicazione) Alleanza con il contesto (suscitare la voglia di insegnare – e di apprendere insegnando - che è insita nella realtà sociale) Dinamica di comunità (la magia dellessere insieme ad altri in unavventura comune).

La proposta richiede le seguenti condizioni: Presenza di una guida chiara e continuativa dellistituto (percorso almeno triennale). Presenza di un gruppo convinto e coeso. Presenza di un coordinamento efficace ed efficiente. Presenza di un modello di riferimento e di strumenti fondati e pratici, di una formazione accompagnante. Tali condizioni sono in grado di contrastare lassenza di volontà di miglioramento, poiché tolgono alibi e consentono di porre esplicitamente sul piano personale la domanda di coinvolgimento.

Il percorso necessita di una gestione organizzativa puntuale, centrata su: Comunicazione orizzontale e verticale Coordinamento efficace ed efficiente, sia a livello di settore-filiera sia di consiglio di classe, curando in particolare la continuità del lavoro in presenza di cambio di docenti Logistica e supporti di segreteria Ingegneria dei progetti (orientamento alternanza…) così da ricondurli ad un percorso unitario condiviso Dinamica delle comunità professionali tramite la partecipazione a iniziative di rete.

Tale alleanza consente una cooperazione educativa che favorisce la crescita di persone autonome e responsabili, radicate nel contesto, aperte al mondo. A tale scopo occorre: 1. condividere le mete educative, culturali e professionali dei percorsi di apprendimento, 2. identificare i vari attori, arricchire le esperienze formative ed apportare le risorse necessarie, 3. creare un linguaggio ed una metodologia di riconoscimento delle competenze, 4. sostenere linclusione sociale di tutti 5. sostenere leccellenza formativa attraverso piani ed investimenti condivisi.

«Il fatto che l'uomo sia capace d'azione significa che da lui ci si può attendere l'inatteso, che è in grado di compiere ciò che è infinitamente improbabile. E ciò è possibile solo perché ogni uomo è unico e con la nascita di ciascuno viene al mondo qualcosa di nuovo nella sua unicità». (ARENDT H., Vita Activa. La condizione umana, Bompiani, Milano, 1999, p. 129)