UN NUOVO PROGETTO PER VALORIZZARE LE TECNOLOGIE LEGATE AL PATRIMONIO CULTURALE 1.

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UN NUOVO PROGETTO PER VALORIZZARE LE TECNOLOGIE LEGATE AL PATRIMONIO CULTURALE 1

Il territorio italiano Il vero primato del nostro Paese non è di possedere la quota maggioritaria del Patrimonio Culturale mondiale, ma consiste nel fatto che qui da noi il museo è ovunque, presente in ogni angolo più remoto del territorio; un vero museo "diffuso", che esce dai suoi confini, occupa le piazze e le strade, si distribuisce ed è presente in ogni piega del territorio. (Antonio Paolucci).

La situazione oggi Il rapporto “Tagliacarne” L’analisi condotta ha delineato per la prima volta il settore “produttivo” sviluppatosi grazie all’esistenza in Italia di un grande patrimonio cultural- paesaggistico che ne assicura la conservazione, tutela, gestione, racconto e valorizzazione. Questo settore, composto da architettura ed edilizia di riqualificazione, enogastronomia e produzioni tipiche, produzioni di natura industriale, artigiana e industria culturale, e beni ed attività culturali: produce un valore aggiunto di circa 167 miliardi di euro, assorbe 3,8 milioni di occupati e conta (oltre agli operatori pubblici) circa 900.000 imprese esercita un peso sull’economia italiana del 12,7% in termini di valore aggiunto e del 15,4% in termini di occupazione presenta una crescita dal 2001 al 2006 mediamente superiore al totale dell’economia, sia in termini di valore aggiunto (+4,3% contro +3,5% in media annua), sia occupazione (+2,9% contro +1,3%)

La situazione oggi Il rapporto “Tagliacarne” L’analisi evidenzia inoltre che: circa la metà degli operatori (49,4%) è significativamente coinvolta nel processo culturale emerge anche un profilo dell’azienda eccellente (potenziale futura rappresentante di un “nuovo” Made-in-Italy) che, rispetto alla media degli altri settori, manifesta un maggiore orientamento all’innovazione tecnologica

Il settore dei Beni Culturali Rilevante peso economico (12,7) del PIL e (3,8 milioni di occupati), con una crescita sopra la media del PIL nazionale Export significativo e grande “credibilità internazionale” Collegamento con altri importanti settori (turismo, ICT, edilizia) Livello di formazione degli addetti sopra la media nazionale (come % di laureati o di studi superiori) Settore con uso diffuso di tecnologie innovative e con un elevato tasso di innovazione (elevati investimenti in R&D, brevetti registrati sopra la media nazionale, esistenza di spin-off accademici) Possibile identificazione di alcune aziende come possibili “futuri campioni nazionali”

Da patrimonio a reddito Attraverso la rilettura del rapporto tra Cultura e… Nuove tecnologie Impatto economico sul territorio Processi produttivi delle imprese Formazione delle risorse umane delle aziende Diritti di proprietà ……….

Per queste ragioni nasce DNA Italia Salone dedicato alle tecniche (tecnologie e metodologie) per la conoscenza, conservazione, fruizione e valorizzazione dei Beni e delle Attività Culturali 1 - 3 ottobre 2010 Lingotto Fiere Torino 7

Gli obiettivi di DNA Italia Un settore fortemente ramificato, come quello della valorizzazione dei Beni e delle Attività Culturali, e dove la tecnologia ha un ruolo sempre più centrale, ha la necessità di trovare un ambiente idoneo e strutturato che favorisca lo scambio tra domanda e offerta e renda possibile la condivisione di strategie di sviluppo comuni. DNA Italia vuole rappresentare un unico grande e integrato marketplace delle tecnologie per la valorizzazione del Patrimonio Culturale

Gestione e “messa a reddito” La filiera della valorizzazione Creazione I “nuovi” beni culturali: editoria, arte (canonica e performativa) audiovisivi, architettura … Mattone, marmo, legno, tessuti, metalli, cemento … Rischi statico- strutturali, ambientali, antropici e materiali Conoscenza Conservazione Fruizione Gestione e “messa a reddito” Reti digitali e Impiantistica Sicurezza ed Efficienza Energetica Mobilità sostenibile nei luoghi turistico - culturali Cultura “di base”, Formazione e Addestramento Creatività e design Sperimentazioni e nuove sensorialità Progettazione Programmazione Diagnostica e datazione Archeologia sottomarina Caratterizzazioni strutturali Comprensione del contesto Analisi storiche e culturali Metodi di prevenzione Tecniche e materiali per il restauro Ricostruzione artigiana dell’originale Botanica, microclimi e piante infestanti Ricostruzioni 3D e siti web Palmari e contenuti digitali per il visitatore Allestimenti museali e cittadini Sistemi sinestetici e disabilità Marketing del territorio Comunicazione culturale Gestione museale Modelli di business e strumenti di pagamento

Le “ragioni” di DNA Italia Le tecnologie sono oramai un ingrediente essenziale di ogni intervento sul Patrimonio Culturale, ma sono poco “maneggevoli” per tre ordini di motivi: Serve quindi un presidio qualificato e continuativo che consenta di gestire al meglio la dimensione tecnologica lungo tutto il processo: la valutazione e scelta delle tecnologie più adatte, il loro acquisto (identificando i fornitori più capaci e affidabili o scrivendo bandi “competitivi”) e il processo manutentivo più adatto (privilegiando ad es. le indagini preventive), associando inoltre a tali soluzioni tecnologiche i costi reali (sia di messa in opera che di manutenzione/evoluzione) e assicurando al personale coinvolto le giuste competenze per usare al meglio tali tecnologie. estrema varietà delle discipline coinvolte (chimica, nuovi materiali, sensoristica, ICT, impiantistica, energia, ….) che richiede molteplici competenze specialistiche per una corretta comprensione e presidio; frenetico tasso di innovazione di molte delle discipline coinvolte che spesso non si limita a una semplice innovazione incrementale ma genera “breakthrough tecnologici” che aprono nuovi spazi di utilizzo spesso impensabili; “contaminazione laterale” delle discipline coinvolte; ad esempio le tecniche di pulitura di statue e monumenti antichi erano prevalentemente meccaniche; oggi vi sono anche tecniche chimiche, l’utilizzo di laser fino al recente isolamento di un ceppo di batteri “mangia patine”.

Le componenti del Patrimonio I “tradizionali” beni culturali antichi (beni archeologici, paesaggistici, storico- artistici, etc.) oggetto di conservazione, tutela e valorizzazione Le attività culturali (cinema, musica, editoria, teatro, etc.) che formano la cosiddetta industria culturale I “nuovi” beni culturali e cioè i nuovi edifici adibiti a funzioni culturali (musei, biblioteche, sale da concerto, etc.) realizzati dai grandi architetti e luogo di sperimentazione di tecnologie e sistemi costruttivi di avanguardia Gli edifici e i luoghi antichi di “pregio” (tutti “vincolati” dallo Stato) oggetto di riqualificazione nelle destinazioni e che quindi richiedono – per espletare tali finalità – le competenze tipiche della diagnostica, del restauro e del consolidamento di edifici antichi, insieme ai più moderni sistemi di progettazione architettonica e impiantistica e ai nuovi materiali

Le “ragioni” di DNA Italia Chi ha il compito di gestire e valorizzare un Patrimonio caratterizzato anche da una dimensione culturale (borghi antichi, edifici con valore storico-artistico, collezioni d’arte, biblioteche e archivi, …) deve necessariamente occuparsi di tutti gli aspetti “gestionali”, non solo quelli conservativi e di ripristino, ma deve anche pagare una bolletta energetica, illuminare e climatizzare i locali, proteggere (sia fisicamente che con coperture assicurative) il Patrimonio a lui affidato, organizzare e “raccontare” quella parte del Patrimonio aperto al pubblico, e naturalmente attrarre e gestire i visitatori estraendo da questa attività il massimo reddito possibile. Questi aspetti valgono naturalmente anche per chi deve progettare e realizzare i nuovi “contenitori” culturali (palazzi per le esposizioni, musei, teatri e sale da concerto, biblioteche, …) dove le più moderne tecnologie costruttive e impiantistiche si devono sposare con tutti gli aspetti legati alla gestione dei visitatori, al design flessibile degli spazi espositivi, alla dimensione digitale (su web o su dispositivi mobili) che complementa l’esperienza fisica. Questa esigenza di un dialogo continuativo con il variegato mondo delle tecnologie e della ricerca scientifica non è solo una necessità di chi si occupa – a vario titolo e in tutte le sue declinazioni e articolazioni – della valorizzazione del Patrimonio Culturale, ma è anche un’opportunità per lo stesso mondo delle tecnologie. La complessità, diversità e fragilità del Patrimonio Culturale lo rende – nei fatti – uno straordinario laboratorio a cielo aperto dove sperimentare tecnologie e metodologie “di frontiera” che – una volta dimostrate funzionanti ed efficaci in queste condizioni “estreme” – possono essere applicate con semplicità ad altri settori.

I settori “portanti” Restauro ed edilizia di riqualificazione Impiantistica (energia, climatizzazione, luci, …) e sensoristica Diagnostica e imaging Infrastrutture, applicazioni e contenuti digitali e multimediali Artigianato (artistico, edilizia, ….) Valorizzazione e gestione del Patrimonio Culturale Settori di “ricaduta” TURISMO EDILIZIA ICT TRASPORTI INDUSTRIA CULTURALE

Articolazione della filiera Enorme frammentazione del settore e massima varianza delle tipologie degli attori coinvolti per competenze e dimensione (dalle multinazionali agli artigiani) Società di costruzioni Società di design Società di informatica e telecomunicazione Industria culturale …. Realtà artigiane e cooperative - dal restauro all’artigianato artistico - gestione di servizi museali - promozione culturale - perfezionamento e personalizzazione di attività edilizie e di design - produzione audiovisiva … Prevalentemente produttori di tecnologie Prevalentemente utilizzatori di tecnologie

Alcuni temi di innovazione Restauro di edifici in condizioni estreme (Teatro Petruzzelli, Teatro La Fenice, la Pozzuoli sommersa, l’Aquila terremotata, …) Efficienza energetica degli edifici storici Messa in sicurezza (da rischio ambientale, da danno antropico, da furto, da attentato terroristico, …) di edifici pregiati e di oggetti d’arte Mobilità nei centri storici e lungo gli attrattori turistici Digitalizzazione (massiva) di archivi e biblioteche con reperti “fragili”

DI TECNOLOGIE INNOVATIVE LEGATE AL PATRIMONIO CULTURALE Le tecnologie di frontiera ALCUNI ESEMPI DI TECNOLOGIE INNOVATIVE LEGATE AL PATRIMONIO CULTURALE

L’ambiente diventa interattivo e “sensibile” Alcune tecnologie di frontiera L’ambiente diventa interattivo e “sensibile”

Alcune tecnologie di frontiera Interfacce emotive: il progetto europeo a guida italiana CALLAS L’obiettivo scientifico del progetto CALLAS è l’investigazione di nuovi paradigmi di interazione e di fruizione di sistemi interattivi per l’arte e l’intrattenimento in grado di sviluppare una comunicazione più efficace ed immersiva con l’utenza Showcase del progetto: Installazioni interattive in spazi pubblici chiusi (Teatro Massimo, Studio Azzurro) Installazioni interattive in spazi pubblici aperti (University of Helsinki) Televisione interattiva (BBC)

Alcune tecnologie di frontiera La luce come “interpretazione” di un’opera: il caso del Satiro danzante La luce “mirata” evidenzia specifici particolari della scultura, dando il senso del movimento La luce appiattisce la scultura ad una forma bidimensionale, rendendola una pura silhouette Il colore dà una nuova visione della scultura dando la sensazione del bronzo “trasparente”

Alcune tecnologie di frontiera La luce come “restauro reversibile” Gli innovativi strumenti di illuminazione consentono di creare innovative modalità di lettura del Patrimonio storico – artistico in grado di facilitarne la comprensione e di creare nuove letture e percorsi all’interno del contesto urbano. Il progetto per la riproduzione delle colorimetrie riprodotte sui rilievi della Colonna Traiana offre allo spettatore la suggestione di un’immagine in cui la luce gioca un ruolo primario divenendo il veicolo reversibile di una operazione di restauro e materiale essa stessa di fruizione e approfondimento scientifico.

Alcune tecnologie di frontiera Lo “zoom” digitale accessibile da Internet

Alcune tecnologie di frontiera La mostra “impossibile” su Caravaggio

Alcune tecnologie di frontiera Indagine su statue antiche con neutroni “accelerati”

Alcune tecnologie di frontiera Riflettoscopia per “scoprire” particolari obliterati

Alcune tecnologie di frontiera Le sfide dell’archeologia subacquea

Alcune tecnologie di frontiera Tecnologie spaziali per monitorare i monumenti o luoghi .. Sistemi Satellitari come Slide (Sar Land Interferometry Data Exploitation) consentono un monitoraggio a tappeto con zero impatto per verificare l’”agibilità” dei monumenti, individuare quelli che hanno bisogno di interventi di consolidamento, evitare rischi crolli Tecniche basate sulla “triangolazione” dei segnali consente di dare una collocazione precisa all’edificio oggetto di monitoraggio e permette di individuare eventuali movimenti e segni di cedimento

Alcune tecnologie di frontiera I sistemi Mapei per il restauro del Museo Guggenheim di New York

Alcune tecnologie di frontiera Teatro Petruzzelli di Bari: un grande restauro Mapei eseguito con soluzioni tecnologiche avanzate

Alcune tecnologie di frontiera Il restauro “emblematico” del teatro La Fenice di Venezia

Alcune tecnologie di frontiera Sartoria di scena

Alcune tecnologie di frontiera I batteri “mangia-patine” (Pseudomonas Gram negativi) I DipartimentI di Scienze e Tecnologie Agroalimentari, Ambientali e Microbiologiche delle Università degli studi di Milano e del Molise hanno messo a punto una innovativa tecnica biotecnoclogica di restauro, utilizzando il batterio Pseudomonas stutzeri Il batterio, più economico e maneggevole dei tradizionali enzimi, è in grado di rimuovere nell'arco di 24-36 ore, solfati, nitrati e patine di sostanze organiche, senza intaccare il materiale sano

Alcune tecnologie di frontiera Integrazione fra laboratori di restauro e caveau per la sicurezza delle opere Con oltre 8.000 mq i Caveau di Open Care sono la più estesa e attrezzata area in Europa destinata alla protezione di beni artistici e di documenti preziosi. Tutti gli ambienti sono soggetti a monitoraggio costante della circolazione dell’aria, dell’illuminazione, della temperatura e dell’umidità. Il Caveau, inoltre, dispone di una sala di compensazione per il progressivo ambientamento climatico delle opere e un sistema di rilevazione ed estinzione incendi tramite gas inerte, collegati a centrali di supervisione attivi 24 ore su 24. Il Caveau è integrato con una serie di servizi molto innovativi (analisi scientifiche, conservazione e restauro, logistica per l’arte e “art consulting”) che complementano la gestione e valorizzazione dell’opera d’arte).

Alcune tecnologie di frontiera Il cemento bianco “mangia-patine” di Italcementi Il cemento Tx Millennium, dove Tx sta per titanio, è caratterizzato dal principio attivo TX active. La presenza di particelle di fotocatalizzatori permette al cemento, una volta indurito, di ossidare in presenza di luce ed aria le sostanze inquinanti organiche ed inorganiche presenti nell’atmosfera e impedire che il cemento si “sporchi”. Chiesa Dives in Misericordia per la cui realizzazione è stato usato il cemento Tx Millennium

Alcune tecnologie di frontiera Le lenti prismatiche 3M Le lenti prismatiche 3M hanno la capacità di riflettere in continuo la luce (sia naturale che artificiale) “trasportandola” da una sorgente remota per distanze rilevanti. Nelle gallerie autostradali ci sono moduli anche di 36 metri di lunghezza con solo due proiettori agli estremi. È la tecnologia ideale per illuminare il sottosuolo e gli interni non dotati di finestre, con conseguenti notevoli risparmi energetici.

Alcune tecnologie di frontiera Scale mobili e “minimetrò” a Perugia: mobiltà sostenibilie e Patrimonio Culturale

Alcune tecnologie di frontiera Pullman digitale (CHIC - Cultural Heritage Interactive Coach) L’utilizzo di modalità alternative di mobilità integrate a evoluti e diversificati strumenti informativi consentono di proporre un “attraversamento didattico esperienziale” del territorio consentendo una fruizione suggestiva, informata e arricchente e non rispondendo semplicemente a esigenze di efficienza e rapidità di spostamento. POSIZIONE DELLE FOTOCAMERE

Alcune tecnologie di frontiera Applicazioni legate al turismo in mobilità

Alcune tecnologie di frontiera Le infinite possibilità dell'editoria elettronica

(senza però aver egli stessi effetti “collaterali”). Esternalità positive Operare nel settore di Beni Culturali offre un ultimo importante beneficio: consente di sviluppare tecnologie, metodologie e nuovi materiali (visto che offre condizioni di applicabilità “estreme”) che possono essere applicate ad altri settori - hanno cioè “esternalià positive”. C’è chi ha osservato che la presenza di un patrimonio culturale diffuso può offrire gli stessi benefici (in termini di ricadute tecnologiche ed economiche) di chi spende ingenti somme per la difesa (senza però aver egli stessi effetti “collaterali”).

Esternalità positive Il caso dei palazzi veneziani Le competenze necessarie per restaurare un palazzo “storico” su Canal Grande (con le fondamenta nell’acqua e soggetto a continui moti ondosi e maree) sono di frontiera e “credibilmente” utilizzabili nei settori tradizionali dell’edilizia. Tali competenze sono di particolare rilevanza oggi dove l’effetto serra e il disboscamento stanno facendo dell’acqua (tsunami, tropicalizzazione del clima, alluvioni come quella di New Orelans) uno dei fenomeni più temuti per l’edilizia civile.

Oval | Lingotto Fiere Torino DETTAGLI TECNICI 1 - 3 ottobre 2010 Oval | Lingotto Fiere Torino

Gli obiettivi di DNA Italia Un settore fortemente ramificato, come quello della gestione del Patrimonio Culturale, ha la necessità di trovare un ambiente idoneo e strutturato che favorisca lo scambio tra domanda e offerta e renda possibile la condivisione di strategie di sviluppo comuni DNA Italia vuole rappresentare unico grande marketplace per conoscersi e riconoscersi!

La sede espositiva Oval Torino

Un layout innovativo

Un layout innovativo

Gli espositori I visitatori Imprese che progettano, producono e distribuiscono tecnologie Enti ed Istituzioni pubbliche e private Ricerca e formazione I visitatori Progettisti: architetti, designer, developer, scenografi, ecc. Imprese operanti nel settore delle tecnologie innovative Enti locali e soggetti pubblici e privati che investono nella tutela, nella promozione e in progetti di conservazione e valorizzazione (istituzioni, banche, assicurazioni, fondazioni, imprese) Responsabili di Istituzioni ed Enti pubblici e privati legati alla tutela, valorizzazione e gestione del territorio, dei beni e delle attività culturali Direttori di musei, biblioteche, fondazioni, ecc. Incontri B2B pre-programmati con responsabili di: Istituzioni, Organismi pubblici e privati nazionali e internazionali, imprenditori, operatori commerciali e di trasferimento di tecnologie

Un programma In & Off Programma In Convegni su: cultura ed economia, redesign del territorio, efficienza energetica, sicurezza, nuove frontiere del digitale, i musei e le sfide del 2.0 Seminari tecnici di approfondimento delle varie tematiche rappresentate nel Salone Workshop di presentazione delle proposte degli espositori Programma Off Visite programmate fuori Salone con presentazioni di casi di successo presso musei e beni del patrimonio piemontese, appositamente allestiti per i giorni di apertura del Salone

Gli stand Stand preallestiti di diverse grandezze: da 12 mq (€3.000) a 96 mq (€17.000)

Oval | Lingotto Fiere Torino Ci vediamo il 1 - 3 ottobre 2010 Oval | Lingotto Fiere Torino www.salonednaitalia.eu info@salonednaitalia.eu