La grammatica dei poeti A Zacinto Procedura Ogni pagina, si utilizza a schermo intero (senza espansione della pagina) per mettere più facilmente in relazione i contenuti con le relative analisi ed esercizi- guida. Segue una breve versione in prosa da parte dell'insegnante e riferimenti all’autore. I ragazzi fanno prima un’analisi sintattica per la comprensione di un testo particolarmente complesso (con una sola prop. principale per tantissime subordinate) avendo a disposizione, nello schermo, la poesia senza commenti e niente di evidenziato. A questo punto i ragazzi lavorano sul loro quaderno, chiedono chiarimenti, se occorre possono interagire con la LIM, spostando le parole del testo direttamente alla lavagna. La successiva schermata fornisce la soluzione del precedente problema e contemporaneamente innesca ulteriori analisi, approfondimenti e riflessioni. A casa o ancora a scuola approfondiscono ulteriormente, nascono delle interpretazioni personali anche poetiche. La verifica o parte di questa si svolge di solito alla LIM con cui ognuno interagisce ed esprime ciò che ha appreso…pensato… sognato…
A Zacinto Né più mai toccherò le sacre sponde ove Individua la proposizione principale Riconosci i connettivi Né più mai toccherò le sacre sponde ove il mio corpo fanciulletto giacque, Zacinto mia, che te specchi nell'onde del greco mar da cui vergine nacque Venere, e fea quell'isole feconde col suo primo sorriso, onde non tacque le tue limpide nubi e le tue fronde l'inclito verso di colui che l'acque cantò fatali, ed il diverso esiglio per cui bello di fama e di sventura baciò la sua petrosa Itaca Ulisse. Tu non altro che il canto avrai del figlio, o materna mia terra: a noi prescrisse il fato illacrimata sepoltura.
A Zacinto Né più mai toccherò le sacre sponde ove Ricostruisci l'ordine delle varie proposizioni, indipendentemente dalla metrica, Collega i pronomi connettivi ai nomi corrispondenti. A Zacinto Né più mai toccherò le sacre sponde ove il mio corpo fanciulletto giacque, Zacinto mia, che te specchi nell'onde del greco mar da cui vergine nacque Venere, e fea quell'isole feconde col suo primo sorriso, onde non tacque le tue limpide nubi e le tue fronde l'inclito verso di colui che l'acque cantò fatali, ed il diverso esiglio, per cui bello di fama e di sventura baciò la sua petrosa Itaca Ulisse. Tu non altro che il canto avrai del figlio, o materna mia terra: a noi prescrisse il fato illacrimata sepoltura.
A Zacinto Né più mai toccherò le sacre sponde ove Fai l'analisi logica, definendo, anche la funzione sintattica di ogni pronome Osserva il sistema delle rime e spiega il diverso significato di "onde" A Zacinto Né più mai toccherò le sacre sponde ove il mio corpo fanciulletto giacque, Zacinto mia, che te specchi nell'onde del greco mar da cui vergine nacque Venere, e fea quell'isole feconde col suo primo sorriso, onde non tacque le tue limpide nubi e le tue fronde l'inclito verso di colui che l'acque cantò fatali, ed il diverso esiglio, per cui bello di fama e di sventura baciò la sua petrosa Itaca Ulisse. Tu non altro che il canto avrai del figlio, o materna mia terra: a noi prescrisse il fato illacrimata sepoltura.
A Zacinto Né più mai toccherò le sacre sponde ove Quali parole, tra le rime e le assonanze, emergono... dolcemente? Sai trovare le parole che indirettamente richiamano l'idea del mare? A Zacinto Né più mai toccherò le sacre sponde ove il mio corpo fanciulletto giacque, Zacinto mia, che te specchi nell'onde del greco mar da cui vergine nacque Venere, e fea quell'isole feconde col suo primo sorriso, onde non tacque le tue limpide nubi e le tue fronde l'inclito verso di colui che l'acque cantò fatali, ed il diverso esiglio, per cui bello di fama e di sventura baciò la sua petrosa Itaca Ulisse. Tu non altro che il canto avrai del figlio, o materna mia terra: a noi prescrisse il fato illacrimata sepoltura.
A Zacinto Né più mai toccherò le sacre sponde ove Spiega la funzione del pronome "Tu" nell'ultima strofa a chi si riferisce, e a chi si contrappone? A Zacinto Né più mai toccherò le sacre sponde Il poeta presagisce un destino diverso, purtroppo, per sè...diverso da quello di chi? ove il mio corpo fanciulletto giacque, Zacinto mia, che te specchi nell'onde del greco mar da cui vergine nacque Venere, e fea quell'isole feconde col suo primo sorriso, onde non tacque le tue limpide nubi e le tue fronde l'inclito verso di colui che l'acque cantò fatali, ed il diverso esiglio, per cui bello di fama e di sventura baciò la sua petrosa Itaca Ulisse. Tu non altro che il canto avrai del figlio, o materna mia terra: a noi prescrisse il fato illacrimata sepoltura.
A Zacinto Né più mai toccherò le sacre sponde ove Le proposizioni sono state messe in ordine... indipendentemente dalla metrica. Fai ora l'analisi del periodo A Zacinto Né più mai toccherò le sacre sponde ove il mio corpo fanciulletto giacque, Zacinto mia, che te specchi nell'onde del greco mar da cui vergine nacque Venere, e fea quell'isole feconde col suo primo sorriso, onde non tacque le tue limpide nubi e le tue fronde l'inclito verso di colui che l'acque cantò fatali, ed il diverso esiglio, per cui bello di fama e di sventura baciò la sua petrosa Itaca Ulisse. Tu non altro che il canto avrai del figlio, o materna mia terra: a noi prescrisse il fato illacrimata sepoltura.