IL PUNTO DI VISTA E L’IMPEGNO DEL SETTORE PRODUTTIVO Anna Paonessa AIIPA Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari
Il Regolamento CE 41/2009 L’industria alimentare italiana è da decenni impegnata nella produzione di alimenti per celiaci che rispettano il limite dei 20 ppm di glutine, in accordo con le Autorità nazionali e con le Associazioni dei pazienti. L’Italia ha quindi svolto, come sistema, un ruolo importante negli anni scorsi nell’ambito del Codex Alimentarius prima, e dell’Unione Europea poi, a sostegno del limite massimo di 20 ppm a tutela della salute del celiaco, contrastando limiti più alti proposti da altri Paesi.
Il Regolamento CE 41/2009 A seguito dell’adozione del regolamento CE 41/2009 che introduce la categoria dei prodotti dietetici “a contenuto molto basso di glutine” (21-100 ppm), l’industria Italiana dei prodotti per celiaci sta continuando ad investire e a produrre rispettando il limite di 20 ppm, in accordo con i più recenti studi scientifici sulla tossicità delle tracce di glutine (Catassi) Riteniamo quindi che la rimborsabilità dei prodotti a carico del SSN vada mantenuta per i prodotti dietetici con tenore di glutine <20 ppm, come forma di maggiore garanzia e di riduzione del rischio per il celiaco
L’impegno dell’industria in materia di sicurezza L’industria dei prodotti dietetici per i celiaci pone da sempre una particolare attenzione alla selezione delle materie prime, con specifico riferimento alla contami-nazione da micotossine, considerato il potenziale livello di esposizione del paziente celiaco rispetto alla popola –zione in generale L’industria vede con favore l’accordo siglato tra AIC e ISS per valutare il grado di esposizione alle micotossine (aflatossine, ocratossina A, fumonisina e zearalenone) Considerata la diffusa intolleranza al lattosio da parte dei celiaci, il settore pone attenzione alle materie prime utilizzate e al processo produttivo anche su questo aspetto.
L’impegno dell’industria in materia di qualità nutrizionale Da un’indagine interna svolta da AIIPA nel 2008, che ha confrontato la composizione nutrizionale dei prodotti dietetici per celiaci più comunemente consumati rispetto a quella degli alimenti comuni, è risultato che non ci sono differenze signifi-cative in termini di qualità nutrizionale. L’industria degli alimenti dietetici per celiaci continua infatti a migliorare il livello qualitativo nutrizionale dei propri prodotti in termini di riduzione dei grassi, acidi grassi trans e grassi saturi, zuccheri e sale/sodio, attraverso il miglioramento della selezione delle materie prime, delle formulazioni e lo sviluppo di nuove tecnologie produttive.
L’impegno dell’industria nella ricerca e innovazione L’atteggiamento delle aziende nell’area della ricerca e dell’inno-vazione, con particolare riferimento all’impiego di nuove materie prime, è sempre stato e continuerà ad essere di estrema prudenza, al fine di minimizzare i rischi di qualunque natura tossicologici, come ad es.: residui di contaminazione da glutine, micotossine, tossicità di nuovi cereali (es.: avena) legati alla composizione nutrizionale Le aziende sono da sempre impegnate a migliorare la qualità organolettica e l’offerta/varietà di prodotti a disposizione del celiaco che è andata sempre più aumentando negli ultimi anni.
L’impegno dell’industria nell’informazione al consumatore Le aziende sono impegnate nel fornire al consumatore informazioni e servizi utili alla gestione del regime dietetico quali, a titolo di esempio: Etichettatura nutrizionale estesa Numeri verdi Siti internet Servizi ricette
Conclusioni L’industria degli alimenti dietetici per il celiaco ha lavorato e continua a lavorare in una comunità di intenti con le Istituzioni e le Asso-ciazioni dei celiaci, per continuare ad offrire prodotti sicuri e di qualità che contribuiscano a rendere la dieta del celiaco varia e soddisfacente, limitando il rischio di rivolgersi a prodotti non adatti o che forniscono minori garanzie.