Le fasi e i principi metodologici di un percorso di programmazione

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
AMCG Il tema della partecipazione, è anche strettamente correlato a quello del conflitto: infatti, se il conflitto è un elemento ineliminabile dell’attività.
Advertisements

PARTENARIATO e RISORSE UMANE a cura di Carlo Bonora.
LA COSTRUZIONE DELLA RETE Collaborare= Considerare laltro come soggetto che: presenta delle potenzialità presenta delle potenzialità è in grado di autodeterminarsi.
RICERCA - AZIONE Macro-concetto Portatore di
Problem solving Metodologia di lavoro.
Partecipazione e deliberazione nellambito della tecnoscienza Il caso delle consensus conference Giuseppe Pellegrini Università degli Studi Magna Grecia.
C ORSO DI FORMAZIONE S VILUPPO DELL INTEGRAZIONE COME RISPOSTA ALLE DIFFICOLTÀ DEI SISTEMI DI WELFARE LOCALE Mantova 2012 Il Piano di Zona prescrittivo.
C ORSO DI FORMAZIONE S VILUPPO DELL INTEGRAZIONE COME RISPOSTA ALLE DIFFICOLTÀ DEI SISTEMI DI WELFARE LOCALE Mantova 2012 Le reti Alessandro Battistella.
Provincia di Mantova LA VALUTAZIONE DEI PIANI DI ZONA
1 Provincia di Mantova Controllo e valutazione: due strumenti complementari Alessandro Battistella 2012.
C ORSO DI FORMAZIONE S VILUPPO DELL INTEGRAZIONE COME RISPOSTA ALLE DIFFICOLTÀ DEI SISTEMI DI WELFARE LOCALE Mantova 2012 I contenuti del corso Alessandro.
Imprenditorialità e managerialità
DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
Programmare con il quadro logico
Modelli di progettazione
LE POLITICHE DI SVILUPPO LOCALE
Governare una relazione In sintesi
Lapproccio condiviso per lo sviluppo delle competenze della P.A. C. Penati Roma – 13 dicembre 2007.
Pianificazione Strategica
Il manager e la leadership Prof Bruno Tellia Università degli studi di Udine.
Essere creativi Sono quasi 200 le tecniche descritte e usate per generare idee nelle organizzazioni e da consulenti di creatività. Gli ingredienti attivi.
L’organizzazione aziendale
Studio della politica turistica
Il processo di apprendimento non è accumulo nella mente di una serie di dati acquisiti a ttivare la partecipazione d dellalunno al processo che rende.
Qualità degli apprendimenti e loro valutazione Seminario di Studio di Approfondimento.
L’organizzazione scientifica del lavoro:
La logica dell’intervento /1
I MODELLI DIDATTICI DELL’APPRENDIMENTO
Qualità degli apprendimenti e loro valutazione La valutazione.
Progettare una ricerca: approcci e metodologie
FONDAMENTI DI INFORMATICA III A2A2-1 CARATTERISTICHE E MODELLIZZAZIONE DEL LAVORO DUFFICIO Argomento 2 Approfondimento 2 CARATTERISTICHE E MODELLIZZAZIONE.
Lutilizzo del Quadro di riferimento per valutare la qualità dellofferta formativa in Provincia di Pistoia Sviluppare la valutazione a livello locale Roma,
Opportunità – I punti di forza La centralità del Dipartimento di salute mentale (DSM) e lorganizzazione territoriale della presa in carico La differenziazione.
Transizioni al lavoro e socializzazione occupazionale
LA CULTURA DELLA VALUTAZIONE NEI PROGETTI ASSOCIATIVI
Corso di Economia e Gestione delle imprese Prof. Edoardo Sabbadin
La teoria sociologica.
Strategia e processo di pianificazione strategica
Progettazione sociale dott.ssa Rossella Corsano. DEFINIZIONE Cose la progettazione sociale Si progetta ogni qualvolta occorre immaginare o creare un nuovo.
PROSPETTIVA PSICOLOGICA Azione presume che vi sia un individuo in grado di: 1) rappresentarsi e prefigurarsi il futuro 2) scegliere 3) decidere in modo.
Le interazioni tra gli attori nel processo decisionale
Laccezione positiva del concetto di rischio Il rischio non deve essere visto necessariamente come pericolo o fonte di danno evolutivo Rischio come opportunità
Approccio concertativo
1 AUTOMATIZZAIAUTOMATIZZAIAUTOMATIZZAIAUTOMATIZZAI S.I. SISTEMASISTEMA INFORMATIVO INFORMATIVO PROCESSOPROCESSO DECISIONALE DECISIONALE DECISIONEDECISIONE.
I SISTEMI OPERATIVI Per meccanismi operativi (o meccanismi organizzativi) s’intende l’insieme dei processi che fanno funzionare il sistema.
A.a. 2012/13 CORSO DI COMUNICAZIONE E CONTROLLO DEI PROCESSI DI CREAZIONE DEL VALORE.
PROVINCIA DI GENOVA Strumenti e agende strategiche della pianificazione provinciale per gli ambiti territoriali di area vasta Genova, lunedì 6 aprile 2009.
F.I.S.M. – Federazione Provinciale Scuole Materne - Siracusa
Problem Solving: capacità di risolvere problemi
LA DIMENSIONE IMMATERIALE DEL CONTROLLO
Il Piano di Zona nel sistema di governance locale: fasi, organi, attori 1 1.
PERCEZIONE Processo psicologico di creazione di un’immagine interna del mondo esterno.
A cura di A. Augenti e M.Gabriella de Judicibus
Le fasi del ciclo di policy
ALESSANDRO ALFIERI RESPONSABILE RELAZIONI INTERNAZIONALI E POLITICHE EUROPEE DELLA PROVINCIA DI MILANO Il progetto di dialogo tra cittadini e Comuni del.
Storia e politiche del territorio Modulo I Luca Verzichelli a.a Analisi dinamica delle politiche pubbliche: modalità di interazione, arene.
1 Lettura “Ammendola & Isernia” Struttura Ipotesi: i mutamenti dello scenario internazionale negli anni ’90 hanno prodotto un formidabile stimolo esogeno.
9 maggio 2005 Forum P.A. Fiera di Roma E- Democracy: tra community building e partecipazione ai processi decisionali locali Il progetto e – dem ps e -
“Governance, Monitoraggio e Valutazione, Riprogrammazione: Laboratori locali di formazione per gli Uffici di Piano” “Il modello di governance provinciale.
FOCUS DELLA VALUTAZIONE “ IL CASO SINGOLO ” Si pone come finalità il miglioramento dell ’ intervento che riguarda il singolo beneficiario.
Management & Innovazione Seminario PMI-NIC - Milano, 15 Dicembre 2006
JOHN DEWEY.
Il contributo di Pellerey, sulle competenze individuali e il portfolio, si apre: Evoluzione del concetto negli ultimi cinquant’anni. Con una ricostruzione.
LA SOCIOLOGIA ECONOMICA CONTEMPOR ANEA SPIEGA IL FUNZIONAMENTO DELL ’ ECONOMIA CON FATTORI NON ECONOMICI (ISTITUZIONI, POTERE CULTURA)
PROF.SSA ENRICA AMATURO LA RICERCA VALUTATIVA METODOLOGIA DELLA RICERCA SOCIALE Annoaccademico2012/13.
Dall’idea al progetto perché progettare?. non partiamo da zero valorizziamo l’esperienza in ogni organizzazione esiste una attività di progettazione inconsapevole.
La cultura della Sostenibilità Turismo Sostenibile e Progettazione del Tempo Libero.
Obiettivi e struttura della lezione Lezione 3 – La Formazione delle Decisioni Obiettivo della lezione Presentare i diversi modelli teorici per la formazione.
Valutazioni applicate alle decisioni di investimento Arch. Francesca Torrieri Analisi di sensitività e analisi del rischio.
L’analisi dell’esperienza: alcuni concetti chiave Competenze emergenti e occupazione nel turismo A.A
Transcript della presentazione:

Le fasi e i principi metodologici di un percorso di programmazione Corso di formazione “Sviluppo dell’integrazione come risposta alle difficoltà dei sistemi di welfare locale” Mantova 2012 Le fasi e i principi metodologici di un percorso di programmazione Alessandro Battistella

Alessandro Battistella Il campo sociosanitario è caratterizzato oggi da una grande complessità derivata da: mutevolezza degli scenari mutevolezza dei bisogni molteplicità e varietà di attori sociali possibili tensioni fra attori sociali istituzionali e non carenza di risorse incertezza sulle diverse risorse limitata conoscenza di soluzioni di efficacia certa progressiva moltiplicazione degli ambiti di intervento trasformazione delle relazioni fra i centri di governo del welfare Alessandro Battistella

Alessandro Battistella Per superare il rischio di una lettura eccessivamente semplicistica o disfattista della di programmazione appare rilevante ed opportuno, assumere teorizzazioni e metodologie, adeguate a fronteggiare la complessità sopradescritta. Alessandro Battistella

Alessandro Battistella In questo quadro il processo di costruzione di una programmazione sociosanitaria rischia, da un lato, una eccessiva semplificazione dei problemi, dall’altro una esasperazione del livello di complessità dello scenario, con il risultato di considerare ineluttabile il mantenimento dell’attuale frammentazione gestionale. Alessandro Battistella

LA SCELTA DELL’APPROCCIO PROGRAMMATORIO OBIETTIVI CONSENSO CONFLITTO CONOSCIUTE A PROGRAMMAZIONE Modello razionale B NEGOZIAZIONE STRATEGIE SCONOSCIUTE C SPERIMENTAZIONE Modello incrementale D DEFINIZIONE Schema di Thomson-Tuden K. Christiensen, “Coping with Uncertainty in Planning, APA Journal, Winter 1985. Alessandro Battistella

MODELLO RAZIONAL-SINOTTICO Analisi dei bisogni Definizione degli obiettivi Selezione degli obiettivi secondo scelte di valore Analisi di tutte le alternative e loro confronto Analisi delle conseguenze della applicazione di ogni alternativa in termini di costi e benefici Scelta della alternativa che permette la massima possibilità di raggiungere gli obiettivi e di minimizzare i costi. Alessandro Battistella

Alessandro Battistella UNO DEI PRIMI AUTORI A PROPORRE UN APPROCCIO RAZIONALISTA FU L’ECONOMISTA JOHN MAYNARD KEYNES, CHE CONSIDERAVA NECESSARIO CHE LE STRATEGIE FOSSERO ESPRESSIONE DI IDEE PIUTTOSTO CHE DI MEDIAZIONI DI INTERESSI CONTRASTANTI. Alessandro Battistella

Alessandro Battistella IL PROCESSO DI PIANIFICAZIONE ERA CONSIDERATO ESSENZIALMENTE TECNICO, I PIANIFICATORI DOVEVANO DECIDERE SULLA BASE DI CONOSCENZE ED ESPERIMENTI RAGIONATI, ELIMINANDO PROGRESSIVAMENTE COME VARIABILI DEL PROCESSO DECISIONALE L’INCERTEZZA, IL PREGIUDIZIO POLITICO E LE RICHIESTE DI GRUPPI PARTICOLARI. Alessandro Battistella

ELEMENTI DI VALORE DEL MODELLO RAZIONALISTA Ha prodotto utili intuizioni e prospettive sul processo di pianificazione Ha definito il processo di pianificazione come un “ciclo di attivita’” (Bridgman e Davies 1998) Ha definito la pianificazione come una serie di stadi distinti Ha individuato la circolarita’ del processo di pianificazione e ripianificazione Ha individuato la rilevanza della valutazione nel processo decisionale Alessandro Battistella

Le tappe del progetto nell’approccio sinottico razionale Ideazione Attivazione Progettazione Realizzazione Verifica Alessandro Battistella

Le principali critiche al modello razionalista È estremamente prescrittivo Rifiuta come assurde le modalità di progettazione e programmazione utilizzate nella realtà Presenta un quadro idealizzato del processo di progettazione e pianificazione Ignora l’importanza di elementi essenziali nei processi decisionali, quali l’ideologia e i valori Ha una visione eccessivamente ottimistica sulle capacità decisionali degli esseri umani Alessandro Battistella

Motivi di crisi del modello razional-sinottico Gli attori chiamati ad interagire in un progetto sono molti, non legati tra loro da rapporti gerarchici, e comunque non subordinati ad un soggetto decisore. Le capacità analitiche sulla domanda e sui bisogni sono limitate in rapporto alla complessità del reale. Le capacità previsionali sono generalmente inadeguate a causa del rapido e spesso radicale cambiamento degli elementi del contesto. La pianificazione sinottica prevede l’illegittima estensione a complessi collettivi del modello della razionalità individuale. Richiede troppe informazioni. Alessandro Battistella

Modello incrementale per prova ed errore Si parte dalla situazione di fatto, reagendo a stimolazioni occasionali Definizione di mezzi ed obiettivi non separata: spesso si parte dai mezzi per definire gli obiettivi Si prendono in considerazione poche alternative, non troppo diverse dagli interventi in atto Le alternative sono valutate sulla base del consenso espresso dagli attori principali Viene scelta l’alternativa che raccoglie il maggior consenso, indipendentemente da ogni giudizio sulla sua adeguatezza ad affrontare il problema. Alessandro Battistella

Il metodo incrementale (1) Questo metodo si è sviluppato a partire dalle critiche mosse al modello razionalista. Le decisioni non vengono prese nel contesto di un movimento verso obiettivi predeterminati, basati sulla analisi completa della situazione. Alessandro Battistella

Il metodo incrementale (2) Nel processo programmatorio si cerca di trovare risposte rapide a richieste immediate e urgenti, piuttosto che soluzioni a lungo termine a problemi meno visibili ma forse più essenziali.(Lindblom 1959). E’ il processo del “cavarsela alla meno peggio” (Lindblom). Alessandro Battistella

Critiche all’incrementalismo (1) L’idea iniziale del modello incrementale, che la pianificazione coinvolge molti interessi e che le strategie risultano da un processo di adattamento reciproco per ottenere il consenso generale, è stato criticato da diversi autori. Alessandro Battistella

Critiche all’incrementalismo (2) In un secondo momento lo stesso Lindblom ha rivisto il modello riconoscendo che il cambiamento non è sempre il risultato di un accordo tra diversi interessi, ma spesso è risultato di una prova di forza tra diversi interessi in cui chi ha più potere prevale. Alessandro Battistella

Alessandro Battistella La critica più radicale alla prospettiva incrementalista è di alimentare un atteggiamento conservatore, giustificando scientificamente l’inerzia e l’accettazione dello status quo (Dror). Compito del decisore illuminato è proprio di superare la predisposizione al cambiamento incrmentale. Alessandro Battistella

Il processo di progettazione concertativo Il problema e l’ambiente non sono dati a priori come fattori oggettivi Il processo di interazione tra i diversi soggetti coinvolti prosegue in tutte le tappe di progettazione Ogni attore continua a essere portatore di sue aspettative pur condividendo un impianto logico comune Alessandro Battistella

Le tappe del progetto nell’approccio concertativo Ideazione Attivazione Progettazione Realizzazione Verifica Alessandro Battistella

Il processo di progettazione euristico Esiste un fine, l’individuazione di strategie, un contesto e poi esiste un processo condiviso di ricerca partecipata attraverso cui si definiranno con i destinatari obiettivi specifici, interventi e ipotesi trasformative più mirate Non si definiscono a priori obiettivi specifici La centratura è sulla tappa di attivazione La progettazione di un intervento è intesa come prodotto di percorso e non come luogo di partenza. Alessandro Battistella