MACROECONOMIA L’economia italiana Anno accademico 2010-2011 L’economia italiana Il lato dell’offerta Materiale tratto da: E. Saltari, G. Travaglini (2009) “L’economia Italiana del Nuovo Millennio”, Carocci Editore.
Il prodotto interno lordo in Italia Il PIL è una misura estremamente aggregata. 1- Il metodo della spesa (beni e servizi finali prodotti): coincide con la spesa aggregata: C + G + I + NX
2- Il metodo dei tipi di reddito: PIL calcolato come somma dei redditi percepiti dai proprietari dei fattori che hanno partecipato al processo produttivo. Accorgimenti: Ammortamento dei beni Presenza dello Stato (imposte) Il PIL e il REDDITO, 2007 (Mld Euro a prezzi correnti) PIL 1.535 Ammortamenti (-) -242 Imposte indirette nette (-) -211 Reddito Totale 1.082 - lavoro dipendente 58% - risultato di gestione 42%
3- Il metodo del valore aggiunto Al valore della Produzione Vendibile viene sottratto il valore dei beni intermedi. IL PIL E IL VALORE AGGIUNTO, 2007. Mld euro a prezzi correnti Produzione vendibile 3218 Beni intermedi -1683 PIL 1535 Imposte indirette nette -211 Valore Aggiunto 1324 - agricoltura (2%) 30 - industria (27%) 355 - servizi (71%) 939
Le dimensioni. Il livello del PIL
Tasso di crescita del Pil reale in Italia dal 1960 al 2011
Pil pro capite Pil procapite: PIL/Popolazione L’Italia perde posizioni in questa speciale classifica
Confronto internazionale 1995-2008
Produttività del lavoro Produttività del lavoro. Un confronto tra paesi (OECD – Economic Survey of Italy)
Reddito pro capite a confronto Reddito pro capite a confronto. Rapporto tra il reddito pro capite di Italia e Usa.
Un Caveat « Non possiamo misurare i successi del Paese sulla base del Prodotto Interno Lordo. Il PIL comprende l'inquinamento dell’aria, la pubblicità delle sigarette, le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine del fine settimana… Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari. Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione e della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia e la solidità dei valori familiari. Non tiene conto della giustizia dei nostri tribunali, né dell'equità dei rapporti fra noi. Non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio né la nostra saggezza né la nostra conoscenza né la nostra compassione. Misura tutto, eccetto ciò che rende la vita degna di essere vissuta » Robert Kennedy Discorso tenuto il 18 marzo 1968 alla Kansas University