55°CONGRESSO SNO - SESSIONE: "INCONTRO CON LE ASSOCIAZIONI" Como, 24 aprile 2015.

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55°CONGRESSO SNO - SESSIONE: "INCONTRO CON LE ASSOCIAZIONI" Como, 24 aprile 2015

Tensione al concetto di normalità e perfezione secondo i canoni proposti dalla cultura dominante rifiuto delle categorie di diversità fisica e mentale

EPOCA GRECA CLASSICA deformità e malattia associate alla colpa e alla volontà divina TRADIZIONE EBRAICA DELL’ ANTICO TESTAMENTO una serie di imperfezioni umane precludeva la partecipazione ai riti

CRISTIANESIMO profondo cambiamento culturale: la persona con disabilità considerata come parte della comunità AZIONE DI GESÙ: uno dei primi interventi terapeutico-educativi nei confronti delle persone con disabilità CARITA’

primo stadio dell'ISTITUZIONALIZZAZIONE strutture ospedaliere gestite dalle comunità monastiche e dalla Chiesa ma nessuna assunzione di responsabilità sul piano educativo

ESTATE DEL 1800 causa del ritardo, sia sul piano cognitivo che affettivo, l'isolamento sociale e le condizioni di abbandono (Itard: Victor, l’enfant sauvage dell’Aveyron)

La vita dell'uomo è principalmente una vita sociale assenza di un'adeguata socializzazione HANDICAP tentativo di normalizzare l'anormalità attraverso l'educazione

RIVOLUZIONE INDUSTRIALE nuovi ideali: produttività ed efficienza ulteriore esclusione sociale della persona con disabilità DISABILE = “MALATO” ISTITUZIONALIZZAZIONE (orfanotrofi, manicomi, ospedali, carceri)

XIX SECOLO Darwin “Origine della specie”(1859) concetto di “SELEZIONE NATURALE” più tardi a sostegno di opinioni sociali e politiche ostilità tra nazioni e razze ideologie totalitarie (es. nazismo)

AKTION T4, Tiergartenstrasse 4 nome in codice dell'operazione di eutanasia creazione dei primi centri di eliminazione (precursori dei campi di sterminio) , solo in Germania, uccise persone con disabilità.

ANNI '60 IN POI critica nei confronti delle istituzioni totali verso l'integrazione delle persone con disabilità

Una storia lunga 50 anni

assenza quasi totale di interventi da parte delle istituzioni nascita delle prime associazioni costituite da familiari e volontari

IL NOME “Associazione Nazionale Famiglie di Fanciulli Minorati Psichici” 1979 “Associazione Nazionale di Famiglie di Fanciulli e Adulti Subnormali” “A.N.F.F.A.S” 1997 “fanciulli e adulti subnormali” “Disabili Intellettivi e Relazionali”

PRIMI ANNI DEL NUOVO MILLENNIO nuova terminologia OMS classificazione internazionale del funzionamento, della salute e della disabilità (ICF) persona nella sua globalità, non connotata dai suoi limiti 2005 “Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale”

PERCHÉ UN’ASSOCIAZIONE? prima assemblea dei soci “la strada da tentare è quella di far assumere, direttamente dai genitori interessati, l'iniziativa di spezzare e di abbattere la barriera dell'incomprensione e dell'incuria “

PRIME AZIONI:  concretizzare le finalità di promozione assistenziale, educativa, ricreativa, scolastica  propagandare l'attività dell'associazione tra i genitori e presso le autorità

IL “DOPO DI NOI” mancanza di strutture, sia pubbliche sia private progetti per l’istituzione e gestione di "Case famiglia"

1986 Comunità Alloggio “Il Glicine” a Como 1996 Comunità Alloggio “Casa Anffas ” a San Fermo della Battaglia persone con disabilità, prive o quasi di sostegno familiare progetto di vita ispirato allo stile di vita familiare

un servizio di prima accoglienza e informazione, a disposizione di tutti i cittadini luogo di ascolto, accoglienza empatica, assistenza, supporto, informazione

FORMAZIONE studio e approfondimento delle tematiche relative alla disabilità attraverso  convegni  corsi di formazione  itinerari formativi per le famiglie e per gli operatori del settore

2013 convegno “CI SONO ANCH’IO” dedicato al tema dei fratelli e delle sorelle di persone con disabilità 2014 pubblicazione degli atti “CI SONO ANCH’IO” ANCORA EDITRICE

2015

Una famiglia può essere vista come un sistema, un po’ come se fosse una rete: quando qualcosa ne turba l’equilibrio, per esempio tirandone un filo, tutte le parti del sistema (i membri della famiglia) si muoveranno, cioè ne saranno coinvolte. FAMILY CENTRED CARE

Importanza di fornire supporto a tutti i membri della famiglia, inclusi i fratelli, chiamati con un termine inglese "siblings“ Obiettivo = accompagnare le famiglie nel loro processo di rinforzo e dare loro le risorse necessarie perché i suoi membri possano supportarsi a vicenda

PRIMO STEP: un corso di formazione che intende  fornire conoscenze di base sull’argomento ‘siblings’, in particolare le tematiche rilevanti che i fratelli e le sorelle, a seconda del momento evolutivo, affrontano nella loro esperienza di vita di "siblings" (infanzia, preadolescenza, adolescenza, vita adulta)  presentare le esperienze più comuni di intervento preventivo di supporto attuate nei confronti dei siblings a seconda delle diverse età a partire dai contributi stranieri (Meyer e Strohm per i preadolescenti)

SCOPO DEL CORSO  Creare del personale formato  per costituire gruppi di ascolto a livello locale  per condurre attività di sostegno per i piccoli siblings, parallelamente alle attività terapeutiche e riabilitative dei fratelli con disabilità  per coordinare gruppi di supporto sistemico alle famiglie  Sviluppare la capacità di condurre un gruppo  Sviluppare e strutturare la capacità di ascolto

Gli steps successivi prevedono: Gruppi per fratelli e sorelle (8-12 anni) di bambini con disabilità Opportunità di ottenere informazioni e sostegno in un contesto ludico, con un approccio inteso a favorire il loro benessere.

OBIETTIVI:  fornire un’esperienza divertente di socializzazione tra ragazzi che condividono l’esperienza di essere fratelli e sorelle di bambini con disabilità  creare la possibilità di condivisione e comunicazione tra siblings  aiutare i ragazzi a sviluppare una maggiore comprensione dei bisogni dei loro fratelli con disabilità  aiutare i siblings a esplorare le proprie risorse e a valorizzare la loro unicità  accompagnare i siblings nell’identificare i propri sentimenti positivi e negativi  procurare un’opportunità per i fratelli di condividere i propri sentimenti con altri, che possono capire, in un contesto protetto  stimolare strategie per un migliore adattamento alla situazione di siblings  aumentare la comunicazione all’interno delle famiglie

Attività di ascolto/narrazione per fratelli e sorelle adolescenti Gruppi di auto/mutuo aiuto per siblings adulti

La nostra Sede si trova in Via Sirtori, 5 a Como. È aperta tutte le mattine dei giorni feriali tel. e fax: sito: