La tassazione dei redditi di impresa

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Transcript della presentazione:

La tassazione dei redditi di impresa

Cosa sono i redditi da capitale? La tassazione dei redditi da capitale Cosa sono i redditi da capitale? Come dovrebbero essere tassati? 2

La tassazione dei redditi da capitale In linea di principio è difficile definire il reddito da capitale, perché assume forme molto diverse Ciò spiega perché spesso si osservano forme differenti d’imposizione sulle diverse tipologie di redditi da capitale 3

Si osservano almeno tre forme d’imposizione: La tassazione dei redditi da capitale Si osservano almeno tre forme d’imposizione: 1 l’imposta sui profitti delle società 2 l’imposta sulle rendite finanziarie 3 l’imposta sui guadagni di capitale (plusvalenze) 4

Le imposte sulle società La tassazione dei profitti societari Le imposte sulle società 5

Perché esiste un'imposta sulle società? La tassazione dei profitti societari Perché esiste un'imposta sulle società? 6

La tassazione dei profitti societari: ragioni contrarie 1 Non esiste una capacità contributiva autonoma delle società di capitali 2 Doppia tassazione dei dividendi 3 Considerazioni di efficienza 7

La tassazione dei profitti societari: ragioni a favore 1 Le società di capitali, data la separazione tra proprietà e controllo, sono dotate di capacità impositiva autonoma i profitti devono essere tassati prima in testa alla società e successivamente, quando distribuiti, in testa al socio (sistema classico; USA) 8

La tassazione dei profitti societari: ragioni a favore 2 Le società di capitali non sono dotate di capacità impositiva autonoma, ma l'imposta sulle società è un'imposta sul vantaggio offerto dalla responsabilità limitata 9

La tassazione dei profitti societari: ragioni a favore 3 Le società di capitali non sono dotate di capacità impositiva autonoma, ma l’imposta societaria è uno strumento necessario In assenza di un’imposta sulle società, l'impresa avrebbe convenienza a detenere utili per evitare l'imposta 10

Efficienza: effetti sulle scelte di investimento e di finanziamento La tassazione dei redditi d’impresa Efficienza: effetti sulle scelte di investimento e di finanziamento 11

La base imponibile delle imposte sulle società Imposte societarie ed efficienza La base imponibile delle imposte sulle società  = R - C - iD R = Ricavi C = costi di esercizio iD = interessi passivi 12

FK(K*) = r  = F(K) - rK Imposte societarie ed efficienza F(K): valore della produzione rK : costo del capitale  = F(K) - rK in assenza di imposte, per massimizzare  : FK(K*) = r 13

Scelta ottima di investimento di una società, in assenza d’imposte Imposte societarie ed efficienza Scelta ottima di investimento di una società, in assenza d’imposte Fk k Fk R kx 14

 = F(K) - rK - t[F(K) - rK] = Imposte societarie ed efficienza In presenza di imposte societarie (e non considerando le imposte personali): Finanziamento con debito rK = costo effettivo del finanziamento, costo deducibile  = F(K) - rK - t[F(K) - rK] = = (1-t) [F(K) - rK] FK(K*) = r 15

Imposte societarie ed efficienza Se l’impresa si finanzia con debito, se gli interessi passivi sono interamente deducibili, l’imposta sui profitti non introduce alcun cuneo fiscale Il cuneo fiscale misura la distorsione nella decisione di impiegare un’unità addizionale di capitale nell’impresa 16

Imposte societarie ed efficienza L’imposta riduce il rendimento del capitale, ma tale riduzione è esattamente compensata dalla deduzione degli interessi passivi. L’imposta riduce costo dell’unità marginale di capitale investita nell’impresa nella stessa proporzione. 17

Finanziamento con capitale proprio, profitti ritenuti o nuove azioni: Imposte societarie ed efficienza Finanziamento con capitale proprio, profitti ritenuti o nuove azioni:  = F(K) - rK - t F(K) = (1-t) F(K) - rK rK = costo opportunità, non deducibile FK(K°) = r/(1-t) 18

FK(K°) = r/(1-t) FK(K°) > r Imposte societarie ed efficienza Se l’impresa si finanzia con capitale proprio, l'imposta crea un cuneo tra rendimento al lordo e al netto dell'imposta 19

Investimento con capitale proprio: il cuneo di imposta Fk Fk k gettito Cuneo di imposta r l-t K0 r K+ 20

La tassazione dei redditi d’impresa Bisognerebbe consentire la deducibilità dei costi del finanziamento con capitale proprio Con costi di finanziamento attraverso capitale proprio, si intende la remunerazione ordinaria del capitale riconosciuta ai soci per aver investito capitale nell’azienda (rendimento azionario) 21

La tassazione dei redditi d’impresa In tal modo, verrebbero tassati solo gli extraprofitti, ovvero i profitti che eccedono la remunerazione degli impieghi alternativi (di terzi), garantendo la deduzione del capitale proprio per equiparare il trattamento con le due modalità di finanziamento. 22

La tassazione dei redditi d’impresa Con pari trattamento dei costi del capitale di debito e capitale proprio, l’imposta societaria sarebbe neutrale rispetto alle scelte di finanziamento e di investimento delle imprese 23

L‘imposta societaria in Italia 24

Imposta sul reddito delle società (IRES) Soggetti passivi: società per azioni, in accomandita, srl, cooperative, enti pubblici e privati, eccetto amministrazioni pubbliche statali e locali. Aliquota: 27,5% Riforma della tassazione degli utili distribuiti (abolizione del credito di imposta) Consolidato fiscale: la possibilità di accorpare gli imponibili delle società facenti parte di unico gruppo, a livello nazionale o mondiale, in capo alla controllante. Reddito imponibile di gruppo = S redditi imponibili delle singole società

Base imponibile del reddito d’impresa Il reddito d’impresa: B=R-L-M+0,05D+IA-IP-A+DS+DW R = ricavi da cessione di beni e prestazione di servizi alla cui produzione o al cui scambio è diretta l’attività dell’impresa L = spese per lavoro dipendente (comprensive di oneri contributivi) M = costi variabili (materie prime, semilavorati, prestazioni di servizi) D = dividendi Solo il 5% degli utili distribuiti dalle società con personalità giuridica (paradisi fiscali esclusi) rientra nella base imponibile per evitare i problemi di doppia tassazione IA = interessi attivi IP = interessi passivi A = ammortamenti DS = variazione delle scorte DW = plusvalenze patrimoniali T = 0,275 B Se B<0: la perdita può essere portata in deduzione negli esercizi successivi, ma non oltre il quinto (con eccezione dei primi tre anni di attività con riporto delle perdite illimitato)

Interessi attivi e interessi passivi (IA, IP) Gli interessi attivi concorrono a formare il reddito per l’intero ammontare maturato nell’esercizio. Gli interessi passivi sono in generale deducibili: – fino a concorrenza degli interessi attivi – l’eventuale eccedenza è inoltre deducibile entro il limite del 30% del Reddito Operativo Lordo (ROL).

Gli ammortamenti (A) L’ammortamento è il procedimento con il quale il costo di un bene strumentale impiegato nell’attività d’impresa per un periodo pluriennale è ripartito fra i diversi esercizi di utilizzo Si calcola applicando il coefficiente d’ammortamento al costo storico d’acquisto del bene I coefficienti sono stabiliti dal Ministero dell’economia per categorie di beni e settori d’attività

La variazione delle scorte (DS) Variazione scorte = rimanenze finali - consistenze iniziali (può essere negativa) In presenza di prezzi non costanti, diventa rilevante il criterio adottato di valutazione delle scorte: – FIFO (first in - first out): rimanenze valutate ai prezzi correnti; se i prezzi aumentano, il valore delle rimanenze aumenta e quindi il profitto – LIFO (last in - first out): rimanenze valutate al costo storico → conveniente se inflazione

Le plusvalenze patrimoniali (DW) Due tipologie di plusvalenze: 1. Plusvalenze realizzate cedendo a titolo oneroso beni relativi all’impresa Plusvalenza = prezzo di vendita - costo non ancora ammortizzato 2. Plusvalenze realizzate cedendo a titolo oneroso partecipazioni societarie che rientrano nella base imponibile IRES

La tassazione dei redditi di natura finanziara Dlgs 461/97 Tassazione dei redditi da capitale (interessi, dividendi ecc.) e dei guadagni da capitale (plusvalenze o redditi diversi) Introduce il principio della tassazione sostitutiva Due aliquote =12,5% e 27% 27% = interessi sui conti correnti e sui depositi a risparmio, sui certificati di deposito, sulle accettazioni bancarie, sulle obbligazioni e titoli similari con scadenza inferiore a 18 mesi o con tasso effettivo superiore a certi limiti

Redditi di capitale Redditi diversi Certi sulla data della loro percezione (scadenza o cedola periodica) A volte certi (interessi) a volte incerti (dividendi) nel loro ammontare Collegati al passare del tempo Incerti sulla data della loro percezione (dipendono da acquisto/vendita) Incerti nel loro ammontare Non collegati al passare del tempo

La sostituzione Oggettiva  crea i cosiddetti ‘regimi sostitutivi’, in cui cioè una data fattispecie reddituale viene sottoposta, in via derogatoria, ad un regime fiscale diverso da quello ordinario (ovvero dichiarazione e tassazione progressiva a scaglioni): tassazione separata Soggettiva  si manifesta qualora l’obbligazione tributaria (o altri debiti tributari) sono posti a carico di un soggetto (SOSTITUTO D’IMPOSTA) diverso da colui che realizza il presupposto. La sostituzione soggettiva si può presentare sia come ‘sostituzione a titolo d’imposta’ sia come ‘sostituzione a titolo d’acconto’. Il SOSTITUTO è, di solito, una società che corrisponde redditi da capitale o da lavoro: egli, nel caso di applicazione di ritenute a titolo d’imposta, è debitore unico verso il fisco. Tra fisco e sostituito, invece, non vi è alcun rapporto: quest’ultimo non deve neppure dichiarare i redditi. In caso di sostituzione a titolo d’acconto il sostituto non è debitore in luogo del soggetto che sarebbe obbligato secondo i criteri generali della soggettività passiva dell’obbligazione, ma è soggetto passivo di un obbligo di versamento al quale non è riferibile alcuna idea di sostituzione.

La tassazione degli interessi Strumento di investimento Tipologia di provento Aliquota residenti Conti correnti bancari e postali, depositi a risparmio, certificati di deposito Interessi 27% Titoli di Stato ed equiparati e buoni postali fruttiferi Cedole 12,5% Obbligazioni con durata inferiore ai 18 mesi Obbligazioni emesse da banche ed istituiti di credito, enti di partecipazione statale con durata pari o superiore a 18 mesi Obbligazioni emesse da imprese private con durata pari o superiore a 18 mesi cedole Per le persone fisiche si tratta di ritenute definitive che vengono trattenute dall’intermediario (in alcuni casi direttamente dall’emittente). Per le società di persone sono a titolo di acconto. Attenzione Un reddito di fonte estera erogato ad un soggetto residente, sarà tassato in Italia, fatta salva l’applicazione delle convenzioni contro le doppie imposizioni, piuttosto che la facoltà del contribuente di chiedere la restituzione di un credito di imposta per imposte assolte all’estero a titolo definitivo. Art. 16 bis Tuir: i redditi di capitale corrisposti da soggetti non residenti a soggetti residenti nei cui confronti in Italia si applica la ritenuta a titolo di imposta sono soggetti ad imposizione sostitutiva delle imposte sui redditi con la stessa aliquota della ritenuta a titolo di imposta o l’imposta sostitutiva . Il contribuente ha la facoltà di non avvalersi del regime di imposizione sostitutiva ed in tal caso compete il credito di imposta per i redditi prodotti all’estero. Per redditi di soggetti esteri esenzione se vi sono accordi bilaterali contro la doppia imposizione

La tassazione dei dividendi percepiti da persone fisiche Per quanto attiene le partecipazioni qualificate, il dividendo viene assoggettato al regime dichiarativo solo per il 40% Per quanto attiene le partecipazioni non qualificate il dividendo sarà sempre soggetto all’imposta sostitutiva del 12,50% escluso che per le persone fisiche imprenditori e società di persone commerciali per le quali vige il regime dichiarativo solo per il 40%.