METODOLOGIA DELLA RICERCA SOCIALE a.a. 2013-14 Contatti: alessia.bertolazzi@unimc.it alessia.bertolazzi@gmail.com Ricevimento: Giovedì, 11.30-13
Modalità d'esame FREQUENTANTI: prova scritta (facoltativa) al termine del corso NON FREQUENTANTI: esame orale Si consiglia di consultare le slides utilizzate durante il corso e reperibili nella pagina web della docente, all'interno dell'insegnamento di Metodologia della ricerca sociale
Testi Cipolla C. Il ciclo metodologico della ricerca sociale Franco angeli 2003 » Pagine/Capitoli: Bertolazzi A., Fare ricerca sociale online. Metodi e tecniche, Franco Angeli 2014
Programma da 6 CFU: Dal testo “Il ciclo metodologico della ricerca sociale": cap. da 1 a 7, 9 Dal testo " Fare ricerca sociale online ": Parte II Programma da 8 CFU: Dal testo "Il ciclo metodologico della ricerca sociale": cap. da 1 a 7, 9, 13, 15 Dal testo " Fare ricerca sociale online ": Parte II
Programma a. I paradigmi della ricerca sociale: realismo e costruttivismo b. Le 4 fasi del ciclo metodologico della ricerca sociale: co-istituzione dell’informazione elementare; trattamento ed elaborazione dei dati; interpretazione dei dati; diffusione e spendibilità dei risultati c. Il disegno di ricerca e i tipi di ricerca sociale d. La ricerca quantitativa - Il sondaggio e l'inchiesta campionaria - Il campionamento: campioni probabilistici/non probabilistici - Procedure per la costruzione del questionario: organizzazione e modalità di rilevazione; formulazione delle domande: i contenuti e la struttura; - Problemi di fondo della ricerca attraverso questionario: standardizzazione, distorsioni cognitive e “false opinioni” - L’analisi monovariata: le variabili (tipi e caratteristiche) - Introduzione all’analisi bivariata e multivariata - Indici e indicatori sociali
e. La ricerca qualitativa - L’intervista qualitativa: tipi di intervista; analisi del materiale empirico -L’osservazione partecipante e la ricerca etnografica: campi di applicazione e sviluppi dell’osservazione; osservazione palese e dissimulata; costruzione dei dati; analisi della documentazione empirica - tecniche di sociologia visuale (intervista con foto-stimolo, produzione soggettiva di immagini, ricerca video-fotografica sul campo) - Le tecniche di gruppo (focus group, gruppo Delphi, Nominal Group Technique)
f. La ricerca sociale online - questioni metodologiche ed etiche - il campionamento - la ricerca quantitativa online: web survey - la ricerca qualitativa online: nethnography; interviste e tecniche di gruppo mediate dal computer - analisi secondaria di dati online - la ricerca online applicata: casi di studio Per il programma da 6 CFU, restano esclusi i seguenti argomenti: indici e indicatori sociali; tecniche di sociologia visuale; le tecniche di gruppo (focus group, gruppo Delphi, Nominal Group Technique)
Principio di indeterminazione di Heisemberg Un richiamo ad una delle affermazioni più importanti della moderna scienza del XX secolo……. Δx ● Δp ≥ h (Heisenberg, 1927) . Egli si chiese: come possiamo determinare la posizione di un elettrone? Guardandolo. Ma guardarlo con un potente microscopio significa colpirlo con una particella di luce, un fotone. Dato che la luce si comporta come una particella, essa modificherà inevitabilmente la quantità di moto della particella sotto osservazione. Dunque, anche solo osservandolo lo si cambia Principio di indeterminazione di Heisemberg Nel 1927 Werner Heisenberg propose il suo celebre "principio dell'indeterminazione", secondo il quale è impossibile determinare esattamente e nello stesso istante sia la posizione che la velocità di una particella. Quanto più esattamente si determina la posizione di una particella, tanto meno esattamente si può sapere la velocità, e viceversa. Egli si chiese: come possiamo determinare la posizione di un elettrone? Guardandolo. Ma guardarlo con un potente microscopio significa colpirlo con una particella di luce, un fotone. Dato che la luce si comporta come una particella, essa modificherà inevitabilmente la quantità di moto della particella sotto osservazione. Dunque, anche solo osservandolo lo si cambia. Il disturbo sarà imprevedibile e incontrollabile, dato che (almeno secondo l'attuale teoria quantistica) non c'è modo di sapere o di controllare in anticipo l'angolo esatto con cui il quanto di luce verrà diffuso nella lente. Ottenere una determinazione esatta della posizione richiede l'uso di luce ad onde corte, la quale trasferisce all'elettrone una quantità di moto grande ma imprevedibile ed incontrollabile. Invece per ottenere una determinazione precisa della quantità di moto occorrono quanti di luce con una bassissima quantità di moto (e dunque ad onde lunghe), il che comporta un angolo di diffrazione largo e dunque una cattiva definizione della posizione. Quanto più esattamente viene definita la posizione, tanto meno esattamente si può definire la quantità di moto, e viceversa.
Nessuno strumento di ricerca è immune da distorsione Nessuno strumento di ricerca è immune da distorsione. Questionari e interviste vanno quindi supportate da metodi che testino le medesime variabili sociali ma che abbiano debolezze metodologiche differenti
non affetti da errori…” “…Non ci sono metodi non affetti da errori…” Webb et al, 1966
Nessun primato di un approccio sull’altro Alla base resta la logica dell’integrazione metodologica
Per sapere è indispensabile chiedere! Questo il convincimento che per molti anni è stato al centro della ricerca sociale Eppure l’esordio dei sondaggi d’opinione non era stato proprio così entusiasmante dal punto di vista dei risultati…
1936: Elezioni presidenziali americane La rivista Literary Digest organizza uno dei più massicci sondaggi pre-elettorali della storia. Dieci milioni di elettori ricevono a casa un fac-simile di scheda elettorale e ben due milioni simulano il proprio voto rispedendo la scheda elettorale alla rivista. Il risultato?
Il 31.esimo Presidente degli Stati Uniti d’America sarebbe stato il repubblicano Alf Landon, con il 59% dei voti.
Come tutti certamente sanno, il 31° Presidente Usa non è stato Landon, ma… Franklin D. Roosvelt ( e con il 61% dei voti, circa….)
Non sempre, insomma, basta chiedere per sapere… Non sempre, insomma, basta chiedere per sapere….O meglio a volte si chiede e si ottengono risposte “altre” rispetto alla realtà…. “Nei fatti somministrare un questionario è facile: le informazioni che si raccolgono sono determinate dalle domande poste – da come sono poste – e da ciò che esse richiedono al rispondente. Disegnata in modo appropriato un’intervista consente di raccogliere fatti e opinioni ipotizzate” Clark e Shoberg, Asking questions and Influencing Answer, 1982
“Does it seem possible or does it seem impossible to you that the Nazi extermination of the Jews never happened?” 22% said it was possible “Does it seem possible to you that the Nazi extermination of the Jews never happened, or do you feel certain that it happened?” 1% said it was possible
Ma nel sondaggio d’opinione – e sul uso/abuso che oggi se ne fa anche in ambiti non propriamente scientifici – sta forse quella che possiamo chiamare la metafora della società veloce, a riflessività nulla: il sondaggio permette infatti di raccogliere dati velocemente – anche con tecniche computer/telefoniche – di sapere immediatamente “la verità” per passare un attimo dopo ad occuparsi di altro. Naturalmente…con un altro sondaggio….
L’EFFETTO RICERCATORE Si parla di EFFETTO HAWTHORNE o Quando un individuo sa di essere osservato, può cambiare il suo comportamento. Così, la consapevolezza che le persone hanno di far parte di una ricerca sociale può provocare effetti indesiderati… Si parla di EFFETTO HAWTHORNE o EFFETTO RICERCATORE
Cicero, Illinois, Western Electric Company, 1927-1932 Elton Mayo della Business School di Harvard si occupa di aspetti organizzativi aziendali assieme a Roethlisberger e Dickson. Fra le altre cose viene messo in luce che la presenza stessa dei ricercatori porta inconsapevolmente (da parte dei “oggetti” di ricerca) ma sistematicamente ad una distorsione dei risultati.
In altre parole, quello che va sotto il nome di Effetto Hawthorne (dal nome del quartiere in cui si trovava lo stabilimento oggetto di indagine) può essere riassunto così: si tratta di iniziali modificazioni che si manifestano in un fenomeno o in un comportamento per effetto della presenza di osservatori, ma non destinate a permanere.
Ma ci possono essere una serie innumerevole di problemi “altri” quando si prende la decisione di utilizzare una serie di strumenti per la raccolta delle informazioni. Innanzitutto la consapevolezza che lo stesso intervistatore possa, nella somministrazione di un questionario, influenzare le risposte. Altrimenti perché ci sarebbero tutta quella serie di raccomandazione sulla “standardizzazione” dei comportamenti da parte degli intervistatori?
Vogliamo parlare anche dell’influenza che gioca il genere dell’intervistatore? Al termine di una indagine longitudinale compiuta fra il 1962 e il 1966 negli Stati Uniti è stato rilevato come certamente “gli intervistati tengono conto, nel fornire le risposte, del genere dell’intervistatore, comportandosi in modo differente a seconda che si tratti di un maschio o di una femmina”. Padfield e Procter, 1966
E poi ci sono tutti i problemi legati all’ambito denominato “wording questions” La vasta gamma di questi problemi e quelle che sono state definite sorprese semantiche – l’intervistato risponde ad una domanda diversa da quella che il ricercatore gli pone – sono un classico degli studi connessi alla ricerca sociale. Rugg ’41, Stouffler ’50, Payne ’51, Noelle-Neumann ’70, Sudman e Bradburn ’73, ’74 e ’82, Clark ’77, Tusini 2004 ….solo alcuni dei riferimenti bibliografici…
..ancora una serie di problemi… Quelli legati all’uso delle scale di misurazione degli atteggiamenti e dei valori, con tutti i rischi connessi alla fedeltà del dato che poi viene trattato statisticamente… (fra gli altri Marradi 1990, Gasperoni 1996…)
Ultimo esempio di come l’intrusività possa modificare la situazione oggetto di studio….. Alcuni ricercatori hanno rilevato come essere oggetto di ricerca possa addirittura far cambiare atteggiamenti e comportamenti nel caso di studi longitudinali…. “….far parte della ricerca può cambiare i comportamenti stessi da parte degli intervistati..” (Veroff et al, 1992) . In una indagine longitudinale sulla soddisfazione del matrimonio da parte di un campione di coppie alla prima esperienza coniugale (con un campione di controllo) è emerso che le coppie intervistate più di frequente evidenziano maggiore variabilità nelle risposte a partire dal secondo anno di ricerca. Dopo il quarto anno, poi, le coppie più intervistate tendono ad avere una percezione più positiva del proprio matrimonio rispetto agli altri. A giudizio dei ricercatori in questo caso, le coppie più intervistate tendono a riflettere in maniera più decisiva circa la qualità del proprio rapporto.
Flusso comunicativo “oggetto” di ricerca Ricercatore La prospettiva metodologica della co-istituzione dell’informazione elementare di una ricerca
Informazioni di natura collettiva An. Contenuto Fonti, An. Secondarie, simulazione, Intervista libera Questionario Intervista Semi-strutturata Visual Focus Tracce fisiche Oss. Partecipata OB UN Visual Diari Storie di vita Tracce fisiche Informazioni di natura individuale
3 questioni di fondo 1. La realtà sociale esiste? 2. E’ conoscibile? 3. Come può essere conosciuta?
L’orientamento epistemologico della ricerca sociale Epistemologia come riflessione della scienza su se stessa Perchè parlare di epistemologia? Problema: deficit di astrazione epistemologica
Conseguenze: Incapacità della ricerca empirica di innovazione “Una sociologia priva di orientamento epistemologico osserva il proprio rapporto con il mondo esterno attraverso il senso comune” 2. La tecnica è considerata autosufficiente ed esaurisce la ricerca, ne costituisce il fondamento ultimo.
Come comprendere la natura degli orientamenti epistemologici? A partire dalle distinzioni fra SOGGETTO/OGGETTO OSSERVATORE/OSSERVATO
Come interpreta la realtà? REALISMO Come interpreta la realtà? La realtà studiata (osservata) è oggettiva e indipendente dallo studioso (dall’osservatore), che deve limitarsi a coglierne la natura intrinseca, senza inquinarla con la propria soggettività. REALTÀ oggettiva, esterna ed indipendente SCIENZA oggettiva ed estranea alla realtà
Come interpreta il soggetto? REALISMO Come interpreta il soggetto? La soggettività dell’osservatore non ha alcuna influenza sulla realtà L’agire soggettivo è subordinato all’esperienza della realtà oggettiva Il realismo non può essere eliminato: la scienza DEVE ammettere l’esistenza di una realtà indipendente dall’osservatore
REALISMO PROBLEMA: Quale ruolo per il soggetto osservatore? Ha soltanto un ruolo di neutralità? CONCEZIONE AMBIVALENTE: Il soggetto deve essere “affettivamente neutrale”, non deve interferire con l’oggettività del reale, ma gli viene comunque attribuita la responsabilità della scoperta scientifica. Il realismo si colloca tra la fiducia nell’oggettività del reale e la fiducia nella competenza tecnica del soggetto che osserva.
Come interpreta la realtà? COSTRUTTIVISMO Come interpreta la realtà? La realtà studiata e la scienza che la studia hanno ugualmente un’origine SOGGETTIVA La realtà è un’oggettività inafferrabile: esiste in sé La possiamo cogliere soltanto attraverso la COSTRUZIONE che ne fa il soggetto-osservatore
Come interpreta il soggetto? COSTRUTTIVISMO Come interpreta il soggetto? Il soggetto (osservatore) non è estraneo alla realtà, ma facendone parte egli DETERMINA l’osservazione 2 teorie sull’osservatore Costruttivismo radicale: la realtà è inconoscibile quanto l’osservatore Costruttivismo che ammette una teoria dell’osservatore (costruttivismo individuale VS costruttivismo sociale)
Quali conseguenze per la RICERCA SOCIOLOGICA EMPIRICA? Per il REALISMO La ricerca è orientata esclusivamente a se stessa, perché l’astrazione realista non ammette l’astrazione dal “dato”; per questo si impiegano procedure di ricerca altamente standardizzate e tecnicizzate. Il miglioramento continuo delle procedure permette di raggiungere UN’OGGETTIVITÀ PURA E COMPLETA
Quale tecnica adottare? Per il REALISMO Quale tecnica adottare? La STATISTICA: essa “lascia parlare” l’oggetto. Una tecnica di traduzione della realtà oggettiva ed indipendente in un linguaggio noto. Consente un’elaborazione dell’oggetto neutrale, priva di connotazioni soggettive. Il ricercatore deve “trattare” l’oggetto di studio senza influenzarlo.
Scopo: non contaminare l’oggettività con la soggettività Per il REALISMO Altre tecniche Scopo: non contaminare l’oggettività con la soggettività Ad esempio: tecniche qualitative sconsigliate perché lasciano troppo spazio alla soggettività nell’interpretazione dell’osservatore
Rischio nell’attività di SINTESI Per il REALISMO Quali rischi? Rischio nell’attività di SINTESI Il realismo è costretto a tentare di rispecchiare una realtà frammentata e dispersa, ma può farlo solo in modo sintetico Le tecniche quantitative riconducono le parti al tutto, “l’insieme dei mattoni alla casa”
LIMITI DEL REALISMO Per riprodurre il mondo, il realismo opera una sintesi; ma la sintesi è comunque una COSTRUZIONE Fa coincidere il mondo stesso alla sintesi, credendo che anch’essa sia oggettiva Per arrivare alla sintesi ricorre a procedure standardizzate, alterando la soggettività fino a renderla oggettiva (OSSERVATORE DE- SOGGETTIVIZZATO)
Quali conseguenze per la RICERCA SOCIOLOGICA EMPIRICA? PER IL COSTRUTTIVISMO Dipendenza dell’osservazione dall’osservatore Non è possibile elaborare “grandi narrazioni”; la conoscenza della realtà è una costruzione di chi la osserva. Fine della normatività scientifica e del dogma della razionalità della conoscenza Fine del primato delle osservazioni di primo ordine; primato dell’osservatore e delle osservazioni di secondo ordine
L’OGGETTIVITÀ NON è RAGGIUNGIBILE PER IL COSTRUTTIVISMO Non è più sufficiente affidarsi alle tecniche per ottenere risultati certi La realtà non viene negata, ma manca una DISTINZIONE ORIENTATIVA che rende impossibile indagare in un mondo di contingenza TUTTO è ARBITRARIO L’OGGETTIVITÀ NON è RAGGIUNGIBILE
Analisi di REALISMO e COSTRUTTIVISMO a partire da tre principi metodologici Quantità/Qualità Induzione/Deduzione Individuale/Sociale
In prospettiva storica, si distinguono tre paradigmi principali dell’indagine sociologica: Positivista (XIX secolo); Neo-positivista e post-positivista (XX e XXI secolo); Interpretivista (XX e XXI secolo)
PARADIGMI DELLA RICERCA SOCIALE Positivismo Postpositivismo Interpretativismo Ontologia Realismo ingenuo Realismo critico Costruttivismo Relativismo Epistemologia Dualismo/oggettività Risultati veri Obiettivo: spiegazione Generalizzazioni: leggi ‘naturali’ immutabili Dualismo/oggettività modificati Risultati probabilisticamente veri Generalizzazioni: leggi provvisorie, aperte alla revisione Non-dualismo; non-oggettività Obiettivo: comprensione Generalizzazioni: enunciati di possibilità; tipi ideali Metodologia Sperimentale-manipolativa Osservazione Tecniche quantitative Sperimentale-manipolativa modificata Tecniche quantitative con aperture a quelle qualitative Interazione empatica tra studioso e studiato Interpretazione Tecniche qualitative