REGOLAMENTO (UE) N. 1357/2014 DECISIONE DELLA COMMISSIONE (2014/955/UE) e ALLEGATO D Dlgs 152/06 - Elenco dei rifiuti REGIONE LOMBARDIA 22/06/2015.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
presentazione a cura del Servizio Progetti di Ateneo
Advertisements

Le sostanze estremamente preoccupanti (SVHC) nei programmi di innovazione tecnologica – Innovazione e vantaggi per le imprese Apertura mirata dello sportello.
Direttiva 42/2001/CE “..Concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente” Recepimento fissato originariamente entro.
Legge sulla trasparenza degli atti amministrativi
LA SPERIMENTAZIONE CLINICA CON DISPOSITIVI MEDICI IN ITALIA: NODI PROBLEMATICI PER I COMITATI ETICI Prof. Claudio Buccelli Federazione Nazionale dei Comitati.
La gestione dei rifiuti
CAPO II – USO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE ART
QUICK-REACH 2.0®: uno strumento di supporto per le Imprese nellimplementazione del REACH.
Claudia Gistri Area Ambiente e Sicurezza CERTIQUALITY S.R.L. IL SISTEMA DI EMISSION TRADING PER I GAS AD EFFETTO SERRA Milano, 8 Marzo 2005 Inquadramento.
VERIFICA DELLA DOCUMENTAZIONE TECNICA SECONDO LA DIRETTIVA 2007/47/CEE
LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO
PRINCIPI CONSOLIDATI DEL PROCESSO DI VALUTAZOIONE i) Qualità. I progetti selezionati per l'erogazione di un finanziamento devono dimostrarsi di elevato.
La tutela dei dati personali
LE NUOVE SFIDE PER LE IMPRESE ELETTROTECNICHE ED ELETTRONICHE Ing. R. Corridori Servizio Centrale Ambiente ANIE.
Dott. FLEIDO MARTELLINI
Impianti di combustione a scarti di legno – seminario tecnico Venerdì 9 Marzo 2012 Impianti di combustione a scarti di legno Controllo tecnico analitico.
Testo unico enti locali Art. 1, d.lgs. 18 agosto 2000, n Il presente testo unico contiene i princìpi e le disposizioni in materia di ordinamento.
Le opinioni del relatore non impegnano necessariamente gli orientamenti del Ministero del Lavoro TESTO UNICO SULLA SICUREZZA DEI LAVORATORI CONSIDERAZIONI.
ISTAT DCRS Novità organizzative e legislative per il PSN (Roma, 24 giugno 2009) Maria Rosaria Simeone (Dirigente Servizio DCRS/IST) Impatto della normativa.
Obiettivo CReO Competitività Regionale e Occupazione FESR – Fondo Europeo Sviluppo Regionale VAS - VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA Avvio delle.
T.d.P. Monica MINNITI & T.d.P. Carmine DI PASCA
La nuova normativa europea per lagricoltura biologica Cosa cambia e quali prospettive per gli operatori italiani 17 novembre Corte Benedettina –
Gli Articoli Leonello Attias Centro Nazionale Sostanze Chimiche
LE DISCARICHE DI RIFIUTI
Avv. Andrea Martelli – «Il Regime delle MPS» Il caso dei rottami metallici 8 Aprile 2011.
Dr. Daniele Dondarini CNA Regionale Emilia Romagna
Direttiva 2005/36/CE Relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali.
RIFORMA ISTITUTI ISTRUZIONE SECONDARIA II GRADO ATTUAZIONE NELLE SCUOLE PARITARIE.
La seguente presentazione è stata predisposta per aiutare i RSPP ad illustrare i contenuti del provvedimento sotto riportato; tenendo conto delle diversità
MATERIE PLASTICHE DA RICICLO: DISPOSIZIONI NAZIONALI ED EUROPEE
Campagna europea sulla valutazione dei rischi Errori frequenti nella valutazione dei rischi.
LA GESTIONE DEI RIFIUTI IN ITALIA
Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari
Il packaging per i prodotti alimentari CSQA – Federalimentare
Chiara Pozzi Ufficio Sicurezza Prodotti Direzione Tecnico Scientifica
Legge 30 luglio 2010, n. 122 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione.
Le nuove disposizioni sulla classificazione dei rifiuti
Regolamento CLP (prescrizioni minime per la segnaletica e/o di salute sui luoghi di lavoro) Segnaletica di sicurezza evoluzione normativa ed armonizzazione.
Avv. Luciano Butti – Novità per la classificazione e pericolosità dei rifiuti dopo il d.lgs.
Contenuti dell’intervento
CRUI 14 e 15 luglio 2014 Elisabetta Di Russo Dipartimento di Medicina Molecolare GLAD – Gruppo di Lavoro Ateneo Drupal Nuove linee guida in materia di.
La nuova classificazione dei rifiuti:
Come sono cambiati gli accertamenti documentali dal 1 Luglio 2014
CLP E REACH NOVITÀ 2015.
LA VERIFICA DELLA CORRETTA TENUTA DELLA CONTABILITA’
ISTITUZIONI DI DIRITTO PUBBLICO
La tassazione dei dividendi tra normativa interna, convenzionale e diritto UE 1.
LA RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO Camera del Lavoro di Alessandria 1 LA RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO I CONTROLLI A DISTANZA Ottobre 2015.
Schema (non completo) delle fonti del diritto (italiano)
1 Il regolamento di organizzazione A cura del dott. Arturo Bianco.
Il sistema delle fonti e la disciplina del turismo
…nelle precedenti puntate… 1. Gli Stati, con un trattato, danno luogo ad un’organizzazione internazionale denominata CEE, CE, UE.
Direttore Dipartimento di Pavia e Lodi
“Semplificazione della P.A.C.” Roma, 23 marzo 2007 Settore: ortofrutta SALA MARCORA III PIANO Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
. L’ATTESTAZIONE DI CAPACITA’ FINANZIARIA PER I CENTRI REVISIONE AUTO Napoli, 14/12/2013 – relatore dott. Pasquale Falzarano.
Ricognizione dei titoli di studio universitario in possesso al personale Tecnico Amministrativo in servizio presso le strutture INFN. 1 A cura dei Rappresentanti.
Ricognizione dei titoli di studio universitario in possesso al personale Tecnico Amministrativo in servizio presso le strutture INFN. 1 A cura dei Rappresentanti.
PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO NELLE PP.AA - I DOCUMENTI ALLEGATI AL BILANCIO DI PREVISIONE PRIMA DEL D.LGS. 118/2011 -
Utilizzo fanghi in agricoltura in Provincia di Pavia opportunità e pericoli Pavia 19 febbraio 2016.
Le 5 FASI della Procedure di Pre-registrazioni sostanze Phase In Inventario e classificazione Attori coinvolti fabbricanti o importatori di sostanze Fabbricanti.
Corso di Diritto UE L’ordinamento della UE: Il sistema delle fonti (IV)
LA RESPONSABILITA’ DEI PRODUTTORI LA GESTIONE DEI RAEE PROFESSIONALI (2)
Seconda Università degli Studi di Napoli Facoltà di Lettere e Filosofia Corso di Diritto Amministrativo dei Beni Culturali AA.AA. 2012/2013 Avv. Prof.
1 ATTIVITÀ DI VERIFICA E FORMAZIONE “CHEMICALS” REGOLAMENTI REACH E SDS.
“Semplificazione della P.A.C.” Roma, 14 marzo 2007 Settore: lattiero-caseario SALA MARCORA III PIANO Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
Corso Diritto UE (6) Le procedure decisionali: La individuazione della corretta base giuridica.
“Semplificazione della P.A.C.” Roma, 1 marzo 2007 Settori: C ereali, Foraggi essiccati, Riso SALA MARCORA III PIANO Ministero delle Politiche Agricole,
Materie plastiche e riciclo di fronte al REACH 10 maggio 2012 REACH FOR THE POLYMER INDUSTRY Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo Dott.ssa.
1 Prof. Fabio Murena Dipartimento di Ingegneria Chimica Università degli studi di Napoli “Federico II”
“Semplificazione della P.A.C.” Roma, 14 marzo 2007 Settori: Vino e alcole etilico SALA MARCORA III PIANO Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari.
Transcript della presentazione:

REGOLAMENTO (UE) N. 1357/2014 DECISIONE DELLA COMMISSIONE (2014/955/UE) e ALLEGATO D Dlgs 152/06 - Elenco dei rifiuti REGIONE LOMBARDIA 22/06/2015  

REGOLAMENTO (UE) N. 1357/2014 sostituisce l'allegato III della direttiva 2008/98/CE ossia allegato I parte IV del 152/06 H---HP (Hazardous Property)- CLP-limiti in allegato II della direttiva quadro HP4, HP8 (skin corr,irrit and eyes dam,irrit), e HP6 (Acute toxtossico), nuovi limiti H5(nocivo) e H6 (tossico) cambiano definizione HP5 (tossicità specifica per organi bersaglio)e HP6(tossicità acuta)

REGOLAMENTO (UE) N. 1357/2014 H12 (rifiuti che a contatto con aria e acqua sprigionano gas tossico o molto tossico) --HP12 liberazione di gas a tossicità acuta H15 Rifiuti suscettibili, dopo l’eliminazione, di dare origine in qualche modo ad un’altra sostanza, ad esempio a un prodotto di lisciviazione avente una delle caratteristiche di pericolosità.-HP15 rifiuto che da origine ad un’altra sostanza(se non pericoloso può diventare pericoloso) ALLEGATO II dello schema DM ministeriale riporta integralmente solo la traduzione del regolamento

REGOLAMENTO (UE) N. 1357/2014 HP9 e HP14 NON VENGONO FISSATI I CRITERI PER L’APPLICAZIONE DELLE CARATTERISTICHE DI PERICOLO Per HP9 (rischio infettivo)Le Regioni hanno proposto di introdurre nella bozza del DM che la caratteristica di pericolo va effettuata secondo quanto previsto dal DPR 254/2003 HP14 rimane senza metodo- discussione sui fanghi di dragaggio REGOLE PER LE MISCELE

DECISIONE DELLA COMMISSIONE (2014/955/UE) La decisione 2000/532/CE è così modificata: 1) gli articoli 2 e 3 sono soppressi, 2) l'allegato (D del Dlgs152/06) è sostituito dall'allegato della presente decisione. Art 2 Si ritiene che i rifiuti classificati come pericolosi presentino una o più caratteristiche indicate nell'allegato III della direttiva 91/ 689/CEE e, in riferimento ai codici da H3 a H8 e ai codici H10 (6) e H11 del medesimo allegato, una o più delle seguenti caratteristiche:………………………………

DECISIONE DELLA COMMISSIONE (2014/955/UE) Art 3 In casi eccezionali gli Stati membri possono decidere, sulla base di riscontri documentati presentati dal detentore nella maniera più opportuna, che un determinato tipo di rifiuto classificato nell'elenco come pericoloso non presenta alcuna delle caratteristiche di cui all'allegato III ….. i Stati membri possono decidere in casi eccezionali che un tipo di rifiuto classificato nell'elenco come non pericoloso presenta almeno una delle caratteristiche di cui all'allegato III

DECISIONE DELLA COMMISSIONE (2014/955/UE) Nuove definizioni «metallo pesante»,… classificato come pericolose; «policlorodifenili e policlorotrifenili» (PCB), i PCB, Nella bozza di DM il Ministero della Salute ha introdotto i cogeneri da considerare «metalli di transizione», …..classificati come pericolosi; «stabilizzazione», i processi che trasformano i rifiuti pericolosi in rifiuti non pericolosi;

DECISIONE DELLA COMMISSIONE (2014/955/UE) Nuove definizioni «solidificazione», processi che influiscono esclusivamente sullo stato fisico dei rifiuti «rifiuto parzialmente stabilizzato», un rifiuto che contiene, dopo il processo di stabilizzazione, componenti pericolosi. MODALITA’ DI VALUTAZIONE E CLASSIFICAZIONE ES.. diossine e metalli sempre pericolosi + riferimenti a metodi in direttiva ANCI RICHIEDE NELLA BOZZA DI D.M. DI ATTRIBUIRE LA DEFINIZIONE CANCEROGENO AGLI IDROCARBURI

ALLEGATO D Dlgs 152/06 - Elenco dei rifiuti (premessa introdotta dall'art. 13, comma 5, legge n. 116 del 2014) 1. La classificazione dei rifiuti è effettuata dal produttore assegnando ad essi il competente codice CER, applicando le disposizioni contenute nella decisione 2000/532/CE.  2. Se un rifiuto è classificato con codice CER pericoloso ‘assoluto’, esso è pericoloso senza alcuna ulteriore specificazione. Le proprietà di pericolo, definite da H1 ad H15, possedute dal rifiuto, devono essere determinate al fine di procedere alla sua gestione. 

ALLEGATO D Dlgs 152/06 - Elenco dei rifiuti 3. Se un rifiuto è classificato con codice CER non pericoloso ‘assoluto’, esso è non pericoloso senza ulteriore specificazione.  4. Se un rifiuto è classificato con codici CER speculari, uno pericoloso ed uno non pericoloso, per stabilire se il rifiuto è pericoloso o non pericoloso debbono essere determinate le proprietà di pericolo che esso possiede. Le indagini da svolgere per determinare le proprietà di pericolo che un rifiuto possiede sono le seguenti:

ALLEGATO D Dlgs 152/06 - Elenco dei rifiuti a) individuare i composti presenti nel rifiuto attraverso: la scheda informativa del produttore; la conoscenza del processo chimico; il campionamento e l’analisi del rifiuto; b) determinare i pericoli connessi a tali composti attraverso: la normativa europea sulla etichettatura delle sostanze e dei preparati pericolosi; le fonti informative europee ed internazionali; la scheda di sicurezza dei prodotti da cui deriva il rifiuto; c) stabilire se le concentrazioni dei composti contenuti comportino che il rifiuto presenti delle caratteristiche di pericolo mediante comparazione delle concentrazioni rilevate all’analisi chimica con il limite soglia per le frasi di rischio specifiche dei componenti, ovvero effettuazione dei test per verificare se il rifiuto ha determinate proprietà di pericolo.

ALLEGATO D Dlgs 152/06 - Elenco dei rifiuti 5. Se i componenti di un rifiuto sono rilevati dalle analisi chimiche solo in modo aspecifico, e non sono perciò noti i composti specifici che lo costituiscono, per individuare le caratteristiche di pericolo del rifiuto devono essere presi come riferimento i composti peggiori, in applicazione del principio di precauzione.  6. Quando le sostanze presenti in un rifiuto non sono note o non sono determinate con le modalità stabilite nei commi precedenti, ovvero le caratteristiche di pericolo non possono essere determinate, il rifiuto si classifica come pericoloso. 7. La classificazione in ogni caso avviene prima che il rifiuto sia allontanato dal luogo di produzione. Viola eliminato nella bozza di DM

ALLEGATO D Dlgs 152/06 - Elenco dei rifiuti INTRODUZIONE Il presente elenco armonizzato di rifiuti verrà rivisto periodicamente, sulla base delle nuove conoscenze ed in particolare di quelle prodotte dall'attività di ricerca, e se necessario modificato in conformità dell'articolo 39 della direttiva 2008/98/CE. L’inclusione di una sostanza o di un oggetto nell’elenco non significa che esso sia un rifiuto in tutti i casi. Una sostanza o un oggetto è considerato un rifiuto solo se rientra nella definizione di cui all’articolo 3, punto 1 della direttiva 2008/98/CE. 1. Ai rifiuti inclusi nell'elenco si applicano le disposizioni di cui alla direttiva 2008/98/CE, a condizione che non trovino applicazione le disposizioni di cui agli articoli 2, 5 e 7 della direttiva 2008/98/CE. 2. I diversi tipi di rifiuto inclusi nell'elenco sono definiti specificatamente mediante un codice a sei cifre per ogni singolo rifiuto e i corrispondenti codici a quattro e a due cifre per i rispettivi capitoli. Di conseguenza, per identificare un rifiuto nell'elenco occorre procedere come segue:

ALLEGATO D Dlgs 152/06 - Elenco dei rifiuti 3. Identificare la fonte che genera il rifiuto consultando i titoli dei capitoli da 01 a 12 o da 17 a 20 per risalire al codice a sei cifre riferito al rifiuto in questione, ad eccezione dei codici dei suddetti capitoli che terminano con le cifre 99. È possibile che un determinato impianto o stabilimento debba classificare le proprie attività riferendosi a capitoli diversi. Per esempio un fabbricante di automobili può reperire i rifiuti che produce sia nel capitolo 12 (rifiuti dalla lavorazione e dal trattamento superficiale di metalli), che nel capitolo 11 (rifiuti inorganici contenenti metalli provenienti da trattamento e ricopertura di metalli) o ancora nel capitolo 08 (rifiuti da uso di rivestimenti), in funzione delle varie fasi della produzione. Nota: I rifiuti di imballaggio oggetto di raccolta differenziata (comprese combinazioni di diversi materiali di imballaggio) vanno classificati alla voce 15 01 e non alla voce 20 01. 3.1 ……….3.4….

ALLEGATO D Dlgs 152/06 - Elenco dei rifiuti Ai fini del presente Allegato per «sostanza pericolosa» si intende qualsiasi sostanza che è o sarà classificata come pericolosa ai sensi della direttiva 67/548/CEE e successive modifiche; per «metallo pesante» si intende qualunque composto di antimonio, arsenico, cadmio, cromo (VI), rame, piombo, mercurio, nichel, selenio, tellurio, tallio e stagno, anche quando tali metalli appaiono in forme metalliche classificate come pericolose. 5. Se un rifiuto è identificato come pericoloso mediante riferimento specifico o generico a sostanze pericolose, esso è classificato come pericoloso solo se le sostanze raggiungono determinate concentrazioni (ad esempio, percentuale in peso), tali da conferire al rifiuto in questione una o più delle proprietà di cui all'allegato I. Per le caratteristiche da H3 a H8, H10 e H11, di cui all'allegato I, si applica quanto previsto al punto 3.4 del presente allegato. Per le caratteristiche H1, H2, H9, H12, H13 e H14, di cui all'allegato I, la decisione 2000/532/CE non prevede al momento alcuna specifica

ALLEGATO D Dlgs 152/06 - Elenco dei rifiuti Nelle more dell'adozione, da parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di uno specifico decreto che stabilisca la procedura tecnica per l'attribuzione della caratteristica H14, sentito il parere dell'ISPRA, tale caratteristica viene attribuita ai rifiuti secondo le modalità dell'accordo ADR per la classe 9 - M6 e M7. 6. Uno Stato membro può considerare come pericolosi i rifiuti che, pur non figurando come tali nell'elenco dei rifiuti, presentano una o più caratteristiche fra quelle elencate nell'allegato III. Lo Stato membro notifica senza indugio tali casi alla Commissione. Esso li iscrive nella relazione di cui all'articolo 37, paragrafo 1, fornendole tutte le informazioni pertinenti. Alla luce delle notifiche ricevute, l'elenco è riesaminato per deciderne l'eventuale adeguamento.

ALLEGATO D Dlgs 152/06 - Elenco dei rifiuti 7. Uno Stato membro può considerare come non pericoloso uno specifico rifiuto che nell'elenco è indicato come pericoloso se dispone di prove che dimostrano che esso non possiede nessuna delle caratteristiche elencate nell'allegato III. Lo Stato membro notifica senza indugio tali casi alla Commissione fornendole tutte le prove necessarie. Alla luce delle notifiche ricevute, l'elenco è riesaminato per deciderne l'eventuale adeguamento. 8. Come dichiarato in uno dei considerando della direttiva 99/45/CE, occorre riconoscere che le caratteristiche delle leghe sono tali che la determinazione precisa delle loro proprietà mediante i metodi convenzionali attualmente disponibili può risultare impossibile: le disposizioni di cui al punto 3.4 non trovano dunque applicazione per le leghe di metalli puri (ovvero non contaminati da sostanze pericolose). Ciò in attesa dei risultati di ulteriori attività che la Commissione e gli Stati membri si sono impegnati ad avviare per studiare uno specifico approccio di classificazione delle leghe. I rifiuti specificamente menzionati nel presente elenco continuano ad essere classificati come in esso indicato.

DECISIONE DELLA COMMISSIONE (2014/955/UE) Tre codici in piu’ 010310* fanghi rossi derivanti dalla produzione di allumina 160307* mercurio metallico 190308* mercurio parzialmente stabilizzato ATTENZIONE ALCUNE modifiche nelle definizioni

CRITICITA’NORME ITALIANE ED EUROPEE CRITICITA’: soppressione art.2., 3 della Decisione in contrasto con DM Legge 116 del 2014 in contrasto con normativa UE.. Cosa si applica??? CONSIGLIO DI STATO: Sezione Consultiva per gli Atti Normativi Adunanza di Sezione del 7 maggio 2015-Numero 01480/2015 e data 15/05/2015

PARERE CONSIGLIO DI STATO .................l’immediata applicabilità nel nostro ordinamento del regolamento n. 1357/2014 della Commissione del 18 dicembre 2014 e della Decisione n. 2014/955/UE, avente pari data, determina automaticamente, per il principio della lex posterior derogat priori, l’abrogazione delle norme dei suddetti allegati D e I in contrasto con i predetti atti dell’U.E., anche se introdotte con il d.l. n. 91 del 2014, che risale appunto ad epoca precedente, e cioè al 24 giugno 2014; sicchè il decreto ministeriale in oggetto, per la parte in cui incide sulla materia rilegificata con il suddetto d.l. n. 91 del 2014 appare come meramente ricognitivo dello stato della normazione, vista ormai l’avvenuta abrogazione ad opera della normativa dell’U.E. immediatamente efficace all’interno dell’ordinamento italiano…………………..(consigli per uniformare gli atti)

PARERE CONSIGLIO DI STATO .................l’immediata applicabilità nel nostro ordinamento del regolamento n. 1357/2014 della Commissione del 18 dicembre 2014 e della Decisione n. 2014/955/UE, avente pari data, determina automaticamente, per il principio della lex posterior derogat priori, l’abrogazione delle norme dei suddetti allegati D e I in contrasto con i predetti atti dell’U.E., anche se introdotte con il d.l. n. 91 del 2014, che risale appunto ad epoca precedente, e cioè al 24 giugno 2014; sicchè il decreto ministeriale in oggetto, per la parte in cui incide sulla materia rilegificata con il suddetto d.l. n. 91 del 2014 appare come meramente ricognitivo dello stato della normazione, vista ormai l’avvenuta abrogazione ad opera della normativa dell’U.E. immediatamente efficace all’interno dell’ordinamento italiano…………………..(consigli per uniformare gli atti)

PROBLEMI DI APPLICAZIONE DIFFICILE IDENTIFICARNE LA COMPOSIZIONE-DISOMOGENEITA’ RAEE NON APPLICABILE-PREVALE NORMA SPECIFICA?? NUOVE PROCEDURE ANALITICHE E CONFRONTO CON ENTI DI CONTROLLO -I RISULTATI DI PROVA PREVALGONO IN CLASSIFICAZIONE- E’ NECESSARO AGGIORNARE LE AUTORIZZAZIONI (via???) CHI MODIFICA LA CLASSIFICAZIONE SE IL RIFIUTO E’ STATO SPEDITO? -LE REGIONI HANNO CHIESTO DI INTRODURRE NEL DM CHE TALE ONERE SPETTA AL DETENTORE , ANCHE SE SOLO IN STOCCAGGIO TRASPORTO TRANSFRONTALIERO IN EUROPA – NECESSARIO CONTATTO CON STATI MEMBRI NECESSITA’ DI AGGIORNATE LE PIANIFICAZIONI