PEPERONCINO Fa bene al cuore ? È afrodisiaco? Previene il cancro?

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Transcript della presentazione:

PEPERONCINO Fa bene al cuore ? È afrodisiaco? Previene il cancro? Aiuta la circolazione?

Sito: http://unodeiblog. myblog. it/archive/2009/04/26/il-peperoncino Il peperoncino è un toccasana per il nostro organismo è un antifiammatorio naturale,tutto il merito è della capsaicina, il composto che provoca la sensazione di piccante tipica del peperoncino. Il parere dell'Associazione Nazionale Medici Fitoterapici ha sentenziato che il peperoncino ha sostanze utili per la prevenzione del cancro prostatico. Il peperoncino fa bene anche al cuore, viene considerato come un'ottima cura preventiva dell'infarto e delle malattie cardiocircolatorie, favorisce la digestione offrendo una buona quantità di antiossidanti e protettive.

Divulgazione scientifica Articolo del sito http://www.altrasalute.it/peperoncino_000008.html Riassumo a seguire i punti principali.

Sintesi Una delle caratteristiche meno note del peperoncino è l’alta concentrazione di vitamina C presente nel frutto oltre alle vitamine e ai minerali:  Vit. A -che contribuisce a risolvere i problemi legati all’apparato visivo;  Vit. E -elisir di lunga vita alla luce del grande potere antiossidante;  Vit. P -che dona tono alla circolazione sanguigna ed elasticizza  i capillari;  Vit. K -noto antiemorragico  Minerali: Calcio, Ferro, Fosforo, Potassio e Sodio Il peperoncino è un’erba medicinale e un alimento. È lo stimolante più puro e sicuro. È un ottimo alimento per il sistema circolatorio in quanto fornisce gli elementi necessari alla struttura cellulare delle arterie, delle vene e dei capillari; questi riacquistano così l’elasticità della giovinezza, e la pressione del sangue si normalizza.  Ricostruisce il tessuto dello stomaco e rimargina le ulcere gastriche e intestinali; equilibrando la circolazione del sangue crea un calore naturale e stimolando la peristalsi dell’intestino facilita l’assimilazione e l’eliminazione. Quando la struttura venosa si sovraccarica di muco viscoso il sangue circola con maggiore difficoltà, conseguentemente è necessaria una pressione maggiore per fare passare il liquido attraverso le vene.  Il peperoncino regola il flusso del sangue dalla testa ai piedi equilibrandolo; ha un effetto istantaneo sul cuore, e poi estende gradualmente i suoi effetti alle arterie, ai capillari, ai nervi (la frequenza del polso non aumenta ma diventa più forte).  per riassumere il peperoncino è:  stimolante, tonico, carminativo, favorisce la digestione, rubefacente, alterativo, astringenete, antispasmodico, sudorifico, emetico, antisettico, antireumatico.

Utilizzi casalinghi Un ottimo aiuto per chi desidera dormire meglio incrementando la tonicità dell'organismo, l'uso abituale di peperoncino abbassa il livello di colesterolo nel sangue poichè il seme contiene degli acidi polinsaturi che eliminano dalle arterie il colesterolo e i trigliceridi in eccesso agisce come vasodilatatore con elevati benefici per i capillari e per le coronarie. Cosa dire ancora del piccante è assolutamente da integrarlo nella dieta, e naturalmente come qualsiasi altro elemento nutritivo va usato con parsimonia. Non fate come i meridionali che mangiano il piccante a morsi con del pane e un bicchiere di vino, ma se riuscite a resistere al pizzicore del peperoncino potete usarlo con tranquillità. Quindi ricordatevi che il peperoncino è un alimento consigliato per la buona salute, ma come qualsiasi altra cosa deve essere usato con moderazione.

Sito: http://www.focus.it/Storia/news/Il_Tex_Mex_di_6000_anni_fa.aspx Agli antichi americani piaceva molto il piccante. E non ci riferiamo al sesso, sul quale non ci sono, almeno per ora, evidenze storiche a supporto, bensì alla cucina. Secondo una ricerca recentemente pubblicata sulla rivista Science, gli indigeni americani già 6000 anni fa utilizzavano abitualmente i peperoncini piccanti nella preparazione dei cibi. Linda Perry e i suoi colleghi dello Smithsonian National Museum of Natural History di Washington DC infatti scoperto tracce di coltivazioni peperoncino in ampie zone dell’America latina, in particolare in Ecuador e in Perù.

Il ritrovamento è stato quasi casuale: per anni i ricercatori hanno rinvenuto nei pressi degli insediamenti preistorici dei piccoli semi fossili ma nessuno aveva mai pensato si potesse trattare di peperoncini. Solo un’accurata analisi dei reperti ritrovati su primitivi utensili da cucina ha consentito di identificare le piccantissime abitudine degli chef dell’epoca, che a colpi di pietra sminuzzavano il peperoncino per poi mescolarlo alle pietanze. Non è ancora chiaro quali ricette preparassero le massaie dell’epoca, ma è probabile che proponessero ai loro cari il piccantissimo vegetale anche crudo: sembra infatti che in alcune regioni l’utilizzo del peperoncino sia precedente a quello delle pentole.

Leggenda. Sito:http://alimentazione-naturale. blogspot Fa bene al sesso, oppure - per i medesimi motivi - irrita le vie urinarie? Elimina il catarro o procura la ialoproctite (bruciore anale)? Toglie i dolori del "fuoco di S.Antonio" o ne provoca di nuovi, con i tumori della bocca e dell’esofago? In qualsiasi salotto o bar d’Italia ci sarà gente che si ritiene in grado di rispondervi. Ma non credetegli, qualunque cosa dica. Perché il peperoncino, stando ai tanti studi pubblicati, si comporta proprio come un "condimento del diavolo": fa insieme bene e male. Un tempo il pepe, importato via Samarcanda da Giava e il Malabar, era una costosissima spezia da Re. Nei forzieri del Tesoro pubblico dell'antica Roma imperiale c'erano stanze (piperarium) ricolme di pepe, come se fosse oro. Per millenni i poveri hanno invidiato ai ricchi due sapori: il dolce e il piccante. Ma il secondo è il più raro in Natura. Col peperoncino, finalmente, anche i poveri - grazie a Cristoforo Colombo che lo importò dall'America - conobbero il sapore piccante. E si sentirono tutti Re. Ma nel piccante c'è il tranello.

Già il sapore dovrebbe essere un allarme Già il sapore dovrebbe essere un allarme. Nella lotta incessante tra piante e animali predatori, la Natura difende le piante con pesticidi antibiotici o antinutritivi o fitormonali o comunque tossici, che allontanano o puniscono la specie degli invasori. Ma che pensare d’un veleno di difesa che "tradisce" la specie vegetale che dovrebbe difendere facendosi "scoprire" per il suo sapore piccante? Gli etologi e gli entomologi ci diranno se insetti e bruchi siano in grado di percepire il piccante. E i predatori mammiferi? Dopo la pubblicazione del mio "Manuale di terapie con gli alimenti" della Mondadori, distrutto dallo stress e ancora timoroso su come un librone di 760 pagine, con 3200 riferimenti scientifici (una cosa che neanche esisteva nelle università Usa, figuriamoci in quelle italiane), sarebbe stato accolto dal largo pubblico italiano, mi rinfrancai solo grazie ad una commovente lettera d'un anziano di 80 anni che mi ringraziava come se io fossi stato un taumaturgo. Il poveretto soffriva da 10 anni di herpes zoster ("fuoco di S.Antonio") con dolori lancinanti e-o prurito, non ricordo. Sul mio libro aveva letto, alla voce "Dolore" lo studio con cui i ricercatori avevano provato che la capsaicina - il principio attivo del peperoncino - attraverso la sostanza P riesce, in un complesso meccanismo d'azione, ad interrompere la trasmissione del dolore. Il vecchio si era fatto da sé o aveva commissionato in farmacia, seguendo le indicazioni del mio libro, un "olio al peperoncino" non molto diverso da quello per uso alimentare, lo aveva spalmato sulla parte dolorante, massaggiando bene. E, riferiva, per la prima volta in 10 anni il dolore e il prurito erano del tutto scomparsi.

Oltre questo uso "topico", locale, l'uso alimentare è ben noto Oltre questo uso "topico", locale, l'uso alimentare è ben noto. Porta vantaggi, come una capacità mucocinetica, ovvero tale da umidificare l'albero respiratorio ed espellere il muco. Alle volte, quando si è un po' raffreddati e intasati, un brodo piccante ci fa bene. Ed ha anche un’azione antiossidante. Ho letto studi che lo considerano addirittura anticancro. Con un curioso effetto paradosso: secondo alcuni, stimolando a reagire la mucosa gastrica, come dire, ipotonica, aumenterebbe perfino le difese anti-ulcera. Ma alcuni studi più recenti su giovani volontari sani consumatori della tipica "pizza di New York" tanto di moda tra i latinos, perché al peperoncino messicano corto o "jalapeno", hanno evidenziato preoccupanti microlesioni a livello dello stomaco.

E’ ormai super-provato che i popoli dell’estremo Oriente, forti consumatori di peperoncino, pepe e altre droghe molto piccanti (e tra i vari cibi piccanti, come pepe e peperoncino, sono analoghi i pregi, i difetti e i meccanismi d'azione, al contrario di quanto crede la gente), hanno un maggior rischio di tumori al naso, alla bocca, alla laringe e all'esofago. Quindi il piccante, di per sé, è tossico. Molti, anche in Italia, dopo aver ripetutamente consumato cibi ricchi di peperoncino manifestano bruciore e perfino difficoltà alla minzione, o minzioni ripetute (stranguria, come l’eccesso di crescione, in cui però prevale l’effetto anticancro dei tiocianati), o caratteristico bruciore anale alla defecazione. Ma sul maggior rischio cancro degli Orientali c'è da interpretare. Quei popoli per ragioni igieniche consumano di rado verdure crude (protettive) e poco o niente latte (tranne che in India), e insieme col piccante ingeriscono anche una quantità di salsa di soia, cibi affumicati o sotto sale (presenza del radicale N-nitroso, muffe, aflatossine e altre sostanze cancerogene).

Da noi, dove il piccante è meno frequente, e comunque viene tamponato dalla tipica abbondanza di verdure, frutti crudi e latte, il rischio è di gran lunga minore. Tanto che in alcuni casi prevalgono i vantaggi del dannatissimo "pepe rosso" o "della Cayenna", imitazione popolare del pepe dei Re. In ogni caso, prudenza e molta moderazione con questi "veleni naturali". Non fatevi convincere da certi opuscoli di esaltati, come capitò a me da giovanissimo, quando spargevo peperoncino su tutte le pietanze. Non imitate i montanari calabresi che mangiano il peperoncino piccantissimo ("diavolicchiu") a morsi, accompagnandolo solo con poco pane e molto vino, e fumandoci pure sopra. Consumatelo di rado, in polvere, in piccole quantità e durante pasti abbondanti, ricchi di verdura e frutta fresca, per esempio arance. E ai primi sintomi, smettete.

In conclusione Per concludere possiamo semplicemente dire che il troppo stroppia e come tutte le cose anche il peperoncino se assunto in maniera esagerata può far male al nostro sistema digerente , ma se preso in maniera adeguata può aiutarci nella nostra salute e quindi dire che il peperoncino fa bene al cuore alle arterie e che può prevenire il cancro non è leggenda ma è realtà!!!!!!!! Siti visitati il giorno 05/04/2011 A cura di : Massimiliano Starnini