LE INDICAZIONI PER IL CURRICOLO

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Transcript della presentazione:

LE INDICAZIONI PER IL CURRICOLO Verso il futuro…... di Franco Biancardi

Il contesto storico-legislativo D. L.vo 19.2.04 n.59 e allegati Atto d’indirizzo del Ministro P.I. del 28.6.07 ° Parere del C.N.P.I. del 27.7.07 ° D.M. 31.7.07 ° Direttiva M.P.I. 3.8.07 n.68 PROTOCOLLO DI LISBONA DEL 2000

LA STRUTTURA PEDAGOGICA DELLE INDICAZIONI CULTURA, SCUOLA, PERSONA L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO LA SCUOLA DELL’INFANZIA LA SCUOLA DEL I CICLO

CULTURA La scuola nel nuovo scenario SOCIETA’ COMPLESSA NUOVI ALFABETI COGNITIVI con la diffusione pervasiva delle TIC DIRITTO DI ACCESSO PER TUTTI ALL’ISTRUZIONE FORMALE VECCHIE E NUOVE FORME DI ANALFABETISMO E DI EMARGINAZIONE CULTURALE FUNZIONE PUBBLICA DELLA SCUOLA

Centralità della persona Recupero del valore ontologico della Persona La Persona al centro dell’educazione La classe come gruppo Stare bene a scuola

Per una nuova cittadinanza Doppia linea formativa: verticale e orizzontale Identità culturale di ciascun alunno Educazione alla convivenza civile e democratica Cittadinanza unitaria e plurale

Per un nuovo Umanesimo Microcosmo personale - Macrocosmo dell’umanità Humanitas e saperi propri del neo- umanesimo Ricongiungimento delle Scienze della Natura con le Scienze dello Spirito Cultura globale

L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO Rinnovati i campi di esperienza Introdotte le aree disciplinari Traguardi per lo sviluppo delle competenze Obiettivi strategici di apprendimento (da raggiungere al termine del 3° e 5° anno S.P. e al termine del 3° anno S.S.) Valutazione formativa per gli alunni Autovalutazione d’Istituto

percorsi educativi delle singole scuole. Un po’ di storia CURRICOLO : dal lat. CURRERE Il termine entra per la prima volta nel lessico pedagogico nel sec. XVIII, nel mondo anglosassone, per razionalizzare ed omogeneizzare i molteplici percorsi educativi delle singole scuole.

Come definire il CURRICOLO ? Definizione, natura e costruzione del curricolo cambiano a seconda del contesto socio-storico-pedagogico di riferimento

Conferenza di Woods Hole (USA, 1959) J. Bruner (“ Dopo Dewey” ) : Trasferire nei curricoli scolastici lo spirito di ricerca che anima le scienze, attraverso i contributi della ricerca psicologica

Il fondamento epistemologico L’idea base del curricolo muove dalla consapevolezza delle variabili che entrano in gioco nei processi di costruzione delle conoscenze

Alcune definizioni “storiche” la programmazione di occasioni di apprendimento che inducono cambiamenti nell’alunno (Nicholls Audrey e Howard) una proposta ideata per essere tradotta sul piano operativo (L. Stenhouse) una descrizione sistematica di quanto si vuole realizzare per far acquisire agli alunni determinate competenze (K. Frey)

In definitiva il curricolo è……… l’insieme, organicamente strutturato ed organizzato in sequenze, delle esperienze d’insegnamento- apprendimento predisposte sulla base di contenuti culturali definiti in relazione alle finalità istituzionali ed alle specifiche esigenze formative degli alunni.

b. risultati attesi, prodotti abilità, conoscenze, competenze Nel curricolo a. scopi da perseguire modello della persona   b. risultati attesi, prodotti abilità, conoscenze, competenze processi attivati nell’alunno   c. contenuti (cosa insegnare) discipline, esperienze alunni   d. organizzazione situazione di apprendimento (come insegnare – ambienti di apprendimento) ruolo insegnante ruolo alunno modalità di apprendimento interventi efficaci per stimolarlo e. valutazione (quando, cosa, come valutare) e autovalutazione

Scopo del curricolo a. la persona in tutti i suoi aspetti   Formare a. la persona in tutti i suoi aspetti motorio, cognitivo, affettivo, sociale, emotivo b. il cittadino patrimonio culturale comunità di appartenenza atteggiamenti convivenza democratica c. il pensiero processi cognitivi processi metacognitivi d. la professionalità conoscenze, abilità, competenze Scopo del curricolo

Secondo le “Indicazioni” nel costruire il curricolo si deve tener conto delle “AREE” Le AREE sono ampi spazi di progettazione e di attività entro i quali si possono differenziare ALFABETI DISCIPLINARI individuando connessioni e collegamenti. L’AREA è una struttura multidisciplinare. Nell’AREA le distinzioni tra LINGUAGGI e SAPERI emergono gradualmente e unitariamente durante le esperienze scolastiche.

Le 3 grandi AREE LINGUISTICO-ARTISTICO-ESPRESSIVA STORICO-GEOGRAFICO-SOCIALE MATEMATICO-SCIENTIFICO-TECNOLOGICA SI PROIETTANO LONGITUDINALMENTE IN 3 ASSI CULTURALI: ASSE DEGLI ALFABETI LINGUISTICI ASSE DEGLI ALFABETI STORICO-SOCIALI ASSE DEGLI ALFABETI MATEMATICI,SCIENTIFICI E TECNOLOGICI

Progettazione del curricolo Percorso in continuità 3/14 scuola infanzia: campi esperienza scuola 1° ciclo: discipline contenuti, metodi, organizzazione, valutazione è affidata : - alla scuola - alla comunità professionale Significato è un processo : - di ricerca - di innovazione educativa Compito della scuola predisporlo all’interno del POF nel rispetto delle Indicazioni che assume e contestualizza

Tipologie di sfondi curricolari OBIETTIVI CONCETTI SFONDO SITUAZIONI PROGETTI SKINNER -NICHOLLS AUSUBEL-NELSON-DAMIANO ZANELLI FORNASA PUJOL-ROCA.CUNILL ANALISI DELLA SITUAZIONE INIZIALE PIANIFICAZIONE ELABORAZIONE DELLA MAPPA CONCETTUALE FASE DELL’OSSERVAZIONE BRAINSTORMING DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PIANIFICAZIONE CONVERSAZIONE CLINICA DEFINIZIONE DELLA MAPPA DEGLIOBIETTIVI FASE DELL’OFFERTA PRIMA ORGANIZZAZIONE DELLE AZIONI SPONTANEE SELEZIONE ORGANIZZAZIONE DEI CONTENUTI PIANIFICAZIONE E ELABORAZIONE RETE CONCETTUALE SCELTA DELLO SFONDO FASE DELLA SINTESI E DELL’INTERPRETAZIONE STRUTTURAZIONE DELLA SPONTANEITA’ SELEZIONE E ORGANIZZAZIONE DELLE METODOLOGIE ESECUZIONE ATTIVITA’ ESECUZIONE NUCLEI CONCETTUALI COSTRUZIONE DEL CODICE DELLA COMUNICAZIONE VERIFICA E VALUTAZIONE DEI RISULTATI ESECUZIONE VALUTAZIONE CONTROLLO