Le Infezioni Ospedaliere

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Le Infezioni Ospedaliere

Definizione Per infezione nosocomiale o ospedaliera si intende un processo infettivo causato da microrganismi patogeni e patogeni opportunisti che si manifesta in un ricoverato e che non era presente, né era in incubazione, al momento del ricovero. Essa deve manifestarsi dopo un periodo di tempo superiore al periodo di incubazione noto della forma infettiva in causa.

La maggior parte del I.O. si manifesta durante la degenza, ma in alcuni casi possono insorgere dopo la dimissione (es. infezioni della ferita chirurgica, epatite B). Le infezioni già presenti o in incubazione al momento del ricovero si definiscono infezioni COMUNITARIE, a meno che non siano correlate a una precedente ospedalizzazione. Le I.O. interessano spt i pazienti ricoverato, ma possono essere acquisite anche dal personale sanitario Molto pericolose le infezioni da HBV, HCV, HIV, M.tubercolosis

Epidemiologia La frequenza delle I.O. oscilla oggi dal 3 al 12% di tutti i ricoverati, con una letalità circa del 4%. L’unica indagine italiana condotta su scala nazionale nel 1983 evidenziò una prevalenza del 6,8%. In base a stime più recenti dell’ISS ogni anno si verificano in Italia dalle 450.000 alle 700.000 I.O. (con un aggravio annuo di circa un miliardo di euro!). I reparti in cui più spesso si registrano I.O. sono: Servizi speciali (terapie intensive, UTIC…) Reparti chirurgici Reparti ortopedici Geriatrie

I 2/3 delle I.O. si distribuiscono in 4 principali localizzazioni: Vie urinarie circa il 30% di tutte le I.O. Ferita chirurgica circa il 20% di tutte le I.O. Basse vie respiratorie circa il 20% di tutte le I.O. Batteriemie circa il 10% di tutte le I.O. Tutti i microrganismi, patogeni e non, possono essere responsabili di I.O.; spesso sono i patogeni opportunisti a causare le infezioni più gravi in pz immunocompromessi.

Eziologia Quattro microrganismi rappresentano il 50% degli isolamenti: Escherichia Coli ed Enterococchi sono i più frequenti agenti eziologici delle infezioni delle vie urinarie Staphilococcus aureus è il più frequente ag. eziologico delle infezioni della ferita chirurgica Pseudomonas aeruginosa viene isolato spt nelle infezioni delle vie respiratorie Inoltre: S. aureus, Stafilococchi coagulasi negativi ed enterococchi sono i più frequenti responsabili delle batteriemie. E sta destando preoccupazione l’aumento delle infezioni da S. aureus meticillina-resistente e da enterococchi vancomicina-resistenti.

Fattori di rischio per l’insorgenza delle I.O. Aumentata suscettibilità dei pz ospedalizzati Utilizzo di procedure invasive sia in ambito diagnostico che in ambito terapeutico Aumento delle resistenze batteriche Durata della degenza Superaffollamento dei reparti di degenza Mancanza di rispetto delle norme igieniche Strutture inadeguate

Modalità di trasmissione delle I.O. Infezioni endogene Il contagio avviene per autoinfezione, a partire da microrganismi di cui il pz stesso è portatore, per lo più in condizioni particolari. Infezioni esogene Sono causate da microrganismi che, provenienti da sorgenti esterne al malato (personale di assistenza, altri degenti, visitatori), raggiungono il degente per via diretta o indiretta. Nella trasmissione diretta si ha la trasmissione spt attraverso le mani del personale di assistenza, mentre nella trasmissione indiretta un ruolo essenziale è rappresentato dall’ambiente (aria, acqua, alimenti…).

Circolari Ministeriali 52/85 e 8/88 SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA Prevenzione delle I.O. La prevenzione delle I.O. richiede un intervento globale che investe tutti i settori dell’ospedale, attraverso la collaborazione di tutti gli operatori sanitari. Il progetto SENIC (Study on the Efficacy of Nosocomial Infection Control) condotto negli USA dal 1974 al 1983 per valutare l’efficacia dei programmi di sorveglianza e controllo, ha dimostrato che il 32% delle I.O. sono prevenibili. Come? Circolari Ministeriali 52/85 e 8/88 C.I.O. SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA

E operativamente? Linee Guida e protocolli Precauzioni standard (lavaggio delle mani, DPI, disinfezione e sterilizzazione dei DM, decontaminazione, pulizia e disinfezione ambientale, precauzioni per ridurre il rischio infettivo in corso di manovre invasive) Precauzioni di isolamento (atte ad evitare la trasmissione dei germi per contatto, via aerea e droplet) Educazione sanitaria degli operatori sanitari Educazione sanitaria di pazienti e visitatori