UNIVERSITÀ DEGLI STUDI

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Luca Ercoli- Bruna Peraboni
Advertisements

LA SCUOLA DEL FUTURO: “Indicazioni per il nuovo curricolo”
LEZIONI DOTT.SSA BARBARA ARGO
La teoria dello sviluppo sociocognitivo di Vygotskij
Progetto accoglienza 20.B
Cosa vi portate a casa da queste due giornate? La consapevolezza che lavorare congiuntamente in rete facilita lacquisizione di competenze La crescita nel.
Clinica Psicologica e Psicopatologia Psicosomatica
PRENDERSI “CURA”.
Gruppo 1 Valutazione della relazione insegnamento apprendimento
LA FIGURA PROFESSIONALE DEL
Gestione delle classe con alunni stranieri
L'INSEGNANTE SPECIALIZZATO PER LE ATTIVITA' DI SOSTEGNO
L’ATTIVITA’ DIDATTICA
Scopriamo la forza che è in noi
Scuole dell’Infanzia Istituto Comprensivo “FEDERICO II“ JESI - MONSANO
DAL PERCORSO DI ORIENTAMENTO AL PROCESSO DECISIONALE
Nel processo di orientamento sono implicate numerose variabili che si possono raggruppare in: –Individuali –Psico-sociali –Sociali Le stesse variabili.
Corso di formazione Sorveglianza e Prevenzione
PON-FSE IT 05 1 PO007 – Competenze per lo sviluppo Annualita ̀ 2013/ tel. : 0963/ /41805.
Perché????. Ospedaletto Summonte Mercogliano primaria Secondaria 1° grado infanzia Secondaria 1° grado infanzia primaria Secondaria 1° grado.
Convegno Rete Scuole Polo Sud Ottobre 2012 Italiano
Psicologia e scuola: esperienze in corso e prospettive future
A.N.DI.S Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici Sezione Regionale della Toscana 18 ottobre 2013 I Bisogni Educativi Speciali nella Scuola di Tutti.
LA SOC. COOP. SOC. “SPAZIO BAMBINI” in ATI con LA SOC. COOP. SOC
VIAGGIO NEL NOSTRO PIANETA SANITA’
PREVENZIONE DEL RISCHIO E PROMOZIONE DEL BENESSERE IN ADOLESCENZA
SCUOLA SECONDARIA I° GRADO “RICCI-MURATORI” Ravenna
PROGETTO DI PSICOLOGIA SCOLASTICA
PROGETTAZIONE EDUCATIVA
DRUG-STOP Perché ci sei dentro, anche senza…. DRUG-STOP Progetto finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con il fondo per le Associazioni.
Metodologia tutoriale
SCUOLA DELL’INFANZIA DI ASSO A.S. 2010/2011
Chi è lo Psicologo? Lo psicologo è un professionista della salute.
Differenziare in ambito matematico
Il gruppo classe risorsa nella prevenzione del bullismo Dott
PROGETTO STAYSCHOOL TRAINING PACKAGES Proposte di metodo Modulo 1 : Identificazione degli studenti a rischio WORKSHOP n ottobre 2012.
Quali le modalita’ di lavoro ?
“METTIAMOCI IN CONTATTO” I. C. « F. De Sanctis» Cervinara, Av
dalle abilità alle competenze
LA CONTINUITA’ EDUCATIVA E DIDATTICA
Le teoriche del nursing
AZIONE CHIAVE 2 Cooperazione per l’innovazione e le buone pratiche Partenariati strategici nell’aria dell’educazione, formazione e giovani.
(DIRETTIVA MINISTERIALE 27 DICEMBRE 2012)
Sportello di ascolto C. I. C
LA SCUOLA SI CONFRONTA CON IL BULLISMO
Il curricolo ?... Spunti di riflessione.
Il profilo di salute della scuola
Perché alcuni bambini non funzionano come gli altri?
DIVERSI … alla PARI Peer education e cittadinanza attiva per gli alunni sinofoni di Bagnolo Piemonte (CN)
ISTITUTO COMPRENSVO DI ALI’ TERME POF
Perché le TIC nella Didattica
Il ruolo della Comunità:
L’idea progettuale nasce dall’esigenza di fronteggiare e contrastare i fenomeni di disagio emergenti nella scuola. In effetti, sempre più, in questi.
Linee guida nazionali per l’orientamento permanente
AZIENDA ULSS 20 DI VERONA LA DISABILITA’ COME RISORSA PER LO SVILUPPO DI COMPETENZE RELAZIONALI, SOCIALI, EMOTIVE L’AZIENDA ULSS PROMUOVE I LABORATORI.
Il presente documento ha lo scopo di informare in modo sintetico su significato e natura di un partenariato strategico del programma europeo ERASMUS PLUS.
Progetto “Ti accompagno…” Il disagio tra prevenzione e riparazione Circolo Didattico “Michele Coppino”- Torino Relatori: Ins.te Antonella Castagno Ins.te.
ISTITUTO COMPRENSIVO VIA A . MORO BUCCINASCO
FUNZIONE STRUMENTALE Referente Sportello Ascolto
PROGETTO SERVIZIO DI PSICOLOGIA SCOLASTICA a.s
Avviso pubblico n. 7/2012 P.O. Puglia ASSE III – Inclusione sociale.
Istituto Comprensivo “Filippo De Pisis” Ferrara PROGETTO TRIENNALE MINISTERIALE –2012 “Non solo lim……” Raccontare la tecnologia applicata.
I° Istituto d’Istruzione Superiore “L. DA VINCI – G. GALILEI” “DIRITTI A SCUOLA” – Progetto C Sportello di “ASCOLTO PSICOLOGICO” per gli studenti appartenenti.
LE PRINCIPALI FIGURE COINVOLTE NELL’INCLUSIONE SCOLASTICA DEI BAMBINI ADOTTATI I RUOLI.
Progetto di Rete: “A scuola ho un nuovo compagno: il VOLONTARIATO. FULL IMMERSION” PRESENTA TOGETHER IS BETTER Promuovere stili e comportamenti cooperativi.
Catanzaro 13 febbraio Famiglia Insegnanti Contesti frequentati Allenatore Amici Interessi Individuo.
PREVENZIONE DEL RISCHIO E PROMOZIONE DEL BENESSERE IN ADOLESCENZA Alcune indicazioni per la progettazione degli interventi 24 febbraio 2006 Laboratorio.
Poseidon 2013 Educazione Linguistica e Letteraria in un’ottica Plurilingue ITAS Santa Caterina Salerno DOCUMENTO RESTITUZIONE TUTOR : Letizia Nardacci.
IV circolo Didattico “T. Fiore” Gravina in Puglia PROGETTO C ORIENTAMENTO DOTT.SSA FOGGETTA MARIA 05 marzo 2013 Gravina DIRITTI A SCUOLA 2012/2013 REGIONE.
La proposta preventiva per la scuola per l’area dipendenze a.s Dr. Luca Biffi 18 maggio 2016.
Transcript della presentazione:

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI CHIETI Clinica Psicologica e Psicopatologia Psicosomatica Il programma del corso e le finalità della Psicologia Scolastica CORSO INTEGRATO DI PSICOLOGIA CLINICA Prof. Salvatore Sasso a.a.2009-2010 Per alcuni bambini mettere piede a scuola è una tragedia. I capricci però non c’entrano

IL PROGRAMMA DEL CORSO Il corso si propone di offrire agli studenti i concetti basilari relativi alla Psicologia scolastica. La scuola, infatti, è un luogo in cui si possono verificare alcune patologie - Autodirette (depressione, fobia della scuola, disturbi psicosomatici) - Eterodirette (fenomeni di bullismo)

IL PROGRAMMA DEL CORSO Se alcune manifestazioni sono principalmente psicologiche (Difficoltà d apprendimento), altre sono neuropsicologiche (Disturbi di attenzione)

IL PROGRAMMA DEL CORSO Questo “mal” di scuola non significa che i bambini e i ragazzi subiscano qualche effetto deleterio da parte dell’istituzione scolastica. Semplicemente accade che è proprio nella scuola che si manifestano disagi e difficoltà degli alunni.

Finalità Bisogna dunque che i giovani psicologi clinici siano attrezzati per poter riconoscere, osservare e trattare il processo che conduce all’evidenziazione del “problema”.

Psicologia Scolastica In questi ultimi anni la Psicologia ha guardato alla Scuola con rinnovato e crescente interesse: sono stati pubblicati libri, riviste e presentati numerosi disegni di legge in parlamento. L’Italia, nonostante ciò, resta tra i paesi della comunità europea l’unico a non aver riconosciuto la figura dello psicologo scolastico.

Psicologia Scolastica Ma chi è lo psicologo scolastico? Quali sono le sue competenze? Come s’inserisce nell’istituzione scuola?

Psicologia Scolastica Dalla psicologia la scuola può trarre un ventaglio di strumenti e di risorse necessari ad assolvere a questo suo nuovo compito;

Psicologia Scolastica Affinché vi sia collaborazione tra psicologi e scuola è necessario, però, che venga superata l’ottica “medicalizzante” che delega agli psicologi i casi singoli ovvero i casi disperati, i bambini o ragazzi problematici, per intervenire invece sull’intero gruppo classe affinché venga garantito lo sviluppo formativo di tutti gli allievi.

Psicologia Scolastica Lo psicologo nella scuola può offrire attività di informazione, prevenzione e consulenza psicologica rivolta ad insegnanti, allievi e genitori.

Psicologia Scolastica Lo psicologo collabora con gli insegnanti affinché l’allievo sviluppi la motivazione necessaria allo studio, impari a reagire bene agli insuccessi e infine a far sì che l’alunno sviluppi un atteggiamento di fiducia in sé stesso per sfruttare al meglio le sue potenzialità e risorse.

Psicologia Scolastica Un altro compito importante dello psicologo è quello della mediazione tra scuola e famiglia affinché tra queste due istituzioni non vi sia competizione ma collaborazione condividendo l’obiettivo comune di sviluppare la personalità dei ragazzi.

Psicologia Scolastica Non essendo stato ancora approvato un disegno di legge che riconosca la figura dello psicologo scolastico la scuola si è servita sino ad oggi dello psicologo delle ASL mantenendo però l’ottica di delega dei casi difficili;

Psicologia Scolastica Con la Legge N° 59 del 15/03/’97 nota come Legge Bassanini si conferisce alla scuola autonomia non solo didattica ed organizzativa ma anche amministrativa: questo apre le porte alla psicologia in quanto anche i singoli professionisti possono presentare alle scuole un loro progetto.

Psicologia Scolastica Quella che si propone oggi è la figura di uno psicologo che lavori per la scuola e che lavori in équipe composta dal gruppo docenti, dal dirigente, dalle famiglie;

Psicologia Scolastica Una figura professionale che non si occupi più del singolo caso ma attui interventi che coinvolgano tutti gli attori del sistema scolastico con il condiviso obiettivo di promuovere nella scuola un clima sociale di interazione che motivi all’apprendimento e riduca la dispersione scolastica, prevenga il disagio per la promozione della psicologia del benessere.

Psicologia Scolastica gruppi insegnanti-genitori per progetti di miglioramento del clima scolastico gruppi studenti per imparare a dialogare assieme su temi vari formazione insegnanti per apprendere le tecniche del counseling e della comunicazione

Argomenti del corso Verranno presentate le relazioni tra la somatizzazione della depressione e le difficoltà scolastiche e il ruolo della famiglia;

Argomenti del corso il risvolto delle situazioni di bullismo e le dinamiche relative; il disturbo dell'attenzione con iperattività; i disturbi di apprendimento;

Argomenti del corso La classe come contesto di apprendimento e di sviluppo I processi di autoefficacia negli insegnanti e infine la sindrome del burn-out negli insegnanti e la loro possibile formazione mediante training autogeno e gruppi Balint.

Il mondo della scuola Gli studi sulla scuola evidenziano il crescente bisogno di una formazione che non si occupi solo di contenuti, ma anche di sviluppo della persona.

Il mondo della scuola L’insegnante, oltre alla preparazione didattica, ha l’esigenza, spesso trascurata, di occuparsi dell’armonia e dello sviluppo della persona. Quando si è energeticamente equilibrati e sereni, l’esperienza educativa è più efficace e meno affaticante.

Per gli studenti Migliorare il metodo di studio Organizzare lo studio e i tempi di apprendimento Migliorare la sicurezza di se stessi, l’autostima e la propria capacità di relazionare con gli altri

Per i docenti Conoscere strategie e metodi di approccio che possano risolvere atteggiamenti aggressivi, iperattivi o abulici e passivi Apprendere strumenti di gestione dei conflitti

Per i docenti Migliorare la conduzione della classe Apprendere, attraverso la simulazione, tutte le tecniche necessarie a potenziare la comunicazione (linguaggio verbale e non verbale)

Per i docenti Acquisire sicurezza e professionalità nella gestione psicologica della classe, allo scopo di creare un clima positivo all’apprendimento

Per i genitori Migliorare il loro rapporto con i ragazzi per aiutarli a percorrere il cammino scolastico con successo Aiutarli a comprendere il messaggio che la scuola si impegna a dare senza interferire con i contenuti didattici, il trattamento dell’alunno e la metodologia di insegnamento Migliorare il loro stato emotivo di fronte alle grandi e piccole crisi

Il mal di scuola Le difficoltà del bambino a scuola e le difficoltà della scuola con i bambini Due dimensioni da mettere in prospettiva reciproca Altrimenti ci troviamo davanti o soltanto al bambino “patologico” o solamente ad una scuola “disadattante”, non accogliente

Alcuni concetti possono essere espressi sotto la forma di parole chiave. A) Cultura di prevenzione. Lo psicologo scolastico deve far proprio il concetto di Salute che propone l'OMS, che vuole sviluppare il miglioramento della qualità della vita delle persone come azione primaria, rendendo meno esclusiva l'azione rivolta ad individuare, combattere e curare le malattie.

Alcuni concetti possono essere espressi sotto la forma di parole chiave. A) Cultura di prevenzione. E un concetto che mette in evidenza la necessità di incidere sulle cause dei fenomeni che producono i sintomi, per ridurre il loro manifestarsi, e di attivare misure che modifichino in positivo i comportamenti e lo stile di vita delle persone. L'obiettivo è di favorire l'evoluzione di un benessere individuale e collettivo collegato a delle competenze di tipo prosociale .

Alcuni concetti possono essere espressi sotto la forma di parole chiave. A) Cultura di prevenzione. Nel campo della psicologia scolastica, una cultura di prevenzione deve promuovere azioni concrete per la qualità della vita mentale e fisica degli studenti.

Alcuni concetti possono essere espressi sotto la forma di parole chiave. A) Cultura di prevenzione. Deve facilitare i processi di crescita individuale e quelli di gruppo da un punto di vista relazionale, la libera espressione emotiva e l'attenzione ai processi psicologici da un punto di vista comunicativo.

Alcuni concetti possono essere espressi sotto la forma di parole chiave. A) Cultura di prevenzione. Questa modalità di lavoro può contribuire a contrastare e prevenire in maniera incisiva, le difficoltà scolastiche, i comportamenti a rischio e le forme di disagio giovanile (anoressia, bulimia, disturbi dell'apprendimento, dispersione scolastica, stati depressivi, dipendenze da alcol, fumo, droghe).

Alcuni concetti possono essere espressi sotto la forma di parole chiave. B) Clima scolastico Nella scuola, la qualità della vita è data dalla costruzione di un clima di relazioni che favorisca la crescita personale ed un sereno apprendimento dei giovani.

Alcuni concetti possono essere espressi sotto la forma di parole chiave. B) Clima scolastico. E' necessario perciò determinare un confronto positivo e aperto, tra gli studenti e tra gli studenti e gli adulti, dove i rapporti comunicativi e relazionali siano significativamente improntati all'autenticità, al rispetto dell'altro, alla responsabilità individuale e all'identificazione positiva.

Alcuni concetti possono essere espressi sotto la forma di parole chiave. B) Clima scolastico. Bisogna sviluppare nei ragazzi il senso di appartenenza al proprio istituto e al gruppo classe, favorire la loro progettualità e la partecipazione democratica, la collaborazione e la solidarietà, promuovere sentimenti di accettazione e riconoscimento reciproco, educare all'autostima e alla valorizzazione personale, al lavoro di gruppo, offrire modelli positivi e stimolare abilità pro-sociali (life skills).

Alcuni concetti possono essere espressi sotto la forma di parole chiave. B) Clima scolastico. Il potenziamento di questi rapporti psicologici e sociali, può avere una forte funzione preventiva e contenere o ridurre gli stati di disagio individuale, spesso legati a povertà relazionali, ambientali ed affettive.

Alcuni concetti possono essere espressi sotto la forma di parole chiave. C) Diffusione di una sensibilità psicologica Il ruolo dello psicologo scolastico deve essere visto in una dimensione più ampia, rispetto ad una funzione centrata alla sola offerta di colloqui o di consulenze psicologiche specialistiche.

Alcuni concetti possono essere espressi sotto la forma di parole chiave. C) Diffusione di una sensibilità psicologica. Egli deve lavorare per diffondere una sensibilità psicologica nei rapporti tra le persone, per produrre quel clima scolastico positivo di cui si diceva.

Alcuni concetti possono essere espressi sotto la forma di parole chiave. C) Diffusione di una sensibilità psicologica. Favorire in chi opera nella scuola, studenti, insegnanti, personale non docente, famiglie, la conoscenza dei processi dell'età evolutiva e di rinforzo personale, la costruzione di relazioni significative, lo sviluppo di competenze relazionali e l'utilizzo di tecniche comunicative.

Alcuni concetti possono essere espressi sotto la forma di parole chiave. C) Diffusione di una sensibilità psicologica. Il fine ultimo è di caratterizzare l'ambiente scolastico come contesto educativo e di apprendimento, improntato sui processi di crescita psicologica degli studenti.

Alcuni concetti possono essere espressi sotto la forma di parole chiave. C) Diffusione di una sensibilità psicologica. Lo psicologo scolastico può utilizzare diversi strumenti per rinforzare e dare continuità al lavoro di promozione relazionale: colloqui con gli studenti nell'ottica di un approccio all'ascolto, prestando cioè attenzione alle esigenze ed ai problemi individuali presentati.

Alcuni concetti possono essere espressi sotto la forma di parole chiave. C) Diffusione di una sensibilità psicologica. progetti per migliorare il clima socio-affettivo e comunicativo della scuola come progetti di accoglienza tra pari, di contrasto al bullismo, di scuola aperta…

Alcuni concetti possono essere espressi sotto la forma di parole chiave. C) Diffusione di una sensibilità psicologica. consulenze : al preside sugli indirizzi del piano educativo della scuola (POF) agli insegnanti referenti o a coloro che si occupano di educazione alla salute

Alcuni concetti possono essere espressi sotto la forma di parole chiave. C) Diffusione di una sensibilità psicologica. agli insegnanti su problemi psicologici e di comunicazione con gli allievi gruppi genitori per confrontarsi sui percorsi educativi attivati con i figli gruppi insegnanti per un confronto sulle strategie comunicative in classe

METODOLOGIE D'INTERVENTO Una psicologia scolastica che allarga il proprio orizzonte di intervento, riceve contributi teorici dalla psicologia di comunità, dalla psicologia sociale, dalla psicologia umanistica, dall'approccio sistemico-relazionale, dalle pedagogie attive, dalle teorie della comunicazione efficace.

METODOLOGIE D'INTERVENTO Questi riferimenti possono essere supportati e resi operativi da quelle tecniche e strumenti denominate metodologie interattive. Modalità d'intervento che potremmo definire calde, che si occupano cioè della soggettività, dell'interazione tra individui in un contesto specifico, dei processi comunicativi e psicologici, della relazione con l'ambiente.

METODOLOGIE D'INTERVENTO Queste modalità propongono un'azione che richiede coinvolgimento, confronto, discussione critica, focalizzando l'attenzione sulla soggettività e sul potenziamento (empowerment) personale e di gruppo.

METODOLOGIE D'INTERVENTO Alcune di queste tecniche possono essere: il lavoro in piccoli gruppi, l'analisi del contesto, la mappatura delle risorse, l'attivazione della comunicazione circolare e di quella socio-affettiva, l'ascolto attivo, l'organizzazione per équipe o sottogruppi,

METODOLOGIE D'INTERVENTO le tecniche del brain-storming e del problem-solving, il circle time, l'azione del facilitatore della comunicazione, i giochi di ruolo,

METODOLOGIE D'INTERVENTO le simulate, la costruzione di una rete di collaborazioni, l'educazione tra pari, l'imparare facendo .

Comunicazione La comunicazione si attiva su due livelli : a) l'informazione b) la relazione

Comunicazione a) l'informazione Ogni azione informativa che si vuole effettuare, sia che abbia scopo di trasmissione di conoscenze, di ricerca, di intervento o di formazione, deve tenere conto del come si intendono trasmettere i contenuti perchè essa sia più efficace.

Comunicazione a) l'informazione L'utilizzo di specifiche modalità e tecniche comunicative aiutano l'intervento e la trasmissione di informazioni e possono evitare atteggiamenti di disinteresse, sfida o rifiuto, così frequenti tra i giovani.

Comunicazione b) la relazione La comunicazione esprime ed influenza ogni relazione ed i processi cognitivi ed affettivi ad essa inerenti.

Comunicazione b) la relazione Una buona comunicazione può favorire positivamente la relazione: a beneficio dei comportamenti, dei rapporti interpersonali e dell'apprendimento. La comunicazione socio-affettiva può essere uno strumento utile per favorire queste relazioni nei vari contesti (in famiglia, a scuola, nel gruppo dei pari).

Lavoro in gruppi La diffusione della aggregazioni in piccoli gruppi, nei gruppi formali ed informali di giovani, può potenziare la qualità della comunicazione e della socializzazione e rendere più facile la costruzione di legami tra le persone.

Lavoro in gruppi Il lavoro nel gruppo, specie se guidato da educatori preparati come nella scuola o nei progetti adolescenti, porta al rinforzo dell'autostima, a comunicare e collaborare con gli altri, a dare e ricevere aiuto, a creare rapporti significativi con i pari e con gli adulti.

Comunità e rete Le azioni capaci di promuovere un cambiamento negli atteggiamenti e nei comportamenti dei giovani, trovano forza ulteriore se si prefiggono di promuovere un collegamento con la comunità.

Comunità e rete Se riescono cioè ad attivare una comunicazione tra i diversi contesti sociali e culturali, tra il mondo adulto e quello giovanile, a favorire la partecipazione, la progettualità e l'aggregazione sociale, a migliorare l'ambiente fisico e quello relazionale, a costruire una rete territoriale di risorse.

Valutazione La valutazione deve tenere conto di alcuni indicatori di qualità, legati al processo dell'intervento. Indicatori che hanno già dimostrato, nella ricerca e nella sperimentazione, la loro validità e che quindi diventano dei riferimenti utili sui quali contare per impostare ogni strategia ed azione educativa.

Valutazione A questi andranno ad aggiungersi gli indicatori di progetto, riferiti al contesto nel quale si opera, legati alla specifica realtà e al tipo di programma che si vuole attuare. last