Progetto integrato territoriale Nebrodi

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
TESTO UNICO DELLE NORME IN MATERIA INDUSTRIALE, ARTIGIANA E DEI SERVIZI ALLA PRODUZIONE L.R. 28 ottobre 2003, n. 20.
Advertisements

MOBILITA' SOSTENIBILE IN LOMBARDIA M O S L O consulta regionale
Programma Transfrontaliero Italia-Francia Marittimo Programma Transfrontaliero Italia-Francia Marittimo Livorno 26/11/2007 Asse 1 Accessibilità e Reti.
Fondo Integrativo Speciale per la Ricerca 13 settembre 2004
Un esempio di comunicazione: Il “Marketing Territoriale”
Politiche sociali Lavinia Bifulco.
VALUTAZIONE POR FSE Bologna, 31 gennaio 2008 Programma Operativo Regionale FSE Ob Comitato di Sorveglianza.
Strumenti e percorsi per la protezione civile locale Antonio Triglia - Formez Torino, 28 Giugno 2006 Progetto Sindaci.
Assenza di nuovi organismi politico-amministrativi
Le strategie per lo sviluppo locale della provincia di Firenze A cura di: Mirko Dormentoni 14 dicembre 2007 Provincia di Firenze Direzione Generale Sviluppo.
1 PROGRAMMARE SIGNIFICA COORDINARE LINTERVENTO DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE AL FINE DI CONSEGUIRE GLI OBIETTIVI STABILITI NELLA FASE DI DEFINIZIONE.
La cooperazione territoriale vicentina SBPV : Servizio Bibliotecario Provinciale di Vicenza.
LA COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA
M ULTIFUNZIONALITÀ AZIENDALE : UN OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE FEMMINILI E IL TERRITORIO V ERONICA N AVARRA P RESIDENTE DELEGATO ONILFA Sul filo del lavoro.
Dott. Mauro Scattolini – Confcooperative Marche - Fedagri
Tempi delle città I progetti di regolazione Daniela Gregorio Milano 19 aprile 2007.
LINEE GUIDA PER LO SVILUPPO DELLE ATTIVITA AGRICOLE NELLALTA PIANURA LOMBARDA - Venerdì 20 novembre Dott. Giorgio Bonalume.
Direzione Lavoro Roma, 4 dicembre Pier Angelo Turri La transnazionalità nel P.O. FSE della Regione del Veneto.
1 Dai principi all'effettiva misurazione e valutazione dei risultati Giornata della trasparenza – CCIAA Prato 19 luglio 2012.
1 Unità locali EQUAL RESTORE sintesi della ricerca.
Provincia Autonoma di Trento Programma Operativo FESR Obiettivo Competitività Regionale e Occupazione Unione Europea Repubblica Italiana Repubblica.
Strumenti economici per il turismo in Sicilia
Olbia 2 Dicembre 2011 PRESENTAZIONE PIANO STRATEGICO PROVINCIALE.
PIR Reti per lo sviluppo locale Costituzione delle Coalizioni e qualità delle proposte: le fasi ed il percorso di accompagnamento ed orientamento a cura.
Presentazione della Strategia Integrata di Sviluppo Locale a cura di Gian Paolo Soria Volterra, 16 dicembre 2008 Seminario di informazione e aggiornamento.
Attuazione Approccio Leader Nelle Terre Pescaresi PSR 2007 – 2013 Asse IV.
STRATEGIE DI COMUNICAZIONE PUBBLICA PER LA PROMOZIONE E LO
Rete dei saperi e delle competenze degli attori locali dello sviluppo IL PROGETTO CENTRO-NORD RAP 100 PROGETTO CENTRO NORD – RAP 100 II BIENNIO.
Provincia di Padova Pianificazione Territoriale - Urbanistica
Area Innovazione Sociale 1 1 IV ConferenzaPAR Bologna, 20 gennaio 2012 Raffaele Tomba Il Bilancio sociale di ambito distrettuale Agenzia sanitaria e sociale.
INTRODUCTION LANDSCAPE POLICIES
Gli elementi innovativi della politica di sviluppo rurale La politica di sviluppo rurale nella PAC Palermo 17 e 18 Dicembre 2007 A cura di Serena Tarangioli.
1 secondo forum pubblico con la cittadinanza F a b r i a n o 30 _settembre_ 2006 L E I D E E P E R I L T E R R I T O R I.
Il ruolo territoriale degli Osservatori del Paesaggio nellattuazione della Convenzione Europea Corso di Formazione Parchi naturali, aree protette e reti.
LINTESA REGIONE-PROVINCE PER LA PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE 4 GIUGNO 2008.
Ambiti possibili di progettazione integrata Antonio Di Stefano Potenza – 21 aprile 2006.
1 ACCORDO REGIONALE MG 2006 NCP MODELLO ORGANIZZATIVO promosso in Emilia – Romagna a cura di Ester Spinozzi Rimini 21 ottobre 2006 DIREZIONE GENERALE SANITA.
POR FESR FVG OBIETTIVO COMPETITIVITA REGIONALE E OCCUPAZIONE Programma operativo regionale FESR Relazioni internazionali e comunitarie.
POR FESR FVG OBIETTIVO COMPETITIVITA REGIONALE E OCCUPAZIONE Programma operativo regionale FESR Relazioni internazionali e comunitarie.
Volterra 16 dicembre 2008 “La SISL del GAL Etruria” Riflessioni sulla passata programmazione : punti di forza e criticità a cura di M.Cristina Galli.
- Secondo quanto previsto nel Manuale per la gestione dei Siti Natura 2000, a cura del Ministero dellAmbiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Fondi Strutturali e rete delle CCIAA Calabresi Workshop, Catanzaro 25 maggio 2006.
Sviluppo e rinnovament o villaggi Cultura Promozione ECN.sys Promozione ECN.sys Aiuti diretti alle imprese Natura Filiera corta Giovani e categorie deboli.
Verso l’Intesa Programmatica d’Area Comelico-Sappada Linee-guida del documento programmatico d’area
Valorizzazione beni culturali e
Raffaello Cervigni - I servizi per la fruizione delle risorse ambientali I servizi per la fruizione delle risorse ambientali Raffaello Cervigni Servizi.
BILANCIO SOCIALE: LINEE GUIDA REGIONALI
Laboratorio Intercomunale di Serracapriola e Chieuti Per la pianificazione partecipata del processo di rigenerazione territoriale e di rivitalizzazione.
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA Centro Regionale di Programmazione Il Processo di Progettazione Integrata in Sardegna.
LINEE GUIDA PER LE PROCEDURE OPERATIVE. DA SEGUIRE. NELL’ESPLETAMENTO
Il Documento Unico di Programmazione
Corso di Pianificazione Territoriale Arch. Daniele Ronsivalle
2005 la riforma della Politica di sviluppo rurale per il Regolamento (CE) 1290/05 Introduzione di due strumenti finanziari Fondo Europeo Agricolo.
Regione Campania PI PARCO REGIONALE DEI MONTI PICENTINI “Il Comitato Consultivo di Indirizzo”
Il punto di partenza Il Programma strategico per la valorizzazione turistica e la promozione territoriale delle Aree Protette e della Rete Natura 2000.
Piano di Sviluppo Rurale GAL APPENNINO BOLOGNESE.
ASSE IV L.E.A.D.E.R. PIANO DI SVILUPPO RURALE Regione Puglia
La cooperazione per lo sviluppo delle aree rurali L’eredità Leader+ Barbara Zanetti LEADER+ - Le reti e la cooperazione tra le aree rurali del Mediterraneo.
1 Prospettive ed opportunità dello sviluppo locale: i Progetti Integrati Locali (PIL) Lorenzo Bisogni Fermo – 7 marzo 2016 SERVIZIO AMBIENTE E AGRICOLTURA.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II FACOLTÀ DI ARCHITETTURA IL PSR IN CAMPANIA IL PSR IN CAMPANIA.
Misura 16 Giuliano Polenzani. Misura Cooperazione un nuovo modo per rispondere alle sfide del millennio competitività dell’agricoltura gestione sostenibile.
Fondi Strutturali Obiettivo “Competitività regionale” PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE - FERS.
02/06/2016 Catania 1 Evento di Lancio del Programma e presentazione primo bando Auditorium Monastero dei Benedettini Catania 25 gennaio 2010 Presidenza.
. Rete Nazionale per lo Sviluppo Rurale Autodiagnosi del processo di predisposizione del piano 2° parte: Processo di predisposizione del piano.
Il POR FESR dell’Emilia-Romagna ASSE 5 Paola Castellini.
PSR SICILIA Animazione, attivazione e coinvolgimento del Partenariato per l’elaborazione della Strategia Comune di Sviluppo del Territorio.
Prospettiva di genere:integrare la dimensione di pari opportunità tra donne e uomini nei progetti che beneficiano di finanziamenti europei. La metodologia.
IL DOCUMENTO STRATEGICO PRELIMINARE DELLA VALLE D’AOSTA Nadia Savoini - Luigi Malfa Aosta, 20 marzo 2006.
Forum partenariale Aosta, 4 febbraio L’integrazione tra gli interventi 1.La valutazione dei dispositivi d’integrazione 2.L’attuazione dei “progetti.
COOPERAZIONE TERRITORIALE Programma transfrontaliero Italia/Francia Marittimo Regione Toscana - Settore Attività Internazionali.
Transcript della presentazione:

Progetto integrato territoriale Nebrodi Maria Lo Coco Luca Marolo Alessandro Menozzi Giuseppe Talarico

Il contesto territoriale Il progetto integrato territoriale Nebrodi riguarda il territorio dei 21 comuni della provincia di Messina, disposti a cavallo della catena dei Nebrodi e rivolti in parte verso la costa tirrenica e in parte verso le aree interne dell’ennese. I Nebrodi fanno parte dell’Appennino siculo, la configurazione morfologica del rapporto mare-monti è caratterizzata da strette valli solcate da fiumare e da aree costiere pianeggianti per buona parte di limitata estensione. Aree pianeggianti sulla costa sono congestionate. Aree interne: la situazione ambientale è differente (troviamo un paesaggio vegetale e boschivo di grande interesse naturalistico sottoposto a regime di tutela del Parco Regionale dal 1993).

Parco dei Nebrodi

Tessuto economico e produttivo è prevalentemente formato da attività agricole. Nelle aree in altura più interne è praticata la zootecnia; attività manifatturiera si limita a poche imprese agroalimentari, lavorazione del legno e dei metalli, ceramica; settore turistico: presenta elementi di forte debolezza;

Aspetti insediativi e infrastrutturali La contiguità con la costa tirrenica funge da spartiacque nelle dinamiche dello sviluppo urbano Tra l’area protetta e la costa si sviluppa uno dei primari corridoi infrastrutturali della regione pressione sull’ecosistema locale

Le dinamiche socio-economiche La non contiguità con alcuna area urbana accentua alcune dinamiche come: Spopolamento (da fine anni ’40) Contrazione del tessuto produttivo (sia per le aziende agricole che manifatturiere) Invecchiamento Limitata dimensione delle aziende No specializzazione tra i SLL

Il turismo È il settore con le indicazioni più promettenti Transizione verso un modello a ricettività diffusa e l’agriturismo Aumento consistente delle strutture di ricettività Attesa per le attività agevolate dal POR 2000-2006 e dalla progettazione integrata territoriale

La pianificazione L’identificazione di funzioni e infrastrutture prima della redazione del Piano territoriale del parco erano affidati ai piani comunali Piano provinciale e regionale non operativi

Programmazione integrata territoriale (I fase) Anni ‘90: maggiore attenzione verso strumenti di programmazione locale Tema: sviluppo rurale eco-sostenibile 2 Piani di azione locale (PAL) GAL “Nebrodi” GAL “Valle dei Nebrodi”

Gruppo di azione locale “Nebrodi” Azioni previste: Interventi per la conservazione e la valorizzazione del cavallo Sanfratellano; L’introduzione di sistemi di qualità e del metodo biologico nella filiera agro-alimentare; La qualificazione delle botteghe di artigianato artistico; Il miglioramento dell’offerta turistica ; L’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per le PMI e per le imprese della filiera agro-alimentare.

Gruppo di azione locale “Valle dei Nebrodi” PAL che agisce sulle politiche di indirizzo e assistenza tecnica per gli investimenti finalizzati a: la valorizzazione delle produzioni locali; La creazione di specifiche formi di sostegno al tessuto imprenditoriale locale; L’organizzazione di pacchetti turistici per fruire di itinerari culturali e rurali. Coinvolge 27 comuni e prevede 100 iniziative progettuali Riqualificazione ambientale e riduzione dell’inquinamento idrogeologico

Programmazione integrata territoriale (II fase) Inversione di tendenza nei rapporti tra le coalizioni territoriali Le iniziative in atto esprimono un cambiamento di rotta che si ispira ad un processo di aggregazione tra le parti Nuovo GAL nell’ambito dell’iniziativa comunitaria “Leader +”

Il nuovo GAL Frutto dell’associazione tra l’Ente parco e 28 comuni Azione sulle componenti materiali: conoscenza ed innovazione sociale Prevede una serie di azioni per la riqualificazione paesaggistica, a favore delle filiere agricole e zootecniche, dell’artigianato artistico locale.

Conclusioni (1) CAUSE: Logiche di tipo generale Da custode dei principi e disposizioni ad Ente con elevato grado di autonomia e radicamento territoriale, fino a divenire promotore e accompagnatore delle politiche territoriali per un sistema locale più esteso rispetto all’area protetta CAUSE: Logiche di tipo generale Relazioni pubbliche istituzionali

Conclusioni (2) Parco come: Catalizzatore delle progettualità espresse in un territorio più ampio rispetto all’ area protetta; Centro di innovazione territoriale per sostenere processi di riqualificazione

Conclusioni (3) Obiettivo della programmazione integrata è quello di entrare in un ciclo integrato di governo del territorio; Sostenibilità nelle sue articolazioni: Prospettiva tecnologica da declinare; Rendere compatibile il sistema di micro-economia distrettuale incentrato sull’ambiente e le tipicità produttive locali; Coniugare un modello di “Parco delle opportunità” con logiche vincolistiche che la tutela delle aree ambientalmente più sensibili richiede.

IL PROGETTO La filosofia e gli obiettivi dell’azione progettuale L’idea forza del Progetto Integrato Territoriale (PIT) è volta a realizzare, rendere identificabile e visibile un “Distretto Turistico Rurale Integrato dell’area dei Nebrodi”, i cui elementi fondativi si basano su: - Rivalutazione della cultura materiale del territorio; - Incentivazione di un uso sostenibile delle risorse; - Costruzione di intense relazioni sul territorio fra operatori pubblici, parti sociali ed economiche; - Rafforzamento dell’identità e dell’immagine dell’area dei Nebrodi presso cittadini ed operatori economici, anche esterni all’area, per favorire una politica di valorizzazione e di differenziazione qualitativa dell’area stessa e dei suoi prodotti. Il progetto intende declinare il principio della sostenibilità con l’obiettivo di giungere ad un equilibrio virtuoso tra le dimensioni del capitale naturale, fisico e umano, nonché alimentare quelle forme di distrettualità identificate come la forma più efficiente per attivare processi di sviluppo che incidano sulla sfera economica oltre che su quella della conservazione.

IL PROGETTO La filosofia e gli obiettivi dell’azione progettuale La strategia di progetto integrato è declinata operativamente nei seguenti tre obiettivi: 1. Intervenire sugli aspetti gestionali e organizzativi: - rinnovare la capacità organizzativa della PA 2. Intervenire sul capitale umano e quindi sulla formazione – educazione e sulla creazione di nuove opportunità per l’economia: - aumentare le potenzialità di accesso al mondo del lavoro - attivare reti di turismo rurale, culturale, sociale, agroturistico, ecoturistico - diversificare le produzioni del sistema agricolo - ampliare e valorizzare le produzioni artigianali in termini di distretto - rilanciare e consolidare eventi e manifestazioni della tradizione locale Intervenire sul capitale naturale e quindi sull’ambiente e sul patrimonio storico: - rigenerare e valorizzare il sistema ecologico e ambientale dell’area - recuperare il patrimonio storico con criteri eco – compatibili al fine di rafforzare la rete dei servizi culturali e la rete di ospitalità

IL PROGETTO 1. Gli interventi sugli aspetti gestionali e organizzativi La strategia del progetto in questo campo è orientata a coniugare i principi della sostenibilità ambientale con la logica della partecipazione e responsabilizzazione nelle azioni pubbliche. L’azione in corso di attuazione in questo campo è la predisposizione di un Osservatorio collegato ad un Sistema Informativo Territoriale (Sit), che fornisce supporto costante alle politiche di sviluppo sostenibile del Parco. (intervento 3) Il Sistema informativo ha il compito di raccolta ed elaborazioni dei dati relativi al Parco, con l’obiettivo di fornire un quadro dettagliato e dinamico delle trasformazioni territoriali da mettere a disposizione degli operatori e delle azioni per incrementare la qualità dei prodotti e dei servizi turistici.

IL PROGETTO 2. Gli interventi sul Capitale umano Le azioni implementate nel Pit per incidere sul capitale umano hanno l’obiettivo di accrescere “le opportunità per il cittadino, il turista e gli operatori economici” nell’ambito di un approccio alle politiche pubbliche che tenga fermo il principio della sostenibilità ambientale. Gli interventi in questo campo possono suddividersi in: Formazione ed educazione: trattasi di programmi di educazione, formazione e aggiornamento professionali rivolti a tutte le fasci di popolazione presenti sul territorio, fino agli operatori nei settori culturale, ambientale e produttivo. (interventi 4; 6; 7; 8) Opportunità per l’economia: questo tipo di azioni si frefiggono di sostenere le attività produttive attraverso la valorizzazione delle imprese agricole e alimentari esistenti e di incentivare la nascita di nuove imprese, in un ottica di miglioramento qualitativo delle produzioni, di aumento delle capacità di esportazione e del rafforzamento delle dinamiche di filiera agricola; inoltre si promuovono e valorizzano i prodotti locali e l’offerta di servizi in chiave turistica. Le azioni previste possono essere riferite ai settori: - agricoltura (intervento 10) - produzione e sviluppo (interventi 11; 12) - commercializzazione e valorizzazione di imprese e prodotti (interventi 13; 14; 15) - cultura (intervento 16)

IL PROGETTO 3. Gli interventi sul Capitale naturale Le azioni sul capitale naturale sono pensate come elemento strategico indispensabile per invertire i processi di degrado che hanno compromesso progressivamente l’integrità del territorio dei Nebrodi e quindi garantirne anche una sua più concreta fruibilità in chiave turistica. Distinguiamo in questo campo: Macroprogetti ordinatori Nodi e percorsi catalitici

IL PROGETTO Gli interventi sul Capitale naturale I Macroprogetti ordinatori I Macroprogetti ordinatori sono Indicati dal progetto come i capisaldi di questa visione di sistema, sono i seguenti: La realizzazione di un sistema di infrastrutture e servizi per la fruizione del Parco: - Aree di ricevimento (intervento 17) - Itinerari e centri di visita (intervento 18;19) - Azioni a sostegno dell’ambiente per la biodiversità (interventi 17; 20) La realizzazione del Parco territoriale archeologico dell’Halaesa Il sistema di azioni per la riqualificazione del patrimonio rurale: - azioni di sostegno alle attrezzature alberghiere ed extra alberghiere del territorio esterno al Parco, con particolare riferimento ai centri storici ed al sistema del patrimonio sociale fisso (interventi 15; 24) - azioni di sostegno agli investimenti per la diversificazione delle attività agricole e l’integrazione del reddito, e la multifunzionalità del territorio rurale (intervento 25)

IL PROGETTO Gli interventi sul Capitale naturale Nodi e Percorsi catalitici I Nodi si configurano come elementi attrattori del sistema di fruizione del Parco per la qualità architettonica, storica e ambientale dei manufatti, per la loro fruizione di servizi al cittadino, al turista e agli operatori economici, e per la loro posizione di centralità rispetto alle linee indicate dai Percorsi catalitici. Si tratta di una serie di azioni di recupero integrato. (interventi 26; 28; 29; 32; 34; 35) I Percorsi catalitici sono pensati come elementi lineari di ricucitura dei Nodi e di punti rilevanti per la fruizione del territorio dei Nebrodi. Sono pensati in una rete di percorsi che portano il visitatore e l’abitante della zona, da un punto di interesse all’altro. (interventi 30; 31; 33)

IL PROGETTO Ammissibilità e finanziamento dei progetti Dalla valutazione del progetto integrato è emersa la necessità di graduare la rilevanza delle singole azioni rispetto all’impianto strategico complessivo del Pit. Classificazione delle azioni del Pit secondo 4 categorie di priorità: Categoria P1, che si riferisce ai progetti ritenuti altamente prioritari per l’efficacia del Pit Categoria P2, che designa una priorità alta ma di secondo livello Categoria F, che indica i progetti funzionali all’attuazione del Pit, ma non prioritari Categoria A, che indica i progetti ritenuti accessori, la cui realizzazione non appare essenziale per il raggiungimento degli obiettivi del Pit Totale interventi 35, importo 50.799.034 € Ammessi a finanziamento tutti gli interventi P1 e P2, e una parte (4) degli interventi F; i rimanenti interventi (8) della categoria F potranno essere finanziati successivamente, mentre vengono esclusi da finanziamento tutti gli interventi A. 7 gli interventi non ammessi a finanziamento (5 interventi A, 2 interventi non coerenti con i regolamenti delle misure del Por).

IL PROGETTO Ammissibilità e finanziamento dei progetti Ripartizione delle risorse per asse del Por   Assi del Por PIT Nebrodi Regione Sicilia Sistemi locali di sviluppo 43% 38% Risorse naturali 27% 20% Risorse umane 7% 8% Risorse Culturali 23% Città 0% 9% Reti e nodi di servizio 2% Ripartizione delle risorse per tipologia   PIT Nebrodi Regione Sicilia Interventi infrastrutturali 47% 52% Azioni pubbliche 10% 11% Regimi di aiuto 43% 37%

L’ATTUAZIONE DEL PIT La struttura e gli organi consuntivi del processo di attuazione ENTE PARCO: soggetto coordinatore e rappresentante del Pit. L’UFFICIO UNICO DEL PIT, incardinato istituzionalmente presso l’Ente Parco dei Nebrodi nella qualità di Soggetto coordinatore, con il compito di gestire in modo sinergico la diversa gamma dei progetti fisici, organizzativi e di promozione economica del PIT. Project manager a capo dell’Ufficio Unico, nominato dall’Ente Parco. Si articola in 5 sezioni corrispondenti ad altrettante aree tematiche: - area per la sostenibilità e la qualità - area amministrazione e monitoraggio - area di rete dello Sportello Unico per le Attività Produttive - area di Sportello informativo - area per la comunicazione ASSEMBLEA DEL PARTENARIATO: rappresentante della partnership istituzionale è costituita dai sindaci dei comuni interessati. COMITATO DI VALUTAZIONE E CONTROLLO FORUM del partenariato per lo sviluppo sostenibile: per dar voce al milieu sociale PARTENARIATO con soggetti ed enti a vario titolo coinvolti nel progetto

L’ATTUAZIONE DEL PIT Lo stato dell’attuazione Con l’Accordo di programma stipulato tra il Dipartimento della programmazione e l’Ente Parco si apre la fase più concretamente attuativa del progetto integrato. A seguito dell’Accordo l’Ente Parco sarà tenuto a rendere conto: - le azioni da realizzare nell’ambito del Pit con i relativi tempi e modalità di attuazione - la struttura responsabile dell’attuazione delle singole attività, oltre che le procedure e gli organi istituzionali responsabili del monitoraggio e la verifica dei risultati conseguiti - i compiti dei due sottoscrittori in relazione all’attuazione delle diverse tipologie di intervento Differenti regimi procedurali per le tre tipologie degli interventi: - Interventi infrastrutturali: identificati in fase di approvazione i beneficiari degli interventi → PROBLEMA → avanzamento del livello di progettazione → FINANZIAMENTO a progetto completo Nel complesso, con qualche prevedibile slittamento, è prevedibile che l’Ufficio Unico possa condurre a termine le opere infrastrutturali rispettando in cronogramma stipulato in fase di progettazione - Azioni pubbliche e interventi in regime di aiuto: BANDI → attuabilità subordinata al completamento delle procedure di valutazione e ammissibilità a finanziamento dei soggetti destinatari. “Disciplinari” sugli interventi in regime di aiuto → criteri aggiuntivi che danno diritto a punteggi aggiuntivi

L’ATTUAZIONE DEL PIT Lo stato dell’attuazione INTERVENTI INFRASTRUTTURALI AZIONI PUBBLICHE INTERVENTI IN REGIME DI AIUTO

ESITI DELLA RICERCA E RIFLESSIONI FINALI La natura del contesto non consente di attribuire al progetto integrato il carattere di rottura o di assoluta innovazione, promossa dalla programmazione ufficiale “Funzione guida” dell’Ente Parco quale soggetto istituzionale con il ruolo di agenzia e centro di elaborazione intellettuale al servizio del sistema locale Esiti positivi per le attività di comunicazione che aumentano la partecipazione Condivisione della scelta della distrettualizzazione del sistema socio – economico del Parco nella prospettiva dello sviluppo rurale, e dell’opzione di procedere per passi successivi che intervengono su passi più circoscritti Dubbi sulla condivisione del progetto di lungo periodo da parte del tessuto socio – economico → Rapporti tra interessi troppo individualizzati → debolezza del tessuto socio – economico e cultura della rappresentanza presso gli enti di tipo federale Sistema dei Nebrodi tradizionalmente emarginato dalle reti regionali di trasporto per passeggeri e merci → questione accessibilità nel rapporto contrattuale col governo regionale