DEMENZE.

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Transcript della presentazione:

DEMENZE

DEMENZA Condizioni cliniche caratterizzate da compromissione intellettiva acquisita e persistente con alterazione di molteplici funzioni cognitive (memoria, linguaggio, capacità visuo-spaziali…). Il termine demenza viene spesso usato per definire condizioni croniche, progressive e irreversibili, ma ciò non è esatto in quanto molte condizioni demenziali (cause tossiche, dismetaboliche, meccaniche) sono parzialmente o totalmente reversibili in seguito alla rimozione della noxa patogena

Notizie Storiche CELSO (I secolo A.C.): usò per primo tale termine WILLIS (XVII secolo): riprese il termine di demenza per descrivere una sindrome molto simile a quella odierna PINEL (1809): demenza = abolizione del pensiero ESQUIROL (1814): deficit mentale acquisito distinto dall’insufficienza mentale congenita e dalle psicosi funzionali HUNTINGTON, PICK, ALZHEIMER, JACOB-CREUTZFELD: sindrome psichiatrica organica (processo neuropatologico primario) distinta dalle sindromi psichiatriche funzionali (processo psicopatologico primario). BINSWANGER: introdusse il termine di Demenza Presenile e, poi, Alzheimer ne descrisse il quadro anatomo-patologico

Classificazione delle Demenze Declino funzioni intellettive (livello di funzionamento più basso) Declino globale (memoria, capacità di astrazione, critica, giudizio) Integrità della coscienza DSM-IV Compromissione del funzionamento sociale e lavorativo (differenze nei ruoli sociali tra le varie culture, religioni e nazionalità) ICD-10 Interferenza con le attività personali quotidiani (lavarsi, vestirsi, mangiare) sintomi presente per almeno 6 mesi

Classificazione Etiologica delle Demenze PRIMARIE (neurodegenerative) CORTICALI (Alzheimer, Pick, Lewy, D.L.F.) SOTTOCORTICALI (Parkinson, Huntington, P.S.P., Degenerazione spinocerebellare)

Classificazione Etiologica delle Demenze SECONDARIE (a varie cause) VASCOLARI (multinfartuale, Malattia di Binswanger) DEMIELINIZZANTI (SAP, Marchiafava-Bignami) DISMIELINIZZANTI (leucodistrofie) TRAUMATICHE (Ematoma subdurale, Demenza pugilistica) NEOPLASTICHE (Meningioma subfrontale,…) IDROCEFALO METABOLICHE (Encefalopatia uremica, epatica, disendocrinopatie, deficit di vit. B12 e folati…) TOSSICHE (Alcool, abuso di droghe, farmaci, metalli) INFETTIVE (Neurolue, AIDS, malattia da prioni…) PSICHIATRICHE: DEPRESSIONE (PSEUDODEMENZA)

DEMENZA E INVECCHIAMENTO La demenza non è un’accentuazione del fisiologico processo di invecchiamento né una sua anticipazione temporale. Vi sono chiare differenze qualitative sia sul piano anatomopatologico che clinico-fenomenologico Nell’anziano: la disfunzione della memoria è graduale e riguarda soprattutto la rievocazione del materiale mnesico; egli riesce comunque ad acquisire nuove informazioni le funzioni intellettive globali sia pure un po’ rallentate e meno elastiche, sono comunque conservate le disfunzioni presenti non interferiscono in maniera significativa con la vita quotidiana

Psicopatologia della Demenza Alterazioni del Carattere e/o dell’Umore accentuazione/esasperazione dei tratti caratteriali o comparsa di caratteristiche opposte generosità/prodigalità fino allo sperpero parsimoniosità/avarizia rispettoso delle regole/comportamenti asociali fino a scoppi di ira e manifestazioni di violenza Disturbi della Memoria Progressivamente ingravescente Incapacità a ricordare i contenuti mnestici acquisiti e ad immagazzinare nuove informazioni Afasia Nominum Alterazioni Memoria Diacronica (difficoltà a collocare gli eventi nella giusta sequenza temporale) Paramnesie (difficoltà a riconoscere i ricordi come personali) Amnesia Globale

Psicopatologia della Demenza Mancanza di consapevolezza Disorientamento Spaziale Temporale Compromissione dell’attenzione: Difficoltà di concentrazione Facile distraibilità Compromissione della capacità d’astrazione Perdita capacità di critica e di giudizio Alterazione del comportamento sociale (disinibizione sessuale) Sindrome Alogica di Reich Afasia: Disturbi del linguaggio (incoerenza, confabulazioni, progressivo impoverimento, neologismi...) Aprassia: incapacità ad eseguire attività motorie nonostante l’integrità della comprensione e della motricità. Agnosia: incapacità a riconoscere oggetti, nonostante l’integrità delle funzioni sensoriali

Psicopatologia della Demenza Alterazioni dell’umore Labilità emotiva, irritabilità, franca depressione Attivita’ motoria Agitazione, iperaffaccendamento afinalistico Collezionismo Ipomobilità Deficit sfinterici Disturbi delle percezioni Illusioni, allucinazioni, falsi riconoscimenti Disturbi del contenuto del pensiero Deliri di persecuzione, grossolani, grottesschi Ritiro sociale “ sfacelo mentale ” paziente costretto a letto vita puramente vegetativa assenza di qualsiasi attività mentale

Quadri Clinici più Significativi Malattia di Alzheimer Malattia di Pick Demenza vascolare Complesso cognitivo-motorio associato all’infezione da HIV-1 Sindromi demenziali infettive da prioni Demenza secondaria a disturbo depressivo (Pseudodemenza)

Malattia di Alzheimer Descritta nel 1907 in una donna di 51 anni EPIDEMIOLOGIA 50% di tutte le forme durevoli Prevalenza aumenta con l’età 65-74 anni 3% 75-84 anni 19% >85 anni 47% Fattori di rischio: età sesso femminile anamnesi familiare positiva per DAT

Malattia di Alzheimer Anatomopatologia QUADRO MACROSCOPICO: Atrofia corticale temporale mediale bilaterale (ippocampo, amigdala, corteccia entorinale) e parietale Dilatazione ventricolare Atrofia frontale (stadi avanzati) Perdita neuroni corticali e del nucleo basale di Meynert, locus coeruleus e rafe QUADRO MICROSCOPICO: Degenerazione granulovacuolare: neuroni piramidali ippoc. Degenerazione neurofibrillare Angiopatia Amiloidea o Congofila ispessimento delle pareti delle arteriole leptomeningee e intracorticali Filamenti a doppia elica nel citoscheletro Placca senile (primitiva e classica)

ALTERAZIONI NEUROTRASMETTITORIALI Malattia di Alzheimer ALTERAZIONI NEUROTRASMETTITORIALI Sistema Colinergico:  livelli corticali di ChAT (correlati col deficit cognitivo)  livelli AchE  recettori nicotinici e muscarinici M2 Sistema Serotoninergico ( corticale e ippocampale) Sistema Noradrenergico ( perdita neuronale nel locus coeruleus) Acido Glutammico (eccitotossicità) GABA NEUROPEPTIDI (somatostatina, AUP, ossitocina, CRF)

DIAGNOSI (un tempo solo bioptica/istologica) Malattia di Alzheimer DECORSO CLINICO Fase prodromica Da pochi mesi ad un anno: conservazione del comportamento sociale, fasi di scompenso demenziale Fase Neuropsichiatrica Progressione dei sintomi psicopatologici e comparsa di quelli neurologici Fase Neurologica I sintomi neurologici predominano il quadro clinico DIAGNOSI (un tempo solo bioptica/istologica) Criteri diagnostici Tecniche Neuroradiologiche TAC, RMN SPECT, PET

Malattia di Alzheimer Trattamento Dei sintomi comportamentali associati: Neurolettici a basse dosi Benzodiazepine a breve emivita Supporto familiare Organizzazione dello spazio e del tempo Dei deficit cognitivi: Prevenzione correzione dell’alterato metabolismo amiloideo fattori immunologici e neuroprotettivi Trattamento (terapie colinergiche) - Precursori dell’Ach potenziatori uptake della colina inibitori AchE agonisti recettoriali Supporto riabilitativo (fasi precoci)

Degenerazione lobi frontali e temporali (2%) MALATTIA DI PICK Degenerazione lobi frontali e temporali (2%) Quadro anatomopatologico: - Atrofia frontale imponente - Rigonfiamento neuronale balloniforme - Corpi di Pick CLINICA: insorgenza 5a-6a decade Sindrome frontale con alterazione della personalità: disinibizione , irritabilità, ipersensibilità, immoralità, esplorazione compulsiva Disturbi mnesici ad insorgenza più tardiva DIAGNOSI successione temporale dei sintomi tecniche di neuroradiologia: atrofia frontale conferma istologica autoptica

DEMENZA VASCOLARE Al secondo posto tra le cause di demenza (17-29%) Insorgenza: > 60 anni Frequenza: M > F Etiopatogenesi: infarti multipli nel SNC Fattori di rischio: ipertensione, diabete, iperlipidemie, malattie cardiache, fumo MANIFESTAZIONI CLINICHE Esordio acuto Decorso “a gradini” Forme: corticali, sottocorticali Malattia di Binswanger (infarti sostanza bianca sottocorticale periventricolare) Deliri e allucinazioni Depressione

DEMENZA VASCOLARE DIAGNOSI: TERAPIA Decorso clinico/ anamnesi Tecniche neuroradiologiche: TAC: aree multiple di ipodensità, dilatazioni ventricolari RMN: più sensibile SPECT: riduzione flusso ematico diffuso con aree circoscritte PET TERAPIA Prevenzione (fattori di rischio) Aumento della perfusione cerebrale Colino-mimetici FSK della spasticità Depressione

DEMENZA DA HIV-1 Insorgenza tardiva COMPLESSO COGNITIVO-MOTORIO ASSOCIATO AD HIV-1 FORME GRAVI  Demenza associata a HIV-1, mielopatia FORME LIEVI  Disturbo cognitivo-motorio minore  10-20% dei casi Insorgenza tardiva Inizio insidioso con manifestazioni quali apatia, depressione disturbi motori (atassia , tremori, mioclonie) quadro demenziale completo Anatomia patologica modesta atrofia cerebrale pallore sostanza ovale con manifestazioni infiammatorie Patogenesi localizzazione HIV-1 nei macrofagi e nella microglia produzione di GP-120 stimolazione cellule microgliali alla produzione di eccitotossine morte neuronale

SINDROMI DEMENZIALI INFETTIVE DA “PRIONI” Encefalopatie spongiformi trasmissibili Differentemente dalle malattie infettive non richiede materiale genetico Lunga incubazione Creutzfeldt-Jacob Disease, Kuru, Gerstmann-Straussler-scheinker Syndrome, Insonnia Fatale Familiare, Nuova Variante CJD Creutzfeldt-Jacob Disease (CJD) Esordio > 50 anni rapida progressione (exitus 6-9 mesi) demenza, segni neurologici, cerebellari, mioclonie complessi trifasici EEG Nuova Variante CJD esordio giovanile sintomi psichiatrici iniziali ansia, depressione, deliri, allucinazioni) demenza e sintomi neurologici correlata all’encefalopatia spongiforme bovina ?

PSEUDODEMENZA DEMENZA INSORGENZA Stabilita con precisione e relativamente rapida Insidiosa ANAMNESI Positiva per precedenti disturbi affettivi anche nei familiari Anamnesi familiare spesso positiva per demenza CLINICA francamente depresso comunica malessere personale rara l’accentuazione motoria Disturbi del sonno con risvegli precoci comportamenti non commisurato al deficit cognitivo attenzione e concentrazione conservata si applica poco ai test superiori più spesso apatico, … indifferente Frequente l’accentuazione motoria rari i disturbi del sonno deterioramento comportamentale commisurato al deficit attenzione e concentrazione compromesse compie notevoli sforzi TRATTAMENTO Antidepressivi