Propaganda storia, modelli, esempi Andrea Baravelli, Università di Ferrara
Una parola disgraziata Congregatio de propaganda fide (1622) La Rivoluzione francese: la consacrazione I grandi partiti organizzati di fine ‘800: la propaganda come passe-partout La prima metà del ‘900: l’epoca dell’onnipotenza La seconda metà del ‘900: l’epoca del discredito
Pillole di storia Nel mondo antico Nel Medioevo La Chiesa (crociate, inquisizione, raffigurazioni sacre) e il Re (il diritto) Dalla Riforma alla Rivoluzione francese Protestanti contro cattolici; il protagonismo delle monarchie Dal 1789 alla Prima Guerra Mondiale I caratteri nuovi della propaganda: organizzazione, pervasività… il nemico 1917-1945: l’apogeo della propaganda Le “teorie” della propaganda, i regimi totalitari e la lotta per il controllo delle masse
Definizione di propaganda “… Forma di comunicazione intesa come tentativo sistematico, realizzato tramite la diffusione di idee grazie a tecniche particolari, di influenzare e modificare le opinioni e i comportamenti di un determinato gruppo sociale o di più gruppi per il raggiungimento di una finalità di carattere politico …”
Le teorie della propaganda politica La propaganda può mutare i comportamenti sociali (Lasswell, McLuhan) La propaganda non crea nuovi orientamenti, ma rafforza quelli già esistenti (Lazarsfeld) Il pubblico prende ciò che più gli serve (Katz, Blumler)
La tecnica della classificazione (usare le parole dell’avversario, distorcendole attraverso la sottolineatura di pochi elementi a scapito di altri) Utilizzazione dell’ambiguità del linguaggio (dire e non dire…) La disinformazione (notizie false, affermazioni ingiuriose ripetute finché non vengono assunte come elementi di realtà) La tecnica del capro espiatorio La censura Utilizzo dei simboli (per sollecitare la sfera emotiva)
Il modello americano «la comunicazione d’azienda, i consulenti, lo spot, il primato del “privato” rispetto alla “comunità» Il modello totalitario «organizzare capillarmente, impedire le voci dissonanti, applicare il taylorismo all’informazione, la prevalenza della “comunità”»
Fasi storiche Fine ‘800-Prima Guerra Mondiale: testi scritti (giornali, lettere agli elettori, conoscenze personali) Anni ’20-Anni ’60: stampa, propaganda capillare, manifesti Anni ’70- fine ‘900: la televisione Ventunesimo secolo: internet, twitter, facebook…
Le forme della propaganda contemporanea Uno sguardo sull’Italia repubblicana
1946-1958 stampa, contatto diretto e manifesti La propaganda di massa La propaganda capillare Nemico interno e nemico esterno 1946: la prima prova 1948-1953: lo scontro totale
1954-1968: la televisione avanza La Televisione: una rivoluzione Il difficile approdo al centro-sinistra La normalizzazione del sistema Venti di bufera e di contestazione
Gli anni ’70: la politica militante Il ritorno dei partiti, il ritardo delle forme di comunicazione “moderne” Nuove forme di comunicazione La nascita della televisione commerciale
La rivoluzione berlusconiana La crisi dei partiti L’immissione massiccia delle tecniche americane Il maggioritario e i sondaggi di opinione
Verso una “democrazia dell’opinione”? Il modello propagandista Il modello della comunicazione politica
Regole della moderna campagna elettorale Dotarsi di uno staff compito: alleggerire il leader, aiutarlo a comprendere i problemi, gestire la risposta del mercato elettorale Figure: il portavoce; capo ufficio stampa; spin doctor; consulente per l’immagine, il ghost-writer Marketing politico Conoscenza del mercato, segmentazione dell’elettorato, posizionamento dell’offerta politica, pianificazione e controllo Marketing elettorale Attivazione delle tecniche (interattive, audiovisive, diretto)
Le regole di Jacques Séguéla Il guru della comunicazione politica degli anni ‘80
Si vota per un uomo (o una donna) e non per un partito Si vota un’idea, non un’ideologia Si vota per il futuro, mai per il passato Si vota per uno spettacolo, non per la banalità Si vota per sé, non per un candidato Si vota per un destino, non per obiettivi modesti Si vota per un valore, non per una funzione Si vota per chi è attivo, non per chi è passivo Si vota per un vincente, non per un perdente
Bibliografia sintetica J. Ellul, Propagandes, Colin, Paris, 1962 A. Mignemi (a cura di), propaganda e comunicazione di massa fra fascismo e democrazia, Torino, 1995 F. Anania, G. Tosatti, L’amico americano. Politiche e strutture della propaganda in Italia nella prima metà del Novecento, Biblink, Roma, 2000 A.R. Pratkanis, E. Aronson, L’età della propaganda. Usi e abusi quotidiani della persuasione, il Mulino, Bologna, 2003 M. Ridolfi (a cura di), Propaganda e comunicazione politica. Storia e trasformazioni nell’età contemporanea, B. Mondadori, Milano, 2004 A- Ventrone, Il nemico interno. Immagini, parole e simboli della lotta politica nell’Italia del Novecento, Donzelli, Roma, 2005 Andrea Baravelli (a cura di), Propagande contro. Modelli di comunicazione politica nel xx secolo, Carocci, Roma, 2005