John Fitzgerald Kennedy "Non chiedete cosa possa fare la patria per voi: chiedete cosa potete fare voi per la patria"
INDICE 1-Presentazione 2-L’infanzia e l’educazione 2.1-Servizio militare 3-Gli inizi della carriera politica 4-Elezioni presidenziali del 1960 5-La presidenza 5.1-Politica estera 5.2-Politica interna
Presentazione John Fitzgerald Kennedy è stato il 35°presidente degli Stati Uniti. Fu eletto come candidato del Partito Democratico e succedette alla guida della Casa Bianca al generale Dwight D. Eisenhower. Assunse la carica il 20 gennaio del 1961 e la mantenne fino al giorno della sua morte, avvenuta per mano assassina, nelle strade di Dallas.Kennedy fu anche il primo e, al momento, unico Presidente degli Stati Uniti di religione cattolica . Fu anche il primo presidente USA ad essere nato nel XX secolo ed il più giovane a morire ricoprendo la carica. La sua uccisione - avvenuta in circostanze che non sono state mai del tutto chiarite - accadde mentre percorreva su un'auto scoperta, assieme alla moglie - la first lady Jacqueline- le strade di Dallas (Texas). Tutto il mondo ne pianse la prematura scomparsa. Per la sua energia, il suo carisma, il suo stile e la sua capacità di governo negli anni della guerra fredda, nonché per le circostanze della sua morte, Kennedy rimane uno dei presidenti statunitensi più amati ed una icona del ventesimo secolo.
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L’infanzia e l’educazione Kennedy è nato a Brookline, nel Massachusetts, da Joseph P. Kennedy e Rose Fitzgerald. Da ragazzo John, soprannominato da tutti "Jack" frequentò la "Dexter School" e in seguito al trasferimento della famiglia Kennedy da Boston a New York, seguì il trasferimento alla "Canterbory School" di New Milford, una scuola gestita da sacerdoti cattolici.Nell'autunno del 1936 iniziò a frequentare l'università di Harvard. Durante gli anni universitari, Kennedy visitò l'Europa due volte, recandosi nel Regno Unito, dove il padre esercitava la carica di ambasciatore.Si laureò con lode nel giugno del 1940.
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Servizio militare Nella settembre del 1941, Kennedy si arruola marina degli Stati Uniti. Partecipa a diverse missioni nel teatro del Pacifico e consegue il grado di luogotenente in comando ad un cacciatorpediniere. Il 2 agosto, 1943, la nave di Kennedy, fu colpita dai giapponesi ad ovest di New Georgia (vicino alle Isole Salomone). Kennedy fu scagliato attraverso il ponte riportando danni alla già malandata schiena. Riuscì tuttavia a trascinare con sé per tre miglia nell'oceano un uomo ferito, giungendo su un'isola dove il suo equipaggio trovò soccorso. Per questa azione Kennedy ricevette una medaglia, la Navy and Marine Corps Medal Venne congedato con onore all'inizio del 1945, solo qualche mese prima della resa giapponese.
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Gli inizi della carriera politica Dopo la seconda guerra mondiale fece il suo ingresso in politica, Nel 1952 Kennedy si candidò per il Senato.Con una vittoria a sorpresa, sconfisse il favorito candidato Repubblicano. Kennedy si oppose all'aggressiva campagna del senatore Joseph Nel 1956 Kennedy propose la sua nomination per candidarsi alla vice-presidenza per il Partito Democratico, ma il partito gli preferì il delegato del Tennessee Estes Kefauver. Tuttavia gli sforzi di Kennedy fecero crescere la reputazione del giovane senatore nel partito.
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Elezioni presidenziali del 1960 Nel 1960 Kennedy dichiarò il suo intento di correre per la presidenza degli Stati Uniti.In settembre e in ottobre, Kennedy si confrontò con il candidato Repubblicano alla presidenza Richard Nixon nel primo dibattito presidenziale mai trasmesso in televisione. Durante il dibattito, Nixon apparve teso e mal rasato, mentre Kennedy era composto e di bella presenza, portando molti a considerare Kennedy il vincitore del confronto, nonostante gli storici considerino i due sostanzialmente alla pari in termini di oratoria. Il dibattito televisivo è considerato un punto di svolta nella politica: il punto in cui il medium televisione inizia ad avere un ruolo decisivo in politica ed il modo di presentarsi davanti alle telecamere diventa di capitale importanza per un candidato alle elezioni presidenziali. Nelle elezioni generali dell'8 novembre 1960, Kennedy batté Nixon in una competizione molto serrata. All'età di 43 anni divenne il più giovane presidente eletto ed il primo presidente cattolico.
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La presidenza Nel suo discorso inaugurale parlò del bisogno di tutti gli americani di essere cittadini attivi. Disse: « Non chiedete cosa può fare il vostro paese per voi, chiedete cosa potete fare voi per il vostro paese ». Chiese anche alle nazioni del mondo di unirsi nella lotta contro ciò che chiamò "i comuni nemici dell'umanità... la tirannia, la povertà, le malattie e la guerra".
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Politica estera Il 17 aprile 1961, l'amministrazione Kennedy per deporre Fidel Castro, leader socialista di Cuba. Con il supporto della CIA, in quella che fu poi definitiva Invasione della Baia dei porci, 1500 cubani esiliati poterono ritornare sull'isola per deporre Castro, ma l'amministrazione Kennedy sovrastimò la resistenza anti-castrista e gli esiliati non furono in grado di trascinare il popolo cubano come previsto. Il governo di Fidel Castro, respinse l'attacco degli esiliati, uccise o catturò molti degli esiliati e Kennedy fu costretto a negoziare per il rilascio di 1189 di loro. Dopo 20 mesi, Cuba rilasciò gli esiliati in cambio di 53 milioni di dollari in cibo e medicine. L'incidente fu di grande imbarazzo per Kennedy, ma lui se ne assunse l'intera responsabilità. Il 13 agosto 1961, il regime sovietico al controllo della Germania dell'est eresse un muro che divideva Berlino est dal settore ovest della città ,Kennedy non intraprese alcuna azione per fermarla Questi eventi portarono alla crisi dei missili di Cuba, che iniziò il 14 ottobre 1962, quando gli aerei-spia U-2 americani fotografarono un sito cubano dove era in costruzione una base missilistica sovietica. Kennedy si trovò di fronte un pesante dilemma: se gli Stati Uniti avessero attaccato il sito, avrebbero dato inizio ad una guerra nucleare con l'Unione Sovietica. Se non avessero fatto nulla, avrebbero avuto una permanente minaccia nucleare nella propria regione, in una vicinanza tale da rendere quasi impossibile un contrattacco qualora i nemici avessero attaccato per primi. E ancora, la paura che gli Stati Uniti apparissero deboli agli occhi del mondo. (Kennedy e Khruščёv) Molti ufficiali militari e ministri del governo fecero pressione per un attacco aereo, ma Kennedy ordinò un blocco navale ed avviò negoziati con i russi. Una settimana dopo raggiunse un accordo con il Segretario Generale Nikita Khruščёv. Khrushchev si accordò segretamente a ritirare i missili in cambio dell'impegno degli Stati Uniti a non invadere Cuba e a ritirare i propri missili nucleari dalla Turchia. A seguito di questo incidente, che portò il mondo più vicino ad un conflitto nucleare di quanto fosse mai stato prima, Kennedy divenne più cauto nel confrontarsi col totalitarismo sovietico. Il 26 giugno 1963 visitò Berlino Ovest e tenne un pubblico discorso di critica contro la costruzione del muro. Il discorso è famoso per la sua famosa frase, pronunciata in tedesco, "Ich bin ein Berliner", che fu salutata dai berlinesi con una grande ovazione. Kennedy cercò di contenere il diffondersi del comunismo. Percepì la minaccia che cresceva contro il governo del Vietnam del Sud ed inviò prima dei consiglieri militari e poi delle truppe nell'area, dando inizio alla guerra del Vietnam. Come mostrato dalla documentazione storica Kennedy si oppose strenuamente ad ogni soluzione alternativa alla vittoria nello scenario vietnamita, linea che seguì anche Jonhson fino all'escalation finale. Successivamente gli esponenti del Partito Democratico si operano in ogni modo per preservare l'immagine di Kennedy indenne dalle disastrose conseguenze del sud-est asiatico che lui stesso aveva pianificato. Preoccupato dai pericoli a lungo termine della contaminazione nucleare e della proliferazione delle armi nucleari, Kennedy spinse anche per l'adozione di un trattato (il Limited o Partial Test Ban Treaty) che proibisse i test nucleari in atmosfera. Gli Stati Uniti, il Regno Unito e l'Unione Sovietica furono i primi firmatari del trattato. Kennedy lo convertì in legge nel 1963 e da molti questa è ritenuta una delle maggiori conquiste della sua amministrazione. Un altro esempio della convinzione di Kennedy della possibilità di migliorare il mondo senza ricorrere alla forza militare fu la creazione del programma dei Peace Corps, uno dei suoi primi atti da presidente. Attraverso questo programma - che ancora oggi esiste - cittadini statunitensi poterono offrirsi volontari per aiutare nazioni in via di sviluppo in aree quali l'educazione, l'agricoltura e la salute.
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Politica interna Uno dei problemi interni agli Stati Uniti più pressanti durante l'era Kennedy fu la turbolenta fine della discriminazione razziale. La Corte Suprema statunitense si era pronunciata nel 1954 contro la segregazione razziale nelle scuole pubbliche, vietandola, tuttavia c'erano molte scuole, soprattutto negli stati meridionali, che non rispettavano questa decisione. Rimanevano inoltre in vigore le pratiche di segregazione razziale sugli autobus, nei ristoranti, nei cinema e negli altri spazi pubblici. Migliaia di statunitensi di tutte le razze ed estrazioni sociali si unirono per protestare contro questa discriminazione. Kennedy sostenne l'integrazione razziale ed i diritti civili, chiamò inoltre a sé durante la campagna elettorale del 1960 la moglie dell'imprigionato reverendo Martin Luther King Jr., guadagnadosi il consenso della popolazione nera alla sua candidatura. Tuttavia, da presidente, temette che il grassroots movement avrebbe potuto irritare troppo i bianchi del sud ed inizialmente tese ad ostacolare il passaggio delle leggi sui diritti civili attraverso il Congresso, dominato da Democratici meridionali, allontandandosi dalle posizioni del movimento. Il risultato fu quello di venire accusato da molti leader dei movimenti per i diritti civili di non dar loro il sostegno promesso, qualcuno lo accusò di aver strumentalizzato i movimenti per i diritti civili in chiave meramente elettorale.
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Fabio Porto FINE S.M.S Dante Alighieri 2006