Capitolo terzo Fondamenti di urbanistica Schemi delle lezioni

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Capitolo terzo Fondamenti di urbanistica Schemi delle lezioni Edoardo Salzano, IuaV-Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni

La città dall’affermazione alla crisi L’affermazione del sistema capitalistico-borghese porta a un fortissimo sviluppo della città. La città si afferma come “casa della società”, in funzione di valori propri alla collettività in quanto tale. Il capitalismo provoca il gigantesco sviluppo della città, ma introduce pesanti elementi di crisi. Vediamo quali sono alcuni punti nodali di questa crisi. è Edoardo Salzano, IuaV-Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni

La contraddizione di fondo Un punto nodale della crisi della città: la questione della rendita fondiaria urbana. La contraddizione tra la funzione sociale della città e l’appropriazione privatistica del suolo urbano. La rottura tra città dell’Ottocento (la borghesia matura) e quella del medioevo (la nascita della città e della borghesia). Con Hans Bernoulli riflettere sul modo in cui si è trasformato il rapporto tra città e suolo urbano: in termini di diritti, di valori economici, di soggetti e loro ruoli, di configurazione degli spazi e costruzione della città è Edoardo Salzano, IuaV-Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni

La tesi di Hans Bernoulli La città nasce su un suolo indiviso. Dalla non divisione del suolo deriva la possibilità di regolare e trasformare, di governare le trasformazioni della città in funzione di interessi comuni. Quando prevale l’appropriazione privata del suolo urbano cominciano a entrare gli elementi di crisi. è Edoardo Salzano, IuaV-Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni

La contraddizione di fondo Le pagine di Hans Bernoulli testimoniano come la grande maggioranza delle ragioni di crisi della città, anche contemporanea, è riconducibile alla contraddizione tra il carattere collettivo, comunitario, sociale della città e le caratteristiche individualistiche dei fondamentali aspetti dell’organizzazione della produzione o del consumo. Questo è il peccato d’origine con cui l’urbanistica moderna da due secoli si scontra. y Edoardo Salzano, IuaV-Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni

Trasformazioni territoriali Il cuore del sistema capitalistico è nelle fabbriche; il cervello è nelle banche e negli uffici delle società; la rete che alimenta le une e impartisce gli ordini delle seconde è nel sistema delle comunicazioni. La crescita delle fabbriche e della rete dei trasporti e delle comunicazioni è la trasformazione territoriale più vistosa nel Settecento e nell’Ottocento. Ma la borghesia ha bisogno di avere mercati nazionali ampi e sicuri per i propri prodotti: ha bisogno di uno Stato nazionale è Edoardo Salzano, IuaV-Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni

Le città capitali L’epoca del trionfo della borghesia è anche l’epoca della formazione dei grandi stati nazionali e della costruzione delle città capitali Le grandi capitali diventano città speciali: per la rappresentazione che in esse si svolge, per il potere che in esse deve esprimersi, per il prestigio che dalla loro forma deve emanare, perché sono il luogo della residenza della classe dirigente: dei funzionari delle imprese e delle banche, dei membri dell’amministrazione pubblica è Edoardo Salzano, IuaV-Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni

Nuovi fuochi, nuovi assi Alla casa del podestà e del vescovo, al palazzo del ricco mercante, si aggiunge, moltiplicandosi, la residenza delle famiglie borghesi. Si afferma un nuovo disegno urbano, i cui punti di forza non sono più solo i “fuochi” della città greco-romana o medioevale (la cattedrale, il foro o la piazza, il municipio, la rocca, il mercato) ma sono prospettive, percorsi, viali ecc., che riprendono elementi dell’insediamento signorile è Edoardo Salzano, IuaV-Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni

Zonizzazione di classe Il dato più rilevante nella città della borghesia è Ò l’enorme espansione quantitativa Ò il peggioramento delle condizioni di vita delle masse popolari. Si sviluppano le zonizzazioni funzionali e le segregazioni di classe: Ò gli assi e le zone della residenza alto-borghese, Ò i quartieri di casermoni operai, Ò le estese periferie della middle class, Ò i tuguri del lumpenproletariat. è Edoardo Salzano, IuaV-Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni

La città della borghesia trionfante è una città dialettica. La città dialettica La città della borghesia trionfante è una città dialettica. La dialettica nasce da una tesi e un’antitesi. la tesi è il lusso e il prestigio, l’ordine e la regolarità, le grandi fughe della prospettiva e i maestosi tracciati “a misura d’Impero”, l’antitesi sono i quartieri dove vivono i proletari. Leggiamo una pagina di Leonardo Benevolo è Edoardo Salzano, IuaV-Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni

“Ricca borghesia e miserabili quartieri” “Mentre la ricca borghesia londinese si raccoglie negli squisiti ambienti di Bedford Place e di Russell Square, i miserabili quartieri dell’Est crescono compatti, senza pause e senza speranza. Presto la loro estensione e i loro inconvenienti igienici metteranno in crisi l’intera città, e si dovrà costruire da capo una nuova metodologia urbanistica, senza più contatti con quella antica” è Edoardo Salzano, IuaV-Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni

Un testo classico Leggiamo un testo classico, che descrive con precisione impietosa le condizioni delle abitazioni nella fase dell’affermazione del sistema capitalistico-borghese nel suo epicentro: l’Inghilterra dell’Ottocento. Frederich Engels, nella sua analisi della “Situazione della classe operaia in Inghilterra”, descrive il “piano” che presiede alla costruzione della città per gli operai è Edoardo Salzano, IuaV-Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni

La residenza degli operai “… un lato è costituito dalle case di prima fila, che sono tanto fortunate da avere una porta posteriore ed un piccolo cortile, e per le quali è richiesto l’affitto più alto. Dietro il muro dei cortili di queste case vi è un’angusta viuzza. La via secondaria, che è ostruita da costruzioni alle due estremità e nella quale sbocca lateralmente uno stretto vicolo o un passaggio coperto. Le case che guardano su questa viuzza pagano un fitto minore degli altri, e in generale sono le più trascurate. Esse hanno il muro posteriore in comune con la terza fila di case, che guardano dal lato opposto sulla via e pagano un fitto inferiore a quello della prima fila, ma superiore a quello della seconda”. è Edoardo Salzano, IuaV-Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni

Due ragioni per superare la crisi Alla crisi della città si cerca, nel corso del XIX secolo, di reagire per più d’una ragione: perché ci si emoziona alle condizioni di vita delle famiglie operaie, sfruttate prima nella fabbrica e poi nella città, o si vogliono comunque migliorarne le condizioni di vita; perchè una città disordinata, vaste porzioni della quale sono lasciate alla miseria e al degrado igienico, non funziona e minaccia di corrompere anche l’”altra città”, quella dove abita la borghesia. è Edoardo Salzano, IuaV-Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni

Tre tentativi di risposta Alla crisi della città si tentò di rispondere secondo strade riconducibili a tre filoni principali: gli utopisti, i quali tentano di costruire una nuova città e insieme una nuova società; i funzionalisti, che si propongono di realizzare qui e là dei miglioramenti sul piano dell’efficienza, della salubrità, dell’intervento tecnico; i socialisti scientifici (Marx ed Engels), che si pongono il problema di comprendere e trasformare la società nel suo insieme, senza scendere nei dettagli per quanto riguarda i singoli “aspetti tecnici è Edoardo Salzano, IuaV-Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni

Due utopisti: Owen e Fourier Le persone che raggruppiamo sotto il termine di “utopisti” sono personaggi molti diversi. Per limitarci ai due principali, Robert Owen (1771-1858), era commesso di negozio a Londra; con i suoi risparmi mette su una piccola industria tessile, e dopo dieci anni compra le filande di Lanark. Un uomo pratico, dunque, sebbene frequenti gli ambienti culturali riformisti e giacobini a Manchester. Charles Fourier (1772-1837) è saggista e filosofo, l’autore di una meticolosa ed esatta utopia basata su un macchinoso sistema filosofico-politico: è un teorico, non ha responsabilità operative Vediamo alcune immagini delle loro proposte urbanistiche è Edoardo Salzano, IuaV-Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni

Interventi concreti in Francia… Si comincia a prendere coscienza delle gravi condizioni igieniche determinate dalle caotiche agglomerazioni: comincia ad affermarsi una regolamentazione igienica ed edilizia. Francia: dopo l’epidemia di colera del 1849 viene emanata una legge che disciplina le caratteristiche degli alloggi e consente l’esproprio delle case malsane, che può essere decretato non solo con legge ma anche con semplice atto amministrativo. [ è Edoardo Salzano, IuaV-Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni

…e in Gran Bretagna Inghilterra: 1842 relazione ufficiale (Chadwick) sulle condizioni della povertà: si scopre che le cause erano inseparabilmente connesse all’ambiente edilizio. Nuove amministrazioni locali elettive, con grandi poteri per la tutela dell’igiene e la regolamentazione edilizia. Vasti programmi di fognature, preparati da una evoluta manualistica tecnica, obbligo di servizi igienici nelle case. Regolamentazione edilizia che prescrive norme sui distacchi, sulle ventilazioni, dimensioni minime ecc. Si cominciano a realizzare i primi parchi pubblici. è Edoardo Salzano, IuaV-Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni

Nuovi quartieri operai… In Francia, in Gran Bretagna e in Germania gli industriali cominciano a progettare i quartieri operai, realizzando insediamenti nei quali le strade sono regolarmente tracciate, le case collocate in un giusto rapporto tra loro e con gli spazi pubblici, alle case si aggiungono quantità spesso notevoli di parchi pubblici e giardini, scuole e altri servizi sociali. è Edoardo Salzano, IuaV-Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni

…e “città giardino” Si progettano le prime “città giardino”: secondo le teorie di Ebenezer Howard gli urbanisti inglesi Parker e Unwin progettano nei primi anni del XX secolo una città di 35mila abitanti, Letchworth, a 30 km a nord di Londra. Sempre in Gran Bretagna si teorizzano le “città satelliti”, per contribuire a decongestionare le grandi città rese ipertrofiche dall’industrializzazione: inizia insomma una politica del territorio è Edoardo Salzano, IuaV-Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni

I piani urbanistici delle città Sulla base dei progetti tracciati da veri e propri piani urbanistici vengono fondate le città di colonizzazione, nelle colonie degli imperi europei e nelle terre del Nuovo mondo dell’America del nord. Conoscono dei piani urbanistici anche le grandi città europee; è del 1857 la prima urbanizzazione pianificata di Vienna, del 1859 il piano di Barcellona, progettato da Ildefonso Cerda, del 1864 il piano di sistemazione e ampliamento della nuova capitale d’Italia, Firenze. È nata insomma l’urbanistica moderna, e sono stati foggiati i suoi primi strumenti, le cui potenzialità saranno sviluppate in tutto il secolo successivo. Edoardo Salzano, IuaV-Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni