La sperimentazione degli algoritmi Nadi Serretti, Anna Maria Loi e altri operatori dei Dipartimenti della Prevenzione regionetoscana Firenze, 28 ottobre 2003 MODIFICATO
Il Diagramma di flusso della Valutazione del Rischio Le linee guida Il Diagramma di flusso della Valutazione del Rischio
Progetto della Regione Toscana in collaborazione con le Parti Sociali Applicazione sperimentale degli Algoritmi per la valutazione del rischio da agenti chimici pericolosi, in coerenza con le Linee Guida del Coordinamento Tecnico delle Regioni e delle Province Autonome.
1. Facilitare l’applicazione del D.Lgs. 25/02 attraverso: OBIETTIVI GENERALI 1. Facilitare l’applicazione del D.Lgs. 25/02 attraverso: la promozione di buone pratiche di igiene industriale la revisione di profili di esposizione e di rischi in comparti/mansioni/lavorazioni conosciute la effettuazione di indagini in settori meno conosciuti ed in particolare nelle aziende artigiane
OBIETTIVI GENERALI 2. Promuovere la creazione e/o l’implementazione di banche dati per gli agenti chimici pericolosi presenti nelle attività di comparto/ lavorazione/ mansione
OBIETTIVI SPECIFICI 1. Verificare la validità di strumenti di valutazione approfondita del rischio tossicologico senza l’uso dei VL e denominati per convenzione ALGORITMI, utilizzando prioritariamente quelli proposti dalle Regioni
OBIETTIVI SPECIFICI 2. Verificare l’affidabilità di tali strumenti mettendo a confronto i risultati ottenuti con le valutazioni di Igiene industriale effettuate attraverso le misure delle esposizioni sia da parte aziendale che da parte degli organismi pubblici (Laboratori di Sanità Pubblica)
FATTO 1. Indicazione dei comparti/lavorazioni/mansioni di interesse LE AZIONI PREVISTE 1. Indicazione dei comparti/lavorazioni/mansioni di interesse 2. Quantificazione del campione e significatività rappresentativa per il territorio 3. Costituzione di Gruppi di lavoro ad hoc nell’ambito (a) della Regione, (b) di ciascuna Area Vasta e (c) dei singoli Dipartimenti della Prevenzione che aderiscono al progetto 4. Programmazione delle attività pubbliche dei Servizi di PISLL e dei LSP e contestuale programmazione delle attività degli operatori privati FATTO
Comparti individuati
Criteri di scelta delle PMI 25 per ogni comparto Fino a 50 dipendenti In regola con le principali misure di prevenzione
LE AZIONI PREVISTE 5. Elaborazione e interpretazione dei risultati secondo criteri condivisi al fine di: validare l’Algoritmo delle Regioni implementare / costituire banche dati effettuare valutazioni di carattere epidemiologico in collaborazione con il CSPO 6. Sviluppo di opportuni software utili alle azioni ed elaborazioni precedenti. DA FARE
Il metodo Individuazione di USL Capofila per comparto e referenti privati (gruppi di lavoro) Raccolta documentazione Sopralluogo e scelta della strategia Applicazione algoritmo in tutte le realtà individuate Misure di esposizione in 5/25 aziende
Gli strumenti Condivisione con le parti sociali Formazione congiunta Attuazione programmata e congiunta dell’intervento Verifica e confronto dei risultati
Rispetto alla validazione dell’Algoritmo: I RISULTATI PREVISTI Rispetto alla validazione dell’Algoritmo: corrispondenza dei risultati ottenuti attraverso l’uso dell’Algoritmo con quelli ottenuti attraverso le misure di Igiene industriale corrispondenza dei risultati ottenuti tra i diversi operatori pubblici e privati coinvolti nella sperimentazione
Rispetto alle ricadute in termini più generali di prevenzione: I RISULTATI PREVISTI Rispetto alle ricadute in termini più generali di prevenzione: maggiore consapevolezza da parte dei partecipanti sul valore e significato delle procedure di valutazione e gestione del rischio chimico aumentata domanda di informazione e formazione degli addetti pubblici e privati, quale indicatore di una crescita culturale partecipazione attiva ai processi di valutazione e gestione del rischio chimico da parte dei lavoratori
maggiore coinvolgimento e responsabilizzazione dei medici competenti I RISULTATI PREVISTI maggiore coinvolgimento e responsabilizzazione dei medici competenti maggiore attenzione alla comunicazione del rischio sia all’interno delle singole imprese che all’esterno, nel contesto territoriale coinvolto migliore definizione dei cicli lavorativi, dei livelli di rischio e delle bonifiche necessarie nei vari comparti analizzati sostanziale risparmio o migliore utilizzo di risorse in economia di scala, sia da parte pubblica che da parte privata
Tempi di realizzazione Formazione: entro giugno 2004 Prima relazione: fine 2004 Relazione finale: fine 2005
FINE