Ricerca-intervento Ricerca-intervento condotta, dal Febbraio 2010 (la fase di rilevazione dei dati è terminata in Aprile), dal dipartimento Comunicazione e Ricerca Sociale (CoRiS) della Sapienza in collaborazione con l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), la ricerca era mirata a valutare l’efficacia di una campagna informativa sulla radioattività ed i rischi a questa connessi. Teoria e pratica della valutazione Laboratorio – Lezione I Il disegno della ricerca
Obiettivo: Messa a punto e sperimentazione di strategie comunicative efficaci per la diffusione di contenuti tematici legati al rischio radiologico. Realizzazione di una ricerca-intervento, individuando un target specifico in relazione al quale Progettare Realizzare Valutare una campagna informativa sulla radioattività ed i rischi ad essa connessi. Teoria e pratica della valutazione Laboratorio – Lezione I Il disegno della ricerca
L'indagine ha riguardato "La percezione dei rischi da esposizione a fonti di radiazioni” e lo scopo principale è consistito nel tentativo di ampliare le conoscenze in materia dei soggetti coinvolti attraverso un'azione formativa svolta, sotto forma di lezione seminariale, da parte di esperti dell'ISPRA. Dal punto di vista della valutazione della campagna le evidenze empiriche di maggior interesse risiedono: nel poter fornire un giudizio sugli eventuali effetti positivi sortiti dal suddetto intervento di investigare su quelli che sono i meccanismi ritenuti in grado di favorire od ostacolare il processo di acquisizione di nuove conoscenze. Teoria e pratica della valutazione Laboratorio – Lezione I Il disegno della ricerca
Perché un disegno quasi sperimentale? La ricerca è stata condotta attraverso una metodologia di tipo sperimentale in vista dell’obiettivo primario di produrre spiegazioni di tipo causale in riferimento ai meccanismi reputati in grado di agevolare il successo di azioni informative nei termini di un aumento delle conoscenze su specifici temi da parte dei soggetti che ad esse hanno partecipato. La realizzazione della ricerca ha previsto l’utilizzo di un disegno quasi-sperimentale con pre-test, post-test con gruppo di controllo non equivalente, le cui caratteristiche miravano all’ottimizzazione del rischio di invalidità nella specifica situazione di indagine . E’ bene specificare che si tratta di un disegno quasi-sperimentale venendo meno quel requisito fondamentale di equivalenza fra gruppo di controllo e sperimentale che permette di connotare una ricerca come sperimentale vera e propria. Teoria e pratica della valutazione Laboratorio – Lezione I Il disegno della ricerca
Nella pratica il disegno d’indagine adottato si realizza attraverso lo studio di due gruppi naturali, cioè non formati dal ricercatore attraverso assegnazioni e randomizzazione, e di conseguenza, a rigore, non considerabili come perfettamente equivalenti (anche se senza dubbio estremamente simili). Il primo gruppo, cui si somministra la variabile X (in questo caso l’intervento formativo degli esperti ISPRA), rappresenta il gruppo sperimentale, mentre il secondo, che non viene sottoposto a trattamento, è il gruppo di controllo. Sui gruppi vengono condotte quattro osservazioni: due (una per gruppo) di pre-test, cioè prima dell’intervento e in tempi tendenzialmente simultanei, e due di post-test, a seguito della presentazione della X sperimentale. Ovviamente, data l'ampia numerosità dei soggetti coinvolti e le diverse esigenze delle scuole che hanno aderito al progetto, la contemporaneità delle rilevazioni è solo tendenziale. Teoria e pratica della valutazione Laboratorio – Lezione I Il disegno della ricerca
Perché gli studenti delle scuole superiori del Lazio? Il bersaglio ideale per la campagna e dunque per la ricerca-intervento è stato individuato negli studenti delle scuole superiori del Lazio, selezionati come target strategico per le sue potenzialità comunicative , gli adolescenti rappresentano nodi comunicativi legati a differenti realtà (basti pensare alle famiglie, agli amici) e sono dunque in grado di fare da medium e veicolare informazioni in strati più ampi della società; perché gli adolescenti in età scolare costituiscono un target naturalmente privilegiato per l'implementazione di interventi formativi utili a produrre conoscenze e comportamenti necessari a fronteggiare le sfide che la questione ambientale pone fin da oggi; i giovani in questa fascia di età sono facilmente reperibili poiché la stragrande maggioranza di essi frequenta ancora la scuola; la scuola si presenta evidentemente come l'istituzione maggiormente idonea ad accogliere iniziative di questo tipo, garantendo oltretutto indiscutibili vantaggi dal punto di vista logistico. Teoria e pratica della valutazione Laboratorio – Lezione I Il disegno della ricerca
La selezione delle città Le città sono state selezionate sulla base del criterio della presenza nel loro territorio di fonti di radiazioni: Roma e Latina sono interessate, infatti, da fenomeni di radioattività artificiale, mentre a Viterbo si riscontra la presenza di radioattività naturale dovuta al radon emesso dalle pietre di tufo di origine vulcanica utilizzate nella costruzione delle abitazioni a partire dagli anni Settanta. La città di Frosinone, invece, non presentando nessuna problematica, costituisce, in base alle ipotesi di ricerca, la "città di controllo" nello studio degli esiti dell'intervento rispetto alla discriminante costituita dalla presenza di fonti in prossimità delle scuole. Dietro a questa logica di selezione risiede l'idea che ad una maggiore vicinanza alle fonti dovrebbe corrispondere un più alto grado di informazioni iniziali, sensibilità e consapevolezza verso le tematiche dell'indagine: in tal senso, dunque, possiamo individuare nella sede di svolgimento delle sessioni sperimentali una prima variabile in grado di influire sul meccanismo di riuscita della campagna, cioè sull’ampliamento delle conoscenze in materia di rischio da fonti di radiazioni nei ragazzi coinvolti nella campagna informativa. Teoria e pratica della valutazione Laboratorio – Lezione I Il disegno della ricerca
Il Campionamento ragionato a grappoli Si è effettuato un tipo di campionamento ragionato a grappoli ad essere selezionati, non sono i singoli studenti bensì interi istituti, da ciascuno dei quali sono poi state scelte cinque classi cercando di ottenere la massima diversificazione possibile fra sezioni e indirizzi interni alla scuola stessa. Neppure le scuole, ventiquattro in tutto, non sono state campionate in maniera casuale, bensì in base alla loro prossimità a fonti di radiazioni note e ciascuna di esse, previa divisione in base all'indirizzo formativo (liceale o tecnico-professionale), è stato casualmente assegnato per intero (ossia per tutte e cinque le sue classi, una per ogni anno di corso) al gruppo sperimentale o a quello di controllo così come previsto per il disegno di ricerca sperimentale adottato. L’ottica è quella di un ottimizzazione di tempi e costi dell’indagine ma vi sono anche ragioni legate allo scopo dell’indagine e dunque ad alcune caratteristiche specifiche delle unità incluse nel campione: il campionamento ragionato a grappoli permette infatti di limitare i costi della rilevazione (grazie alla selezione di grappoli di unità) ma anche di tenere sotto controllo alcune variabili strategiche (grazie ai criteri di selezione). Teoria e pratica della valutazione Laboratorio – Lezione I Il disegno della ricerca
A Roma, sono stati coinvolti nell'indagine gli istituti più vicini alla località Casaccia, in cui sorge il centro CNR di Casaccia-Roma, il più grande complesso di laboratori ed impianti dell’Enea che si occupa di ricerca nucleare applicata in Italia. A Latina il punto di riferimento è rappresentato da Borgo Sabotino, zona a molti nota poichè ospita una centrale nucleare inutilizzata dal 1988, chiusa in base all'esito del referendum abrogativo svoltosi l'anno precedente a seguito del disastro di Chernobyl. A Viterbo e Frosinone sono state contattate le scuole più popolose, giungendo in tal modo alla selezione finale di 24 istituti. Nel complesso, l'indagine ha coinvolto circa 2600 ragazzi delle scuole medie-superiori delle città di Roma, Latina, Frosinone e Viterbo, per tutti e cinque gli anni di corso e con un equa distribuzione di istituti liceali e tecnico-professionali. Teoria e pratica della valutazione Laboratorio – Lezione I Il disegno della ricerca
L’intervento formativo L'intervento formativo condotto dagli esperti dell'ISPRA è stato realizzato, nelle scuole facenti parte del gruppo sperimentale, attraverso una lezione di due ore rivolta ai ragazzi e avente come tema principale gli argomenti collegati al rischio da esposizione a fonti di radiazioni sia artificiali che naturali. I relatori si sono avvalsi nella conduzione di una serie di schede didattiche su supporto visivo. Le lezioni si sono svolte immediatamente a ridosso della prima rilevazione (a cavallo tra febbraio e marzo 2010), e in ciascuna di esse i coordinatori delle unità locali hanno svolto una serie di funzioni cruciali. Teoria e pratica della valutazione Laboratorio – Lezione I Il disegno della ricerca
Il compito dei coordinatori nel corso dell’intervento formativo rilevare le presenze degli alunni, per ottenere quindi una più precisa stima degli effetti dell'intervento per chi vi ha effettivamente partecipato; valutare le condizioni strutturali dell'aula di svolgimento della lezione, al fine di poter individuare in sede di analisi dei dati l'influenza delle stesse sugli esiti della campagna; valutare il "clima" dell'intervento, inteso come soglia di interesse, attenzione e partecipazione complessive, grado di informazione degli studenti e comprensione dei termini da parte degli stessi, leggibilità del materiale grafico esposto e tempi di presentazione. Teoria e pratica della valutazione Laboratorio – Lezione I Il disegno della ricerca
Punti di forza il modello di didattica frontale utilizzato ripercorre quello cui gli studenti sono già socializzati nelle scuole; nelle intenzioni l'uso di strumenti informatici di presentazione, ancora non troppo comune nelle scuole italiane, rappresenta uno stimolo aggiuntivo all'interesse e all'apprendimento; l'autorevolezza della fonte del messaggio, poiché, in teoria, gli esperti dell'ISPRA dovrebbero essere stati investiti di una maggiore credibilità rispetto ai propri insegnanti da parte dei ragazzi; inoltre… esigenze legate alla logistica della campagna (i dirigenti scolastici hanno di fatto escluso la possibilità di svolgere un intero ciclo di lezioni) lo svolgimento di un'unica sessione permette un migliore rispetto dei tempi brevi imposti dalla strategia d'indagine adottata e, quindi, anche un maggiore controllo di alcuni fattori di validità. Teoria e pratica della valutazione Laboratorio – Lezione I Il disegno della ricerca
Punti di debolezza La predisposizione di un ciclo di lezioni, anziché di una sola sessione di due ore, avrebbe potuto produrre una maggiore trasmissione di conoscenze permettendo di diluire i contenuti proposti in più momenti; non mettere eccessivamente alla prova le capacità di concentrazione degli studenti. si sarebbe potuto svolgere l'intervento separatamente per ciascun anno di corso, adattando quindi la complessità dello stesso in base alla posizione nel percorso formativo degli studenti. Teoria e pratica della valutazione Laboratorio – Lezione I Il disegno della ricerca
Il questionario semi-strutturato Allo scopo di valutare gli effetti prodotti dall'intervento formativo è stata prevista la compilazione di due test sotto forma di questionario standardizzato, semi-strutturato ed autocompilato, con la netta predominanza quindi di domande con alternative di risposta di tipo chiuso, in larga parte identico nelle due somministrazioni che si sono svolte l'una prima, l'altra dopo lo svolgimento della lezione dei tecnici dell'ISPRA nelle scuole facenti parte del gruppo sperimentale. Si è cercato sia di investigare sul livello di preparazione ex ante riguardo l'argomento in questione e sull'eventuale presenza di differenze iniziali fra i due gruppi sulle proprietà di maggiore interesse, sia di valutare il cambiamento indotto dal trattamento sperimentale, mantenendo allo stesso tempo la possibilità di controllare l'influenza di eventuali fattori di disturbo intervenuti nel corso dell'esperimento. Infatti, se la possibilità di controllare le condizioni dell’ambiente sperimentale è spesso limitata, la possibilità di rilevare informazioni nelle osservazioni pre e post-test è invece estremamente ampia e informazioni progettate e rilevate in maniera adeguata possono essere utilizzate per controllare specifiche ipotesi teoriche. Teoria e pratica della valutazione Laboratorio – Lezione I Il disegno della ricerca
Il pre-test dello strumento di rilevazione Prima di giungere al questionario finale nelle sue tre versioni (questionario di pre-test per entrambi i gruppi e questionari di post-test per gruppo di appartenenza), nel mese di gennaio 2010 si è proceduto al collaudo dello strumento nelle classi I, III, V del liceo scientifico "Gullace Talotta" e dell'istituto professionale psico-pedagogico "Piaget" di Roma. Oltre che all'efficacia delle domande, durante il pre-testing è stata prestata attenzione alle modalità di somministrazione, permettendo di concludere che una breve presentazione della ricerca, seguita dall'illustrazione delle note tecniche di guida alla compilazione presenti nel questionario, era da preferirsi alla spiegazione della modalità di compilazione di ogni singola domanda, poiché quest'ultima procedura risultava eccessivamente faticosa, quando non addirittura noiosa per i ragazzi. Teoria e pratica della valutazione Laboratorio – Lezione I Il disegno della ricerca
Il questionario semi-strutturato (2) L'operativizzazione delle diverse aree del questionario, corrispondenti alle dimensioni ritenute teoricamente rilevanti, si è basata sui programmi e i materiali che gli esperti dell'ISPRA avrebbero utilizzato nel corso delle loro lezioni seminariali, il che ha permesso di effettuare una precisa valutazione della competenza, e successivamente del suo mutamento. Lo spazio più consistente del questionario è occupato dalle domande relative al test di competenza, per un totale di 49 quesiti. Nel livello di competenze iniziali, che costituiscono il bagaglio conoscitivo di partenza dei ragazzi coinvolti, è possibile individuare una delle principali variabili in grado di influenzare l’esito dell’intervento formativo. Attraverso la valutazione delle competenze iniziali sarà possibile, in sede di analisi dei dati, comprendere come rispondano differentemente alla campagna i diversi soggetti a seconda della profondità delle loro conoscenze ex ante rispetto al momento dell'intervento Teoria e pratica della valutazione Laboratorio – Lezione I Il disegno della ricerca
Il questionario semi-strutturato (3) Interesse per le questioni ambientali: l'ipotesi di fondo è ovviamente che una maggiore o minore sensibilità possa incidere sia sul livello di conoscenze pregresse, che sulla disponibilità ad acquisire nuove informazioni e sulla relativa percezione del rischio Percezione del rischio: l’interesse è rivolto ai processi cognitivi che orientano i comportamenti di fronte a rischi potenziali L’esposizione al rischio: l’interesse è centrato in questo caso sulla percezione soggettiva Dati socio-anagrafici: quesiti introdotti sia allo scopo di caratterizzare il profilo dei rispondenti, sia per esplorare ulteriori proprietà individuali e contestuali ritenute utili all'interpretazione degli esiti della campagna; a questi si aggiungono una serie di altri quesiti riguardanti il tipo e la frequenza di comportamenti ecocompatibili eventualmente adottati, la partecipazione politico-sociale, i canali e la frequenza di informazione sull'attualità. Teoria e pratica della valutazione Laboratorio – Lezione I Il disegno della ricerca
Il questionario semi-strutturato (4) Nel corso della prima rilevazione è stato sottoposto un unico questionario a tutti gli studenti coinvolti, mentre in fase di post-test sono state presentate due versioni leggermente differenti fra loro. Mentre per le scuole assegnate al gruppo di controllo la seconda versione ha avuto come unica variazione la circoscrizione di alcune domande in un arco di tempo più limitato (anziché diversi mesi, come nella versione di pre-test, 15 giorni, ossia, grossomodo, il tempo intercorso fra le due rilevazioni); per il solo gruppo sperimentale sono stati in più aggiunti il riferimento in alcune domande all'intervento formativo e la richiesta di espressione di un giudizio sulla lezione cui si è assistito. A tutti i soggetti, senza distinzioni fra i due gruppi, è stato inoltre chiesto se nel corso delle ultime due settimane avessero di propria iniziativa (naturalmente, per quanto riguarda il solo gruppo sperimentale, escludendo l'intervento formativo) approfondito le tematiche trattate nella campagna. Teoria e pratica della valutazione Laboratorio – Lezione I Il disegno della ricerca