GLI ORGANI CONSULTIVI DELL’UNIONE EUROPEA Comitato economico e sociale europeo (CESE) Comitato delle regioni
Il CESE: composizione Istituito fin dal Trattato Cee del 1957. Oggi 344 membri (max 350) nominati dal Consiglio su proposta degli Stati membri ogni 4 anni. Prossimo rinnovo nel 2010. Ripartizione dei seggi fra gli Stati. Procedura di nomina: ogni Stato membro invia al Consiglio un elenco di candidati in numero doppio rispetto ai seggi attribuitigli il Consiglio sceglie consultando la Commissione (delibera a MQ) Ogni due anni il CESE elegge al suo interno un presidente e due vicepresidenti. Membri indipendenti dai governi nazionali e non sottoposti a mandato imperativo, ma portatori di interessi della propria categoria. Tre categorie: datori di lavoro, lavoratori dipendenti, interessi vari (compresi consumatori).
Il CESE: composizione (grafico)
Il CESE: la ripartizione dei membri 21 membri per Germania, Fracia, Italia, Regno Unito. 20 membri per Polonia e Spagna. 15 membri per Romania. 12 membri per Belgio Bulgaria, Repubblica ceca, Grecia, Ungheria, Paesi Bassi, Austra, Portogallo, Svezia. 9 membri per Danimarca, Irlanda, Lituania, Slovacchia, Finlandia. 7 membri per Estonia, Lettonia, Slovenia. 6 membri per Cipro e lussemburgo. 5 membri per Malta.
Il CESE: organizzazione Presidente (mandato biennale). Ufficio di Presidenza (27 membri): Presidente, Vicepresidente, due membri per ciascun gruppo politico. 9/10 riunioni plenarie a Bruxelles in un anno. Circa 90 riunioni l’anno a livello di gruppi. Centinaia di riunioni di sezioni, comitati, sottocomitati. Sei sezioni: Agricoltura e sviluppo rurale Uem e coesione economica Occupazione e affari sociali Relazione esterne Mercato unico, produzione, consumi Trasporti, energia, infrastrutture, telecomunicazioni
Il CESE: il Presidente Quello attuale è italiano, appartiene al Gruppo II (lavoratori) e si chiama Mario Sepi e proviene alla CISL
Il CESE: funzioni Funzioni solo consultive nei confronti del Consiglio, della Commissione e del P. E. Nei casi indicati dal Trattato, la consultazione del CESE è obbligatoria (ma i suoi pareri non sono mai vincolanti). In altri casi è facoltativa. Il CESE può comunque esprimere pareri di propria iniziativa. In un anno il CESE emette poco meno di 200 pareri. La sua influenza nel processo decisionale è comunque limitata.
Il CdR: composizione Istituito con il Trattato di Maastricht. Oggi comprende 344 rappresentanti delle collettività regionali e locali nominati dal Consiglio a MQ su proposta degli Stati membri. Il T. Nizza non ha modificato tale ripartizione, ma ha fissato il tetto massimo dei membri a 350 e inoltre ha stabilito che essi debbano essere “titolari di un mandato elettorale oppure politicamente responsabili dinanzi ad un’Assemblea elettiva”. Quindi, se il mandato nazionale scade, cessa anche la validità della nomina nel CdR e occorre procedere a sostituzione. Mandato quadriennale rinnovabile. Membri nominati dai governi nazionali. I membri del CdR sono riuniti in 4 gruppi politici (PPE, PSE, ALDE, UEN).
Il CdR: ripartizione dei seggi Austria 12 Belgium 12 Bulgaria 12 Cyprus 6 Czech Republic 12 Denmark 9 Estonia 7 Finland 9 France 24 Germany 24 Greece 12 Hungary 12 Ireland 9 Italy 24 Latvia 7 Lithuania 9 Luxembourg 6 Malta 5 Netherlands 12 Poland 21 Portugal 12 Romania 15 Slovakia 9 Slovenia 7 Spain 21 Sweden 12 United Kingdom 24
Il CdR: organizzazione Autonomia organizzativa interna. Presidente (mandato biennale). Ufficio di presidenza di 60 membri. 5 riunioni plenarie l’anno. Sei Commissioni: Politica di coesione territoriale (COTER) Politica economica e sociale (ECOS) Sviluppo sostenibile (DEVE) Cultura, educazione, ricerca (EDUC) Affari costituzionali, governance europea, spazio di libertà, sicurezza e giustizia (CONST) Relazioni esterne e cooperazione decentrata (RELEX)
Il CdR: funzioni Organo consultivo nei confronti del Consiglio e della Commissione. Dovrebbe garantire una più corretta applicazione deò principio di sussidiarietà. Può emettere pareri di propria iniziativa. In alcuni settori indicati dal Trattato, la consultazione del CdR è obbligatoria (ma i suoi pareri non sono mai vincolanti): Educazione, formazione professionale, gioventù, cultura. Sanità pubblica. Coesione economica e sociale, Fondi strutturali (partic. FESR). Trasporti e reti transeuropee. Ambiente. Ampliamento. Lotta all’esclusione sociale. Emette più o meno un centinaio di pareri l’anno. La sua influenza nel processo decisionale per ora non è molto significativa.