PARTE II: RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE, SOCIALI E DELLA COMUNICAZIONE A.A. 2011-2012 RELAZIONI ISTITUZIONALI E RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA PARTE II: RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA
LA RESPONSABILITÀ SOCIALE: PARTE II: RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA LA RESPONSABILITÀ SOCIALE: COS’E’?
LA RESPONSABILITA’ SOCIALE DELL’IMPRESA La responsabilità sociale d’impresa (RSI, in inglese CSR - Corporate Social Responsibility) può essere intesa come una filosofia gestionale che parte dalla consapevolezza dell’impatto non solo economico, ma anche sociale e ambientale dell’impresa rispetto ai suoi vari stakeholders (cioè le varie parti in causa). In questo senso, l’impresa tende a considerare la “creazione di valore” come un obiettivo che coinvolge non solo gli azionisti, ma tutti i collaboratori, le loro famiglie, le parti sociali, la comunità locale, le associazioni e le istituzioni.
IMPRESA E AMBIENTE, UNA VISIONE D’INSIEME AMBIENTE POLITICO-ISTITUZIONALE Mercato della produzione Mercato del lavoro AMBIENTE TRANSAZIONALE Mercato finanziario IMPRESA AMBIENTE SOCIO-DEMOGRAFICO AMBIENTE CULTURALE-TECNOLOGICO AMBIENTE COMPETITIVO Clienti serviti Imprese concorrenti AMBIENTE ECONOMICO : Macro-ambiente : Micro-ambiente Fonte: S. Sciarelli, Economia e gestione dell’impresa
VALORE SOCIALE VALORE D’IMPRESA La libertà d’impresa Art. 41 Cost L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali. (programmazione democratica dello Stato…)
La natura e lo scopo dell’impresa Un modo alternativo di intendere lo scopo dell’impresa è quello di considerare gli individui e i gruppi influenzati dalle decisioni di business, cioè i cosìdetti stakeholders. Sempre più, infatti, alle imprese è richiesto non soltanto di non produrre danni alla società, ma di contribuire direttamente al suo benessere; pertanto, si richiede che esse non si limitino a rispettare la legge ma vadano al di là del suo dettato favorendo l’esercizio del giudizio morale nel processo decisionale manageriale I fattori che hanno portato a questo mutamento di prospettiva sono principalmente due: le moderne corporations non sembrano più adattarsi al vecchio modello dell’impresa in cui proprietà e controllo erano associati: la moderna corporation è posseduta da stockholders che hanno scarso o nullo coinvolgimento – psicologico e operativo – nella sua vita. Di conseguenza le corporations vengono considerate sempre più come entità autonome capaci di perseguire scopi e di assumere decisioni b) l’accresciuto potere esercitato dalle moderne corporations sulla società: con l’aumento del loro potere è aumentata nella società anche la consapevolezza dei costi esterni – in termini di inquinamento ambientale, diffusione di prodotti pericolosi, ecc. – che le imprese possono scaricare su di essa .
RESPONSABILITA’ SOCIALE D’IMPRESA VALORE SOCIALE VALORE D’IMPRESA OBIETTIVO
La natura e lo scopo della RSI Significato Includere nelle strategie formulate dall'impresa gli interessi legittimi di tutti i soggetti coinvolti in qualche misura nell'attività dell'azienda (stakeholder). Nella pratica essere socialmente responsabili, per un’impresa, significa non solo soddisfare pienamente gli obblighi giuridici, ma anche andare al di là, investendo “di più” nel capitale umano, nell’ambiente e nei rapporti con le altre parti interessate I destinatari della CSR non sono solamente gli azionisti, ma una categoria allargata, rappresentata da tutti quei soggetti che entrano in contatto con l’azienda
Gli obblighi giuridici delle imprese 1/2 La responsabilità degli amministratori verso la società Il nuovo testo dell’art. 2392 c.c., dedicato alla responsabilità degli amministratori nei confronti della società, conserva la formulazione originaria del codice del 1942, introducendo tuttavia alcuni importanti elementi di novità, relativi a: la natura della diligenza richiesta; la responsabilità solidale degli amministratori; la responsabilità diretta degli organi deleganti. La responsabilità degli amministratori verso gli stakeholder Secondo quanto previsto dall’art. 2423 c.c. “gli amministratori devono redigere il bilancio d’esercizio, costituito dalla stato patrimoniale, dal conto economico e dalla nota integrativa. Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell’esercizio. La responsabilità verso i creditori sociali: I presupposti dell’azione di responsabilità dei creditori sociali sono: da un lato “l’inosservanza (da parte degli amministratori) degli obblighi inerenti alla conservazione dell’integrità del patrimonio sociale”, dall’altro il fatto che “il patrimonio sociale risulta insufficiente al soddisfacimento dei loro crediti” (D.Lgs. 6/2003)
Gli obblighi giuridici delle imprese 2/2 La responsabilità degli amministratori verso gli stakeholder La responsabilità nei confronti dei concorrenti La violazione dei principi di correttezza professionale fra due soggetti in rapporto di concorrenza genera gli “atti di concorrenza sleale” idonei, secondo quanto previsto dall’art. 2598 c.c., a creare confusione con i prodotti e con l’attività di un concorrente o a determinare il discredito ed a danneggiare l’altrui azienda La responsabilità nei confronti dei clienti/consumatori Per la tutela dei diritti, le Istituzioni hanno contribuito al miglioramento e al rafforzamento della posizione dei clienti/consumatori, anche per il positivo concorso di molte norme emanate dall'Unione Europea, mediante l’approvazione e l'entrata in vigore della legge 281 del 30 luglio 1998 che ha istituito il Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti (CNCU) e ha legittimato le associazioni dei consumatori ad agire a tutela degli interessi collettivi. La responsabilità nei confronti dei lavoratori Agli stessi deve essere garantita una retribuzione idonea, tale da consentire “un’esistenza libera e dignitosa” (art. 36, Costituzione). Inoltre, la legge impone al datore di lavoro l’obbligo di individuare e di valutare i rischi connessi ai luoghi di lavoro e alle mansioni svolte, al fine di creare le condizioni per garantire la sicurezza e la salubrità dei lavoratori (Legge 626 del 1994)
Responsabilità ambientale Responsabilità economico finanziaria IL PRINCIPIO DELLA RESPONSABILITÀ SOCIALE Responsabilità sociale d’impresa Responsabilità etico-sociale Responsabilità ambientale Responsabilità economico finanziaria Sostenibilità (sviluppo sostenibile)
LA MORALITÀ 1° ambito: FONTE: coscienza individuale valori personali IL PRINCIPIO DELLA RESPONSABILITÀ SOCIALE 1° ambito: LA MORALITÀ FONTE: coscienza individuale valori personali CONTENUTO: COMUNICAZIONE: introspezione
IL PRINCIPIO DELLA RESPONSABILITÀ SOCIALE Responsabilità sociale delle imprese limitata alla moralità ESITO POSITIVO: la filantropia tradizionale, contingente, emotiva, soggettiva ESITO NEGATIVO: il paternalismo o, peggio, il “padronalismo”
IL DIRITTO 2° ambito: FONTE: lo Stato CONTENUTO: le leggi valide IL PRINCIPIO DELLA RESPONSABILITÀ SOCIALE 2° ambito: IL DIRITTO FONTE: lo Stato CONTENUTO: le leggi valide COMUNICAZIONE: subita
Se gli ambiti della responsabilità sociale IL PRINCIPIO DELLA RESPONSABILITÀ SOCIALE Se gli ambiti della responsabilità sociale sono solo la morale e il diritto, non c’è spazio per la moderna CSR
L’ETICITÀ 3° ambito: FONTE: CONTENUTO: COMUNICAZIONE: IL PRINCIPIO DELLA RESPONSABILITÀ SOCIALE 3° ambito: L’ETICITÀ [die Sittlichkeit] FONTE: l’intersoggettività dello stare-con in maniera relativamente stabile CONTENUTO: i valori praticati con l’altro che consentono la stabilità dello stare-con COMUNICAZIONE: riconoscimento e dialogo
È una responsabilità etica – condivisa IL PRINCIPIO DELLA RESPONSABILITÀ SOCIALE La responsabilità sociale Non è una responsabilità giuridica – imputata Non è una responsabilità morale - scelta È una responsabilità etica – condivisa
Evoluzione del dibattito istituzionale sulla RSI Il Libro Bianco di Delors Crescita, competitività, occupazione- Le sfide e le vie da percorrere per entrare nel XXI secolo-Libro bianco, COM n. 700 del 5/12/1993 1993 Conclusioni del Consiglio europeo straordinario di Lisbona del 23-24 marzo 2000,”Bollettino UE”, n.3, 2000: “diventare l’economia della conoscenza più competitiva e più dinamica del mondo, capace di una crescita economica sostenibile accompagnata da un miglioramento quantitativo e qualitativo dell’occupazione e da una maggiore coesione sociale” 2000 Approvazione, da parte dell’Assemblea azionale francese, delle Nouvelles régulations économiques, un corpus organico di norme intese a riformare i diritto commerciale e societario francese Assemblea Nazionale, Loi no 2001-420 du 15 mai 2001 relative aux Nouvelles régulations économiques e successivi decreti interpretativi ed attuativi 2001
Evoluzione del dibattito istituzionale sulla RSI Commissione delle Comunità Europee, Libro Verde. Promuovere un quadro europeo per la responsabilità sociale delle imprese, Bruxelles, 18 Luglio, 2001. “l’integrazione volontaria della preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate. Essere socialmente responsabili significa non solo soddisfare pienamente gli obblighi giuridici applicabili, ma anche andare al di là investendo “di più” nel capitale umano, nell’ambiente e nei rapporti con le altre parti interessate 2001 Conclusioni del Consiglio europeo straordinario di Lisbona del 23-24 marzo 2000,”Bollettino UE”, n.3, 2000: “diventare l’economia della conoscenza più competitiva e più dinamica del mondo, capace di una crescita economica sostenibile accompagnata da un miglioramento quantitativo e qualitativo dell’occupazione e da una maggiore coesione sociale” 2001
Evoluzione del dibattito istituzionale sulla RSI Commissione delle Comunità Europee, Libro Verde. Promuovere un quadro europeo per la responsabilità sociale delle imprese, Bruxelles, 18 Luglio, 2001. “l’integrazione volontaria della preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate. Essere socialmente responsabili significa non solo soddisfare pienamente gli obblighi giuridici applicabili, ma anche andare al di là investendo “di più” nel capitale umano, nell’ambiente e nei rapporti con le altre parti interessate 2001 Conclusioni del Consiglio europeo straordinario di Lisbona del 23-24 marzo 2000,”Bollettino UE”, n.3, 2000: “diventare l’economia della conoscenza più competitiva e più dinamica del mondo, capace di una crescita economica sostenibile accompagnata da un miglioramento quantitativo e qualitativo dell’occupazione e da una maggiore coesione sociale” 2001
Evoluzione del dibattito istituzionale sulla RSI Sarbanes- Oxley Act of 2002, Pub. L. No. 107-204, 116 Stat. 745 da parte del Congresso degli Stati Uniti, in seguito ai noti scandali finanziari avvenuti egli anni 2000 e 2001. Si tratta di un complesso di norme che ha inteso disciplinare in modo più stringente l’operato delle imprese, degli amministratori e di coloro che pur avendo grande influenza nella gestione finanziari delle società statunitensi non dovevano in precedenza rendere conto del modo in cui la esercitavo 2002 Organizzazione delle Nazioni Unite, Commissione sui Diritti Umani, Norms on the responsibilities of ttransnational corporations and other business enterprises with regard to human rights, E/CN.4/Sub.2/2003/12/Rev.2 del 26.08.2003. Con essa si intendeva ribadire l’esistenza di una serie di obbligazioni in capo alle imprese in materia di tutela, rispetto e salvaguardia dei fondamentali diritti umani 2003 Parlamento del Regno Unito,Companies Act 2006 2006 Parlamento europeo, Risoluzione del Parlamento europeo del 13 marzo 2007 sulla responsabilità sociale delle imprese: un nuovo partenariato, P6-TA (2007) 0062 del 13.03.2007 2007
Evoluzione del dibattito istituzionale sulla RSI Altri documenti di riferimento Direttiva 2003/51/CE: importante sensibilizzare maggiormente circa le disposizioni in materia di informazione sociale e ambientale nel quadro della sulla modernizzazione contabile Com (2009) 400: integrare lo sviluppo sostenibile nelle politiche UE Com (2009) 433: non solo PIL, misurare il progresso in un mondo in cambiamento Risoluzione PE -13/3/2007 Dlgs. 32/07 – attuazione direttiva modernizzazione contabile DDL 386 – DDL 1753 Senato Italia: disposizioni e misure per lo sviluppo della responsabilità sociale d’impresa 25/3/2011 Senato - Presentato disegno di legge S.2647 Istituzione del marchio etico per il riconoscimento delle imprese socialmente responsabili D.lgs. 32/07 recependo la direttiva 51/2003 ha introdotto importanti modifiche nella redazione della Relazione sulla Gestione (2248 c.c.), documento societario obbligatori per le società di capitali: COMMUNICATION FROM THE COMMISSION TO THE EUROPEAN PARLIAMENT, THE COUNCIL, THE EUROPEAN ECONOMIC AND SOCIAL COMMITTEE AND THE COMMITTEE OF THE REGIONS, “A renewed EU strategy 2011-14 for Corporate Social Responsibility” 25/10/2011
Le due dimensioni della RSI Dimensione interna Gestione delle risorse umane Salute e sicurezza sul lavoro Adattamento alle trasformazioni Gestione degli effetti sull’ambiente e delle risorse naturali Dimensione esterna Comunità locali Partnership commerciali, fornitori e consumatori Diritti dell’uomo Preoccupazioni ambientali a livello planetario Fonte: Commissione Europea, 2001
La dimensione interna ed esterna dell’impresa VISIONE ESTERNA Sociologica VISIONE INTERNA Economica Economica Manageriale Marketing Comunicazione Rendicontazione Controllo di gestione Risorse Umane Supply Chain Governance Giuridica L’argomento delle interrelazioni tra impresa ed ambiente socio-culturale, pur se è stato in tempi recenti più ampiamente curato dagli studiosi economico-aziendali italiani, rimane però non così compiutamente affrontato come invece appare nelle corrispondenti dottrine francesi, tedesche e nord-americane. Sarà, pertanto, doveroso dedicare un breve richiamo agli indirizzi che hanno caratterizzato – pur se talora in modo discontinuo – l’esperienza scientifica d’oltreoceano. Istituzionale
Social respinsiveness Social responsibility I diversi approcci alla RSI Social obligation Social respinsiveness Social responsibility Charity principle Steward principle Charity principle: l’azienda è tenuta a partecipare finanziariamente alla soluzione dei problemi della comunità in cui è inserita Steward principle: l’impresa, amministrando fiduciariamente le risorse di tutti gli interlocutori aziendali è tenuta ad agire nell’interesse generale Fonte: Sethi S.P., Falbe C.M. (a cura di), Business and society, Lexington Books, New York, 1987,
SPAZIO DEL COMPORTAMENTO ETICO RESPONSABILITÀ SOCIALE COME FENOMENO VOLONTARIO Responsabilità sociale =ƒ ( economia, ambiente, etica ) L’etica è lo spazio del non esigibile per norma. È condizionata da diversi elementi: religiosi, politici, culturali, ecc. Area del non esigibile, dove si colloca la responsabilità sociale Frontiera etica SPAZIO DEL COMPORTAMENTO ETICO Rispetto delle norme Fuori dalla norma Frontiera giuridica SPAZIO DELLE NORME
TEMI E SCIENZE COLLEGATE ALLA RESPONSABILITÀ SOCIALE ambiente-salute sostenibilità diritti umani filantropia e solidarietà trasparenza partecipazione creazione e distribuzione della ricchezza sociologia filosofia teologia economia diritto finanza etc
GLI STUDI IN TEMI DI RSI 1) Anni ’70 2) Anni ’80 3) Anni ’90 4) Gli ultimi anni
PLURALITA’ DI FILONE DI STUDI PER: GLI STUDI IN TEMI DI RSI La consapevolezza delle imprese, degli stakeholder, delle associazioni e del mondo accademico della rilevanza della RSI nell’ambito dello svolgimento dell’attività d’impresa ha: incoraggiato lo sviluppo e la diffusione di atteggiamenti e strumenti di responsabilità sociale nelle imprese ampliato l’interesse della ricerca sul tema PLURALITA’ DI FILONE DI STUDI PER: prospettiva di analisi lungo cui si indirizzano le ricerche matrice disciplinare che contraddistingue studi e ricerche
GLI STUDI IN TEMI DI RSI Prima di cercare di attribuire un significato al concetto di RSI, traduzione dall’inglese di Corporate Social Responsibility, è bene evidenziare il carattere astratto dello stesso, che varia in relazione a: • momento storico, teorie di riferimento e diverse discipline degli autori; • punto di vista (interno o esterno) dal quale lo si analizza; • caratteristiche specifiche delle aziende che lo adottano; • caratteristiche politiche, sociali ed economiche del sistema‐paese in cui viene adottato; etc.
GLI STUDI IN TEMI DI RSI MODELLI DI CAPITALISMO A CONFRONTO Per comprendere appieno dove e perché la CSR si sia diffusa e quali forme abbia assunto a seconda del modello economico-sociale di riferimento, occorre differenziare i diversi modelli di capitalismo in Europa e in America a partire dagli anni ’80. E’ possibile distinguere tre ‘ideal-tipi’ di capitalismo a seconda del ruolo più o meno esclusivo giocato dal mercato rispetto allo Stato e ad altre istituzioni pubbliche e private: market driver, renano e autoritario.
GLI STUDI IN TEMI DI RSI: MODELLI DI CAPITALISMO A CONFRONTO 1/2 Tipo di modello e caratteristiche Market driver Renano Autoritario asiatico Governance Public companies, centralità degli stakeholders, ruolo della borsa, logica di breve periodo Finanza oligopolistica, gruppi con assetti proprietari integrati, centralità degli stakeholders, ruolo delle banche, logica di lungo periodo Finanza oligopolistica, relazioni particolaristiche, debolezza degli stakeholders, logica di lungo periodo nel ruolo di programmazione dello Stato Modalità di coordinamento Mercato e gerarchia, bassa pressione fiscale, ruolo dell’apparato militare - industriale Ruolo redistributivo dello Stato,importanza delle associazioni e dei network, centralità del coordinamento settoriale Ruolo propulsivo dello Stato (developmental state) e riduzione della concorrenza domestica a favore della competitività sul mercato internazionale Regimi di welfare Residuale: promozione di soluzioni di mercato che si basano sull’assunzione individuale dei rischi Welfare pubblico, basato sul riconoscimento universalistico dei diritti di cittadinanza, e offerta di servizi pubblici o di trasferimenti alle famiglie Welfare debole e incompleto a carattere aziendale, limitato ai lavoratori delle grandi imprese, ma accompagnato da interventi statali relativi alle infrastrutture sociali ( case e trasporti)
GLI STUDI IN TEMI DI RSI: MODELLI DI CAPITALISMO A CONFRONTO 2/2 Tipo di modello e caratteristiche Market driver Renano Autoritario asiatico Formazione del capitale umano Lasciata al mercato e conseguenti problemi di produzione del bene collettivo Servizio pubblico basato sulla collaborazione tra Stato e associazioni Specializzazione nella produzione ad alta intensità di manodopera e tecnologia matura, ruolo centrale dello Stato, in funzione dei bisogni delle imprese Relazioni industriali Sindacato debole e uso della flessibilità numerica Sindacato forte e uso della flessibilità funzionale Controllo politico della forza lavoro Meccanismo di contenimento salariale Ruolo della disoccupazione in un mercato del lavoro flessibile Controllo mediante accordi neocorporativi macro o accordi aziendali Tenore di vita modesto e conseguente basso costo della manodopera, massiccio utilizzo del dumping sociale come vantaggio competitivo globale Fonte: Chiesi A.M., Modelli di capitalismo, in .Sacconi (a cura di), 2005
GLI STUDI IN TEMI DI RSI Periodo Filone di studio Anni ‘70 Anni ‘80 Filoni di studio concentrati su: 1. caratteristiche dei comportamenti di RSI 2. relazione fra RSI e contesto sociale e culturale di riferimento 3. motivazioni dell’assunzione di comportamenti di RSI 4. modalità con cui le imprese socialmente responsabili organizzano e gestiscono lo svolgimento della propria attività Anni ‘80 Filoni di studio concentrati su: – Business Ethics – teoria degli stakeholder – prime indagini sistematiche sulla correlazione tra RSI e performance economiche Anni ‘90 Filoni di studio concentrati su: – finanza sostenibile – correlazione tra RSI e performance economiche – rendicontazione sociale Ultimi anni Filoni di studio concentrati su: – RSI e soddisfazione di tutti gli stakeholder Ricerche: – per corretta gestione della RSI – destinate a comunità scientifica e operatori economici
GLI STUDI IN TEMI DI RSI “Il dovere dei businessman di perseguire quelle politiche, di prendere quelle decisioni, di seguire quelle linee d’azione che sono desiderabili in funzione degli obiettivi e dei valori riconosciuti dalla società” Bowen H., 1953 “Social responsibility in the final analysis implies a public posture toward society’s economic and human resources and a willingness to see that those resources are used for broad social ends and not simply for the narrowly circumscribed interests of private persons and firms” Frederick W., 1960 “Azioni e decisioni prese dagli imprenditori almeno parzialmente oltre l’interesse economico o tecnico dell’azienda” Davis K., 1960 “Riguarda i problemi che si hanno nel momento in cui un’impresa si pre- senta sulla scena sociale ed i principi etici che dovrebbero governare le relazioni fra la società e l’azienda” Eells R., Walton C., 1961 The idea of social responsibility supposes that the corporation has not only economic and legal obligations, but also certain responsibilities to society which extent beyond these obligations” McGuire J., 1963 “The social responsibility of business encompasses the economic, legal, ethical, and discretional expectations that society has of organizations at given point in time” Carroll A., 1979
GLI STUDI IN TEMI DI RSI “Ciascun gruppo di stakeholder ha diritto a non essere trattato come mezzo orientato a qualche fine, ma deve partecipare alla determinazione dell’indirizzo futuro dell’impresa...l’autentico fine dell’impresa è quello di operare come veicolo per coordinare gli interessi degli stakeholder... il management è portatore di una relazione fiduciaria che lo lega tanto agli stakeholder quanto all’impresa come entità astratta. Esso è tenuto a agi- re nell’interesse degli stakeholder come se fosse un loro agente e deve agire nell’interesse dell’azienda per garantire la sua sopravvivenza, sal- vaguardando le quote di lungo periodo per ciascun gruppo” Freeman E. 1988 “La responsabilità sociale di impresa può essere intesa in generale come l’attitudine dell’impresa a rispondere alle iniziative poste in essere dall’ambiente come conseguenze delle sue attività; più in particolare co- me valutazione e compensazione interna dei costi sociali dalla stessa generati e ampliamento dei suoi obiettivi per raggiungere un’efficienza non solo economica ma anche sociale. La finalità perseguita, e quindi la conseguenza, dovrebbe essere quella di ottenere una piena legittimazio- ne al suo operare sia da parte delle risorse umane direttamente coinvol- te, sia da parte del contesto nel quale è inserita” Marziantonio R., 1997 “Ruolo sociale normalmente inteso come attitudine che l’impresa stessa ha di farsi carico dei problemi, dell’ambientamento e dell’umanizzazione derivanti dalla sua attività” Matacena A., 2002
GLI STUDI IN TEMI DI RSI “L’esercizio autentico della responsabilità sociale da parte dell’impresa si verifica quando essa si fa carico delle attese degli stakeholder anche ol- tre gli obblighi di legge non come puro moto di liberalità, ma quando tale comportamento è inscritto nella strategia dell’impresa sì da tendere a co- stituire una fonte di vantaggio competitivo” Molteni M., 2004 “La conspevolezza dell’impresa e del suo management delle ricadute so- ciali che i comportamenti e le decisioni aziendali hanno sulla società civi- le nel breve come nel medio termine; essa si colloca nella sfera dei com- portamenti etici volontari e può essere declinata rispetto ai grandi temi dei diritti umani, dell’ambiente, dello sviluppo sostenibile, della tutela del- le minoranze e del mezzogiorno del mondo, della sicurezza sul lavoro, dello sviluppo professionale dei lavoratori” Hinna L., 2005 “Con CSR si intende un modello di governance allargata dell’impresa, in base al quale chi governa l’impresa ha la responsabilità che si estendono dall’osservanza dei doveri fiduciari nei riguardi della proprietà ad analo- ghi doveri fiduciari nei riguardi in generale di tutti gli stakeholder” Sacconi L. 2005 “... essere socialmente responsabili significa gestire un determinato bu- siness in modo da controllare e possibilmente migliorare gli effetti sociali e ambientali dell’attività impresa” Beda A., Bodo R., 2006
GLI STUDI IN TEMI DI RSI una impresa può esser definita responsabile sotto il profilo economico, sociale e ambientale quando e nella misura in cui sceglie di includere nel quadro decisionale che presiede sia alle sue strategie societarie, sia alle pratiche di gestione di tutte le unità produttive da essa a qualsiasi titolo controllate, le norme, le clausole, i suggerimenti, i divieti, le raccomandazioni, gli obblighi, spesso di natura morale e non giuridica, contenuti negli accordi e nelle convenzioni internazionali richiamati dai suddetti documenti, ovvero le conseguenze della loro violazione od elusione, siano detti accordi e convenzioni formalmente recepiti o meno dalla legislazione in vigore nei paesi in cui le imprese hanno sede legale o in quelli dove esse operano mediante imprese sussidiarie, aziende controllate (quale che sia la base del controllo), o catene di fornitura e sub-fornitura Gallino, 2006
Quattro diversi filoni di studi GLI STUDI IN TEMI DI RSI Gli anni ’70 Quattro diversi filoni di studi 1 Individuazione delle caratteristiche che qualificano il comportamento delle imprese come socialmente responsabili 2 Relazione fra RSI e caratteristiche del contesto sociale e culturale di riferimento 3 Motivazioni che spingono le imprese all’assunzione di comportamenti socialmente 4 Modalità con cui le imprese socialmente responsabili organizzano e gestiscono lo svolgimento della propria attività
GLI STUDI IN TEMI DI RSI. ANNI ‘70 1 – Modello piramidale delle responsabilità elaborato da Carroll Le responsabilità delle aziende si caratterizzano diversamente e l’armonia fra responsabilità di natura economica e sociale si può ottenere considerando le diverse tipologie di responsabilità e disponendole in un ordine di natura gerarchica. Le responsabilità che un’impresa deve considerare possono essere distinte in quattro principali categorie: responsabilità economiche Legali Etiche filantropiche Nel modello di Carrol queste responsabilità sono disposte gerarchicamente in una piramide che fonda le proprie basi sulle responsabilità di natura economica.
GLI STUDI IN TEMI DI RSI. ANNI ‘70 1 – Modello piramidale delle responsabilità elaborato da Carroll Responsabilità discrezionali, filantropiche Responsabilità etiche Responsabilità legali Responsabilità economiche
GLI STUDI IN TEMI DI RSI. ANNI ‘70 1 – Modello piramidale delle responsabilità elaborato da Carroll Base: responsabilità di natura economica creazione di valore = profitto per gli azionisti ma anche beni e servizi per il mercato. Secondo livello: responsabilità legali = le imprese devono rispettare le normative esistenti che definiscono le modalità di funzionamento dei sistemi collettivi e dei sistemi economici nei quali le singole realtà operano. Terzo livello: responsabilità etiche legate ai valori e al senso di equità, giustizia e imparzialità dell’impresa: sono oggetto di riflessioni da parte della singola realtà aziendale e possono declinarsi diversamente in relazione alla specifica realtà e al contesto di riferimento (ad esempio, per caratteristiche storiche, politiche, culturali e così via). Ultimo livello: responsabilità di natura filantropica o discrezionali = scelte volontarie dell’impresa a favore della comunità, dei dipendenti …
GLI STUDI IN TEMI DI RSI. ANNI ‘70 1 – Modello piramidale delle responsabilità elaborato da Carroll Le responsabilità etiche > pur in assenza di specifiche norme giuridiche sono oggetto generalmente di attese e aspettative che si formano nella collettività di riferimento l’impresa è chiamata – anche se non per obblighi normativi – a considerarle. Le responsabilità filantropiche > sono dipendenti solo da scelte volontarie e discrezionali delle singole realtà. > La mancanza di una precisa aspettativa al riguardo non limita l’importanza, anche strategica, di questa categoria di responsabilità, pur se non promossa da fattori di natura economica o giuridica
GLI STUDI IN TEMI DI RSI. ANNI ‘70 2 – Relazione fra RSI e caratteristiche del contesto sociale e culturale di riferimento Studi che osservano la rilevanza dell’ambiente di riferimento per la definizione delle attese dei diversi nei confronti delle aziende e quindi per la conseguente assunzione e diffusione di atteggiamenti socialmente responsabili da parte di queste ultime. Importante ruolo svolto dalle associazioni e dai movimenti sociali che con intensità hanno richiamato l’attenzione sulle problematiche di carattere ecologico o le questioni riguardanti I diritti dei lavoratori, la sicurezza sul lavoro, la tutela dei consumatori e così via
DIFFERENTI APPROCCI DI ANALISI DELLE MOTIVAZIONI GLI STUDI IN TEMI DI RSI. ANNI ‘70 3 – Motivazioni che spingono le imprese all’assunzione di comportamenti socialmente responsabil DIFFERENTI APPROCCI DI ANALISI DELLE MOTIVAZIONI Analisi dei fattori connessi ai problemi sociali direttamente conseguenti lo svolgimento dell’attività (o indirettamente correlabili) Consapevolezza delle aziende del ruolo “istituzionale” rivestito e della necessità di considerare nella definizione delle strategie anche I risvolti sociali derivanti dall’attività
GLI STUDI IN TEMI DI RSI. ANNI ‘70 4 – Modalità con cui le imprese socialmente responsabili organizzano e gestiscono lo svolgimento della propria attività Questi studi spostano l’attenzione sulle procedure adottate dalle aziende per monitorare le istanze sociali e incorporarle nelle proprie strategie aziendali Obiettivo> garantirsi la capacità di rispondere prontamente alle attese manifestate dall’esterno e di anticiparle assumendo un ruolo attivo e proattivo in ambito di RSI Gli studi si spostano sul piano più pratico degli strumenti adottabili per concretizzare la responsabilità sociale, favorendo la sensibilità al riguardo e la definizione di processi e strumenti in grado di formalizzare le modalità di gestione degli aspetti in tema
GLI STUDI IN TEMI DI RSI Gli anni ’80 Tre indirizzi di studi Studi che si consolidano per approfondire le teorie di base in tema di RSI Tre indirizzi di studi Studi di Business Ethic Teoria degli stakeholder Indagini sistematiche sulla correlazione tra orientamento socialmente responsabile e performance economiche delle imprese
GLI STUDI IN TEMI DI RSI. ANNI ‘80 1 – Studi sulla business ethic Hanno origine negli Stati Uniti intorno agli anni ’70 e sono orientati ad analizzare il comportamento delle imprese e a promuovere l’adozione di pratiche e politiche di RSI Le teorie etiche rappresentano i presupposti per numerosi studi in tema di RSI, in particolare per quanto attiene agli studi e ai modelli per l’applicazione aziendale dei concetti di RSI TEORIA DEONTOLOGICA TEORIA UTILITARISTICA TEORIA CONTRATTUALISTICA
GLI STUDI IN TEMI DI RSI. ANNI ‘80 TEORIA DEONTOLOGICA qualsiasi soggetto si deve comportare in una data situazione nel modo in cui si sarebbe comportato qualsiasi altro individuo le sue scelte e la sua condotta sono conformi a principi accettati da tutti i soggetti un’azienda deve fare riferimento ai principi etici in quanto tali e non per un possibile ritorno economico TEORIA UTILIRARISTICA un comportamento è eticamente doveroso se consente di ottenere risultati positivi i principi etici nella formulazione delle strategie rappresentano lecondizioni indispensabili e imprescindibili per l’equilibrio e la sopravvivenza nel lungo periodo dell’azienda TEORIA CONTRATTUALISTA I soggetti appartenenti a una comunità possono trovare e sottoscrivere un accordo che porta a tutti un benessere superiore a quello ottenibile dai singoli individualmente l’imprenditore deve riuscire a bilanciare gli interessi dei diversi soggetti in azienda cercando le strategie coerenti con l’accordo che gli stessi avrebbero scelto di stipulare avendo perfette informazioni.
GLI STUDI IN TEMI DI RSI. ANNI ‘80 2 – La teoria degli stakeholder Studi orientati all’analisi e all’approfondimento della gestione strategica d’azienda, nell’ottica di massimizzare non solo il valore per gli azionisti ma il benessere di tutti gli stakeholder. Questi studi partono dall’idea che nel lungo periodo risultati equilibrati e favorevoli per la complessità degli stakeholder rappresentano una garanzia di sopravvivenza e benessere maggiore rispetto a strategie rivolte alla massimizzazione dei risultati unicamente destinati agli azionisti.
DIVERSI APPROCCI DI ANALISI GLI STUDI IN TEMI DI RSI. ANNI ‘80 2 – La teoria degli stakeholder DIVERSI APPROCCI DI ANALISI INTERPRETAZIONI E APPLICAZIONI DELLA TEORIA DEGLI STAKEHOLDER – descrizione dei comportamenti degli stakeholder – rapporto fra raggiungimento degli obiettivi aziendali e modalità di relazione azienda/stakeholde – considerazione di interessi, diritti e aspettative degli stakeholde PRATICHE MANAGERIALI DELLA TEORIA DEGLI STAKEHOLDER analizzano le relazioni tra l’azienda e i propri stakeholder e le modalità di gestione delle relazioni stesse TIPOLOGIE E POSSIBILI CLASSIFICAZIONI DEGLI STAKEHOLDE stakeholder diretti e indiretti, primari e secondari, istituzionali, contrattuali o normativi, regolatori, di opinione, amichevoli, avversari, non orientati, marginali Più in dettaglio…
GLI STUDI IN TEMI DI RSI. ANNI ‘80 3 – Indagini sulla correlazione tra orientamento socialmente responsabile e performance economiche delle imprese DUE DISTINTI APPROCCI misurazione dei risultati ottenuti dall’azienda socialmente responsabile esame del processo di integrazione della responsabilità sociale nelle modalità operative di formulazione delle strategie e di assunzione delle decisioni operanti in Azienda
Nuova e diversa attenzione ai temi della RSI GLI STUDI IN TEMI DI RSI. ANNI ‘90 Gli anni ’90 Nuova e diversa attenzione ai temi della RSI Due principali direzioni di approfondimento Analisi dei rendimenti associati a fondi che investono in imprese selezionate in base a criteri etici finanza sostenibile Studi incentrati sulle performance della singola impresa che adotta comportamenti socialmente responsabil Si sviluppano gli studi relativi alla rendicontazio rendicontazione sociale, intesa sia come elemento di congiunzione fra azioni compiute e risultati ottenuti, sia come strumento di valorizzazione delle sinergie fra responsabilità sociale e performance realizzate
GLI STUDI IN TEMI DI RSI. ANNI ‘90 1 – Finanza sostenibile Studi orientati all’analisi statistica e al ricorso a banche dati in cui è possibile rilevare i dati storici relativi alle performance economiche delle imprese Importante l’introduzione nel mercato di benchmark per i prodotti finanziari in grado di misurare le performance dei gestori di fondi etici e lo sviluppo di metodologie di rating etico. Queste metodologie introducono accanto ai criteri di tipo negativo (che escludono le imprese colpevoli di comportamenti scorretti) criteri di tipo positivo, rivolti all’individuazione e considerazione nella definizione del punteggio di rating, di comportamenti sociali eccellenti in tema di rapporti col personale, corporate governance, accountability, finanza, marketing, rapporti con fornitori e clienti, rapporti con la comunità, atteggiamento nei confronti dell’ambiente ecologico circostante…
Grande varietà e eterogeneità si studi con riferimento a GLI STUDI IN TEMI DI RSI. ANNI ‘90 2 – Legame fra performance della singola impresa e assunzione di comportamenti socialmente responsabili Grande varietà e eterogeneità si studi con riferimento a OBIETTIVI METODOLOGIA RICERCA Gli elementi di differenziazione degli studi riguardano: – le variabili adottate nelle analisi – le modalità di misurazione e gli aspetti di RSI valutati – gli indicatori di performance economiche – l’arco temporale considerato – la modalità di raccolta delle informazioni – i metodi statistici utilizzati – il modello di relazioni causa effetto formulato per l’analisi dei risultati
ASPETTI PRINCIPALI: ASPETTI DI RSI VALUTATI E MODALITÀ DI MISURAZIONE GLI STUDI IN TEMI DI RSI. ANNI ‘80 2 – Legame fra performance della singola impresa e assunzione di comportamenti socialmente responsabili ASPETTI PRINCIPALI: ASPETTI DI RSI VALUTATI E MODALITÀ DI MISURAZIONE STUDI CHE CONSIDERANO IL COMPORTAMENTO SOCIALMENTE ORIENTATO DELL’IMPRESA NEL SUO COMPLESSO Misurazione attraverso: ~ indicatori di sintesi (quelli delle agenzie di rating etico o attinenti a riconoscimenti ottenuti dalle imprese in ambito sociale) ~ presenza di elementi idonei a dimostrare l’esistenza di comportamenti etici (codici etici, certificazioni ambientali o strutture trasparenti di governance… STUDI CHE INDAGANO SPECIFICHE PROBLEMATICHE O TEMATICHE (IMPATTI ECOLOGICI, ORGANIZZAZIONE DELLA FUNZIONE MARKETING, GESTIONE DELLA CATENA DI FORNITURA …) Misurazione attraverso indicatori che fanno riferimento all’aspetto considerato : ~ per gli aspetti ambientali: dati sui livelli di consumi energetici o emissioni inquinanti; ~ per le politiche rivolte al personale dipendente: dati sul clima organizzativo, scioperi, cause in atto, politiche di
GLI STUDI IN TEMI DI RSI. ANNI ‘90 2 – Legame fra performance della singola impresa e assunzione di comportamenti socialmente responsabili ASPETTI PRINCIPALI: DEFINIZIONE DEL MODELLO DI RELAZIONI CAUSA EFFETTO TRA RSI E PERFORMANCE ECONOMICHE REALIZZATE Le principali variabili utilizzate per identificare un nesso causale fra I due fenomeni riguardano: il settore di appartenenza, la dimensione aziendale, il livello di rischi associato all’attività, indici di concentrazione e tasso di crescita del settore, indici finanziari, struttura e caratteristiche dell’attivo, investimenti tangibili e intangibili, caratteristiche del sistema di corporate governance
GLI STUDI IN TEMI DI RSI Gli ultimi anni L’attenzione si sposta dalla convenienza economica della RSI verso la più ampia tematica che collega un atteggiamento dell’impresa socialmente responsabile alla soddisfazione di tutti gli stakeholder elemento imprescindibile per il successo dell’imprese Più matura interpretazione della positività dei risultati aziendali in un’ottica di soddisfazione degli stakeholder
Studi e ricerche degli ultimi anni GLI STUDI IN TEMI DI RSI Studi e ricerche degli ultimi anni Non solo dimostrare la convenienza economica della RSI quanto piuttosto chiarire quali fattori ne giustificano l’esistenza, per fornire elementi utili per un proficuo raggiungimento e una corretta gestione della stessa OBIETTIVO Non solo esponenti della comunità scientifica ma anche operatori economici (in particolare i vertici aziendali) che riconoscono l’utilità dei risultati ottenutI DESTINATARI
È sempre CSR quando si parla di … RSI: NON UNA MODA MANAGERIALE È sempre CSR quando si parla di … “Corporate Citizenship” “Social License to Operate” “Corporate Sustainability” “Triple Bottom Line Governance” (“3 P”: Profit, People, Planet) O “Corporate Responsibility” in connessione a termini quali ‘stakeholder’ o ‘sostenibilità’
The birth of philanthrocapitalism. RSI: NON UNA MODA MANAGERIALE The birth of philanthrocapitalism. The leading new philanthropists see themselves as social investors Fonte: “The Economist”, 23 febbraio 2006
Le virtù civiche territoriali LA TRADIZIONE ITALIANA SULL’ETICA D’IMPRESA Le virtù civiche territoriali La dottrina sociale cristiana (non solo cattolica) La concezione istituzionale dell’impresa La partecipazione aziendale
CSR: ANCORA IN DISCUSSIONE LEGITTIMITÀ E UTILITÀ Nonostante il grande successo, la CSR è ancora oggetto di discussione e di critiche minoritarie, ma qualificate e trasversali (da destra e da sinistra). In Italia, Guido Rossi è intervenuto a più riprese contro la CSR ed i codici etici, ritenendo che invece dell’etica vada rafforzata la regolamentazione statale. “The Economist” ha condotto una vera e propria campagna contro la CSR: arrivando a dedicarvi addirittura una copertina.
Evoluzione del dibattito scientifico sulla RSI Evolving Viewpoints Sethi’s three stage schema > Schema for classifying corporate behavior: social obliga- tion, social responsibility, and social responsiveness) Frederick’s CSR1, CSR2, and CSR3 > CSR3 refers to corporate social rectitude, which is concerned with the moral correctness of the actions or policies taken. CSR3 inte- grates business ethics into responsiveness. Epstein’s process view > Responsiveness is a part of the corporate social policy process. The emphasis is on the process aspect of social responsive- ness. It focuses on both individual and organizational processes “for determining, implementing, and evaluating the firm’s capacity to anticipate, respond to, and man- age the issues and problems arising from the diverse claims and expectations of internal and external stakeholders