“La conversazione” di Francis Ford Coppola e le sue fonti filmiche e letterarie Relatore: Chiar.mo prof. Paolo Jachia Correlatore: Chiar.mo prof. Gioacchino Lodato
1 - Introduzione La presente tesi ha lo scopo di mettere in relazione La conversazione con le tre opere alle quali Coppola afferma di essersi ispirato, per potere definire quali aspetti di queste abbia mantenuto e quali invece abbia escluso. Il lupo della steppa di Hermann Hesse Blow Up di Michelangelo Antonioni Psyco di Alfred Hitchcock La conversazione è un film del 1974, girato tra il ‘72 e il ‘73, tra le riprese delle prime due parti della saga del Padrino. È stato pensato, scritto, diretto e prodotto da Coppola. Nonostante lo scarso successo al botteghino, vince la Palma d’Oro a Cannes.
2 – La Conversazione Il film ci racconta di un episodio della vita di un intercettatore, Harry Caul, che si trova, a causa del proprio lavoro, coinvolto in una vicenda dai risvolti tragici. Registrata infatti, a nome di un cliente, una conversazione tra un uomo e una donna, ed essendogli stato intimato di restarne fuori, Harry, preoccupato, cerca e trova nei nastri una frase misteriosa. Convinto che i due saranno uccisi, tenta inutilmente e senza troppi sforzi, di bloccare il duplice omicidio. Si mette in scena, in sostanza, il dramma della coscienza di uomo credente, diviso tra la propria morale personale e quella professionale. Si scopre infine che le presunte vittime hanno architettato tutto per attirare e uccidere il committente della registrazione e prendere possesso della sua azienda. Gli assassini, capendo che Harry ha intuito il loro gioco, gli intimano di tacere e gli comunicano che lo stanno spiando. Nella ricerca delle cimici, Harry sfascia il proprio appartamento e perde la propria lucidità.
3 – Confronto con Il lupo della steppa Romanzo di Hermann Hesse, del 1927, parzialmente autobiografico. Coppola afferma di essere stato colpito dalla capacità di Hesse di creare grandi personaggi travagliati e solitari, in particolare dal protagonista di quest’opera, Harry Haller. - Breve trama Harry Haller, intellettuale tedesco, pacifista, di estrazione borghese, nauseato dalla società in cui vive, dal suo perbenismo e dalla sua mondanità, sente di avere due anime: quella umana e quella lupina. Affetto da una fortissima depressione, viene salvato dall’incontro con un gruppo di persone legate al cosiddetto Teatro Magico. In particolare, da una giovane donna di nome Erminia che si prende il compito di mostrargli i piaceri della vita. Proprio all’interno del Teatro Magico, Harry vive un’esperienza surreale, grazie alla quale comprende la molteplicità dell’animo umano e la necessità di sapere ridere della vita.
- Confronto tra i protagonisti Somiglianze: Ruolo nella narrazione Aspetto e caratteristiche esteriori Tratti caratteriali Passione per la musica Religione Differenze: Profondità intellettuale Evoluzione del personaggio
Film di Michelangelo Antonioni, del 1966. 4 – Confronto con Blow Up Film di Michelangelo Antonioni, del 1966. Da qua Coppola prende ispirazione per lo svolgersi generale della vicenda della Conversazione. Breve Trama Thomas, famoso fotografo di moda londinese, una mattina immortala le effusioni di una coppia in un parco pubblico. La donna della coppia gli chiede, invano, di consegnarle il rullino. Questo fa incuriosire Thomas ed egli decide di sviluppare le foto, che si rivelano inquietanti. Tornato al parco quella notte vi trova infatti, tra i cespugli, il cadavere dell’uomo. Spaventato da un rumore, scappa e quando, la mattina seguente, torna per scattare delle foto, il cadavere è scomparso.
- La polifonia in Blow up La teorizzazione del concetto di “polifonia” di Michail Bachtin Pirandello, fonte di Antonioni: polifonia italiana Le caratteristiche del romanzo polifonico in Blow Up - La riflessione metacinematografica Presenza di elementi metadiscorsivi => Riflessione sullo statuto del cinema Elementi d’autobiografia del regista Blow up nella Conversazione Simmetrie tra le due trame: fabula e intreccio L’assenza di polifonia La ripresa parziale della riflessione metacinematografica
5 – Confronto con Psyco Maestro della suspense e modello per qualsiasi film giallo, come Coppola sottolinea, Hitchcock dirige Psyco nel 1960. Il film ha un enorme successo; proprio da qui il regista della Conversazione prende idee per il proprio finale. - Breve Trama Fuggita con 40.000 dollari, Marion si ferma per la notte in un motel, dove trova la morte per mano del folle proprietario, Norman, vittima di uno sdoppiamento della personalità. Seguendo le sue tracce, anche un investigatore privato arriva al motel e viene ucciso. La vicenda è risolta dalla sorella di Marion che decide di investigare per proprio conto.
Parallelismi tra Psyco e La conversazione Coppola riutilizza Hitchcock per creare due sequenze del proprio finale. Harry cerca nel bagno prove dell’omicidio < Morte di Marion nella doccia Follia finale di Harry < Stadio finale della follia di Norman
6 – Conclusioni La conversazione non assurge al livello artistico delle proprie fonti d’ispirazione. Coppola deve la propria gloria artistica, presso il grande pubblico, a opere come la saga del Padrino, Apocalypse Now, Bram Stoker’s Dracula. Tutti questi film sono stati sceneggiati da Coppola, ma tutti sulla falsariga di grandi opere passate. Possiamo dedurre allora che Coppola riesca benissimo nella scrittura di tali sceneggiature, essendo in grado di cogliere e ritrasmettere i temi profondi delle rispettive opere base. Ciò che mette in crisi Coppola, a nostro avviso, è la scrittura di opere originali, dove la difficoltà maggiore si sostanzia nell’ideazione di una storia nuova che abbia un nucleo centrale e basilare, coerente e interessante.