IL VIANDANTE SUL MARE DI NEBBIA
Letteratura … IL NEOCLASSICISMO Alla fine del 1700 l’entusiasmo per le scoperte archeologiche, che riportano alla luce monumenti dell’antichità Greco-Romana, porta le arti figurative all’imitazione dell’arte Classica, nasce così il neo-classicismo un movimento culturale che tende a esaltare e a ricomporre i valori del mondo classico.
Illuminismo e Romanticismo La differenza tra Illuminismo e Romanticismo - era convinto che il PROGRESSO avrebbe dato agli uomini LA FELICITA’ Si proponeva di CONTROLLARE RAZIONALMENTE TUTTA LA REALTA’: la politica, l’economia, la società degli esseri umani Sottoponeva al dominio della RAGIONE il sentimento Proclamava il LAICISMO ed era in lotta contro la chiesa cattolica Era stato un MOVIMENTO INTERNAZIONALE che credeva nell’ uguaglianza di tutti gli uomini e che proclamò “guerra ai tiranni ma fratellanza tra i popoli” Era interessato alla natura come campo d’indagine delle scienze fisiche e chimiche, fondate su leggi matematiche Un INTERNOZIALISMO malinteso aveva portato gli eredi della rivoluzione francese a giustificare le guerre di Napoleone si erano trasformate in guerre per il dominio Francese su tutta l’Europa - Si convinse che la realtà nega all’uomo qualsiasi felicità sulla terra e sentì tutta la SOFFERENZA che deriva dal desiderare disperatamente una cosa che non si avrà mai Fu affascinato dagli grandi OGGETTI IRRAZIONALI DELLA REALTA’: il sogno, i fenomeni inspiegabili Rivalutò la Religione e in particolare la fede cristiana Fu un MOVIMENTO NAZIONALISTA che andò alla riscoperta delle radici del proprio popolo - ammirò LA NATURA COME FONTE DI SENZAZIONI E DI EMOZIONI. Amò in particolare alcuni dei suoi aspetti: la notte il mare e L’INFINITO. - il NAZIONALISMO portò i patrioti romantici prima a combattere per l’unità e l’indipendenza del proprio paese, ma poi per chiudersi in una pericolosa sopravvalutazione della propria superiorità nazionale
ILLLUMINISMO ROMANTICISMO
I maggiori esponenti del Romanticismo furono: Foscolo Leopardi Manzoni Giacomo Leopardi Ugo Foscolo Alessandro Manzoni
Ugo Foscolo Ugo Foscolo nasce il 6 febbraio 1778 a Zante e muore a Turmham Green il 10 settembre 1827 , da padre veneziano e madre greca alla morte del padre seguì la famiglia a Venezia e qui subisce il fascino delle idee nate dalla rivoluzione francese e divenne un acceso sostenitore della politica di Napoleone , quando Napoleone, con il trattato di Campo Formio cede Venezia all’ Austria la delusione del poeta è grande il trauma del tradimento segnerà profondamente l’esperienza di Foscolo . Costretto a lasciare Venezia si trasferisce a Milano nel 1804 si reca in Francia per motivi militari per poi rientrare in patria dopo due anni è stato un poeta e scrittore italiano, uno dei principali letterati del neoclassicismo e del preromanticismo.
A ZACINTO A Zacinto è uno dei più celebri sonetti della produzione di Ugo Foscolo, scritto nel 1803 a Milano. Il sonetto affronta il tema dell'esilio e della nostalgia della terra natale, e il poeta paragona la sua condizione a quella di Ulisse, che però fu più fortunato di lui in quanto riuscì a rimettere piede sulla sua petrosa Itaca ,mentre Foscolo è condannato ad una illacrimata sepoltura, senza pianto, cioè morirà lontano dalla sua terra che non potrà rimpiangerne la scomparsa. <<Né più mai toccherò le sacre sponde ove il mio corpo fanciulletto giacque, Zacinto mia, che te specchi nell'onde del greco mar da cui vergine nacque Venere, e fea quelle isole feconde col suo primo sorriso, onde non tacque le tue limpide nubi e le tue fronde l'inclito verso di colui che l'acque cantò fatali, ed il diverso esiglio per cui bello di fama e di sventura baciò la sua petrosa Itaca Ulisse. Tu non altro che il canto avrai del figlio, o materna mia terra; a noi prescrisse il fato illacrimata sepoltura. >>
In morte del fratello Giovanni Il sonetto fu composto nel 1802 per ricordare la morte del fratello minore Giovanni. Egli esprime il suo dolore per l’immatura morte del fratello e per l’ avverso destino che non gli consente di tornare in patria, per recarsi sulla sua tomba e per consolare la madre. Il poeta vede la sua vita contrastata da affanni e agitata dai tormenti e desidera anch’egli trovare pace nella morte, invocando di essere sepolto accanto al fratello, per poter finalmente ritornare in patria <<Un dì, s'io non andrò sempre fuggendo di gente in gente, me vedrai seduto su la tua pietra, o fratel mio, gemendo il fior de' tuoi gentil anni caduto. La Madre or sol suo dì tardo traendo parla di me col tuo cenere muto, ma io deluse a voi le palme tendo e sol da lunge i miei tetti saluto. Sento gli avversi numi, e le secrete cure che al viver tuo furon tempesta, e prego anch'io nel tuo porto quiete. Questo di tanta speme oggi mi resta! Straniere genti, almen le ossa rendete allora al petto della madre mesta.>>
Giacomo Leopardi Leopardi nacque il 29 giugno 1798 presso una nobile famiglia di Recanati , il padre era un erudito un uomo di cultura e conservatore in politica, la madre era una donna rigida incapace di trasmettere calore umano. Nel 1819 tentò di fuggire di casa, senza però riuscirvi, intanto le precarie condizioni di salute aggravate da una malattia agli occhi lo gemettero in uno stato di sconforto. Nel 1822 la famiglia gli diede il permesso di recarsi a Roma, qui però non trovò quello che si aspettava, ritornò a Recanati fortemente deluso approdò quindi in una visione basata sul pessimismo cosmico. E sull’idea della natura “maligna” indifferente alla sorte degli uomini
L’INFINITO L’infinto , composto a Recanati nel 1819, è il primo dei canti cui il poeta diede il nome di idilli. Nell’immagine l’infinito, il pensiero del poeta si smarrisce, si perde, ma questo naufragare nell’immensità provoca una sanzione indefinibile di piacere e di dolcezza, percepire l’infinito significa infatti per Leopardi evadere da una realtà circoscritta e limitata, per perdersi nel nulla e dimenticare per qualche istante il dolore della vita << Sempre caro mi fu quest'ermo colle, e questa siepe, che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quïete io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura. E come il vento odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l'eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei. Così tra questa immensità s'annega il pensier mio. e il naufragar m'è dolce in questo mare>>
Alessandro Manzoni Fu uno scrittore,poeta e drammaturgo italiano. Nasce a Milano il 7 marzo 1785 da Giulia Beccaria e Pietro Manzoni. Alessandro Manzoni morì di meningite il 22 maggio 1873. La malattia fu la conseguenza di un trauma cranico che si procurò il 6 gennaio quando cadde sbattendo la testa su di uno scalino all'uscita dalla chiesa di San Fedele di Milano. La morte del figlio maggiore Pier Luigi, avvenuta il 27 aprile lo portò ad uno stato di sconforto.
IL 5 MAGGIO Il cinque maggio è un'ode scritta da Alessandro Manzoni nel 1821, in occasione della morte di Napoleone Bonaparte in esilio sull'isola di Sant'Elena. Nell'opera, scritta di getto in tre giorni dopo aver appreso il 16 luglio 1821 le circostanze della morte di Napoleone, lo scrittore mette in risalto le battaglie e le imprese dell'ex imperatore nonché la fragilità umana e la misericordia di Dio. « Ei si nomò: due secoli, l'un contro l'altro armato, sommessi a lui si volsero, come aspettando il fato; ei fe' silenzio, ed arbitro s'assise in mezzo a lor. »
I PROMESSI SPOSI I- Il primo capitolo si apre con un’ampia e minuziosa descrizione dei luoghi dove si ambientano le prime fasi dei Promessi Sposi II- Di buon mattino Renzo si reca da don Abbondio vestito in gran gala Il curato finge di non ricordarsi del matrimonio, poi, utilizza termini latini per confondere il giovane , ma non riesce e Renzo capisce quello che c’è dietro. VIII- Renzo , Lucia e Agnese fuggono da Milano per andare a trovare fra Cristoforo , cui gli dirige dalla monaca di Monza .
IX- Tutti e tre grazie ad un traghettatore , passano il lago , e lì Lucia saluta le sue montagne dove fin l’ora era cresciuta , poi al di là del lago c’è una monaca , dove riesce a vedere niente solo le montagne che gli stanno davanti alla cella. XXI- Lucia viene catturato da persone che lavorano per l’”innominato” che lavora per don Rodrigo ,Lucia si dedica durante la sua prigionia alle preghiere e fanno commuovere anche all’innominato che poi si pentirà. XXIII- l’innominato incontra Federigo Borromeo che lo converte , e la sua anima da ora in pii sarà sempre più buona , ma non dimenticherà le cose brutte che ha fatto in passato XXXIII- Don Rodrigo prende la peste ma anche nello stesso tempo viene tradito dal Griso che invece di chiamare un dottore chiama i monatti (coloro che portavano gli appestati al Lazzaretto)che derubano Don Rodrigo di tutti i suoi beni. Ma poi anche il Griso che aveva derubato Don Rodrigo prende la peste e muore.
ARTE.. IL ROMANTICISMO IN PITTURA.. IL ROMANTICISMO IN SCULTURA … I soggetti preferiti sono gli immensi paesaggi, definiti sublimi, nei quali l’uomo è una piccola figura schiacciata dalla potenza della natura. Diffusi sono i soggetti letterari tratti da Shakespeare e Milton, e i temi storici scelti tra quelli della propria storia nazionale. Sono molto diffuse, inoltre, le immagini visionarie, tratte, dal mondo dell’irrazionale IL ROMANTICISMO IN SCULTURA … nonostante la predominanza di Canova e del neoclassicismo, alcuni artisti tentano di rinnovare la scultura ispirandosi non più ai modelli classici, ma alla natura, e ricercando la spiritualità interiore più che la perfezione esteriore della forma IL ROMANTICISMO IN ARCHITETTURA … In contrapposizione al rigore dell’architettura neoclassica, il romanticismo non segue canoni fissi, ma realizza un accostamento di epoche diverse , che prende il nome di eclettismo storico. Altri architetti riprendono lo stile di vita medioevale dando vita a importanti restauri
STORIA.. L'ITALIA PRE-UNITARIA IL RISORGIMENTO E LE SOCIETÀ SEGRETE Nel milleottocento l'Italia non era unita come la conosciamo oggi, ma divisa in tanti piccoli stati: il Regno Lombardo-Veneto, il Regno di Sardegna, lo Stato della Chiesa e il Regno delle Due Sicilie, i Ducati di Modena, Massa e Carrara, di Lucca e di Parma, il Granducato di Toscana. Buona parte dei territori del nord e del centro, fatta eccezione per il Regno di Sardegna che era governato dal Re Vittorio Emanuele I, erano sottomessi all'Austria. Questa situazione rendeva l'Italia una penisola poco sviluppata ed economicamente arretrata rispetto agli altri stati Europei. IL RISORGIMENTO E LE SOCIETÀ SEGRETE In questo clima iniziò il Risorgimento, cioè il periodo in cui gli abitanti della Penisola diedero vita alle iniziative per la sua riunificazione. Le persone che s'impegnarono per perseguire l'idea dell'Unità d'Italia si chiamavano patrioti. Ma queste idee di liberazione non potevano circolare liberamente e quindi i patrioti si riunirono in società segrete. La principale società segreta di quel periodo fu la Carboneria e i suoi componenti si chiavano Carbonari. Svolgevano le loro attività di nascosto per evitare che gli austriaci li arrestassero e imprigionassero.
I MOTI RIVOLUZIONARI E LE TRE GUERRE D'INDIPENDENZA L'unificazione non fu un processo pacifico, ma la conseguenza dei moti rivoluzionari, cioè le battaglie contro lo straniero. Ma i moti non bastarono e furono necessarie tre guerre d'Indipendenza per giungere all'Unità d'Italia. La prima guerra d'indipendenza scoppiò nel 1848, il re di Sardegna, Carlo Alberto, su richiesta dei patrioti Lombardi dichiarò guerra all'Austria, inizialmente vittorioso fu poi sconfitto e dovette lasciare il regno al figlio Vittorio Emanuele II. La seconda guerra d'Indipendenza scoppio nel 1859 ed ebbe come conseguenza la liberazione della Lombardia e della Sicilia. La liberazione della Sicilia avvenne con l'azione di Giuseppe Garibaldi che aveva un esercito di mille uomini, l'impresa è ricordata come la "Spedizione dei mille". Nel 1861 venne dichiarato il regno d'Italia con capitale Torino. Ma l'Italia non era ancora del tutto liberata: mancavano il Veneto e il Lazio. Con la terza guerra d'Indipendenza fu liberato il Veneto e ancora restava il Lazio. Nel 1871 i bersaglieri giunsero a Roma e aprendosi una breccia nelle Mura della città liberarono Roma. Con lo spostamento della capitale a Roma fu così completato il processo di Unità.
Il Gabbiano Jonathan Liviston ANTOLOGIA.. Il Gabbiano Jonathan Liviston Jonathan non è un gabbiano come gli altri: lui vuole sapere, vuole conoscere. Non si accontenta di procurarsi un pezzo di pane come hanno fatto tutti prima di lui. Questo atteggiamento comporta la disapprovazione dei suoi genitori; non ha amici, patisce la fame. Si adegua per un certo periodo agli imperativi di suo padre e cede alle lacrime della madre, ma continua ad allenarsi da solo e di nascosto per imparare a volare libero. Cade e si ferisce molte volte, ma non demorde. Arriva a desiderare la morte, ma la fame di conoscenza lo sostiene. E’ disposto a tutto per saziare questa fame anche, appunto, a rinunciare alla propria vita. Quando riesce ad ottenere i primi risultati si convince che gli altri lo seguiranno e vorranno al pari di lui, imparare a volare liberi. Ma si sbaglia: gli altri non capiscono e lo espellono dal consorzio dei suoi simili condannandolo alla solitudine.
Vagando sconsolato incontra una piccola comunità di reietti come lui, esiliati per i suoi stessi motivi in un’altra dimensione. A capo di questa comunità c’è Ciang che aprirà a Jonathan nuovi orizzonti di conoscenza. Ciang gli farà da maestro e gli darà le basi necessarie per capire e superare i suoi limiti. La nostalgia assale Jonathan che decide di ritornare sulla Terra. Vuole insegnare anche agli altri membri della sua comunità originaria la perfezione del volo libero. “..Ciascuno di noi è, in verità, un’immagine del grande gabbiano, un’infinita idea di libertà senza limiti”…
GIUSEPPE VERDI Giuseppe Verdi nasce al 10 ottobre 1813 Milano,e muore il 27 gennaio 1901.E’ stato un compositore italiano autore di melodrammiche fanno parte del repertorio operistico dei teatri di tutto il mondo.Naque dada Carlo , e Luigia Uttini,. Pur essendo un giovane di umile condizione sociale, riuscì tuttavia a seguire la propria vocazione di compositore Pietro Baistrocchi, lo prese a benvolere e gratuitamente lo indirizzò verso lo studio della musica e alla pratica dell'organo.
IL NABUCCO - VA,PENSIERO Nabucco è la terza opera (il titolo originale completo è Nabucodonosor) di Giuseppe Verdi e quella che ne decretò il successo. Composta su libretto di Temistocle Solera, Nabucco fece il suo debutto il 9 marzo 1842 al Teatro alla Scala di Milano. Gli artisti impegnati nella prima furono.
LAVORO UNITARIO DI : FINE CHIARA BRANCALEONI ARZEN COPA GIUSEPPE MATERNI THOMAS SABATINI FINE