Progetto pilota Storia del Veneto, una Storia... Maestra Nucleo del Veneto Presentazione dei risultati Venezia, Ateneo Veneto 21 maggio 2010 Relazione.

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Progetto pilota Storia del Veneto, una Storia... Maestra Nucleo del Veneto Presentazione dei risultati Venezia, Ateneo Veneto 21 maggio 2010 Relazione del prof. Antonio Fossa Coordinatore del progetto

IL PROGETTO STORIA LOCALE, STORIA A SCALE CARATTERISTICHE - LA TEMATICA GENERALE - IL MODELLO DIDATTICO - LA FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI IMPORTANZA DELLA STORIA LOCALE IL LABORATORIO LE TEMATICHE STORICHE SPUNTI PER LA DIDATTICA DELLA STORIA LOCALE INDICE

Sperimentare modelli di progettazione e metodologie didattiche per linserimento dell insegnamento della Storia locale nei programmi delle Scuole di ogni ordine e grado. OBIETTIVO DEL PROGETTO /1

Il progetto ha trovato solide fondamenta in un pregresso di ricerche ed esperienze pluridecennali della scuola veneta, spesso coordinate dallIstituto oggi ANSAS – Nucleo del Veneto e da un gruppo storico di insegnanti e di associazioni interessati allo studio ed alla diffusione dellinsegnamento – apprendimento della storia locale. Il progetto quindi da un lato ha permesso di fare il punto sullo stato dellarte e dallaltro di continuare le sperimentazioni e le ricerche. OBIETTIVO DEL PROGETTO /2

Il progetto pilota è stato realizzato con quattro reti per un totale di 19 scuole in quattro province (Venezia, Treviso, Padova e Vicenza), che hanno realizzato 30 progetti nellarco di un anno scolastico di lavoro (2009/10), susseguente ad una fase organizzativa e progettuale (2008/09). Sono stati coinvolti 81 insegnanti e oltre 600 alunni. I NUMERI DEL PROGETTO

IL PROGETTO STORIA LOCALE, STORIA A SCALE CARATTERISTICHE - LA TEMATICA GENERALE - IL MODELLO DIDATTICO - LA FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI IMPORTANZA DELLA STORIA LOCALE IL LABORATORIO LE TEMATICHE STORICHE SPUNTI PER LA DIDATTICA DELLA STORIA LOCALE INDICE

Per Storia locale in questa sede si intendono le storie di scala regionale e genericamente quelle di scale minori di quella nazionale, definite secondo criteri di opportunità spesso dipendenti dalle tematiche prescelte. STORIA LOCALE, STORIA A SCALE UNA DEFINIZIONE

IL PROGETTO STORIA LOCALE, STORIA A SCALE CARATTERISTICHE IMPORTANZA DELLA STORIA LOCALE IL LABORATORIO LE TEMATICHE STORICHE SPUNTI PER LA DIDATTICA DELLA STORIA LOCALE INDICE

CARATTERISTICHE - La tematica generale - Il modello didattico - La formazione degli insegnanti

LA TEMATICA GENERALE La tematica generale, sulla base della quale sono state definite le tematiche storiche affrontate, è stata quella della storia delle trasformazioni del territorio del Veneto, ritenuta di evidente importanza, e dorsale di riferimento per un possibile curricolo di storia locale. La relazione con la Geografia, disciplina purtroppo non più insegnata, è evidente e necessaria. Daltronde tempo e spazio sono gli ordinatori indispensabili per definire ogni elemento storico.

IL MODELLO DIDATTICO IL LABORATORIO STORIOGRAFICO /1 Il modello didattico è quello del laboratorio storiografico didattico con luso di fonti, da tempo individuato come lo strumento più efficace per lapprendimento della storia locale. Su di un piano generale il modello fa riferimento ad un curricolo verticale delle competenze e delle conoscenze, ancora in via di definizione nei suoi aspetti puntuali, anche a causa delle trasformazioni e della riforma in atto nella Scuola.

IL LABORATORIO STORIOGRAFICO /2 Linserimento dei laboratori di storia locale nei curricoli scolastici ed in particolare tra i contenuti dei manuali scolastici, sono avvenuti ora integrando ora sostituendosi ai tradizionali percorsi di apprendimento mono-direzionali (dal testo storiografico didattico all alunno), con un percorso che normalmente va dal locale al generale. In ogni caso non vi sono state significative alterazioni alla ripartizione delle ore curricolari annuali, grazie ad unoculata programmazione. Sono state poi esplorate interessanti relazioni fra discipline scolastiche (modelli di ricerca pluri e multidisciplinari), in particolare nelle scuole secondarie di secondo grado, dove più è necessario ricomporre il sapere in ottica olistica.

LA FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI Nellambito della formazione degli insegnanti impegnati, è stata curata la omogeneità del modello didattico e la proposta di strumenti utili alla sua applicazione. Un intervento specifico ha riguardato la comunicazione. Per la parte storiografica, necessaria sempre di continui aggiornamenti, si è scelto di accedere alle risorse scientifiche disponibili presso le Università, ed allofferta di Beni Culturali ed Archivistici - documentari di cui la Regione è ampiamente dotata.

IL PROGETTO STORIA LOCALE, STORIA A SCALE CARATTERISTICHE IMPORTANZA DELLA STORIA LOCALE IL LABORATORIO LE TEMATICHE STORICHE SPUNTI PER LA DIDATTICA DELLA STORIA LOCALE INDICE

IMPORTANZA FORMATIVA DELLA STORIA LOCALE IMPORTANZA DELLIDENTITA La storia locale può avere una rilevante importanza nella formazione personale e sociale dei giovani, offrendo, fra le tante identità necessarie (da quella di genere a quella delletà, ecc.) elementi per lidentità culturale locale, sfumati nei giovani dal prevalere di altri aspetti, del modello edonista-consumista e di quello competitivo. Questo aspetto identitario non può prescindere da una azione formativa più vasta, che proponga, accanto allidentità locale, altre importanti identità (italiano, europeo, occidentale, mondiale) che devono serenamente convivere in personalità capaci di rapportarsi di volta in volta alle diverse situazioni della vita ed alle complesse sfide del mondo contemporaneo.

IMPORTANZA DEL PATRIMONIO CULTURALE Un secondo aspetto rilevante riguarda la positiva valutazione del Patrimonio Culturale, che necessita di essere conosciuto, apprezzato ed incrementato di generazione in generazione, tangibile o identificabile tesoro di oggetti materiali e non a cui fanno riferimento gli appartenenti ad una popolazione che ritiene di riconoscersi in unidentità culturale comune.

IMPORTANZA PER LA FORMAZIONE DEL PENSIERO CRITICO COMPRENDERE IL PRESENTE, PROGETTARE FUTURI Vi è poi un terzo aspetto da rilevare, e non certo lultimo. Il modello del laboratorio proposto si fonda sulla problematizzazione di uno snodo storico, la cui soluzione comporta una ricerca storico- didattica, sul modello di quella storico-adulta. Vi sono quindi le condizioni per apprendere ad esprimersi in maniera critica, a saper valutare le fonti, ad imparare a padroneggiare strumenti utili anche a saper comprendere il presente non superficialmente ed acriticamente: in sintesi a saper decostruire e costruire il discorso storiografico. Qui si apre la possibilità dello sviluppo formativo più importante dellinsegnamento della Storia, ovvero la possibilità di progettare futuri, in risposta alle problematiche del presente, sulla base delle esperienze e dei dati del passato.

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IL LABORATORIO: CARATTERISTICHE /1 ANALISI Lattività laboratoriale necessita di una fase di analisi e di progettazione / preparazione. Lanalisi riguarda in primo luogo laccertamento indispensabile delle conoscenze e soprattutto delle competenze necessarie a poter svolgere lattività prevista dallinsegnante. Qualora vi fossero carenze, individuali o generali, può essere opportuno realizzare un lavoro preparatorio prima di avviare il laboratorio.

PROGETTAZIONE - PREPARAZIONE La progettazione / preparazione comporta: - inserire opportunamente il laboratorio nelle attività di insegnamento e apprendimento, - fissare i tempi, - individuare le fonti ed i documenti, - predisporre le mediazioni didattiche necessarie, - ipotizzare una mappa concettuale - progettare gli interventi individualizzati, - focalizzare la tematica - individuare aspetti problematici da sottoporre eventualmente agli alunni.

IL LABORATORIO: CARATTERISTICHE /2 ATTIVITA DEL LABORATORIO La caratteristica essenziale del laboratorio è la simulazione della ricerca storica, nella quale in posizione centrale sono il problema individuato e la risposta / soluzione che chiude il lavoro. Ad operare la ricerca è il gruppo-classe. Linsegnante opera quindi in classe come uno degli esperti consultabili, e svolge funzioni organizzative e di controllo del processo. La ricerca deve concludersi con un prodotto destinato alla comunicazione ad altri al di fuori del gruppo di ricerca (altri alunni, genitori, ecc.), noto fin dallinizio del lavoro. Questa fase si interseca con le riflessioni sulla comunicazione, possibili ed opportune ad ogni grado scolastico.

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LE TEMATICHE STORICHE Ordinatore guida: Le trasformazioni del territorio 1- Dal passato al presente: umanizzazione, prime trasformazioni di origine agricola e vie commerciali 2- Nascita di città, strade e centuriazioni 3- Castelli, abbazie, feudalesimo: un modello economico e di gestione del territorio 4- Venezia, la gestione della laguna, dei fiumi, delle acque e del territorio agricolo 5- Le leggi per la gestione del territorio: dalla Serenissima allo Statuto regionale 6- Il Palladio e le Ville Venete 7- Pre e proto industrializzazione: acque, mulini e magli 8- Industrializzazione: il modello diffuso e leccezione: Marghera 9- I distretti produttivi e la post-industrializzazione

LE TEMATICHE STORICHE: CRITICITA Le tematiche proposte hanno suscitato linteresse, talvolta considerevole, di molti insegnanti, con eccezione di due. La tematica 6 (Palladio e Ville Venete) era già stata oggetto negli scorsi anni di un triennio di Progetto curato dallIRRE-ANSAS del Veneto in collaborazione con la Regione del Veneto e per questo forse non ha suscitato molto interesse; in secondo luogo non è stato possibile sottolineare e promuovere adeguatamente il taglio relativo alla palladiana progettazione del paesaggio, che costituiva un elemento importantissimo della tematica. La tematica 5 (Le leggi per la gestione del territorio: dalla Serenissima allo Statuto regionale) era sicuramente la più innovativa, ed intendeva proporre allattenzione degli studenti delle Secondarie gli aspetti normativi della gestione del territorio, nel tempo. Lattenzione degli insegnanti – anche delle discipline specifiche - è risultata molto limitata, a causa di carenze nella loro formazione e di uno scarso interesse che nemmeno lofferta di specifica formazione di livello universitario di alto profilo ha saputo risvegliare.

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SPUNTI PER LA DIDATTICA DELLA STORIA LOCALE Sono molteplici gli spunti di discussione originati dai laboratori. Di alcuni di questi daranno conto gli insegnanti nei sette interventi pomeridiani. Eccoli. Verso un curricolo verticale di storia locale Fonti, documenti e loro trattamento a fini didattici. Produzione del testo storico didattico Modificazioni del territorio e prerequisiti Beni culturali come fonti Dal locale al generale – Caso di Storia romana Interdisciplinarità Lettura del territorio, Cittadinanza

CONCLUSIONI, AUSPICIO Speriamo di aver suscitato interesse intorno alla Storia Locale e di veder nascere un dibattito, anche nazionale, sull insegnamento della storia locale. Il tema è di indubbia attualità. Il luogo di discussione che possiamo mettere a disposizione può essere il blog del progetto: dove è possibile trovare anche tutta la documentazione che è stata prodotta. Sarebbe importante poter confrontare le esperienze delle varie Regioni, forse dare un futuro – possibilmente condiviso - al lavoro che abbiamo fatto.

RINGRAZIAMENTI Questo laboratorio è stato possibile grazie alla volontà ed alle risorse messe in campo dal Direttore del Nucleo Veneto dell ANSAS e dallANSAS (Gestione Commissariale). I più calorosi ringraziamenti ai molti insegnanti che hanno contribuito con entusiasmo alla riuscita del progetto. Ad essi ed ai loro Dirigenti che li hanno sostenuti vanno tutti i meriti: non è facile fare scuola di questi tempi e farla anche molto bene. Molti sono i colleghi con i quali ho avuto la fortuna di lavorare da oltre un decennio ed anche in questa occasione; molti e bravissimi quelli che sono entrati in questo club da questanno: la Storia Locale in Veneto ha un futuro; i cinque tutor che hanno seguito le Reti, molte anche le persone che nel Nucleo Veneto hanno dato tutto quanto potevano. Al termine di questa anche personale bellissima avventura, a tutti: Grazie.