L’ultimo Re di Roma.

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L’ultimo Re di Roma

Lucio Tarquinio (…-459a:C Lucio Tarquinio (…-459a:C.) conosciuto come Tarquinio il Superbo fu il VII ed ulitmo Re di Roma. Era un discendente della dinastia entrusca dei Tarquini e figlio di Tarquinio Prisco. Regnò su Roma dal 535 a.C. al 509 a.C. l’anno della caduta della monarchia a Roma.

Tarquinio il Superbo ebbe in moglie Tullia Maggiore la pirma figlia di Servio Tullio, il suo predecessore al trono, che però non rispecchiava il suo animo audacie e ambizioso. Caratteristiche condivise però da Tullia Minore, sua cognata, con la quale riuscì a uccidere i rispettivi coniugi. Infine la sposò e riuscì nel suo intento di riprendersi il trono commettendo un altro omicidio, quello a Servio Tullio stesso. Nel “Ab Urbe Condita” di Tito Livio lib.I, capoverso 48 la vicenda ci viene spiegata nel dettaglio.

(LA) « Huic orationi Seruius cum intervenisset trepido nuntio excitatus, extemplo a uestibulo curiae magna voce "Quid hoc" inquit, "Tarquini, rei est? qua tu audacia me uiuo vocare ausus es patres aut in sede considere mea?" » (IT) « Servio, avvertito da un trafelato messo, sopraggiunse durante il discorso, e improvvisamente dal vestibolo della Curia gridò a gran voce: "Che vuol dire cotesto, o Tarquinio? E con quale audacia osasti, me vivo, adunare i Padri e sederti sul mio seggio?" » In seguito a questa discussione il giovane Lucio Tarquinio spinse giù per le scale il Re che ricevette il colpo di grazia dalla propia figlia Tullia Minore, che lo travolse con il cocchio che stava guidando.

Andò al potere con la forza, senza chiedere le elezioni al popolo o l’approvazione al Senato Romano. Nonostante mantenesse il potere in modo tirannico gli sono state riconosciute grandi abilità militari. Infatti nel suo regno furno conquistate Suessa Pometia, Ardea, Ocricoli e Gabii. I suoi interessi però non furono solo legati all’espansione dei territori, ma riguardavano anche il commercio e l’urbanistica. Infatti furono portate a termine la costruzione della Cloaca Massima e del Tempio di Giove Ottimo Massimo.

Preoccupato da una visione, un serpente che sbucava da una colonna di legno, il Re organizzò una spedizione a Delo in modo da ottenerne un'interpretazione del famoso oracolo, inviandovi i propri figli e suo nipote Lucio Giunio Bruto per chiedere chi avrebbe regnato su Roma. L’oracolo rivelò ai giovani che il successore sarebbe stato il primo il primo di loro che avrebbe baciato la madre. L’unico che comprese veramente la profezia fu Bruto che tornato a Roma baciò la madre terra. In questo episodio si inserisce anche l’incontro con Lucio Tarquinio Collatino e sua moglie Lucrezia di cui si invaghì Tarquinio Sestio, uno dei figli del Re. Si invaghì al tal punto da tornare a Roma e violentare la donna che a causa del forte indegno si suicidò. Bruto e Collatino giurarono vendetta e parlando con il cadavere della donna in braccio alla folla riuscirono a far scacciare la famiglia del Re che fu mandata in esilio a Cuma. Dove Tarquinio il Superbo morì nel 495 a.C. e la notizia della morte dell’ultimo Re di Roma fu accolta con grande entusiasmo. Da lì si passo all’età repubblicana.

Id factum est a