IL NUOVO REGOLAMENTO DEGLI UFFICI E DEI SERVIZI

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Il ruolo degli OIV nella valutazione dei servizi erogati dai Centri per l’Impiego IL MONITORAGGIO SUI PEG E SUI PIANI DELLA PERFORMANCE NELLE PROVINCE:
Advertisements

TESTO UNICO DELLE NORME IN MATERIA INDUSTRIALE, ARTIGIANA E DEI SERVIZI ALLA PRODUZIONE L.R. 28 ottobre 2003, n. 20.
Riforma Brunetta e Amministrazione digitale: il DLGS 150/2009
Proposta ANP Contratto 2006\2009 Area V. Obiettivo primario: valorizzazione della dirigenza e dellautonomia delle istituzioni scolastiche.
Rilettura della mappa dei poteri alla luce del Titolo V della Costituzione.
Incontro con gli Organismi indipendenti di valutazione 22 giugno 2010 Luisa Torchia 1.
FP CGIL Lombardia1 D.lgs. 27 ottobre 2009, n. 150 (Supplemento G.U. 254 del 31/10/2009) TEMPI PER L'ATTUAZIONE: REGIONI AUTONOMIE LOCALI S.S.N.
1 IL NUOVO REGOLAMENTO DEGLI UFFICI E DEI SERVIZI E LE RELAZIONI SINDACALI NEGLI ENTI LOCALI DOPO LA RIFORMA BRUNETTA Il quadro normativo del nuovo regolamento.
COSA SUCCEDE IN CLASSE ?. TUTTO INIZIA DA QUI: IL PARLAMENTO APPROVA LA LEGGE 133.
La contrattazione collettiva nel lavoro pubblico
ORGANISMO INDIPENDENTE PER LA VALUTAZIONE E LA PERFORMANCE
Il duplice profilo del rapporto di lavoro pubblico
Politiche sociali Lavinia Bifulco.
Il contesto abitanti dipendenti dirigenti 164
La circolare DFP-UPPA per il piano triennale del personale.
I contenuti della riforma relativamente al sistema premiante anche alla luce della L. 122/2010.
Seminario di studio " Relazioni Sindacali e rapporto di lavoro della dirigenza medica alla luce del Dlgs 150/2009 e della legge 122/2010 “ Bologna il 15.
Programmazione e Controllo nelle Aziende Pubbliche
1 Incontro con gli Organismi indipendenti di valutazione 23 giugno 2010 Luisa Torchia 1.
LA CONTRATTAZIONE D’ISTITUTO
La cooperazione territoriale vicentina SBPV : Servizio Bibliotecario Provinciale di Vicenza.
La legge “Brunetta” Maggio 2010.
1 IL QUADRO NORMATIVO Decreto legislativo n. 29 del Titolo III – Contrattazione collettiva e rappresentatività sindacale Art. 49, co.3 Trattamento.
Applicazione agli Enti Locali dello schema di DLgs. attuativo della L.15/2009 limitatamente ai Titoli II e III A cura di UPI Emilia-Romagna in collaborazione.
a cura di Mario Lavecchia e Carlo Palermo
1 LA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE A cura del dott. Arturo Bianco.
IL PRINCIPIO DEL PUBBLICO CONCORSO. ART. 97 COST. ART. 3 COST ART. 51 COST. Garantisce, in modo trasparente, la scelta del personale più qualificato.
Sulla rinnovazione dei modelli per la rinnovazione della contrattazione pubblica.
La P.A. delineata dal D.lgs n. 150/2009
1 © Paolo Ferrario: riproduzione riservata solo ai partecipanti ai corsi di formazione Prof. Paolo Ferrario Università
Il D.Lgs. n. 150/2009 – Lecce 1 febbraio 2010 Il D.Lgs. n. 150/2009 Il regolamento dellOrganismo indipendente di valutazione delle performances Prof. Avv.
Il D.Lgs. n. 150/2009 – Lecce 25 gennaio 2010 Organizzazione del lavoro e sistema di valutazione Verso nuovi modelli organizzativi e di valutazione delle.
1 Prato, 19 luglio 2012 Le iniziative in materia di trasparenza e integrità per il prossimo triennio.
ATTO DI INDIRIZZO E COORDINAMENTO SULL'AFFIDAMENTO DEI SERVIZI PREVISTI DALLA LEGGE 8 novembre 2000, N. 328, articolo 5.
Il sistema amministrativo italiano e il suo personale Cosa si intende per pubbliche amministrazioni e quali funzioni svolgono (vedi lart. 1, comma 2, d.
Linee programmatiche Ccnl di comparto Assemblea Codau Roma, 14 ottobre 2005.
Controllo di Gestione negli Enti Pubblici
Criteri e parametri per il dimensionamento delle istituzioni scolastiche (CdM 18/12/008) 1. tra 500 e 900 unità 2. limite massimo di 900 alunni non si.
Sistema di valutazione delle prestazioni dei Dirigenti dellAgenzia del Demanio ai fini della determinazione della retribuzione di risultato (Si.Va.D.D)
Le Responsabilità delle Aziende e degli Operatori Sanitari: profili civili ed amministrativi La RESPONSABILITA ORGANIZZATIVA e MANAGERIALE anche alla luce.
Intesa del 30 aprile 2009 Decreto legislativo 150/2009 Decreto legislativo 165/2001 (novellato) Circolare Funzione Pubblica n. 7/2010 Art. 6 CCNL
Interpretazione tradizionale dellart.97 Cost. I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento.
1 Intermediazioni su beni mobili Nuova disciplina I.V.A. a decorrere dal (Norme di riferimento – Artt. 7 ter lett. a) e b) e 7 septies comma 1.
Università Magna Græcia di Catanzaro MANSIONI E INQUADRAMENTO
Titolo D.L. 31 agosto 2013, n. 101 convertito nella legge 125/2013 Art. 4 Disposizioni urgenti in tema di immissione in servizio di idonei e vincitori.
DECRETO-LEGGE 31 agosto 2013, n. 101 Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni. Decreto-Legge.
Dati delle Pubbliche Amministrazioni e Servizi in Rete Prefettura di Reggio Calabria novembre 2010.
D. Lgs. 150/2009: prime indicazioni operative LUGO, 26 gennaio 2010 Sylvia Kranz e Stefania Tagliabue Sylvia Kranz e Stefania Tagliabue.
1 Dal DPCM 25 gennaio 2008 Capo VI Disposizioni finali Articolo 15 Fase transitoria 1.Per il triennio 2007/2009, i percorsi di istruzione e formazione.
Il Decreto Legislativo 150/2009: principi normativi e significato della Performance Riccardo Giovannetti Università C.Cattaneo - LIUC.
Il Decreto Legislativo n° 150/2009
Dlgs 150/2009 Articoli rilevanti.
Legge 6 agosto 2008, n. 133 art. 64 Disposizioni in materia di organizzazione scolastica Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25.
Progetto R.INNO.VA La riforma della Pubblica Amministrazione per innovare le organizzazioni e valutare le performances PON Governance Azioni di Sistema.
Esperto di E-government dello sviluppo locale (A.A. 2003/2004) Università di Pisa, Facoltà di scienze politiche 14 dicembre 2004 L'amministrazione elettronica.
111 La Revisione del REGOLAMENTO per LAMMINISTRAZIONE, LA FINANZA E LA CONTABILITA (ATTIVITA NEGOZIALE CAPO VI) La Revisione del REGOLAMENTO per LAMMINISTRAZIONE,
Direzione Generale per le Politiche Attive e Passive del Lavoro Il dirigente valutatore e il rapporto con il valutato nell’Ateneo della riforma Pietro.
Economia delle Aziende, Pubbliche e Non Profit Il D.Lgs. 150/09: i valori della riforma Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” Facoltà di Giurisprudenza.
Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” Facoltà di Giurisprudenza
Nuova gestione Introduzione del Sistema di valutazione del personale non dirigente di Roma Capitale aprile 2014.
Apprendistato Le modifiche del D.L. n. 34/2014 al D.Lgs. n. 167/2011
Amministrazione trasparente
Gli effetti della riforma sulla dirigenza
1 Misurazione, trasparenza e valutazione delle performance a cura del dott. Arturo Bianco.
1 Il regolamento di organizzazione A cura del dott. Arturo Bianco.
LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE COME “BENE COMUNE” I CARDINI DELLA RIFORMA BRUNETTA Carlo Mochi Sismondi, presidente di FORUM PA, vi propone un viaggio all’interno.
1 LEGGE FINANZIARIA N. 266 DEL 23 DICEMBRE 2005 (Art. 1, co ) STRALCIO SU STRALCIO SU MATERIE DI CONTRATTAZIONE MATERIE DI CONTRATTAZIONE A cura.
Ricognizione dei titoli di studio universitario in possesso al personale Tecnico Amministrativo in servizio presso le strutture INFN. 1 A cura dei Rappresentanti.
Ricognizione dei titoli di studio universitario in possesso al personale Tecnico Amministrativo in servizio presso le strutture INFN. 1 A cura dei Rappresentanti.
Ivana Pellicioli - Convegno SITRA 30/05/ LA VALUTAZIONE DELLA DIRIGENZA.
Transcript della presentazione:

IL NUOVO REGOLAMENTO DEGLI UFFICI E DEI SERVIZI LE RELAZIONI SINDACALI NEGLI ENTI LOCALI DOPO LA RIFORMA BRUNETTA Il quadro normativo del nuovo regolamento

COMINCIAMO DALLA NORMA Articoli specifici per gli Enti Locali Norme di diretta applicazione Principi da adottare nei propri ordinamenti Art. 16: Norme del titolo II (Misurazione, valutazione e trasparenza della performance) che si applicano agli enti locali Art. 11 c. 1 e 3: Trasparenza (immediata applicabilità ma necessita di messe a punto) Art. 3: Principi generali Art. 4: Ciclo di gestione della performance Art. 5,c.2: Natura degli obiettivi della performance Art. 7: Sistema di misurazione e valutazione della performance Art. 9: Ambiti di misurazione e valutazione della performance individuale Art. 15 c.1: Responsabilità dell’organo di indirizzo politico-amministrativo Art. 31: Norme del titolo III (Merito e Premi) che si applicano agli Enti Locali Art. 31 commi 1 e 3 (ccnl) Art. 28: Qualità dei servizi pubblici (civit) Art. 29: Inderogabilità (norma imperativa immmediata) Art. 30: Norme transitorie e abrogazioni (non incide...) Art. 17 c.2.: Oggetto e finalità Art. 18: Criteri e modalità per la valorizzazione del merito ed incentivazione della performance Art. 23 c.1 e 2: Progressioni economiche Art. 24 c.1 e 2: Progressioni di carriera Art. 25: Attribuzioni di incarichi e responsabilità Art. 26: Accesso a percorsi di alta formazione e crescita professionale Art. 27 c.1.: Premio di efficienza Art. 74 comma 2: principi generali cui adeguare i regolamenti degli Enti Locali Art. 62 comma 1 bis: progressioni tra aree e valutazione positiva per tre anni consecutivi Art. 62 comma 1 ter: accesso alle posizioni apicali per il 50% dei posti con corso concorso indetto dalla SSPA Tutte norme anche quelle di diretta applilcazione (tranne l’art. 11) necessitano comunque di ulteriori livelli normativi, o di Ente, o della conferenza con la Civit, o dei contratti collettivi.

DIRETTA APPLICAZIONE ARTICOLO 11 Comma 1 La trasparenza è intesa come accessibilità totale, anche attraverso lo strumento della pubblicazione sui siti istituzionali delle amministrazioni pubbliche, delle informazioni concernenti ogni aspetto dell'organizzazione, degli indicatori relativi agli andamenti gestionali e all'utilizzo delle risorse per il perseguimento delle funzioni istituzionali, dei risultati dell'attività di misurazione e valutazione svolta dagli organi competenti, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo del rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità. Essa costituisce livello essenziale delle prestazioni erogate dalle amministrazioni pubbliche ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione. Comma 3 Le amministrazioni pubbliche garantiscono la massima trasparenza in ogni fase del ciclo di gestione della performance.

In aggiunta, bisogna ricordare le norme di diretta applicazione agli Enti locali, che rientrano nella potestà legislativa esclusiva dello Stato previste dall’art. 74 comma 1: Titolo IV: Nuove norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche Art. 33 Modifiche all’art. 2 del d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165 – sistema fonti, valore contratti Art. 34 Modifica all’art. 5 del d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165 – poteri gestionali del dirigente Art. 35 Modifica all’art. 6 del d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165 – fabbisogni e profili professionali Art. 36 Modifica all’art. 6 del d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165 – partecipazione sindacale rinviata ai cc Art. 54 Modifica all’art. 40 del d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165 – contrattazione collettiva Art. 57 Modifica all’art. 45 del d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165 – poteri di indirizzo sull’aran Art. 61 Modifiche all’art. 49 del d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165 – interpretazione autentica Art. 62, c. 1 Modifiche all’art. 52 del d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165 – mansioni e progressioni Art. 64 Modifiche all’art. 43 del d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165 - Art. 65 Adeguamento ed efficacia dei contratti collettivi vigenti Art. 66 Abrogazioni Art. 68 Ambito di applicazione, codice disciplinare, procedure di conciliazione Art. 69 Disposizioni relative al procedimento disciplinare Art. 73, commi 1 e 3 Norme transitorie

NORME DI PRINCIPIO Fuori dalle norme di esclusiva potestà dello stato Titolo IV capo II della dirigenza (articoli da 37 a 47) l'intero capo II, se fosse anch'esso direttamente applicabile, comporterebbe modifiche piuttosto consistenti in tema di dirigenza pubblica, relativamente alla possibilità di assegnare incarichi a tempo determinato (percentuali massime di incarichi attribuibili), dalle modalità di selezione (avviso pubblico anziché intuitu personae) e ai requisiti necessari per partecipare alla selezione stessa (titoli ed esperienze). Si tratta perciò di articoli applicabili ai soli Enti centrali e che devono considerarsi solo norme di principio per gli Enti locali, così come fra l’altro era già previsto dallo stesso D.Lgs. n. 165/2001. Questo però non vieta di definire principi che adattino agli Enti locali le norme sulla dirigenza pubblica centrale, attraverso l’adeguamento del Regolamento per l’ordinamento degli uffici e dei servizi. Per questo, nell’adeguamento del Regolamento per l’ordinamento degli uffici e servizi, si dovrà tener conto del quadro complessivo normativo introdotto con il D.Lgs. 150/09.

NORME DI PRINCIPIO… ma non solo Articolo 13 Regolazione O.I.V.- Mediante intesa tra la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, l'Anci, l'Upi e la Commissione sono definiti i protocolli di collaborazione per la realizzazione delle attività di cui ai commi 5, 6 e 8 Articolo 14 Ogni amministrazione, singolarmente o in forma associata, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, si dota di un Organismo Indipendente di Valutazione delle performance

ART. 4 – CICLO DI GESTIONE DELLE PERFORMANCE SINTESI DELLE NORME DI PRINCIPIO DA RECEPIRE NEGLI ORDINAMENTI DEGLI ENTI LOCALI 1/3 ART. 3 – PRINCIPI La performance deve essere misurata e valutata su tre livelli: l’amministrazione nel suo complesso, le unità organizzative e il singolo dipendente. Le modalità di valutazione della performance devono essere conformi alle linee guida generali stabilite dalla commissione per la valutazione istituita a livello nazionale (prevista dall’art. 13 del decreto). La misurazione e valutazione della performance è condizione necessaria per l’incentivazione monetaria dei dipendenti. ART. 4 – CICLO DI GESTIONE DELLE PERFORMANCE Deve essere coerente con i contenuti della programmazione finanziaria ed è articolato nelle seguenti fasi: definizione e assegnazione degli obiettivi con gli specifici indicatori, e delle risorse per realizzarli; controllo infra annuale ed introduzione di eventuali correttivi; valutazione del raggiungimento degli obiettivi e più in generale della performance organizzativa e individuale; incentivazione sulla base dei risultati della valutazione; rendicontazione dei risultati agli organi di indirizzo e agli utenti (trasparenza della performance).

SINTESI DELLE NORME DI PRINCIPIO DA RECEPIRE NEGLI ORDINAMENTI DEGLI ENTI LOCALI 2/3 ART. 5, comma 2 – CARATTERISTICHE DEGL OBIETTIVI Gli obiettivi di performance devono essere rilevanti, misurabili e riferibili ad uno specifico periodo. Devono essere anche confrontati con gli standard nazionali ed internazionali, con quelli di amministrazioni analoghe (ranking tra comuni) e con l’andamento dell’ultimo triennio. ART. 7 – SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE La valutazione della performance deve avvenire annualmente. Ogni Ente adotta con apposito provvedimento il sistema di misurazione e valutazione della performance che contiene: fasi, tempi, modalità, soggetti, responsabilità del processo di misurazione e valutazione delle performance; modalità di raccordo con i sistemi di controllo vigenti; modalità di raccordo con i documenti di programmazione finanziaria. L’art. 7 prevede che la misurazione e valutazione delle performance venga svolta dagli Organismi Indipendenti di Valutazione della performance (art. 14), dalla commissione di valutazione

SINTESI DELLE NORME DI PRINCIPIO DA RECEPIRE NEGLI ORDINAMENTI DEGLI ENTI LOCALI 3/3 ART. 9 – VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE INDIVIDUALE Per i dirigenti o apicali è collegata: ai risultati dell’unità organizzativa diretta; ai risultati di obiettivi individuali; alle competenze professionali e manageriali dimostrate; alla capacità di valutazione dei propri collaboratori (dimostrata tramite una significativa differenziazione di giudizi). Per il restante personale è collegata: al raggiungimento di specifici obiettivi di gruppo o individuali; al contributo personale e alle competenze e comportamenti agiti. L’art. 9, comma 3 prevede inoltre esplicitamente che non siano considerati nella valutazione i periodi di congedo di maternità, paternità e parentale. ART. 13, commi 2 e 6, lett. d) – COMMISSIONE DI VALUTAZIONE Pur non essendo prevista direttamente come soggetto valutatore per comuni e province, alcune funzioni svolte dalla Commissione di valutazione hanno riflessi anche nei confronti degli Enti locali. Si prevede innanzitutto che la commissione di valutazione costituita a livello nazionale definisca protocolli d’intesa con Anci e Upi per la realizzazione delle attività di cui ai commi 5, 6, 8 dello stesso art. 13; Il comma 5, lett. d) stabilisce poi che la commissione definisca i parametri e i modelli di riferimento del sistema di misurazione e valutazione della performance in termini di efficienza e di produttività ai quali dovranno adeguarsi anche gli Enti locali. ART. 15, comma 1 – RUOLO DELL’ORGANO POLITICO L’unico comma dell’art. 15 applicabile agli Enti locali stabilisce che l’organo di indirizzo promuove la cultura della responsabilità per il miglioramento della performance, del merito, della trasparenza e dell’integrità.

NORME DA RECEPIRE NEI REGOLAMENTI O DA RIFERIRE AI CCL 1/3 ART. 17, comma 2 – COSTO DELLA PREMIALITÀ L’introduzione dei nuovi principi di premialità non deve comportare nuovi o maggiori oneri; per raggiungere gli obiettivi definiti dal titolo III devono quindi essere utilizzate le risorse umane, finanziarie e strumentali già disponibili negli Enti locali. ART. 18 – CRITERI PER LA VALORIZZAZIONE DEL MERITO Il primo comma definisce le modalità per la valorizzazione del merito e in particolare prevede l’utilizzo di sistemi premianti selettivi (esattamente opposti alla logica della distribuzione “a pioggia”) e la valorizzazione dei best performer attraverso incentivi economici e percorsi di sviluppo di carriera (Peo, concorsi interni). Il secondo comma vieta esplicitamente la distribuzione indifferenziata dei premi o sulla base di automatismi. ART. 20 – STRUMENTI PER PREMIARE Accanto agli strumenti già introdotti dai Ccnl 1998-2001 (che vengono comunque parzialmente modificati) ne sono introdotti di nuovi finalizzati a premiare i risultati annuali (bonus e premio) e a valorizzare potenziali e competenze (accesso a percorsi di alta formazione). Nello specifico vengono previsti i seguenti strumenti: bonus annuale delle eccellenze (deve essere adattato alla specificità dell’ente locale); premio annuale per l’innovazione (deve essere adattato alla specificità dell’ente locale); progressione economica orizzontale; progressioni di carriera; attribuzione di incarichi e di responsabilità; accesso a percorsi di alta formazione e di crescita professionale, in ambito nazionale ed internazionale.

NORME DA RECEPIRE NEI REGOLAMENTI O DA RIFERIRE AI CCL 2/3 ART. 23, commi 1 e 2 – PROGRESSIONI ECONOMICHE (materia contrattuale) E’ prevista l’attribuzione selettiva delle progressioni ad una quota limitata di dipendenti e il collegamento delle peo alla valutazione delle competenze professionali e ai risultati individuali e collettivi valutati annualmente. ART. 24 – PROGRESSIONI DI CARRIERA Si superano le progressioni verticali come modalità di selezione interna finalizzata a realizzare percorsi di carriera verticali ed è previsto che a decorrere dal 1° gennaio 2010 tutti i posti disponibili si coprano attraverso concorsi pubblici, con riserva non superiore al 50% a favore di personale interno. La riserva è finalizzata a valorizzare le competenze professionali sviluppate dai dipendenti. ART. 25 – ATTRIBUZIONI DEGLI INCARICHI E DI RESPONSABILITÀ L’assegnazione di incarichi di responsabilità è finalizzata alla crescita professionale e alla responsabilizzazione dei dipendenti. Gli incarichi e responsabilità devono essere assegnati secondo criteri oggettivi e pubblici. L’unico dubbio che sorge in merito al contenuto di questo articolo riguarda l’assegnazione degli incarichi secondo criteri oggettivi e pubblici che potrebbero richiamare la necessità di procedere ad una procedura selettiva per l’assegnazione dell’incarico, oggi invece attribuito intuitu personae nella maggior parte delle amministrazioni.

NORME DA RECEPIRE NEI REGOLAMENTI O DA RIFERIRE AI CCL 3/3 ART. 26 – ACCESSO A PERCORSI DI ALTA FORMAZIONE E DI CRESCITA PROFESSIONALE Per valorizzare le professionalità può essere promosso l’accesso a percorsi di alta formazione in istituzioni nazionali e internazionali. Può essere inoltre previsto un periodo di lavoro presso primarie istituzioni pubbliche e private, nazionali ed internazionali per favorire la crescita professionale e l’ulteriore sviluppo di competenze. ART. 27 – PREMIO DI EFFICIENZA Si tratta, di una novità nei meccanismi di finanziamento delle risorse decentrate. E’ previsto che il 30% dei risparmi derivanti da riorganizzazione e innovazione è destinata ad incentivare il personale direttamente coinvolto (fino a 2/3 dell’importo) e ad incrementare il fondo (1/3 dell’importo). I criteri sono fissati nell’ambito della contrattazione decentrata. ART. 31 - comma 2 – NORME PER GLI ENTI TERRITORIALI E IL SSN Per gli enti locali non vale il principio delle tre fasce di merito introdotte dall’art. 19 per gli enti dello stato ma è previsto che una quota prevalente delle risorse destinate al trattamento economico accessorio collegato alla performance individuale venga attribuita al personale dipendente e dirigente che si colloca nella fascia di merito alta e che le fasce di merito siano comunque non inferiori a tre.

SINTESI DEI TEMI DA TRATTARE 1. Trasparenza e qualità dei servizi 2. Misurazione valutazione e trasparenza delle performance (principi, sistema di valutazione, ciclo di gestione delle performance) 3. Merito e premi (o il contratto) 4. Funzioni dirigenziali

MODIFICHE REGOLAMENTARI DISPOSIZIONI DEL D.LGS. 150/2009 DA RECEPIRE REGOLAMENTI VIGENTI PREVISIONI NORMATIVE DISPOSIZIONI DEL D.LGS. 150/2009 DA RECEPIRE Regolamento per l’ordinamento degli uffici e dei servizi Art. 69 d.lgs. n. 267/2000 Artt. 3; 4; 5, comma 2; 7; 9; 15, comma 1; 17, comma 2; 18; 23, commi 1 e 2; 24, commi 1 e 2; 25; 26; 27, comma 1 Regolamento dei concorsi Principi dell’art. 24, art. 49, art. 51 e art. 62 Regolamento dei procedimenti disciplinari Artt. 68 e 69 Regolamento dei procedimenti amministrativi Legge n. 241/1990 Art. 11 comma 1 e 3

Come revisionare i sistemi di valutazione? Come gestire il Ciclo delle performance in modo efficace? Come revisionare i sistemi di valutazione? Come affrontare le relazioni sindacali?