LEZIONE N° 2 Cenni di didattica UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DELLA CALABRIA

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LEZIONE N° 2 Cenni di didattica UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DELLA CALABRIA Corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria MODULO DI ESERC. DI DIDATTICA DELLE SC. NATURALI LEZIONE N° 2 Cenni di didattica DOCENTE: Dott.ssa. M. Fiarè A.A. 2007-2008

Programmare un'attività laboratoriale L’attività programmatoria comporta l’ organizzazione dell’attività laboratoriale, ciò richiede che l’intero processo sia pensato in anticipo rispetto alla sua realizzazione, che si individuino o si producano per tempo i materiali che saranno utilizzati, che tutte le risorse disponibili (umane, tecniche, strumentali) siano a disposizione in modo efficiente per raggiungere gli obiettivi prefissati. La programmazione, dunque, è esattamente il contrario della improvvisazione, che determina scelte estemporanee e conformi alla situazione del momento.

Programmare un'attività laboratoriale L’attività laboratoriale di insegnamento/apprendimento, quindi, viene usualmente divisa in parti all’interno delle quali si sviluppa un certo intervento formativo strutturato intorno a determinati contenuti svolti per il conseguimento di obiettivi didattici. La progettazione di un’ attività laboratoriale comprende i seguenti momenti: Definizione degli obiettivi didattici Definizione prerequisiti Selezione dei contenuti Scelta dei metodi, strategie didattiche, strumenti, luogo di realizzazione Definizione dei tempi di realizzazione Costruzione delle prove di verifica e di schede operative

GLI OBIETTIVI Esiste un ‘ampia letteratura pedagogica rispetto agli obiettivi e, conseguentemente, capita di denominarli e di sentirli denominare in modo differente a seconda dell’ autore cui, inconsciamente o deliberatamente, si fa riferimento. Non esistono denominazioni corrette in assoluto ed altre sbagliate, ma si suppone che ognuna colga un aspetto, una sfumatura ritenuta significativa da chi ne da una definizione. Soprattutto, è importante fare riferimento agli ambiti cui si riferisce la denominazione. Con riferimento al diverso ruolo e al diverso modo con cui vengono definiti, gli obiettivi si possono distinguere, per esempio, in: OBIETTIVI EDUCATIVI OBIETTIVI DIDATTICI

OBIETTIVI EDUCATIVI Gli obiettivi educativi sono “linee guida, orientamenti di fondo, principi d’azione, che devono informare l’azione didattica. Sono l’orizzonte educativo entro il quale ci si muove o, se si vuole, il quadro dei valori da interpretare e concretizzare nel contesto dei vari insegnamenti. Essi si riferiscono alla crescita della persona considerata nella sua totalità. Alcuni esempi: saper valutare criticamente la realtà saper ascoltare gli altri saper organizzare il lavoro di gruppo Sono definiti in modo astratto, non operativo e possono apparire retorici nella loro indefinitezza. Ma tali obiettivi, per loro natura, non possono essere percepiti ed osservati in modo immediato, bensì in modo mediato attraverso le varie discipline: essi devono essere resi operativi nei singoli contesti disciplinari.

OBIETTIVI DIDATTICI COGNITIVI O DISCIPLINARI Gli obiettivi didattici cognitivi o disciplinari, invece, sono i risultati che gli alunni devono conseguire nelle diverse discipline, ossia la prestazione dello studente, non l’attività del docente o il contenuto del corso. Un obiettivo didattico deve presentare le seguenti caratteristiche: Pertinente: la sua definizione non sarà ridondante, ma comprenderà tutti gli aspetti relativi allo scopo da raggiungere Preciso: la definizione della prestazione non deve essere ambigua Realizzabile: ciò che si richiede agli studenti può essere effettivamente fatto Misurabile: la descrizione dell’obiettivo deve esplicitare il grado di prestazione accettabile dello studente

OBIETTIVI DIDATTICI COGNITIVI O DISCIPLINARI Le attività laboratoriali proposte durante il corso di Eserc. di didattica delle Sc. Naturali si prefiggono di raggiungere i seguenti obiettivi: OBIETTIVI CONOSCENZA: è intesa come la capacità dello studente di richiamare alla memoria dati, fatti particolari o generali, metodi e processi, modelli, strutture, classificazioni. Ciò che l’individuo sa, ossia il “sapere” che si apprende dai contenuti. Alcuni esempi: conoscere le parti del fiore, identificare i tessuti del pericarpo in una drupa, acquisire che le foglie sono verdi per la presenza del pigmento clorofilla, conoscere le unità di misura della capacità. OBIETTIVI ABILITA’: è intesa come la capacità di applicare conoscenze di base per portare a termine compiti e risolvere problemi. Ciò che l’individuo sa effettivamente fare, ossia il “saper fare”. Alcuni esempi: saper distinguere le parti del fiore, saper rappresentare graficamente un fiore identificando ogni sua parte, saper misurare la capacità, saper descrivere i risultati dell’ esperimento “ Le parti del fiore”, saper compilare la scheda operativa del fiore, saper osservare le parti del fiore. OBIETTIVI COMPETENZE: indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, capacità (attitudini), atteggiamenti (ciò che l’individuo sa essere, il saper essere) e abilità acquisite in situazioni nuove di studio e di lavoro. Le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia. Alcuni esempi: saper identificare il problema da risolvere, saper effettuare un esperimento, saper lavorare in gruppo, saper elaborare una conclusione, saper effettuare misure, saper esprimere un’ipotesi, acquisire un pensiero critico, saper partecipare alle discussioni, saper organizzare il proprio lavoro, saper osservare la realtà circostante con razionalità.

NOTA: I termini conoscenza, capacità abilità, attitudini e competenze non possono essere definiti in maniera indipendente l’uno dall’altro, in quanto sono elementi che si “spiegano” a vicenda. La capacità è una potenzialità innata della persona ossia si riferisce a ciò che l’individuo è in grado di imparare a fare (il poter saper fare) e matura attraverso l’acquisizione di competenze, diventando così una potenzialità potenziata. Di conseguenza la competenza è una capacità realizzata attraverso conoscenze, attitudini ed abilità acquisite ed adoperate all’interno di un contesto

PREREQUISITI I prerequisiti sono le conoscenze che gli allievi devono possedere per svolgere l’attività che si intende intraprendere. E’ fondamentale prima di iniziare lo svolgimento dell’attività verificare con una prova diagnostica, meglio se strutturata in forma di test oggettivo, se gli alunni possiedono i prerequisiti richiesti. Se l’accertamento risulta negativo occorrerà dedicare tempo al recupero delle conoscenze ed abilità non possedute per evitare di dover interrompere la trattazione dell’argomento nuovo quando ci si accorge che gli alunni non sono in grado di seguire quanto si va spiegando.

I CONTENUTI L’insegnamento si realizza attraverso la proposizione dei contenuti che rappresentano le conoscenze, le capacità, gli atteggiamenti, i valori che gli allievi devono apprendere. Si pone, quindi il problema di selezionare i contenuti rispetto alle quali realizzare l’apprendimento.

METODOLOGIA Come si svolge un’indagine scientifica? Intesa come il procedimento per comprendere il mondo della natura la scienza si può definire come un metodo che implica la verifica di ipotesi mediante osservazioni e esperimenti. Questo modo di procedere della scienza prende il nome di METODO SCIENTIFICO. Il punto di partenza di un’indagine scientifica è sempre l’osservazione: si osserva che una data parte del mondo della natura si comporta in un certo modo. All’osservazione segue una domanda (proposta del problema) che, a grandi linee può vertere sul “ che cosa”, sul “perché” o sul “come”. Ecco per esempio alcune domande che ci possiamo porre “ Perché le foglie e sono verdi”. A che cosa servono i frutti? Com’ è fatto un fiore? Alla domanda che lo scienziato si pone segue la formulazione di una o più ipotesi, cioè di una o più possibili spiegazioni di quanto si è osservato in precedenza.

METODOLOGIA Successivamente devono essere eseguiti esperimenti o raccolte nuove informazioni che possano suffragare o meno l’ipotesi di partenza; Se l’ipotesi viene confermata sarà possibile determinare un risultato o legge o teoria che regola i fenomeni osservati, altrimenti si provvederà a formularne una nuova .

Metodo scientifico IPOTESI ESPERIMENTO CONFERMA IPOTESI? SI NO LEGGE OSSERVAZIONE NO IPOTESI PROBLEMA

VALUTAZIONE E VERIFICHE L’ottica programmatoria invita il gruppo docente e le discipline a muoversi come “unità funzionale” che pur nella salvaguardia della loro diversità soggettiva e della specificità disciplinare, concorra sinergicamente alla formazione del soggetto. In tale ottica la valutazione, assume il significato di continua verifica del processo di insegnamento-apprendimento, perché fornisce sia al docente che all’allievo informazioni sull’andamento del processo. Tali informazioni permettono agli insegnanti di una determinata classe di conoscere tempestivamente le debolezze del suo e del loro operato e quindi di correggerlo prontamente e regolarlo in base agli obiettivi da raggiungere. La valutazione non è più selettiva, ma formativa, perché diventa la procedura che permette la regolazione del processo e consente al soggetto che apprende di conoscere in termini concreti ciò che sa e sa fare e di stabilire in itinere il proprio livello di aspirazione, in termini di realtà, guadagnandone in sicurezza e fiducia in sé, cioè in autostima.

VALUTAZIONE E VERIFICHE Nello specifico: fare verifica significa effettuare una misurazione attribuendo un voto, utilizzando una griglia stabilita dai dipartimenti e poi approvata dal Collegio docenti. Si misurano le prestazioni degli allievi: conoscenze (ciò che l’allievo sa ed ha appreso dai contenuti), capacità (ciò che l’allievo è in grado di imparare), abilità (ciò che l’allievo sa effettivamente fare), competenze (ciò che in un determinato contesto l’allievo, sulle basi delle proprie attitudini (capacità), conoscenze e del proprio essere (atteggiamenti), sa effettivamente fare (abilità) per raggiungere l’obiettivo prefissato e produrre conoscenze. Fare valutazione sommativa significa tener conto di tutti i comportamenti degli allievi e quindi del loro impegno e della crescita culturale. Attraverso la valutazione la scuola si connota rilasciando un titolo e rendendo pubblica la sua funzione.

VERIFICHE Per valutare l’efficacia dell’azione didattica delle attività laboratoriali proposte dal modulo di eserc. di didattica delle Sc. Naturali sono state elaborate esempi di prove oggettive di profitto strutturate e semi-strutturate (test di completamento, test con domande a risposta multipla, vero falso, esercizi di collegamento, cruciverba) sotto forma di pre- test e post-test Le domande nel pre-test sono finalizzate a saggiare le conoscenze pregresse degli allievi sull’argomento da trattare. Nel post-test, invece, le domande proposte sugli argomenti trattati, riguardano concetti, denominazioni, conoscenze, abilità competenze che gli allievi dovranno acquisire.

LUOGO DI REALIZZAZIONE Le attività di laboratorio sia che sono svolte in un’aula attrezzata o all’aperto (parco naturale, orto botanico, giardino della scuola) devono comunque sempre offrire situazioni di conoscenza diretta, che tuttavia debbono essere utilizzate non solo come occasione per "fare/osservare", ma anche come occasione per riflettere su ciò che si "fa/osserva". In quest'ottica, il lavoro in laboratorio costituisce non solo un momento di osservazione diretta, ma anche di analisi, di problematizzazione, di confronto e verifica, di formulazione, di interpretazioni e previsioni, di "invenzione" di attività.

TEMPO DI REALIZZAZIONE Un momento fondamentale è quello dedicato all’ individuazione del tempo necessario per lo svolgimento della lezione. Per farlo nel modo più preciso possibile è opportuno fare esperienza, comunque è importante valutare diversi momenti che caratterizzano l’attività sperimentale: l’osservazione, la proposta del problema, le ipotesi, l’esperimento, eventuali osservazioni, compilazione di schede operative, raccolta dati, risultati e conclusioni, eventuali verifiche (pre-test e post-test)