Elaborazione automatica o controllata

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Transcript della presentazione:

Elaborazione automatica o controllata Elaborazione automatica: si raggiunge con l’esercizio, non coinvolge la memoria a breve termine (di lavoro),non coinvolge risorse attentive, è veloce Elaborazione controllata: è lenta, è soggetta ai limiti di capacità della memoria di lavoro, e richiede risorse attentive. In un gran numero di compiti percettivo motori l’esercizio fa miracoli. All’inizio di ogni nuova attività, ci si rende conto con disappunto che ogni singola azione è preceduta ada ubn’azione cosciente ossia la prestazione richiede molto impegno attentivo i termini di risorse con il protrarsi dell’esercizio, le cose cambiano radicalmente e intere sequenze di azioni si svolgono in modo fluido e rapido in assenza di decisioni coscienti e senza o minimo impegno attentivo. Gli errori sono molto rari e si trova il tempo di mettere aunto strategie anche complesse che guideranno le azioni successive si può ragionevolmente sostenere, che ciò che caratterizza la prestazione dll’eswperto è proprio la posibilità di elabirarare strategie mentre esegue in modo rapido e accurato i movimenti richiesti dalla situazione contingente cambiamenti simili si verificano non solo p er i compiti percettivo motori, ma anche per compiti puramente cognitivi. ESEMPIO LINGUA STRANIERA GLI EFFETTI DELL’ESERCIZIO SULLE ATTIVITà UMANE SONO COSì CLAMOROSI DA AVER INDOTTO MOLTI STUDIOSI A SOSTENERE L’ESISTENZA DI DUE MODI DI PROCESSAMENTO DIVERSO QUALITATIVAMENTE

FUNZIONI DEI PROCESSI CONTROLLATI Assicurare il massimo di flessibilità al comportamento. Non potremmo aggiungere nessuna attività al repertorio di quelle che normalmente svolgiamo, senza prima averla praticata in modo controllato In molti casi è necessario riportare sotto controllo molti processi automatici al fine di ottenere una prestazione soddisfacente. O al fine di modificare la sequenza dei processi di un’attività. Ma la domanda è esistono processi veramente automatici, nel senso che non richiedono risorse attentive….numerose rivccerche che dubitano che ciò possa effettivamnente avvenire.

L’Esecutivo Centrale o SAS SAS: sistema attenzionale supervisore (Shallice 1988) o Esecutivo centrale Svolgerebbe funzioni di coordinamento e integrazione delle informazioni elaborate nelle strutture della memoria di lavoro E soprattutto di elaborazione e selezione di strategie volontarie coscienti Riassumendo, abbiamo visto che un processo cognitivo complesso, costituito da una serie di operazioni elementari, che devono essere eseguite secondo una sequenza predeterminata, può svolgersi in modo intenzonale con controllo attentivo oppure in modo non intenzionale senza controllo attentivo. Ritorniamo ad un esempio ercettivo motorio che è piu semplice tipo quelo della nmacchina sele cose si fanno difficili si ritorna sotto il conytrolo ttentico non è che si compiono le operazioni b ase in modo diverso ma semplicenmnete tali operazioni elementari, vengono coordinate e selezionate in modo diverso le operazioni elementari ormai una volta acquisite sono sempre automatiche dunque nella discussione che segue, verrano messi a confronto due modi unoi attentivo e uno non attentivo di controllare operazioni elementari perché esercizio o perché innate

I lobi frontali come Sistemi di Controllo Regione prefrontale ANATOMIA: Area premotoria - area 6 e parte area 8 Area motoria (giro precentrale) - area 4 Area prefrontale Porzione baso-mediale Regione prefrontale

…. un’ipotesi interpretativa: il SAS (Shallice) I deficit del lobo frontale interpretati come deficit del SISTEMA ATTENTIVO SUPERVISORE O ESECUTIVO CENTRALE Il SAS sarebbe all’apice della gerarchia delle funzioni e avrebbe la funzione di dislocare le risorse attentive su un processo o l’altro: favorire l’attivazione e inibizione dei diversi schemi di comportamento modula la Selezione competitiva

Sceglie all’interno della memoria procedurale l’azione che corrisponde all’operazione selezionata La selezione competitiva è modulata dal SAS La corteccia prefrontale opererebbe come SAS. Se lesione: il comportamento è guidato esclusivamente dalla Selezione competitiva (stimoli trigger). Sindrome da dipendenza ambientale

Corteccia frontale: ricca di connessioni afferenti ed efferenti parte filogeneticamente più recente e a più lunga maturazione nel corso dell’ontogenesi nell’uomo è la parte più sviluppata lesioni ai lobi frontali: non un danno alle funzioni intellettive ma prestazioni deficitarie quando il soggetto deve analizzare informazioni nuove o analizzare in modo nuovo vecchi dati generare NUOVI SCHEMI DI COMPORTAMENTO

Deficit di attenzione Deficit di attenzione volontaria con potenziamento dell’attenzione automatica Deficit di attenzione selettiva Deficit di attenzione divisa

Funzioni di controllo del sistema attezionale supervisione L’informazione proveniente dal mondo esterno, è elaborata dalle strutture percettive. L’informazione percettiva ha accesso ad un sistema dove sono rappresentate le possibili operazioni che l’organismo può compiere. Allo stesso sistema giungono anche le informazioni provenienti dall’interno dell’organismo e che contribuisce alla attivazione differenziale delle operazioni ion esso rappresentate le operazioni competono in base al meccanismo della selezione competitiva l’operazione che raggiunge il massimo livello di attivazione, prevale e inibisce tutte le altre

perseverazione e distraibilità SaS 2 L’operazione che “vince” viene trasmessa alla memoria procedurale : ossia dove sono contenute le informazioni su come si fanno le cose e il repertorio delle azioni di quello specifico organismo L’azione viene poi eseguita da un sistema effettore Lesioni del SAS Pazienti frontali: sintomo principali perseverazione e distraibilità

Evidenze empiriche sul sas Paradigma del doppio compito Compito primario di discriminazione visiva Compito secondario riportare a voce se le lettere erano uguali o diverse Allungamento anche in assenza di pressioni temporali dei Tr

Compito primario discriminazione posizione compito secondario discriminazione forma BC BB

Attenzione e Coscienza Questioni fondamentali: I processi di elaborazione della mente umana, possono essere inconsci? Esistono fra i due processi differenze qualitative e/o quantitative? Qual è il ruolo della coscienza nell’elaborazione dell’informazione?

Elaborazione inconscia Con tale termine si intende dire, che le operazioni mentali, si svolgano normalmente senza consapevolezza e che solo grazie all’intervento dell’attenzione selettiva o spaziale, le rappresentazioni prodotte dall’elaborazione dell’informazione possano diventare conscie. Accordo con l’ipotesi della selezione tardiva Esperimenti Simon Navon Stroop: Informazione non rilevante, viene elaborata in modo inconscio.

Stimolazione Dicotica I diversi esperimenti, dimostrano tutti, che: Parole non percepite coscientemente, sono elaborate fino all’estrazione del significato.

Situazione sperimentale Pane

Burro

vela

Caratteristiche dell’elaborazione inconscia Marcel (1980) altra versione del compito di decisione lessicale con priming semantico. Tutti i significati delle parole vengono attivati,

ATTENZIONE AROUSAL ATTENZIONE SELETTIVA SPAZIALE ATTENZIONE SELETTIVA ATTENZIONE DIVISA ATTENZIONE SOSTENUTA

DEFICIT CONSEGUENTI AD UNA LESIONE DEL SaS Errori di omissione Errori di aggiunta Errore di anticipazione Errori di perseverazione Errore di cattura vedi umiltà

La coscienza Definizione: Consapevolezza da parte del soggetto degli stimoli interni ed esterni Anche nei soggetti “normali” c’e’ dissociazione tra la realta’ e l’esperienza cosciente. Conoscenza esplicita: quando i processi cognitivi sono mediati dall’attenzione. Altrimenti tutti i processi cognitivi sono inconsci. Conoscenza implicita Esempi: priming.

Il fenomeno del priming Meccanismo automatico, veloce e fuori dal controllo strategico e cosciente Priming ortografico: lane –CANE / pero-CANE Priming semantico: cane-GATTO / mela-GATTO

Coscienza unitaria o distribuita? La coscienza e’ unitaria o distribuita: ci sono diverse strutture o soltanto una? Se struttura cerebrale unitaria (anche se aree cerebrali collegate), lesioni -> perdita dell’esperienza cosciente Se piu’ strutture, lesioni -> non perdita generalizzata dell’esperienza cosciente Caso a se’: i pazienti in coma, che non solo mancano della coscienza ma anche dei processi cognitivi

Evidenze con pazienti: coscienza distribuita. Pazienti blind-sight: perdita della coscienza dell’esperienza visiva in una data area del campo visivo in seguito a lesioni in aree della corteccia visiva primaria occipitale Presentazione di suono e luce: il paziente dice di non vedere la luce ma indovina (90% di successi) se e’ accesa o meno Pazienti con prosopagnosia, lesione tra corteccia occipitale e temporale che porta a non riconoscere volti noti. Esperimenti con nomi e foto da classificare in attori vs politici. Non solo i soggetti normali ma anche i pazienti dimostrano di elaborare piu’ velocemente in cui nome e volto sono congruenti rispetto a quando non lo sono. Pazienti con neglect, lesione del lobo parietale destro -> perdita di consapevolezza dello spazio controlaterale sinistro -