La percezione come modello di elaborazione delle informazioni

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Processi percettivi e decisionali individuali (Individual decision making)

La percezione come modello di elaborazione delle informazioni 7-2 Figura 7-1 La percezione come modello di elaborazione delle informazioni Fase 1 Selezione attiva/ comprensione Fase 2 Codificazione e semplificazione Fase 3 Immagazzinamento e conservazione Fase 4 Recupero e reazione A B C D E F Interpretazione e categorizzazione Stimoli ambientali in competizione • Persone • Eventi • Oggetti Giudizi e decisioni A C F Memoria C Kreitner, Kinicki, Comportamento organizzativo, ©2004 Apogeo

STRATEGIE DI DECISIONE Modelli di razionalità deduttiva basati su calcoli di ottimizzazione Modelli di razionalità euristica basati sulla ricerca di soluzioni accettabili Modelli di razionalità automatica e non calcolativa basati sull’esecuzione di programmi di azione

Le diverse strategie decisionali si definiscono in funzione delle diverse combinazioni delle seguenti attività cognitive fondamentali: Modalità di definizione degli obiettivi Modalità di generazione delle alternative Regole di valutazione e scelta Regole di apprendimento

Le strategie di decisione adottabili in caso di razionalità limitata sono diverse e possono essere valutate comparativamente sulla base di tre criteri: Efficacia, che misura la possibilità di legare le azioni alle preferenze ed agli obiettivi dei decisori Efficienza, che misura la possibilità di ottenere risparmi sulla risorsa critica e limitata della capacità e dello sforzo cognitivo Capacità di risoluzione del conflitto tra più attori con diversi obiettivi che si incontrano ed adottano quella strategia

Presupposti del processo decisionale razionale Il problema è chiaro e non ambiguo Un singolo obiettivo o più obiettivi ben definiti possono essere identificati e misurati con sufficiente precisione Tutte le alternative (e le conseguenze) sono note Le preferenze e i bisogni sono chiari, riconosciuti e immutabili Il tempo e le risorse sono abbondanti e accessibili

Massimizzazione dell’utilità soggettiva individuale Cosa significa per l’economia tradizionale che gli attori decidono e scelgono in maniera razionale (modello dell’attore razionale) Massimizzazione dell’utilità soggettiva individuale Utilità dal consumo materiale dei beni e dei servizi Utilità marginale decrescente al crescere del “consumo di un bene

Asimmetria. Se preferisco A a B, allora non preferisco B ad A Assiomi della decisione razionale (se sono rispettati l’attore massimizza) Asimmetria. Se preferisco A a B, allora non preferisco B ad A Transitività. Se preferisco A a B e B a C, allora preferisco A a C Invarianza rispetto ad alternative non rilevanti. Se preferisco A a B, allora preferisco A+C a B+C (tutti e tre gli assiomi vengono spesso violati soprattutto quando associati a probabilità)

MODELLI DI RAZIONALITA’ DEDUTTIVA BASATI SU CALCOLI DI Ottimizzazione Una strategia di ottimizzazione è definita quando il problema è molto strutturato cioè le alternative sono finite e definite Una regola di ottimizzazione prescrive di scegliere, tra le N alternative, quella che porta al decisore l’utilità massima

Limiti al modello di ottimizzazione dell’utilità attesa: Complessità computazionale; Problema di conoscenza limitata per la presenza di un problema poco strutturato; La scarsità di risorse che genera avversione al rischio (effetti di ricchezza); Esistenza di più obiettivi in conflitto (l’applicazione di una regola di ottimizzazione richiede la comparabilità delle alternative).

Il modello normativo di Simon 11-4 Il modello normativo di Simon Si basa sulla razionalità limitata del decisore: coloro che prendono le decisioni sono “limitati” o ostacolati da una serie di vincoli Indica che il processo decisionale è caratterizzato da un’elaborazione limitata dell’informazione dall’uso di euristiche euristica della disponibilità euristica della rappresentatività dall’adozione di soluzioni soddisfacenti

MODELLI DI RAZIONALITA’ EURISTICA BASATI SULLA RICERCA DI SOLUZIONI Satisfyng Una strategia euristica si afferma in presenza di problemi poco strutturati - in quanto gli obiettivi rilevanti sono molti e poco comparabili - le alternative sono potenzialmente infinite

Satisfyng Nelle decisioni euristiche tutte le ipotesi sono valutate in termini di accettabilità e non di ottimizzazione Si tratta di una strategia di ricerca e di apprendimento che prevede la possibilità da parte del decisore di modificare tutte le ipotesi nel corso del processo per effetto del controllo empirico

che consente di risparmiare risorse di analisi Eurisma Qualunque regola o procedura mentale atta a generare o trovare qualcosa che si sta cercando Metodo di ricerca che consente di risparmiare risorse di analisi

Possono verificarsi due tipi di distorsioni: 1. La definizione dei problemi Effetto framing Adozione di un particolare punto di vista che esclude gli altri provocando distorsioni nelle scelte Possono verificarsi due tipi di distorsioni: Una volta adottato un punto di vista o frame su un problema si perde la capacità di vederne altri, e questo può generare rigidità e conflitti Il linguaggio in cui sono formulati i problemi sui comportamenti di scelta può generare un effetto framing (effetto prospettiva)

Una possibile alternativa al modello della razionalità massimizzante (la teoria dei prospetti) Gli attori fissano preliminarmente un punto di riferimento Gli attori elaborano il valore delle alternative in termini di perdite e vincite rispetto a questo punto di riferimento La funzione di utilità delle vincite è concava (utilità marginale decrescente) La funzione di utilità delle perdite è convessa la disutilità marginale delle perdite è crescente Le probabilità più grandi sono sottostimate, le probabilità più piccole sono sovrastimate

1. La definizione dei problemi Stili cognitivi diversi Frames diversi Stili cognitivi diversi Incapacità di vedere aspetti nuovi della realtà Difficoltà di comprensione e conflitti tra attori con schemi cognitivi diversi Comunicazione intensa Curiosità e despecializzazione ANTIDOTI

Stili dei processi decisionali 11-6 Figure 11-2 Stili dei processi decisionali Analitico Concettuale Direttivo Comportamentale Alta Tolleranza verso l’ambiguità Bassa Orientamento al compito e agli aspetti tecnici Orientamento alle persone e agli aspetti sociali Orientamento al valore

2. La ricerca di informazioni e alternative Trappola di ricerca locale Tendenza inconsapevole della nostra mente ad indirizzare e limitare la ricerca in certe direzioni Trappola di ricerca locale Disponibilità Antidoti Rappresentatività Check-list Ancoraggio L’uso dei gruppi

Kreitner, Kinicki, Comportamento organizzativo, ©2004 Apogeo 7-7 Stereotipi Lo stereotipo è l’insieme delle convinzioni di un individuo sulle caratteristiche o attributi di un gruppo. Caratteristiche degli stereotipi Non sempre sono negativi. Possono essere accurati o meno. Possono portare a decisioni sbagliate e a discriminazione Kreitner, Kinicki, Comportamento organizzativo, ©2004 Apogeo

Errori percettivi comunemente riscontrati 7-9 Tabella 7-2 Errori percettivi comunemente riscontrati Errore percettivo Descrizione Effetto alone La persona che giudica si forma un’impressione generale su un oggetto e poi la utilizza per influenzare i suoi giudizi su quell’oggetto. Indulgenza Caratteristica personale che porta l’individuo a valutare le persone o gli oggetti altri da se stesso costantemente in un modo molto positivo. Tendenza centrale Tendenza a evitare qualsiasi giudizio di carattere estremo e a valutare persone e cose in modo medio o neutrale. Effetto attualità Tendenza a ricordare le informazioni più recenti. Se l’informazione più recente è negativa, la persona o l’oggetto vengono valutati negativamente. Effetto contrasto Tendenza a valutare persone e oggetti confrontandoli con le caratteristiche di persone e oggetti osservati di recente. Kreitner, Kinicki, Comportamento organizzativo, ©2004 Apogeo

Le trappole dell'apprendimento La trappola dell’autoconferma Tendenza a cercare esempi confermativi alle proprie ipotesi d’azione piuttosto che contro-esempi Errori di attribuzione causale Se i risultati delle azioni sono positivi, il decisore tende ad attribuirsi il merito; se i risultati sono negativi, il decisore tende ad attribuire la causa ad altri fattori

Tipi di distorsioni cognitive individuali ampiamente diffuse nella popolazione (e statisticamente indipendenti dal o scarsamente correlate con il livello di intelligenza cognitiva – IQ) Errore di rappresentatività (es.: stereotipi) Errore di disponibilità Errore di ancoraggio Errore di incorniciamento (framing) Errori di attribuzione delle cause Bias confermativo Overconfidence e underconfidence Illusione di conoscenza a posteriori (hindsight) Effetto contrasto e altri ancora…(si veda lista aggiornata su “materiali didattici”

razionalità automatica e non calcolativa MODELLI DI razionalità automatica e non calcolativa prevedono l’adozione di azioni umane ed economiche guidate da logiche decisionali non calcolative, che non implicano previsioni di costi e benefici, ma si basano su regole alle quali le azioni si adeguano in modo automatico e, a volte, inconsapevole Le fonti principali di tali regole sono “l’esperienza passata” e le “convenzioni”

razionalità automatica e non calcolativa I MODELLI DI razionalità automatica e non calcolativa Modelli incrementali Modelli del rinforzo e cibernetici

I modelli incrementali sono adottati da attori sprovvisti di obiettivi precisi e con esperienze e preferenze piuttosto rudimentali riguardo al problema; prevedono l’adozione di regole di ricerca come regole di “accettabilità” in quanto si accettano solo alternative che differiscono molto marginalmente da quelle in corso; ma le azioni incrementali non sempre producono risultati incrementali. E’ possibile, infatti, che piccole variazioni provochino “grandi variazioni”.

I modelli di rinforzo e cibernetici definiscono il problema come scostamento di uno stato di “non funzionamento” da uno di “funzionamento”; si basano sul principio del rinforzo. Infatti le azioni che fanno registrare effetti positivi vengono ritenute in memoria come corrette e ripetute in successive simili occasioni; comportano un risparmio di energia cognitiva ma sono applicabili solo a situazioni decisionali, che si ripetono con caratteristiche simili nel tempo, e ad azioni facilmente reversibili.

adattarsi alle circostanze riguardare solo se stessi Le regole alla base del comportamento decisionale non calcolativo possono essere fisse adattarsi alle circostanze riguardare solo se stessi considerare le possibili risposte degli altri (interazione strategica) (le prime due possono combinarsi con le ultime due) non determinate (scelte casuali)