La legge definisce i distretti industriali come sistemi territoriali, limitati geograficamente e costituiti da aree contigue, in cui si verifica una concentrazione.

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La legge definisce i distretti industriali come sistemi territoriali, limitati geograficamente e costituiti da aree contigue, in cui si verifica una concentrazione produttiva.

un’area territoriale delimitata un prodotto specifico una precisa filiera produttiva in cui ogni anello è riuscito a raggiungere e a garantire l’eccellenza per le operazioni che gli competono una flessibilità molto elevata che consente una pronta riconversione dell’offerta a seconda delle esigenze della domanda una fitta rete di rapporti, specie di natura informale, tra committenti e subfornitori. Tali rapporti determinano una cooperazione tecnica che produce continui miglioramenti di prodotto e di processo la competizione fra aziende vicine che accresce lo stimolo al progresso e alla creazione di nuove iniziative imprenditoriali la presenza di istituzioni locali (amministrazioni, banche, associazioni di categoria, scuole, centri servizi, musei etc.) che forniscono la crescita economica. I criteri che caratterizzano un distretto industriale sono:

La regione Lombardia è il primo ente a definire i distretti industriali. Già nel novembre 1993 la Giunta Regionale individuò 21 distretti ed inoltre il consiglio Regionale definì le procedure per la stesura dei programmi di sviluppo, stanziando le risorse per gli interventi. Nel marzo 2001 i modelli di distretto e la selezione delle aree sono stati definiti con le Deliberazioni della Giunta Regionale. In particolare sono state classificate due tipologie di distretto: distretti tradizionali di specializzazione metà-distretti

produzione e lavorazione metalli I distretti “tradizionali” di specializzazione produttiva sono quelle aree maggiormente consolidate e mature ove sono sedimentati da tempo sistemi produttivi qualificati. Applicando indicatori dal quadro normativo statale e regionale di riferimento,sono state individuate 16 aree appartenenti ai seguenti raggruppamenti di settori di specializzazione: mobili e legno apparecchi elettrici, elettronici e medicali gomma e plastica tessile-serico-calza-abbigliamento-accessori per abbigliamento

I “metà-distretti” sono quelle aree caratterizzate dalla presenza di filiere produttive dove sono presenti rapporti di rete ed una crescente interazione tra imprese produttive, centri di ricerca e della conoscenza della filiera stessa. Sono state individuate 5 aree metà-distrettuali nelle seguenti filiere: biotecnologie alimentari moda design nuovi metalli informatica e telecomunicazioni.

La provincia di Lecco è costituita da 90 comuni con una popolazione di oltre 300mila abitanti. La popolazione attiva è composta complessivamente da 130mila unità. Nel corso degli anni si è registrato un progressivo e sostanziale abbassamento del livello della disoccupazione. La concentrazione di piccole imprese, orientate verso determinati mercati, ha permesso lo sviluppo di un alto livello di specializzazione produttiva, accompagnato da una forte conoscenza tecnico-professionale. Per questo si è potuto giungere a un risultato di alta qualità, frutto di un elevato grado di attenzione per specifici problemi tecnici.

il territorio si è da sempre caratterizzato per la lavorazione della seta e del metallo grazie alla presenza delle materie prime nei primi anni del dopoguerra si moltiplicarono iniziative imprenditoriali locali molte grandi industrie lecchesi si trasferirono a Milano e ciò costituì l'occasione per acquisire quanto la tecnica offriva, soprattutto nel campo della metallurgia Lecco godeva di due vantaggi: il basso costo del lavoro e la notevole esperienza accumulata nei settori dell'industria del ferro la situazione di debolezza dell'industria lecchese emerse in tutta la sua gravità verso la fine degli anni Settanta, contestualmente alla nascita di un nutrito numero di aziende di medie dimensioni

all'inizio degli anni Ottanta si assistette al ridimensionamento selettivo dell'offerta, differenziata verso produzioni di qualità più elevata si diede origine ad una struttura a stella con al centro tutte le funzioni gestionali e di progettazione lo sviluppo recente vede le aziende stesse continuare ad attivare tattiche di decentramento e le strutture produttive assumere progressivamente una nuova configurazione dimensionale. La dimensione media delle unità locali continua a rimanere più elevata di quella lombarda, caratterizzando il distretto industriale lecchese

il superamento di periodi di crisi è stato possibile attraverso ristrutturazioni produttive e organizzative con sostituzione dei prodotti e con una maggiore diversificazione nel corso degli anni si è registrato un progressivo abbassamento della disoccupazione la concentrazione di piccole imprese, orientate verso determinati mercati, ha permesso lo sviluppo di un alto livello di specializzazione produttiva, accompagnato da una forte conoscenza tecnico-professionale

Il distretto tessile Lecchese si estende su un territorio comprendente nove comuni (sette in provincia di Lecco, due in quella di Como): Barzago, Bulciago, Costa Masnaga, Garbagnate Monastero, Nibionno, Rogeno, Sirone e Merone La rete delle imprese è specializzata nella produzione di tessuti per l’arredamento. Una realtà vitale e flessibile che ha conquistato i mercati di tutto il mondo e si è fatta conoscere oltre che per gli elevati standard qualitativi, grazie anche alla buona propensione all’innovazione, alla grande intraprendenza tra le aziende e al significativo radicamento territoriale Buona parte della produzione (circa il 60%) è destinata all’export, soprattutto negli USA, in Germania ed in Gran Bretagna

La necessità di rafforzare l’identità e la visibilità delle singole imprese sul mercato nazionale e quella di creare nuove opportunità professionali nell’ambito della manodopera specializzata, ha indotto la Camera di Commercio di Lecco e il Comitato di Distretto Tessile ad avviare un programma di sviluppo delle attività istituzionali della zona Oltre ad iniziative come “Aziende Aperte” allo scopo di avvicinare i giovani alle realtà aziendale e produttiva, sono allo studio piani di formazione e orientamento professionale, convegni e seminari per affrontare le problematiche del mercato