I costi dell’area grigia: i risultati di una ricerca empirica

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Codici etici e programmi aziendali di etica
Advertisements

SUBFORNITURA TOSCANA ON LINE Workshop - Firenze, 26 giugno 2002 Subfornitura: situazione e problemi aperti a cura di Riccardo Perugi.
LE MODALITA’ DI INGRESSO - ESPORTAZIONE
Lead Market Nuove opportunità per il mondo del lavoro (a cura di Antonello Pezzini)
La rete tra imprese è una forma organizzativa basata su due principi :
Fondo Integrativo Speciale per la Ricerca 13 settembre 2004
Capitolo 3 Rileggere il mercato: reti e relazioni Prof.ssa Annalisa Tunisini - a.a. 2009/2010.
I mercati interni del lavoro
Dalla gerarchia alla rete
Strumenti e percorsi per la protezione civile locale Antonio Triglia - Formez Torino, 28 Giugno 2006 Progetto Sindaci.
Nuova sociologia economica
Economia informale.
LE POLITICHE DI SVILUPPO LOCALE
Sviluppo Locale e Capitale Sociale
Le forme organizzative
A.A Corso di Politica Sociale Maria Letizia Pruna Nona lezione Le politiche del lavoro.
Lapproccio condiviso per lo sviluppo delle competenze della P.A. C. Penati Roma – 13 dicembre 2007.
Studio della politica turistica
I nuovi modelli di governance locale: I Sistemi turistici locali
Politiche di promozione turistica pubblica Processo di regolazione della politica di promozione turistica pubblica: ASSENZA DI UNA LOGICA PROGRAMMATORIA.
Dott.ssa Francesca Picciaia Università di Perugia Facoltà di Economia.
Le strategie di collaborazione
L’Activity Based Management
Attività specializzate
Lindustria Italiana Una breve sintesi Corso di Economia Applicata Facoltà di Economia Università di Torino Davide Vannoni.
ECONOMIA DELLE IMPRESE
INNOVAZIONE E COMPETENZE ORGANIZZATIVE NELLE IMPRESE AGRO-ALIMENTARI
1 Unità locali EQUAL RESTORE sintesi della ricerca.
Controllo di Gestione negli Enti Pubblici
La teoria sociologica.
ECONOMIA.
Fattori di localizzazione di una impresa
I piani strategici delle città Verso una valutazione delle nuove esperienze Bruno Dente IRS e Politecnico di Milano.
Il ciclo finanziario dell’impresa
Analizzare le relazioni. Le transazioni tra relazioni di scambio e di potere La domanda di fondo dell economia delle istituzioni: Perche esistono le imprese?
Modulo 4 Modulo 3 Modulo 2 Modulo 1 Diritti & Doveri Diritti & Doveri Art. 118 Impegno Civico Movimento Cittadinanzattiva Movimento Cittadinanzattiva Perché
LA DIMENSIONE IMMATERIALE DEL CONTROLLO
Fondi Strutturali e rete delle CCIAA Calabresi Workshop, Catanzaro 25 maggio 2006.
Schede didattiche a cura di A. Cortese
Una proposta di classificazione dei modelli welfare regionali.
Organizzazione Aziendale
Progetti e interventi per la coesione sociale in Lombardia Coesione sociale e terzo settore Forum Terzo Settore Lombardia 3 luglio 2008 Costanzo Ranci.
BILANCIO SOCIALE: LINEE GUIDA REGIONALI
M A C R O E C O N O M I A Analisi dei meccanismi che determinano il funzionamento e la performance di un sistema economico nel suo complesso Fenomeni macroeconomici.
1 Corso di Analisi Finanziaria degli Enti Pubblici Le determinanti del funzionamento delle Amministrazioni Pubbliche Sergio Zucchetti Anno Accademico 2014.
Dall’ambiente imprenditoriale al settore dell’impresa
Il FORMEZ al passo coi tempi. Il Formez domani Il Formez oggi Il Formez ieri.
ECONOMIA.
MANIFESTO DELLE PROFESSIONI INTELLETTUALI Commissione regionale dei soggetti professionali Regione Toscana istituita dall'art 3 della legge regionale 73/2008.
Storia e politiche del territorio Modulo I Luca Verzichelli a.a Analisi dinamica delle politiche pubbliche: modalità di interazione, arene.
Lezione 9 Globalizzazione e economia industriale Corso Analisi dei settori produttivi Dott.ssa Sandrine Labory.
APPUNTI DELLE LEZIONI Lezione 04 «La strategia senza tattica è la strada più lenta alla vittoria. La tattica senza strategia è il rumore che precede la.
1 FORMA-N è una combinazione di processi di coordinamento prevalentemente non gerarchici e di strutture organizzative basate sull’integrazione per linee.
Cap.8 PER UNA POLITICA DEL LAVORO 8.1. Teorie del mercato del lavoro 8.2. Per un nuovo welfare lavoristico 8.3. Osservazioni conclusive.
La partecipazione dei privati ai programmi integrati territoriali I molti modi di declinare il rapporto pubblico/privato e le criticità della relazione.
L’Organizzazione come sistema
L’Organizzazione come sistema
A NALISI PREVISIONALE SULL ’ ANDAMENTO DELLE IMPRESE COOPERATIVE D ICEMBRE 2015.
Le politiche di integrazione sociale dei minori stranieri
L’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE
DA BARNARD A CROIZIER IMPORTANZA DEL RUOLO DEI SOGGETTI L’ATTENZIONE SI SPOSTA DALLE CONDIZIONI CHE PERMETTONO LA NASCITA E IL FUNZIONAMENTO DELLE ORGANIZZAZIONI.
Motivi Commercio Internazionale Per diversità tra i vari paesi Per realizzare economie di scala nella produzione Vantaggio comparato Ogni paese si specializza.
Il Sommerso e l'economia da svelare Gli effetti dell'economia informale e illegale sullo sviluppo.
Le mafie oltre i confini tradizionali: modalità di espansione e di radicamento Monica Massari Università degli Studi di Napoli “Federico II” 29 Marzo 2014.
Dire camorra oggi Forme e metamorfosi della criminalità organizzata in Campania.
QUALI RIFORME PER LE RELAZIONI INDUSTRIALI. IL PROBLEMA RENDERE PIU’ CERTO PER TUTTI( IMPRESE LAVORATORI ISTITUZIONI) IL FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI.
Crisi fordista e nuova sociologia economica Prof. Emmanuele Pavolini.
ANNAMARIA CAMPANINI UNIVERSITÀ MILANO BICOCCA L’ORGANIZZAZIONE COME SISTEMA.
DISTRETTI INDUSTRIALI ITALIANI -1 MODELLO DI SVILUPPO RICONOSCIUTO A LIVELLO INTERNAZIONALE.
Claudio Brédy Capo Servizio Politiche comunitarie Assessorato dell’Agricoltura e Risorse naturali Gli scenari condivisi delle evoluzioni attese del contesto.
Transcript della presentazione:

I costi dell’area grigia: i risultati di una ricerca empirica Alleanze nell’ombra I costi dell’area grigia: i risultati di una ricerca empirica Summer School: La tassa mafiosa. I costi economici e sociali della criminalità organizzata: analisi e strategie di intervento Milano - 12 settembre 2012 Rocco Sciarrone Università di Torino

Mafie e sviluppo economico Nesso di causalità: condizioni economiche  persistenza della mafia elevata presenza mafiosa  sviluppo economico Vulnerabilità della struttura economica al crimine organizzato: - una presenza elevata di settori tradizionali (e comunque a basso livello tecnologico); - attività fortemente legate al territorio; - una dimensione di impresa particolarmente ridotta; - una presenza del settore pubblico elevata

Le conseguenze sullo sviluppo economico  Il controllo del territorio da parte di organizzazioni criminali di tipo mafioso modifica la struttura delle opportunità del contesto locale, creando vincoli agli operatori economici e creando un serio ostacolo ai processi di sviluppo endogeno.   Laddove sono più fortemente radicate, le organizzazioni mafiose - attraverso l’esercizio della violenza, l’uso di capitali accumulati illegalmente, la distorsione delle norme che regolano il mercato - scoraggiano gli investimenti produttivi e creano effetti negativi o perversi sull’attività imprenditoriale.

effetti negativi: impedisce una piena e libera fruizione dei diritti di proprietà; scoraggia la formazione di nuova imprenditorialità; rende poco attraenti gli investimenti esterni; regola e seleziona a proprio vantaggio l’ingresso di imprese e lavoratori in determinati mercati; provoca una diminuzione di produttività e di competitività, ovvero un’allocazione non razionale delle risorse; alimenta la crescita dell’economia illegale e sommersa; può indurre a un atteggiamento di autolimitazione dell’acquisitività di mercato;

può provocare una fuga di persone e di capitali; impedisce l’estensione della fiducia da ambiti interpersonali ad ambiti impersonali, impedisce cioè l’affermazione della fiducia sistemica o istituzionale; aumenta i costi di transazione delle attività economiche, in particolare quelli per la garanzia di applicazione e il rispetto dei contratti; distrugge capitale sociale “benefico” utilizzabile a fini collettivi e di sviluppo.

È cruciale focalizzare l’attenzione sulle aree grigie  Gruppi mafiosi rivelano scarse capacità organizzative e imprenditoriali per intervenire in proprio nelle attività legali  Principali competenze di cui dispongono i mafiosi: uso specializzato della violenza capacità di manipolare e utilizzare relazioni sociali, ovvero di accumulare e impiegare capitale sociale. Mix di legami forti e legami “deboli” (da intendere come legami “laschi”)  Sistema relazionale della mafia può costituire una forma di capitale sociale fruibile anche da soggetti esterni all’organizzazione 6

la forza dei mafiosi è data essenzialmente dalle loro relazioni esterne, vale a dire dal capitale sociale che deriva dalla capacità di allacciare relazioni e costruire reti sociali dal punto di vista organizzativo, gli stessi gruppi mafiosi – pur in una varietà di formule e strutture - sono sufficientemente chiusi per resistere alle pressioni di avversari e agenzie di contrasto, ma sufficientemente aperti per riprodursi la riproduzione della mafia dipende in gran parte dalla capacità di procurarsi all'esterno la cooperazione di altri attori sociali e, in particolare, di instaurare rapporti di scambio nei circuiti politici e istituzionali

Processi di legittimazione e costruzione del consenso: Al pari di altre relazioni di potere, quelle mafiose hanno al tempo stesso carattere coercitivo e consensuale.  Processi di legittimazione e costruzione del consenso: condivisione o comunanza di codici culturali e valoriali rispetto alla società locale di riferimento struttura di incentivi che favorisce la cooperazione degli individui che interagiscono nel contesto in cui la mafia è radicata: vantaggi del «bandito stanziale» sul «bandito nomade» (Olson) forza di attrazione relazionale e capitale sociale

MAFIE ED ECONOMIE LOCALI Presenza mafiosa nelle economie locali riconducibile a tre ambiti principali: attività svolte nei mercati illegali controllo del territorio attività legali o formalmente legali I tre ambiti sono tra loro strettamente intrecciati. 9

controllo del territorio  meccanismo della estorsione-protezione: principio di regolazione dell’economia locale, mediante cui si rende operativo il controllo del territorio; strumento di accumulazione primaria e fonte di risorse per il funzionamento ordinario dell’organizzazione; criterio di costruzione e riconoscimento della reputazione mafiosa; fondamento del sistema relazionale della mafia, vale a dire base attraverso cui è accumulato, mantenuto e riprodotto il suo capitale sociale. 10

Il meccanismo dell’estorsione-protezione è anche una delle vie attraverso cui il potere mafioso si istituzionalizza. Provoca infatti effetti normativi, cognitivi e emotivi: condiziona i modi di fare, di pensare e di sentire. Diventa così una routine, una pratica socialmente accettata, una convenzione data per scontata. In questo modo anche il pizzo è istituzionalizzato e di conseguenza influenza: le preferenze, le opportunità, le credenze e le aspettative.

Da un punto di vista utilitaristico, i costi economici dell’estorsione sono spesso tollerabili.   Se si afferma la convinzione che non è possibile svolgere un’attività economica senza protezione mafiosa, ad un certo punto questa convinzione diventa una profezia che si autoavvera (anche nella ipotesi che la convinzione sia falsa, dà origine a comportamenti che la rendono vera). «una definizione definita dagli attori come reale, diventa reale nelle sue conseguenze»

I mafiosi inducono gli imprenditori a essere cooperativi Relazioni tra mafia e imprenditorialità Relazioni tra mafia e imprenditorialità Per alcuni operatori economici la mafia rappresenta un vincolo, mentre per altri può essere un'opportunità. I mafiosi inducono gli imprenditori a essere cooperativi cooperazione può assumere diversi gradi e tonalità: da quella passiva - subita e imposta dall'alto - a quella attiva - concordata tra le parti e reciprocamente vantaggiosa.

Relazioni tra mafia e imprenditorialità imprenditori subordinati  relazione con i mafiosi è fondata sulla coercizione, sul timore di incorrere in sanzioni. imprenditori collusi  stabiliscono rapporti interattivi di cooperazione con i mafiosi, che ammettono un certo grado di collaborazione e scambio. Disponibilità a trovare con la mafia un accordo, dal quale derivano obblighi reciproci di lealtà.

Imprenditori subordinati oppressi: imprenditori con cui la mafia intrattiene un rapporto di puro dominio: essi pagano la protezione mafiosa senza ricevere in cambio nulla di concreto se non una garanzia, peraltro del tutto provvisoria, di poter semplicemente continuare a svolgere la propria attività. dipendenti: oltre a pagare la protezione ai mafiosi, devono ottenere la loro autorizzazione per poter svolgere la propria attività. Operano in settori in cui è necessario ottenere il "permesso" della mafia.

Imprenditori subordinati Imprenditori subordinati sono spinti a preferire una situazione di immobilismo, fino al punto di rifiutare le opportunità offerte dal mercato, auto-limitando la propria attività, in quanto la presenza mafiosa rende altamente rischiose nuove decisioni di investimento. Una delle preoccupazioni principali è che la loro attività non sia troppo vistosa, non dia troppo "nell'occhio". Imprenditori in fuga Imprenditori scoraggiati a priori

Imprenditori collusi Sono disponibili a trovare con i mafiosi un accordo attivo, dal quale derivano obblighi reciproci di collaborazione, scambio e lealtà. Tra mafiosi e imprenditori si instaurano interazioni reciprocamente vantaggiose, fondate sul conseguimento di interessi comuni, oppure sul raggiungimento di un compromesso fra partner che hanno utilità e convenienze differenti, ma complementari. Questi imprenditori cercano di volgere in benefici quei condizionamenti che per altri costituiscono un serio ostacolo all'esplicazione della propria attività economica. Imprenditori strumentali Imprenditori clienti

Imprenditori strumentali Imprenditori sufficientemente forti per instaurare con i mafiosi rapporti di scambio. Accettano preventivamente di collaborare con i mafiosi, basando la loro decisione su una valutazione strumentale e utilitaristica del contesto ambientale in cui operano: perché - in altre parole - si rendono conto che la cooperazione promuove i loro interessi economici. Si tratta per lo più di imprese relativamente forti dal punto di vista delle capacità finanziarie e della dotazione tecnica, per cui anche la mafia può ritenere conveniente stringere con esse un patto di alleanza.

Imprenditori strumentali Raggiungono con il mafioso un "compromesso", che ha carattere condizionale e contingente, in quanto nessun accordo di questo tipo vale una volta per tutte, ma deve essere continuamente rinegoziato. Il problema della presenza mafiosa viene vissuto come un dato dell'ambiente in cui dovranno svolgere la propria attività, per cui esso viene risolto, dal punto di vista aziendale, valutandolo alla stregua di un costo aggiuntivo preventivato sin dall'inizio.

Imprenditori clienti Stabiliscono con i mafiosi un rapporto di scambio vantaggioso. Imprese che operano nei mercati legali, in attività abbastanza redditizie e, sul piano economico, relativamente affermate. Caratteristica importante è la stabilità del rapporto intrattenuto con i mafiosi. Gli imprenditori strumentali cercano con la mafia un accordo limitato nel tempo e definito nei contenuti. Invece, gli imprenditori clienti intrattengono con i mafiosi un rapporto stabile e continuativo, che coinvolge interamente la loro attività e spesso la loro stessa persona, secondo modalità ricorrenti, per lo più indefinite nel tempo e nei contenuti.

Imprenditori “identificati” Variante interna alla categoria dei clienti, individuabile in quegli imprenditori che instaurano con i mafiosi relazioni personali di fedeltà. Al rapporto di scambio si associa un processo di identificazione. Realizzano con la mafia un'armonia di intenti che li spinge a combinare affari in comune nei mercati legali, in quelli illegali o in entrambi. Mettono al servizio della mafia le proprie aziende e spesso può verificarsi il caso che si costituiscano delle imprese ad hoc  imprese a compartecipazione mafiosa.

Imprenditori mafiosi L’accumulazione della ricchezza viene perseguita nell’ambito sia dei mercati illeciti sia di quelli illeciti, spesso attraverso forme di sovrapposizione e compenetrazione tra sfera legale e illegale dell’economia. L’attività imprenditoriale si sviluppa: attraverso imprese costituite e gestite direttamente da esponenti del gruppo criminale (anche se spesso proprietà e ragione sociale sono dissimulate); attraverso forme di compartecipazione con altri soggetti economici.

Principali vantaggi competitivi - scoraggiamento della concorrenza attraverso il ricorso alla minaccia o all'uso della violenza;  compressione salariale e fluidità della manodopera impiegata; disponibilità di ingenti risorse finanziarie che derivano dai traffici illeciti capitale sociale

Distinzione tra le diverse condotte imprenditoriali è importante Rilevanza dell’area grigia, da cui la mafia trae la sua forza, ovvero il suo capitale sociale. La cooperazione con i mafiosi può essere molto vantaggiosa. Lo stesso meccanismo della protezione-estorsione può condurre a una cooperazione attiva con la mafia, a prescindere dal fatto che la connessione sia stata attivata in origine per uno stato di necessità o per una scelta di convenienza, fino al punto che alcuni dei protetti possono entrare nella parte interna del reticolo mafioso. La pratica collusiva tende a divenire un modello di successo, imitato e socialmente accettato.

Gli imprenditori devono fare i conti non solo con la mafia, ma anche con la funzione normativa esercitata dal loro stesso gruppo di riferimento: il comportamento degli altri funziona come fonte prescrittiva ma anche come modello da imitare. In alcuni contesti, persino le capacità imprenditoriali sono valutate in rapporto all’abilità dimostrata nel negoziare il pagamento del pizzo. Gli imprenditori più dotati di risorse e più forti, che riescono meglio, che hanno successo (e persino i liberi professionisti) sono quelli che si accordano con la mafia. La rete mafiosa è dunque altamente pervasiva, ha un’elevata capacità di avvolgere e coinvolgere.

Costruzione del consenso: l’offerta della protezione mafiosa è altamente selettiva (dipende da numerose variabili, come il tipo di impresa, le caratteristiche del cliente, ecc.), che le stesse modalità di pagamento possono essere molto diversificate, che è prevista la possibilità di «aggiustamenti» (è offerta persino la possibilità di fatturare la somma di denaro estorta) e che il prezzo può essere comunque negoziato. L’estorsione può essere inoltre il primo passo attraverso cui la mafia segna il suo ingresso in un’azienda, arrivando poi ad appropriarsene.

In non pochi casi, tuttavia, dal pizzo si può anche essere esentati In non pochi casi, tuttavia, dal pizzo si può anche essere esentati. Illuminante al riguardo quanto raccontato dal collaboratore di giustizia Nino Giuffrè: «… non ho mai chiesto una lira ad imprenditori e commercianti del mio paese per una questione di rispetto […], abbiamo ritenuto utile, […], di tenerci le persone vicine e appositamente di rispettarle e di non far pagare nessun pizzo […]. Perché? Ho detto per una questione di rispetto, anche per una questione che quando una persona paga non deve altro, cioè magari non è soggetta a favori. Viceversa, non pagando ci si poteva chiedere tranquillamente qualche cortesia, qualche favore, e per quanto riguarda discorsi politici e per quanto riguarda discorsi anche di natura giuridica […] affrontavamo il discorso tranquillamente e serenamente perché non avevamo mai danneggiato noi i nostri compaesani, in linea di massima tenendo sempre le persone vicine, curandoli anche un pochino nei loro interessi, senza nessuna richiesta, senza nessun ostacolo nelle loro iniziative imprenditoriali e commerciali.»

In alcuni contesti territoriali una presenza mafiosa pervasiva e di lunga durata ha provocato una sorta di equilibrio, un adattamento. Si è stabilito un vero e proprio modello di convivenza tra mafiosi e operatori economici. Una situazione in cui non è più facile distinguere tra imprese mafiose e non, dove tutte le imprese sono coinvolte e interdipendenti in una rete di relazioni, da cui è molto difficile uscire. Reti mafiose configurano i rapporti di mercato Un sistema relazionale complesso, a geometria variabile, con differenti nodi e interconnessioni, legami forti e legami deboli, che regola accesso e funzionamento del mercato. Non farne parte implica rischiare di essere espulsi dal mercato.

Imprenditori che subiscono le imposizioni della mafia, ma al tempo stesso cercano di ricavarne (a volte anche in modo non intenzionale) una “convenienza indiretta”: ad esempio, ritenendo che pagare il pizzo sia la condizione che permette alle loro imprese di operare sul mercato. Chi sono questi imprenditori? Nella tipologia presentata sono quelli che si possono collocare a cavallo tra i “dipendenti” e gli “strumentali”  Quelli che accettano i condizionamenti mafiosi, considerandoli alla stregua di un costo di impresa aggiuntivo, necessario per operare su un mercato regolato dalla mafia, ma anche da altre forme pervasive di illegalità (corruzione politica e della pubblica amministrazione) o dai meccanismi tipici dell’economia sommersa o grigia.

incentivi positivi e negativi subordinati oppressi scoraggiati a priori in fuga ------------------------------------------------------------------------- dipendenti strumentali ------------------------------------------------------------------------ clienti collusi identificati – imprese a compartecipazione mafiosa mafiosi tutela e sostegno incentivi positivi e negativi Area grigia contrasto e repressione

Una ricerca empirica sull’area grigia  indagare le diverse forme di relazione e compenetrazione tra mafie e economie locali  indagini e evidenze empiriche rivelano una presenza crescente dei gruppi mafiosi in attività economiche formalmente legali: il tema è stato finora poco studiato e analizzato in chiave comparata e con ricerche sul campo  forza delle mafie: capacità di allacciare relazioni, instaurare scambi, creare vincoli di fiducia, incentivare obblighi e favori reciproci  studiare le relazioni che prendono forma nell’area grigia: insieme di soggetti – imprenditori, politici, professionisti, tecnici e funzionari – con cui i mafiosi devono entrare necessariamente in rapporto per svolgere attività nell’economia legale

Cosa nostra, ‘ndrangheta e camorra Disegno della ricerca mafie tradizionali  Cosa nostra, ‘ndrangheta e camorra territori di insediamento storico del fenomeno  Sicilia occidentale, Sicilia orientale, Calabria, Campania Ricerca quantitativa e qualitativa 32

Ricerca quantitativa profilo delle province italiane attraverso specifici «marcatori» della presenza e dell’intensità del crimine organizzato stima dei costi economici, diretti e indiretti, dei reati imputabili alla criminalità organizzata nei diversi territori sviluppo economico e coesione sociale attraverso un mix di indicatori socio-economici analisi diacronica dei dati sui delitti di tipo mafioso nel periodo 1989-2008

Ricerca qualitativa metodo dello studio di caso: interviste a testimoni privilegiati; analisi di un vasto repertorio di documenti giudiziari e di altra fonte istituzionale Selezione casi: 1. rapporti tra mafiosi e imprenditori in diversi settori di attività nell’area di Palermo; 2. edilizia, appalti ed energie rinnovabili in provincia di Trapani; 3. grande distribuzione commerciale nella zona di Catania; 4. settore dei trasporti nella Sicilia orientale; 5. sanità in provincia di Reggio Calabria; 6. lavori di ammodernamento dell’autostrada Salerno-Reggio C.; 7. gestione e smaltimento dei rifiuti in provincia di Caserta; 8. mercato del falso nell’area di Napoli.

Presenza e intensità della criminalità organizzata nel Mezzogiorno 35

Costi diretti e indiretti della criminalità organizzata Stima di alcuni costi, diretti e indiretti, legati alla presenza della criminalità organizzata sul territorio calcolati in termini di: spese di anticipazione: spese di assicurazione, di sicurezza, di controllo e monitoraggio spese di conseguenza: insieme dei costi e dei mancati guadagni derivanti dal verificarsi del delitto (anche costi intangibili e spese di assistenza alle vittime) spese di reazione: spese per le attività inquirenti, per le attività giudicanti e per l’esecuzione delle pene 36

Costi diretti e indiretti della criminalità organizzata Costi del crimine organizzato (power + enterprise syndicate) in % del PIL per abitante (euro) Campania: 2,9% 496,3 Calabria: 2,7% 458,9 Sicilia: 2,6% 445,3 Puglia: 2,7% 458,7 Molise: 1,7% 330,0 Basilicata: 1,9% 350,6 Sardegna: 1,4% 288,0 ITALIA: 1,3% 344,6 Centro Nord: 1,0% 304,3 Mezzogiorno: 2,6% 418,4 37

Costi del crimine organizzato: power syndicate % Mezzogiorno su Italia Associazione mafiosa 89,6% Omicidi per mafia 89,0% Estorsioni 61,8% Beni confiscati 84,2% Scioglimenti consigli comunali 99,8% 38

Province high power syndicate 39

40

Attenzione alla variabilità interna alle aree considerate. Province high power syndicate costituiscono un cluster omogeneo, soprattutto in rapporto al resto del Mezzogiorno. I coefficienti di variazione percentuale di ciascun indicatore indicano una minore variabilità delle aree mafiose. Presenza mafiosa pare costituire uno dei cleavage che attraversano le aree del Mezzogiorno 41

42

Declino della violenza esplicita e penetrazione nell’economia legale Negli ultimi anni, accanto alla diminuzione della violenza esplicita emerge:  un relativo ridimensionamento dei traffici illeciti, sia pure con forte variabilità territoriale  una crescente penetrazione nelle attività formalmente legali 43

Presenza delle organizzazioni criminali in attività economiche formalmente legali e tendenze di crescita 44

La presenza mafiosa nelle attività formalmente legali Quali fattori influenzano la presenza dei gruppi mafiosi nelle attività economiche formalmente legali? Fattori di contesto: Radicamento territoriale Azione di contrasto Concorrenza e rischiosità dei traffici illeciti Grado di dinamismo dell’economia locale Aspetto decisivo:  Rapporti fra mafiosi e soggetti dell’area grigia 45

 Raggio di estensione locale e sovralocale Settori di attività  Differenziazione attività con continua ridefinizione dei confini tra attività illegali e attività formalmente legali Prevalenza di attività tradizionali (presenza di lunga data dei gruppi mafiosi) e ingresso in alcune attività “nuove” (di più recente interesse)  Raggio di estensione locale e sovralocale 46

Principali settori di attività

Beni sequestrati e/o confiscati alle organizzazioni mafiose palermitane – 2005-2010 48

Aziende di calcestruzzo in amministrazione giudiziaria (Provincia di Trapani) 49

Configurazione delle reti di relazioni nelle aree grigie Modello di governance mafiosa Politici MAFIOSI Imprenditori Funzionari Professionisti

Configurazione delle reti di relazioni nelle aree grigie X C B

Configurazione delle reti di relazioni nelle aree grigie 52

Configurazione delle reti di relazioni nelle aree grigie Catene di intermediazione 53

Le funzioni di intermediazione nelle aree grigie Relazioni nelle aree grigie configurano reti policentriche, nelle quali contano molto di più i legami orizzontali di quelli verticali, e che si caratterizzano per la presenza di figure di mediazione, in grado di favorire accordi e negoziazioni. Mafiosi hanno tradizionalmente elevate capacità di intermediazione. Le funzioni di intermediazioni assumono diverse forme: legami ponte  mettono in collegamento legami di garanzia  fanno rispettare i patti legami filtro  regolano e selezionano l’accesso a risorse e opportunità, funzionando da “barriera” o imponendo un “pedaggio” di ingresso 54

Un modello di analisi delle relazioni nelle aree grigie

Tipi di relazioni nelle aree grigie Complicità  imprese “forti” dal punto di vista tecnico e finanziario imprenditori esterni al contesto locale grandi imprese nel campo delle infrastrutture e dei lavori pubblici Lavori di ammodernamento dell’autostrada Salerno-Reggio C. Energie rinnovabili 56

Autostrada Salerno – Reggio Calabria Tratto Gioia Tauro - Palmi

Realizzazione regolare Una tipologia degli scenari di realizzazione delle grandi opere     Contesto istituzionale e capacità di risposta delle autorità  Legalità forte Legalità debole Atteggiamento della grande impresa nei confronti dei gruppi criminali Chiusura (denuncia alle autorità) Realizzazione regolare Immobilismo distruttivo  Apertura (collusione con la mafia) Repressione (di imprese e mafiosi) Collusione 59

Tipi di relazioni nelle aree grigie Collusione  Rapporti continuativi reciprocamente vantaggiosi Edilizia, appalti, gestione rifiuti, grande distribuzione commerciale, sanità Cordate, cartelli, comitati di affari 60

Trapani: operazione «Mafia e appalti» Reticolo del comitato di affari coinvolto nel settore dell’edilizia pubblica e privata a Trapani: operazione «Mafia e appalti» 61

Reticolo del comitato di affari nel settore dell’eolico a Mazara del Vallo: operazione «Eolo» 62

Tipi di relazioni nelle aree grigie Compenetrazione  relazioni personali di fedeltà e di identificazione logica di appartenenza “Carriere”: subordinati  complici  alleati e soci  affiliati 63

Dalla complicità alla collusione, alla compenetrazione 64

Entrare dentro l’area grigia  una struttura interna molto articolata, composta da un’ampia varietà di attori, diversi per competenze, risorse, interessi e ruoli sociali: politici, imprenditori, professionisti, dirigenti e funzionari della pubblica amministrazione  Presenza di diverse gradazioni di grigio  Mafiosi non occupano sempre e necessariamente una posizione centrale e dominante  Giochi a somma positiva  Relazioni funzionali al sostegno delle organizzazioni mafiose, ma anche e soprattutto rapporti di scambio estremamente vantaggiosi per gli attori «esterni».  Area grigia ha una sua «autonomia», ovvero funziona secondo regole proprie, a cui spesso gli stessi mafiosi devono sottostare. 65

Dentro l’area grigia Area grigia campo organizzativo che appare come una rete vasta ed eterogenea, dai confini fluidi e indistinti, ma con fitte e stabili relazioni e comunicazioni interne attori interagiscono sulla base di una cornice normativa e cognitiva comune, fissando aspettative e obbligazioni reciproche schemi interpretativi e repertori di azione condivisi, regole date per scontate, comune percezione di appartenere allo stesso campo, convergenza di comportamenti e modalità di azione muoversi all’interno dell’area grigia significa comportarsi in un certo modo; c’è riconoscimento reciproco, ma le interazioni sono insieme cooperative e competitive, sono attraversate da conflitti e tensioni, quindi sottoposte a continui processi di adattamento e aggiustamento attrae risorse, trasmette segnali, semplifica relazioni, ma soprattutto produce transazioni, consolidando un modello di “fare economia” che funziona secondo regole radicalmente diverse da quelle di mercato e da quelle formali-legali. 66

I costi dell’area grigia Alterazione concorrenza e funzionamento istituzioni Distorsione e spreco risorse pubbliche Negazione diritti dei lavoratori Selezione perversa imprese e classi dirigenti Incremento costi opere e servizi per la collettività Cattiva realizzazione delle opere e cattiva erogazione delle prestazioni (qualità scadente, bassa durata manufatti, prolungamento lavori, scarsa sicurezza, ecc.) Non solo diffusione ma anche istituzionalizzazione di corruzione e pratiche illegali Rafforzamento e principale canale di riproduzione delle mafie Creazione di “mali pubblici” 67

Carenza infrastrutture La compenetrazione tra mafie ed economie locali C O N T E S MAFIE MAFIE A T O R I Radicamento territoriale (power syndicate) Capitale sociale (reti di relazioni) delle mafie Rischiosità dei traffici illeciti Mafie nelle attività formalmente legali ECONOMIE LOCALI SOCIETÀ CIVILE Grado di dinamismo delle economie locali Disponibilità di imprenditori Abbassamento costo morale Disponibilità di altri soggetti dell’area grigia Difficoltà competitive: Globalizzazione Crisi economica Carenza infrastrutture e servizi

Quali implicazioni per le strategie di contrasto? Mafia e antimafia si configurano a vicenda  Linea di frontiera della lotta alla mafia livello delle complicità e delle collusioni  questione del «concorso esterno» nel reato associativo affrontata secondo l’uso del paradigma eziologico, vale a dire in termini di «contributo causale» offerto dai soggetti esterni alla conservazione o al rafforzamento dell’organizzazione criminale  generalmente i soggetti che si muovono nell’area grigia sono considerati «al servizio della mafia» Ipotesi di riformulazione sulla base del paradigma del contratto di protezione Ricerca documenta  rilevanza di rapporti di scambio reciprocamente vantaggiosi, e di situazioni in cui sono i mafiosi a essere al servizio di soggetti esterni. 69

Quali implicazioni per le strategie di contrasto? Sul piano del contrasto esigenza di “attacchi mirati” Competenze specializzate in campo economico e finanziario Azione antimafia da collegare in modo organico alle altre politiche pubbliche Stimolare e sostenere la mobilitazione della società civile Impegno degli ordini professionali, dell’associazionismo economico, del mondo bancario 70