La Provincia St. Francis negli USA

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Transcript della presentazione:

La Provincia St. Francis negli USA Storia della storiografia IV. Strategie interpretative

L’interpretazione L’interpretazione appare come il prodotto della riflessione, o meglio della auto riflessione compiuta dalle aristocrazie intellettuali appartenenti alla medesima istituzione L’interpretazione provvede alle attività compiute dall’istituzione uno specifico significato, rispondente ad un determinato contesto socio-culturale, politico ed economico Il ruolo dell’interprete, nel caso specifico della provincia americana delle FMSC, sembra essere rivestito da sr. M. Jane Thomas Gorman, Ph.D. in scienze dell’educazione alla Fardham University, con una tesi dal titolo, Tertiary Franciscan Missionary Sisters of The Sacred Heart and Catholic Education in the United States

Il movimento delle scuole parrocchiali “When the Franciscan Missionary Sisters answered the call for religious teachers in the New World, they immediately became identified with one of the greatest movements ever launched by the catholic Church. Of this enterprise Archbishop Spaulding has said, ‘The greatest religious fact in the United States today is the catholic School system maintained without any aid except from the people who love it’. To appreciate fully these words of the Archbishop, and to evaluate properly the service rendered by this religious community to our country, one must understand the conditions existing in America to force Catholics into establishing an educational system of their own”. In questo modo, sembra sia stato messo in risalto, in pari tempo, l’adesione della loro provincia religiosa al progetto pastorale promosso dalla chiesa nord americana, la condivisione del successo ottenuto da essa, il concorso nella propagazione e nello sviluppo degli ideali tipici del ‘cattolicesimo americano’ e, in ultimo, la propria modernità

In questo modo, sembra sia stato messo in risalto, in pari tempo, l’adesione della loro provincia religiosa al progetto pastorale promosso dalla chiesa nord americana, la condivisione del successo ottenuto da essa, il concorso nella propagazione e nello sviluppo degli ideali tipici del ‘cattolicesimo americano’ e, in ultimo, la propria modernità.

‘americanizzazione cattolica’ Origine in seno al protestantesimo anglosassone di fine secolo XVII furono soprattutto i metodisti della prima metà del XIX secolo a promuovere la convinzione sulla necessità di impartire agli operai lezioni di lettura La pratica della scuola domenicale (Sunday School), trasferita negli Stati Uniti dalle varie denominazioni protestanti, parve ai vescovi cattolici nord americani un eccellente canale intermediario per organizzare la dimensione religiosa e sociale dell’immigrazione cattolica dei secoli XIX e XX La scuola frattanto era ritenuta, oltre che tramite per la realizzazione di scopi riguardanti l’organizzazione interna del cattolicesimo, anche lo strumento primario cui ricorrere per la promozione dei cattolici, sul piano e culturale, e politico, e sociale. Se essa, già in ambito protestante, aveva costituito una sorta di volano per l’avanzamento della ‘modernità’, ora la sua massiccia adozione da parte dei cattolici rispondeva allo scopo di assicurare loro lo stesso grado di modernizzazione dell’antagonista religioso

Fattore identitario La scuola era ritenuta, oltre che tramite per la realizzazione di scopi riguardanti l’organizzazione interna del cattolicesimo, anche lo strumento primario cui ricorrere per la promozione dei cattolici, sul piano e culturale, e politico, e sociale. Se essa, già in ambito protestante, aveva costituito una sorta di volano per l’avanzamento della ‘modernità’, ora la sua massiccia adozione da parte dei cattolici rispondeva allo scopo di assicurare loro lo stesso grado di modernizzazione dell’antagonista religioso

Contrapposizione politica La componente del successo professionale, cioè il livello degli impieghi degli ex alunni, valeva a certificare la funzione della scuola quale tramite di emancipazione politico - sociale dei cattolici Se al cattolicesimo era richiesto di dimostrare la sua lealtà nei confronti della nazione, quale strumento avrebbe potuto valutarsi più adatto a tale scopo, di quello assicurato proprio nelle aule scolastiche gestite dalle religiose

Il metodo della contestualizzazione Le iniziative promosse dalle chiesa locale americana, per favorire le scuole parrocchiali, pare siano presentate al fine di indicare un tracciato di riferimento per il percorso compiuto in tale ambito dalle religiose FMSC Gli elementi di ‘contestualizzazione’ verrebbero così ad assumere il ruolo di quadro interpretativo dei dati riguardanti le scuole rette da loro medesime

Tra gli elementi più principali, messi in luce dalla Gorman, quello primario è costituito dalla lotta affrontata dalle gerarchie ecclesiastiche, per sostenere l’emancipazione dei cattolici nella società americana (irlandesi e tedeschi) La scrittrice, a tale proposito, ricorda gli incendi cui furono sottoposte varie chiese nel Massachusset, a New York, nel Vermont, durante gli anni 1834-38, nonché la campagna giornalistica anticattolica ed altri episodi di ostracismo sociale In questo clima di conflitto sociale ed etnico, si dovette inserire dunque l’opera dei vescovi, nel caso, il loro progetto di riforma scolastica, reclamata sulla base della libertà bandita dalla costituzione americana La Gorman vi allude ricordando le proteste avanzate dal vescovo di Filadelfia, mons. Kenrick, contro le discriminazioni cui erano sottoposti quei cattolici che frequentavano la scuola pubblica

Mons. Kenrick, il 28 aprile 1852, concordi anche i suoi colleghi nell’episcopato, giunse ad emanare un decreto proclamante la necessità che ogni parrocchia avesse la sua scuola. In seguito, varie analoghe cause gravemente lesive della libertà dei cattolici nella scuola pubblica, dove essi erano facilmente sottoposti ad umilianti scherni, oppure era loro imposta la lettura di brani tratti da testi biblici di chiara matrice protestante, avrebbero spinto anche i vescovi della regione circostante la città di New York ad assumere misure concrete, finalizzate alla creazione di un sistema scolastico alternativo Nel 1842, quando i fondi, tanto agognati dai cattolici, furono definitivamente rifiutati, al vescovo di New York, mons. Hughes, si presentò un motivo patente per maturare la decisione di dar vita a ben 38 scuole parrocchiali

Americanizzazione cattolica Dato Scuole Parrocchiali Americanizzazione cattolica Significato Strategia Quadri Contestuali

a. Le fonti I testi, a cui lei fa riferimento per delineare il relativo quadro storico contestuale, caratterizzato da conflitti etnici, culturali, religiosi, con richiamo esplicito a quelli sorti tra cattolici romani e protestanti, risultano pubblicati nella stragrande maggioranza intorno agli anni 1920 riviviscenza della setta segreta organizzata per la difesa dei valori del cosiddetto americanismo, denominata ‘Ku Klux Klan’ Nel 1921 vennero stabilite le quote di immigrazione, le quali conobbero un’ulteriore restrizione nel 1924 Il conflitto scoppiò in modo particolarmente virulento proprio nella zona di New York, dove il governatore della città, Alfred Smith – già ospite delle suore francescane di Peekskill -, si era fatto paladino degli immigrati (1928)

b. L’interprete L’anticomunismo dalla ‘guerra della gente’ alla guerra fredda (1946-58) Nell’alleanza offerta dal cattolicesimo all’America anticomunista, la chiesa nord americana, e in particolare quella di New York, diretta dal card. Spellmann, al cui onore le suore di Peekskill avevano dedicato un’ala del loro college, si era pressoché riscattata dal suo passato di ostracismo Il successo della chiesa americana, anzi di quella di New York in particolare, veniva quindi a coincidere, secondo la Gorman, con quello ottenuto con le loro scuole dalle FMSC Quando gli attacchi contro il focoso politico, infatti, cominciarono a moltiplicarsi, specie da parte dei cattolici liberali, il cardinale, latore di tutta la gerarchia ecclesiastica americana, decise di scendere in campo a favore del leader politico. Non va dimenticato, a questo punto, come proprio nell’area newyorchese si sia espressa in termini ferrei la pressione esercitata contro tutti gli insegnanti sospettati di tendenze comuniste. Una legge dello stato di New York aveva ordinato, già nel 1940, la formazione di una commissione d’inchiesta sul finanziamento delle scuole e delle università della città e su eventuali attività sovversive condotte da parte del corpo docente

A differenza del protestantesimo, che con il declino del movimento del KKK e delle frange conservatrici, aveva visto crescere la componente liberale, il cattolicesimo, sostenuto dalla Rerum Novarum di Leone XIII e dalla Divini Redemptoris, di Pio XI, sembrava conservare un fronte più compatto nella lotta al comunismo ateo Il card. Spellman, sanzionando una ritrovata alleanza tra italiani e irlandesi, giunse a proporre a tutti gli italiani di New York di scrivere ai propri parenti in Italia, per invitarli a votare compatti a favore della democrazia cristiana Il porporato rivestì indubbiamente un ruolo decisivo anche durante la campagna anticomunista del senatore McCarthy, durante la quale i cattolici rischiarono di dividersi Una legge dello stato di New York aveva ordinato, già nel 1940, la formazione di una commissione d’inchiesta sul finanziamento delle scuole e delle università della città e su eventuali attività sovversive condotte da parte del corpo docente

c. L’attualizzazione In questo clima, per così dire, da caccia alle streghe, data la linea assunta dalla chiesa americana e da quella di New York in particolare, le strutture in grado di ricavarne qualche vantaggio non potevano che essere le scuole cattoliche, anticomuniste per definizione. In un contesto storico di tal natura, era inevitabile che la storia della provincia americana delle FMSC venisse interpretata come storia di un’agenzia educativa, postasi a servizio ‘del più grande movimento di scuole cattoliche mai esistito’

Nella cornice newyorkese La suora attribuisce a mons. Hughes la paternità di una certa idea di americanizzazione? Sulle scuole cattoliche, in realtà, non c’era unanimità di pareri tra i massimi rappresentanti della chiesa americana, come invece parrebbe far credere la Gorman Con cognizione di causa, o forse, anche solo inconsapevolmente, in merito al sistema delle scuole cattoliche, la religiosa scrittrice presenta il punto di vista della chiesa di New York, come a mostrare, in tal modo, il forte legame esistente tra la sua congregazione e la diocesi

La strutturazione dei dati La Gorman espone i dati organizzandoli attorno ad un centro, a sua volta costituito da quei provvedimenti assunti dal concilio di Baltimora nel 1884, già considerato una pietra miliare per lo sviluppo del sistema scolastico nordamericano “Ad ogni bambino cattolico una scuola cattolica”. L’attuazione pratica di questo slogan fu tale che, ancora nel 1960, le scuole cattoliche d’America costituivano circa il 90% dell’intera serie delle private

Il successo newyorkese Le gerarchie cattoliche, specie dell’area newyorchese, avevano dunque saputo trarre ottimo profitto dell’ondata migratoria, tanto che, ancorando a loro stesse le moltitudini dei nuovi soggetti (i quali, a loro volta, onde ricambiare l’aiuto ricevuto per l’inserimento nella vita sociale e lavorativa, avevano accettato di buon grado di registrare il proprio nome nell’anagrafe ecclesiastica), seppero avvalersene come forza portante della loro politica ecclesiastica

Gerarchizzazione Le fondazioni aperte in seguito a Baltimora vengono distinte per aree geografiche, la prima delle quali pone in rassegna le scuole nello stato di New York, per far seguire quelle istituite nel New Jersey, e trattare infine quelle impiantate a Filadelfia Pare, altresì, che l’autrice intenda proporre in questo modo una sorta di graduatoria dei risultati riguardanti l’integrazione nel tessuto americano; in altri termini, sembra che delinei una classifica dell’americanizzazione: quell’americanizzazione da concepirsi come sinonimo di modernità e, in qualche modo, di successo professionale

Una classifica Sul gradino inferiore collochiamo le scuole con un alto tasso di allievi immigrati, ai quali l’insegnamento non poteva essere impartito esclusivamente in inglese, dimostrando in tal modo uno scarso livello di patriottismo; ad uno stadio superiore, poniamo le scuole rurali, in genere con un numero di iscritti alquanto basso ed incapaci di ottenere buon profitto dal punto di vista del rendimento; ad un livello ancora più avanzato, installiamo le scuole urbane; ad uno ulteriormente più elevato, disponiamo le scuole secondarie, distinguendo al loro interno i diversi livelli, quasi a riproporre il piano considerato per le scuole primarie, cioè i territori di immigrazione, le zone rurali e infine le aree urbane. L’ultima classe indicata dalla Gorman è costituita dalle scuole secondarie non parrocchiali, gestite da religiosi in nome degli organismi diocesani: un’operazione questa, a cui la provincia americana delle FMSC sembra guardasse con assoluta ammirazione, per il fatto che essa, ribadiamo, dimostrava il massimo grado di integrazione nei quadri diocesani, meglio ancora se appartenenti alla diocesi di New YorkIngresso nel ‘sistema scolastico’

Ingresso nel ‘sistema scolastico’ La prima scuola fondata dalle FMSC, nel 1865, al loro arrivo negli Stati Uniti I tedeschi, come è noto, dimostravano tendenza alla ghettizzazione in misura ancora superiore degli stessi irlandesi La prima chiesa dedicata a S. Francesco in città, ancora nel 1844, era stata innalzata da un francescano ungherese. Essa, eretta quale parrocchia per i tedeschi (1853), in seguito si era andata arricchendo anche di fedeli anglofoni, presumibilmente irlandesi. Nel 1864, mons. McCloskey convenne di offrirne la direzione ai francescani della provincia di Allegany, i quali fecero appello appunto alle terziarie francescane d’Italia (le FMSC I cattolici escono più compatti dalla guerra civile

Postulante di origini irlandesi Le suore francescane, almeno nei primi tempi, trovavano giusta la ragione di sentirsi fiere della loro azione educativa, trasmessa sempre più diffusamente tramite le lezioni impartite in idioma tedesco, francese e italiano Con l’entrata della prima postulante (23 dicembre 1865), però, di origini irlandesi, cui seguirono altre due - alla cui cerimonia di vestizione, come si è detto, venne invitato mons. McCloskey – la piega degli eventi sembrò mutare qualcosa nell’orientamento assunto

Nel 1870, con la costruzione di un nuovo edificio scolastico a New York, nella 32a strada Ovest, Nel 1878, gli studenti raggiunsero un numero superiore alle 300 unità; nel contempo la scuola si segnalava per la sua specializzazione nelle materie di studio: lettura, composizione, spelling, grammatica, aritmetica, storia e geografia. L’uso dell’inglese stava via via soppiantando il tedesco, sino a determinare a tappe forzate, per così dire, l’abbandono del bilinguismo La Gorman sembra particolarmente attenta a cogliere questi passaggi, come anche a sottolineare il fatto che, nel 1888, la diocesi di New York, la prima dell’intera nazione degli Stati Uniti, avesse introdotto un sistema centralizzato di controllo dei curricoli scolastici, con una misura che avrebbe assai contribuito ad elevare il tono professionale della scuola cattolica e a dissolvere, di conseguenza, gli eventuali sussistenti pregiudizi nei suoi confronti

“In 1888 the cause of Catholic education in New York ceased to depend wholly on individual pastors and became diocesan. A School Board was created and a Superintendent appointed with power to examine into conditions in all church schools. […] All this contributed greatly to the breaking down of prejudice against Catholic schools and it was one of the factors in bringing about the transfer of many Catholic children from the public school to their rightful environment. During the early days of 1900, the school of Saint Francis of Assisi gained not a few of these. At this time both boys’ and girls departments were under the direction of the Sisters. Although there were physical surroundings in the school, a high degree of scholarship was maintained. In 1906 Saint Francis of Assisi School carried off the prize for the best work produced along all lines by any parochial school of the city of New York”

I termini della progressione La Gorman pare faccia ricorso ad una struttura formale, costituita da una specie di progressività, non solo quando presenta l’intero sistema scolastico diretto dalle FMSC, bensì anche quando narra la storia delle loro singole scuole, quale quella appena considerata Tre ci sembrano le tappe, secondo le quali nella sua opera viene valutata l’evoluzione di ogni singolo complesso scolastico

Prima tappa La prima di esse puntualizza essenzialmente l’avvio dell’attività didattica, sottolineandone, in modo particolare, la finalità specifica di servizio agli emigrati, vale a dire quella di conservare in essi l’attaccamento alla religione, attraverso il mantenimento dell’uso della lingua nazionale. La scuola, a questo livello, parrebbe aver assunto un ruolo di supporto ai valori sociali e religiosi insiti nelle culture nazionali di origine e, in pari tempo, quello di tramite efficace per l’integrazione nella nuova realtà sociale e culturale del Paese ospitante.

Seconda tappa Nella seconda tappa, l’autrice sembra mettere in risalto, invece, il passaggio dal bilinguismo al monolinguismo, cioè l’abbandono assoluto della lingua parlata in famiglia, onde consentire l’assunzione e l’uso corrente dell’inglese. Per le scuole gestite dalle francescane di Peekskill, questa seconda tappa consta essere stata raggiunta, come vedremo, verso la fine degli anni Ottanta e il primo decennio del nuovo secolo XX. In questo lasso di tempo, le religiose e i religiosi dell’Ordine francescano, a differenza di altre congregazioni, come, ad esempio, quella scalabriniana, sembrano orientarsi molto più velocemente verso la rinuncia al bilinguismo, accelerando perciò i tempi di integrazione, o di americanizzazione che dir si voglia

Terza tappa Nella terza ed ultima tappa, la Gorman si impegna a porre in risalto il processo di uniformità dei curricoli scolastici, mediante il controllo da parte del corrispettivo ufficio diocesano appena costituito, e si cimenta a celebrare l’ingresso della scuola cattolica nella fase di concorrenza nei confronti della scuola pubblica. Da qui, la sottolineatura del graduale potenziamento nella professionalizzazione, inerente sia alla preparazione dei docenti, sia alla formazione degli studenti. Il racconto, a questo proposito, tradisce in certo modo l’entusiasmo con cui l’autrice sembra salutare il compiersi dell’inquadramento della scuola, svoltosi sulla linea delle direttive diocesane; in esso, anzi, pare ch’ella avverta una forma di emancipazione, un passo ulteriore verso una maggiore professionalizzazione, equivalente al termine di modernità e, come si è detto, di americanizzazione

Superamento del bilinguismo Holy Family (1871) a Union Hill, denominata in seguito Union City; St. Joseph (1872) a Guttemberg; Sacro Cuore (1873) a Shadyside La svolta sembra si maturasse soltanto dopo la partenza dei passionisti, cioè verso il 1880, ed unicamente grazie allo stabilirsi di clero diocesano, per lo più di provenienza irlandese A capo della comunità venne posta sr. M. Raphael Schmitt, una suora nata in America da emigrati tedeschi, la quale, secondo la Gorman, andrebbe considerata la fautrice e la mediatrice più adeguata a giustificare quello sviluppo scolastico che, nel 1897, si espresse con la registrazione di oltre 400 iscritti.

L’abbandono di Guttemberg Guttemberg, dopo l’arrivo del clero diocesano e la caduta del bilinguismo, con l’inserimento di nuovi immigrati tedeschi, le autorità diocesane furono indotte ad erigere una nuova chiesa a loro completo appannaggio. Le suore che, da quanto si evince, non si mostravano più disposte a tornare all’insegnamento in tedesco, convennero di provvedere ad un proprio trasferimento Nel primi anni del XX secolo riuscirono a trovare certa stabilità a West New York, in una zona posta a nord di Guttemberg. Qui, grazie ad una adesione pronta - ‘tutta irlandese’ – agli inviti rivolti dal parroco, la scuola delle suore raggiunse in pochi anni notevoli traguardi, dimostrati sia dalle premiazioni ottenute, come dall’elevato e crescente numero di iscritti: 980 nel 1918, 1200 nel 1929

Shadyside La scuola di Shadyside, invece, resasi autonoma da Guttemberg solo nel 1893, si espresse sempre come modesta realtà. Essa, dopo l’avvio piuttosto faticoso in un locale alquanto estemporaneo, al piano superiore della bottega di un fabbro, non raggiunse mai una media di iscrizioni superiore alle 150 unità, anche a causa dei continui cambiamenti demografici, cui era sottoposto il quartiere circostante. Le religiose, infine, l’abbandonarono del tutto nel 1919, pure a conseguenza dell’afflusso di un gran numero di immigrati polacchi.  

Una anomalia italiana? Sempre continuando l’itinerario fondazionale tracciato dalla Gorman nella prima parte della sua ricerca, incontriamo, dopo le scuole tedesche del New Jersey, iniziate con i passionisti, quelle italiane di Filadelfia Il 16 febbraio 1874, da Gemona giunsero a Filadelfia tre suore, allo scopo di offrire il proprio servizio nella struttura educativa, che Isoleri voleva esclusivamente italiana, non permettendo l’iscrizione di alcuno studente di altra nazionalità Le aspettative del sacerdote, naturalmente, vennero ben presto a scontrarsi con i propositi della congregazione, cioè con quelli del suo governo centrale d’Italia, tanto che quest’ultimo, nel 1882, convenne per il ritiro delle suore

Seconda fase Nel 1888 tornano la suore con personale misto: italiano-irlandese Nel 1904, con la registrazione di 400 studenti diretti da 11 suore, fu in grado di adottare l’inglese come lingua principale, offrendo corsi di grammatica, di composizione e di letteratura inglese. Nel 1925, inoltre, i suoi curricoli giunsero ad uniformarsi alle norme dettate dagli organismi diocesani, e nel 1926, quando p. Isoleri terminava il suo servizio e la parrocchia passava sotto la direzione di un nuovo parroco, venne decisa l’erezione di un altro edificio scolastico, capace di accogliere la richiesta di oltre 900 studenti, media di iscritti che rimase inalterata dal 1927 al 1932

Ritardo I tempi necessari alla svolta, dalla pratica del bilinguismo al suo effettivo abbandono, nelle scuole di Filadelfia non si rivelano dunque in linea con quelli segnalati dalle parrocchie tedesche. Il fatto pare dovuto, in parte a ragioni di ordine esterno, relative alla diversità dei flussi migratori, i quali, a riguardo degli italiani, si svolsero tardivamente rispetto a quelli tedeschi, in parte a motivi interni, concernenti la composizione del personale insegnante. La missione di Filadelfia, lontana anche geograficamente dall’amministrazione centrale della dirigenza americana FMSC, si configura come un caso anomalo specialmente nei suoi primi anni, proprio in ragione della sua forte componente di italianità.

Una riprova: la scuola di Puoghkeepsi Le religiose l’avevano assunta in gestione nel 1874, applicando il sistema bilingue, tedesco- inglese, come già nel New Jersey. Verso gli anni 1880, quando nel New Jersey venne proposta e attuata la scelta del monolinguismo, la scuola venne ceduta ad un’altra congregazione, le Sisters of Christian Charity, giunte negli Stati Uniti espressamente per la cura degli immigrati tedeschi.

Una conclusione La provincia americana delle FMSC, sentendosi orientata in generale a passare dall’assistenza agli immigrati verso l’impegno per l’emancipazione dei cattolici, cioè alla loro americanizzazione, naturalmente propendeva per scelte a favore del monolinguismo, ritirandosi, quindi, da quelle realtà dove non era possibile tale orientamento. Si spiegherebbe così l’abbandono della scuola di Puoghkeepsi, e, in parte, anche la rottura con l’Isoleri, avvenuta, guarda caso, sempre intorno agli anni 1880

In missione con i francescani Dal 1876 al 1882, le FMSC fondarono tre scuole in collaborazione con i francescani, che prestavano il loro ministero apostolico in un’area posta a settentrione di New York, nella quale era stata eretta di recente la diocesi di Oldemburg La Gorman cita, a tale proposito, lunghi brani tratti dalle memorie di sr. Angelina Green, una delle pioniere della missione di Croghan Di tutta la ricerca della Gorman, è questo il solo passaggio nel quale, piuttosto che su dati riguardanti le scuole, ella indugia su materiale di natura biografica, o meglio, autobiografica. Si direbbe che l’autrice si conceda qui quasi una deroga, allontanandosi dal suo proposito interpretativo Nel 1916, le religiose interruppero la loro prestazione nella suddetta scuola, con la motivazione che essa era troppo lontana dalla loro sede centrale di Peekskill ed ostacolava le debite e necessarie comunicazioni con essa

Anche i ‘medievali’ sono moderni La scuola di S. Bonaventura, avviata con qualche anno di anticipo, rispetto alla sua succursale di S. Antonio, già col 1908 poteva vantare 275 iscritti. Con il 1910 giunse all’adeguamento dei suoi curricoli secondo lo standard diocesano, diventando un luogo di attrazione anche per gli studenti della scuola pubblica, tanto che, nel 1920, veniva indicata addirittura in tutta la diocesi come la ‘scuola modello’. La scuola di Butler nel 1903 poteva contare già 150 studenti.“Through the zealous and cooperation of priests, people, and Sisters, everything possible was done for the advancement of those attending the parochial school. Its efficiency soon attracted boys and girls from the public schools and it was encouraging to know that all children within the parish limits had opportunity for a thorough religious and secular education”. Paterson era nota come polo manifatturiero grazie all’energia idrica, e già famosa fin dal 1800 per la produzione della seta, popolatasi molto nel 1836, grazie alla richiesta di manodopera per la costruzione del Morris Canal, con l’afflusso di molti emigranti, in maggioranza cattolici; Butler, una cittadina situata sulla riva destra del Pequannock, si era sviluppata soprattutto grazie alla lavorazione della gomma, la cui industria attrasse dapprima soprattutto i disoccupati della Boonton Works, fallita intorno agli anni 1872-74. Con tali presupposti logistico-culturali, entrambe le scuole ottennero un discreto sviluppo, sino ad indicare una significativa svolta intorno al 1905, con l’erezione di nuovi edifici forniti di adeguate attrezzature didattiche.

Lo scuolabus Tale incremento demografico fu raggiunto proprio mediante l’impiego dello scuolabus, mezzo che, a partire dagli anni 1920, venne a rivoluzionare l’istituzione delle scuole rurali in tutti gli Stati Uniti, favorendone di gran lunga l’accessibilità, tanto da assurgere a nuovo simbolo del progresso americano Se si considerano altri parametri di modernizzazione del sistema scolastico, come, ad esempio, quello relativo alla percentuale della popolazione, compresa tra i 5 anni e i 13 anni, iscritta ad un regolare corso di studi (nel 1920, 85.7 %, nel 1940, 95,5 %), si può affermare che le due scuole appena analizzate rientrano nella media nazionale Non altrettanto si potrebbe asserire per la scuola di Croghan

Committenza ecclesiastica: città e campagna La provincia religiosa St. Francis sembra aver seguito una politica scolastica tesa allo sviluppo delle scuole distribuite lungo il corso dell’Hudson Hastings, 110; Verplanck 140; Irvigton 110; Croton 80; Highland Falls, 160 “The few privileges afforded Catholic children of out- lying districts had been a source of great anxiety to the bishops of our country even after parochial schools had been established in cities. It was to the towns and villages, therefore, that the clergy turned their effort and attention toward the close of the nineteenth century. The Franciscan Missionary Sisters were among those who shared in this particular apostates. In the section of New York State between Yonkers and Cold Spring, they organized several Schools”

Ragioni di un impegno svantaggioso ‘Se la popolazione cattolica considerava il clero quale assoluto punto di riferimento, come avrebbero potuto le suore FMSC non comportarsi di conseguenza?’ “Then, one Sunday morning, in 1885, during the pastorate of Reverend Patrick Eagan, an announcement was made at all Masses; ‘The Sisters have come and are here to remain; and every girl who goes to school is to be in the hall tomorrow morning at nine o’clock’. So welcome was this news that all, but two or three, presented themselves for admission on Monday morning much to the dismay of the public school teachers who could not account for the absence of one hundred and forty girls from their ranks”.

Verso le scuole cittadine Con il passare del tempo, però, venendo meno la pressione derivante dal concilio di Baltimora, le religiose sembravano assumere un altro orientamento!! Nel 1929, la scuola rurale di Croton, l’ultima assunta tra quelle del cosiddetto ‘progetto Hudson’( 130, 1937; 80 nel 1940). Dopo questa impresa, che non sembra eccessivo definire fallimentare, le FMSC prestarono le proprie energie a beneficio di altre tipologie istituzionali, assumendo, ad esempio, la direzione della Our Lady of Qeen Martyrs, nel 1932. Questa, sorta nella città di New York, godette, come afferma la stessa Gorman, di una legittima reputazione di ‘efficienza e di eccellenza’, con l’aggiudicarsi diversi premi e registrando in breve tempo un elevato numero di iscritti (400). Nel 1942, la provincia religiosa si impegnò ad assumere la gestione anche di un’altra scuola cittadina, quella di S. Veronica (340)

Professionalizzazione e interparrocchialità Il ventennio 1920-40 è da considerarsi anche il periodo di fondazione delle scuole secondarie, le quali - per continuare il ragionamento condotto fino a questo punto -, nella stragrande maggioranza dei casi (4 su 5), vennero erette in territorio urbano (Tarrytown e Croghan, con scarsi risultati) Le suore FMSC vennero chiamate a dirigere la Hallowmas Business school, che forniva corsi sia diurni sia serali: l’ostacolo maggiore per un proficuo compimento di questi tentativi, sembrò consistere nel fatto che essi si delimitavano alla cerchia parrocchiale

Emancipazione femminile “In 1917 the Franciscan Missionary Sisters launched a large venture of their own. Members of the Catholic School Board had agreed with them that a secretarial school independent of parish affiliations and supervised entirely by religious teachers, was a pressing need. With their approbation, two houses used formerly for another diocesan work at 13 West One Hundred Twenty-eighth Street, were renovated for the new school. It bore the name ‘Assisium Institute’ in honor of Saint Francis”. Qualche anno dopo, dalle medesime suore ne vennero fondati altri, prima La Verna Business School (1926), poi lo Alverna Institut (nello Yonkers, cioè in zona rurale, ma esclusa dal regime parrocchiale - 1927), quindi la Cathedral Hight School St Veronica (1942) Quest’ultima istituzione, viene espressamente stimata da parte della Gorman quale vera conquista della congregazione, quasi un chiaro segno dell’inserimento della medesima nel progetto educativo delle gerarchie diocesane. Le religiose vi erano state coinvolte dallo stesso card. Spellmann, che ambiva ad una scuola superiore diocesana, gestita esclusivamente da personale religioso. Siamo all’apice del successo della chiesa newyorchese, americana perché anticomunista, dove cioè il cattolicesimo riusciva finalmente ad essere funzionale al nazionalismo americano. L’anno scolastico terminava, di norma, con solenni giornate di ritiro, a loro volta concluse e con la comunione generale. Ebbene, il numero di studenti, che frequentavano la branca disciplinare gestita dalle FMSC, nell’anno 1844, toccò quota 402 “In 1942 the Franciscan Missionary Sisters had the privilege of joining the staff of Cathedral High School, the New York diocesan high school for girls. Its history is synonymous with the growth of Catholic educational in general throughout the Archdiocese of New York”. J. T. GORMAN, Franciscan Missionary Sisters of Sacred Heart and Catholic Education in the United States, 210.

L’apogeo dell’identificazione La Cathedral Hight School St Veronica viene stimata dalla Gorman quale vera conquista della congregazione, quasi un chiaro segno dell’inserimento della medesima nel progetto educativo delle gerarchie diocesane. Le religiose vi erano state coinvolte dallo stesso card. Spellmann, che ambiva ad una scuola superiore diocesana, gestita esclusivamente da personale religioso. Siamo all’apice del successo della chiesa newyorchese, americana perché anticomunista, dove cioè il cattolicesimo riusciva finalmente ad essere funzionale al nazionalismo americano. L’anno scolastico terminava, di norma, con solenni giornate di ritiro, a loro volta concluse e con la comunione generale. Ebbene, il numero di studenti, che frequentavano la branca disciplinare gestita dalle FMSC, nell’anno 1844, toccò quota 402

“In 1942 the Franciscan Missionary Sisters had the privilege of joining the staff of Cathedral High School, the New York diocesan high school for girls. Its history is synonymous with the growth of Catholic educational in general throughout the Archdiocese of New York”.

Insuccessi e ricerca di identità Per quanto riguarda le scuole aperte nel New Jersey, dove più massiccia si dimostrava la presenza degli immigrati, di nazionalità tedesca ma più ancora italiana, è dato di notare in modo più rilevante la tendenza della congregazione a ritirarsi dall’apostolato scolastico assunto a favore degli emigranti, allo scopo di impiegare forze sempre maggiori ad attuazione di quel progetto educativo, rivolto a chi si trovava già in cammino per l’emancipazione sociale e culturale.

La scuola di St. Joseph, a West Hoboken, aperta nel 1888, fornita di corsi in inglese e tedesco, e che nel 1894 registrava 115 iscritti, nel 1902 venne ceduta ad una congregazione di suore domenicane. Analoga sorte toccò alla scuola di S. Filippo Neri, a Newark (1888), frequentata da popolazione italiana, con 206 studenti nel 1890, che in questo medesimo anno fu unita alla scuola di S. Lucia, anch’essa istituita per gli italiani, ma della quale pure, nel 1895, venne decretata la chiusura, a motivo di sfavorevoli condizioni economiche e logistiche. Anche l’altra scuola, intitolata al Monte Carmelo (1911), nella quale le lezioni erano impartite in italiano, benché inizialmente avesse incontrato un certo successo, fino a raggiungere i 400 iscritti, dovette essere chiusa nel 1920, causa l’insalubrità dei locali. Alcune di queste scuole vennero riaperte più tardi, dopo essere state affidate però alla responsabilità di altre religiose

Pressione identitaria Nella scuola di S. Francesco, a Wanaque, le suore ad esempio si disposero per lungo tempo a mantenere vivo l’italiano, che abbandonarono pertanto solo nel 1916; bussarono addirittura di porta in porta, per raccogliere iscrizioni, raggiungendo però risultati assai scarsi: di appena 56 iscritti nel 1925, 85 nel 1945. L’animatore della pastorale nella parrocchia di Wanaque era, però, ancora p. Francis Koch, dal quale, come si è detto, le suore si dimostravano del tutto affascinate

True Christians and loyal Americans Nella diocesi di Filadelfia le FMSC rimasero più a lungo a servizio dell’immigrazione, in questo caso italiana. Tale prolungata forma di missione ancora una volta viene interpretata dalla Gorman quale risultato, in termini pratici, di indulgenza nei confronti del bilinguismo, quasi intendendolo sinonimo di arretratezza, con le varie difficoltà logistiche, economiche, di rendimento accademico. Ne è conferma il fatto che, dopo il 1907, le religiose non accettarono più scuole bilingui. Quando nel 1934, infatti, a Germantown, nella periferia di Filadelfia, venne deciso di creare una nuova parrocchia con relativa scuola, finalizzata all’esclusivo servizio degli italiani, la gestione della scuola di Nostra Signora del Rosario fu affidata ad un’altra congregazione religiosa. Le FMSC rimasero a dirigere solamente la vecchia scuola, impartendovi lezioni solo in inglese