Prof. A. Naumow Dott.ssa Chiara Munerato

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Transcript della presentazione:

Prof. A. Naumow Dott.ssa Chiara Munerato FILOLOGIA SLAVA A.A. 2014-2015 Prof. A. Naumow Dott.ssa Chiara Munerato

SLAVIA ORTODOSSA E SLAVIA LATINA Interpretazione adottata in ambito letterario e linguistico, proposta da R. Picchio Egli parla però di Slavia Romana, così come Graciotti parla di Slavia Greca MA entrambe le definizioni sono troppo limitate Chiave di lettura per la ricostruzione del mondo slavo nel IX-X secolo  gli slavi occidentali e parte di quelli meridionali si integrarono alla società occidentale  gli slavi meridionali e orientali si legarono al mondo bizantino

SLAVIA ORTODOSSA - SOCIETÀ Penisola balcanica: secondo impero bulgaro e principato serbo (poi regno serbo) Oriente: Rus’ kieviana che comprendeva le tribù degli slavi orientali (drevliani, poliani, severiani) organizzate secondo un’aristocrazia scandinava  Aree orientate al mondo BIZANTINO, alla sua TRADIZIONE RELIGIOSA E AL MODELLO POLITICO

L’IMPERO ROMANO ORIENTALE Detto anche IMPERO BIZANTINO Potenza mediterranea influente fino al XIII secolo  Costantinopoli conquistata dai crociati Punto di riferimento ideologico per gli ortodossi Forte continuità del modello politico romano Ruolo centrale dell’autorità imperiale: -origine divina sancita dall’incoronazione -suprema autorità civile e militare -proteggeva la Chiesa e favoriva la diffusione del cristianesimo

1054  IL GRANDE SCISMA Massima autorità religiosa: PATRIARCA DI COSTANTINOPOLI Idea della SINFONIA: riguardava i rapporti fra autorità civile e religiosa, che dovevano vivere in armonia ( = cesaropapismo in Occidente) Stato organizzato gerarchicamente su una capillare burocrazia: 1. imperatore: -promulgava leggi -garante della giustizia -capo dell’esercito 2. clero 3. aristocrazia

Questo modello fu d’ispirazione per i primi STATI SLAVI della SLAVIA ORTODOSSA es. Primo Impero Bulgaro con Simeone Imitazione del modello bizantino soprattutto nel processo di sacralizzazione del potere e nei rapporti fra sovrani, principi e autorità religiose  “ECCEZIONE DELLA SERBIA”: nel momento di formazione del regno serbo, la corona viene inviata dal PAPA nel 1217 al principe Stefano MA il modello bizantino continuerà ad essere dominante (ricoronato dal fratello 1219)

LE CHIESE AUTOCEFALE Seguendo il modello bizantino della duplicità dei poteri, l’impero bulgaro cercarono di rendere la Rus’ di Kiev autonome le proprie il regno serbo gerarchie ecclesiastiche CREAZIONE delle CHIESE AUTOCEFALE = indipendenti; piena autonomia ma fedeltà alla tradizione ortodossa apostolica SVILUPPO DELL’IDEA DI UNA CHIESA NAZIONALE Nascita del patriarcato bulgaro nel X secolo, seguito da quello serbo e dopo da quello russo

SLAVIA ORTODOSSA - POLITICA Non è avvenuto un fenomeno di urbanizzazione ≠ occidente: creazione di una rete di città già dall’XI secolo Immagine della città nell’oriente slavo ortodosso = CAPITALE dell’Impero (carĭgradŭ) es. Preslav, Kiev, Mosca: palazzo imperiale, palazzo del patriarca, chiese e monasteri dentro le mura ORIZZONTE POLITICO E RELIGIOSO DOMINATO DA UN’UNICA CITTÀ CENTRALIZZAZIONE DEL POTERE (v. Mosca-Novgorod)

LA TRADIZIONE MONASTICA MONACHESIMO: istituzione della tarda antichità cristiana dal ruolo fondamentale Funzione religiosa, politica, culturale e sociale NO ordini monastici MA fedeltà alla tradizione dei primi secoli Indipendenza dalla politica Funzione profetica Possibilità di opporsi all’imperatore v. Monaci di Solovki che si ribellarono allo zar all’epoca delle riforme del patriarca Nikon

Comunità indipendenti, concentrare in Egitto e Palestina Monasteri nascevano autonomamente (eremita) o venivano fondati da un sovrano o principe Seguivano una REGOLA Centri scrittori di letteratura a carattere ascetico e spirituale Nessuna amministrazione del territorio; solo successivamente per influenza occidentale e per esercitare un controllo sociale

Altro fenomeno politico  “psicologia dell’assediato” La Slavia ortodossa si trovava al centro tra l’Occidente latino e l’Oriente islamico: Pagamento dei tributi ad entrambi Occupazione militare ottomana Minarono il processo di formazione delle nazioni slave in questi territori Nuovi scenari politici: dominava la sensazione di essere assediati, la volontà di conservare la proprio tradizione e la consapevolezza di vivere in un’era che stava giungendo al termine

SLAVIA ORTODOSSA - CULTURA Thiefkultur: strato culturale più profondo  negli Slavi è l’ethnos comune prima del processo di acculturazione al mondo mediterraneo e germanico Hochkultur: strato culturale superiore  determinò la rottura fra le due Slavie Per la Slavia ortodossa sarà importantissimo il pensiero NEOPLATONICO

NEOPLATONISMO adottato come sintesi di sapienza pagana e biblica, definita anche CRISTIANIZZAZIONE DELL’ELLENISMO  Sviluppo più avanzato del pensiero di Platone per interpretare il giudaismo e il cristianesimo III sec., Alessandria d’Egitto Importanti sviluppi in Medio Oriente (Antiochia) e a Bisanzio grazie a Pseudo-Dionigi Areopagita

[NEOPLATONISMO] Movimento filosofico III sec. d.C. - Ammonio Sacca Prima scuola neoplatonica fondata a Roma da Plotino Commistione di Pitagorismo, Stoicismo, Aristotelismo ed Ebraismo Rilettura di Platone dal punto di vista religioso: - assoluta TRASCENDENZA di Dio - principi dell’ipostasi e dell’emanazione - processo dell’ASCESI: il bisogno e il desiderio dell’anima di unirsi a Dio implicano un superamento della dimensione razionale

Attraverso la loro rilettura cristiana, i Padri della Chiesa avevano costruito una concezione organica dell’uomo, del mondo e di Dio dove non esiste distinzione fra teologia e filosofia Ruolo fondamentale della contemplazione divina: la realtà trascendente non poteva essere compresa dal pensiero e dalla ragione umani MA solo attraverso metafore ed immagini per negazione Nel VI sec. un anonimo pensatore bizantino, PSEUDO-DIONIGI AEROPAGITA, fissò una scala gerarchica della contemplazione  sintesi più ardita del pensiero neoplatonico con il cristianesimo

PSEUDO-DIONIGI AEROPAGITA “Giudice dell’Areopago” Anonimo pensatore greco Autore del Corpus Dionysianum: insieme di scritti comparso nella prima metà del VI sec.  organico tentativo di dialogo e sintesi tra il pensiero neoplatonico e il cristianesimo  teologia apofatica  riflessioni sulle intelligenze angeliche  teoria delle energie divine e della deificazione Il suo pensiero fornì la base dottrinale della teologia mistica della Chiesa d’Oriente

PLURALITÀ LINGUISTICA Dal Medio Oriente al Caucaso diverse lingue e alfabeti utilizzati per la religione Fin dalla conversione al cristianesimo si utilizza la propria lingua per il culto e la trasmissione della cultura MA Greco  lingua franca Area della Slavia Ortodossa  DIFFUSIONE DELLO SLAVO ECCLESIASTICO Si sviluppa in simbiosi con il greco ed è influenzato dalle parlate locali

FEDELTÀ ALLA TRADIZIONE MONACHESIMO e FIGURA DEL MONACO  posizione dominante!  scelta di vita segnata dall’ascesi  ricerca di Dio  attesa messianica del Nuovo Mondo Costante rapporto fra maestro e discepoli Comunità monastiche come parte integrante della società Salvaguardavano e tramandavano la tradizione liturgica e spirituale Produzione di libri, immagini e oggetti di culto Fra i membri anche vescovi e metropoliti

Continuità con il passato Atteggiamento di diffidenza verso tutto ciò che era nuovo Preoccupazioni principali: 1. conservare e trasmettere il nucleo principale dell’ortodossia definito dai concili del primi secoli e illustrato dai Padri della Chiesa 2. introdurre nel mondo slavo la tradizione liturgica BIZANTINA Esercizio ascetico per la “contemplazione divina” del monaco orientale lo rendeva sia epigono dei primi martiri cristiani, sia erede della filosofia antica  idea di continuità ≠ tradizione occidentale 1° posto: liturgia ed ascesi (esperienza concreta) 2° posto: approccio filosofico e teorico

Discepoli di Metodio non trascurarono la riflessione teologica e filosofica patristica Giovanni Esarca tradusse -l’Esposizione della fede (opera teologica più importante di Giovanni Damasceno) -l’Esamerone, rielaborazione di commenti greci ai primi capitoli della Genesi L’uomo è chiamato a trasformarsi per giungere alla “somiglianza di Dio” in un processo di “divinazzione” il cui modello è il MONACO Sotto la guida di un monaco anziano, il giovane discepolo percorreva un itinerario che lo portava alla perfetta contemplazione

Il modello monastico dominerà fin dagli inizi dello sviluppo dei monasteri con le loro comunità fino al XIV secolo con la rinascita esecasta ( dottrina di pratica ascetica diffusa tra i monaci dell’Oriente cristiano  ricerca della pace interiore in unione con Dio e in armonia con il Creato) Effetti profondi nella società bizantina e slava Elaborazione di un sistema simbolico nella liturgia  uso di immagini, parole e gesti che trasmettessero la potenza della presenza divina Ritualismo esagerato

CONSEGUENZE CREAZIONE DI UNA SOCIETÀ CONFESSIONALE ORDINATA PER GRADI SUL MODELLO DELLE GERARCHIE CELESTI  modello sociale VS formazione degli Stati moderni Istituzioni di fondamento trascendente ed origine divina Ruolo ben definito dell’autorità all’interno di un disegno provvidenziale  tutto inizia con la Creazione e termina con la venuta del Messia V. messianesimo russo concezione escatologica V. comunismo sovietico della storia maturata nel Cristianesimo orientale