Prof. Giovanni Ianne I vettori.

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Università Federico II di Napoli Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali Corso di laurea in Informatica Fisica Sperimentale I Gruppo 1 Docente.
Transcript della presentazione:

Prof. Giovanni Ianne I vettori

Vettori e scalari Grandezze scalari Grandezze vettoriali Vengono definite dal loro valore numerico (intensità o modulo) da una direzione, da un verso: Esempi: la velocità, la forza Vengono definite dal loro valore numerico. Esempi: la lunghezza di un segmento, l’area di una figura piana; la temperatura di una stanza Prof. Giovanni Ianne

Vettori e scalari Domenica ho fatto venti chilometri in bicicletta… L’informazione sullo spostamento è completa? No, ne conosco solo l’entità. Domenica ho fatto venti chilometri in bicicletta lungo la strada per Potenza… Ho aggiunto informazione sulla mia direzione. Domenica ho fatto venti chilometri in bicicletta lungo la strada per Potenza verso Matera Questo dato completa l’informazione sul verso del mio spostamento. Prof. Giovanni Ianne

I vettori Una grandezza fisica è un vettore quando per definirla completamente è necessario fornire un modulo o intensità (= l’entità), una direzione e un verso. Prof. Giovanni Ianne

Modulo, direzione, verso Scelta un'unità di misura, ad ogni segmento [AB] si può associare un numero reale non negativo AB, la misura della lunghezza di [AB], che rappresenta il modulo o intensità del vettore. Il passo successivo consiste nel definire un segmento orientato come quel segmento di estremi A e B nel quale si sia assegnato un ordine e quindi si possa distinguere un punto iniziale ed uno finale. A tal fine si sceglie il simbolo convenendo di considerare A come il punto iniziale e B come quello finale. Graficamente ciò si esprime tramite una freccia che parte da A e giunge in B Prof. Giovanni Ianne

Vettori paralleli e perpendicolari A questi nuovi enti si possono in modo del tutto naturale estendere i concetti di parallelismo e perpendicolarità. In particolare risulta parallelo ad una retta r se lo sono le rette r e la retta AB cioè r // AB. Così i segmenti orientati e si dicono collineari (o paralleli, // ) se esiste una linea retta r alla quale entrambi risultano paralleli. Prof. Giovanni Ianne

Vettori equipollenti   Prof. Giovanni Ianne

Nuova definizione di vettore Definizione: Un vettore nel piano (o nello spazio) è definito come l'insieme di tutti i segmenti orientati equipollenti, ossia di tutti i segmenti orientati aventi la medesima direzione, verso e lunghezza. Prof. Giovanni Ianne

Operazioni con i vettori: metodo grafico Definizione La somma di due vettori a e b è un vettore c = a + b la cui direzione e verso si ottengono nel modo seguente: si fissa il vettore a e, a partire dal suo punto estremo, si traccia il vettore b. Il vettore che unisce l'origine di a con l'estremo di b fornisce la somma c = a + b. La somma vettoriale corrisponde a mettere i vettori uno dietro l’altro (metodo punta – coda) Prof. Giovanni Ianne

Proprietà della somma Prop. commutativa: a + b = b + a Prop. associativa: (a + b) + c = a + (b + c) Elemento neutro: a + 0 = a In particolare dalla proprietà commutativa discende una definizione alternativa della somma (o risultante) di due vettori ossia la regola del parallelogramma. Prof. Giovanni Ianne

Regola della poligonale Prof. Giovanni Ianne

Differenza tra due vettori Definizione La differenza a-b di due vettori è la somma del vettore a con l'opposto del vettore b ossia a - b = a + (- b) Prof. Giovanni Ianne

I vettori nel piano HELP MATEMATICA B B’’ φ A A’’ O B’ x modulo di v = lunghezza del segmento AB la direzione di v è definita dall’angolo φ componente vx = lunghezza di A’B’ componente vy = lunghezza di A’’B’’ Prof. Giovanni Ianne

Teoremi sui triangoli rettangoli Prof. Giovanni Ianne

Versori   Prof. Giovanni Ianne

Rappresentazione cartesiana   Prof. Giovanni Ianne

Somma di vettori   Prof. Giovanni Ianne

Vettori nello spazio La direzione di v risulta definita dagli angoli θ e φ Prof. Giovanni Ianne

Prodotto scalare     a b α acosα bcosα Prof. Giovanni Ianne

Prodotto scalare in componenti cartesiane Tenendo conto del fatto che i versori degli assi cartesiani sono a due a due perpendicolari fra loro, si ha che: Di conseguenza, esprimendo i vettori in termini delle loro componenti cartesiane, si ha: Caso particolare: b = a Prof. Giovanni Ianne

Prodotto vettoriale   a b c θ Prof. Giovanni Ianne

La regola della mano destra Prima formulazione Si dispone il pollice lungo il primo vettore Si dispone l’indice lungo il secondo vettore Il verso del medio individua il verso del prodotto vettoriale Prof. Giovanni Ianne

Regola della mano destra Seconda formulazione Si chiude a pugno la mano destra mantenendo sollevato il pollice Le dita chiuse a pugno devono indicare il verso in cui il primo vettore deve ruotare per sovrapporsi al secondo in modo che l’angolo θ di rotazione sia minore di 180° Il verso del pollice individua il verso del prodotto vettori Prof. Giovanni Ianne

Proprietà del prodotto vettoriale Il modulo del prodotto vettoriale è pari all’area del parallelogramma individuato dai due vettori Il prodotto vettoriale è nullo se i due vettori sono paralleli (θ=0) Il prodotto vettoriale gode della proprietà anticommutativa: Prof. Giovanni Ianne

Prodotto vettoriale in componenti cartesiane Tenendo conto che i versori degli assi cartesiani sono a due a due perpendicolari fra loro, ed applicando la regola della mano destra, si hanno le seguenti relazioni: Prof. Giovanni Ianne

HELP MATEMATICA Prodotto vettoriale Pertanto, esprimendo i vettori in termini delle loro componenti cartesiane, si ha che: Prof. Giovanni Ianne

Determinante di una matrice Regola di Sarrus Regola di Laplace Il determinante di una matrice 2 × 2 è pari a Il determinante di una matrice 3 × 3 è pari a Prof. Giovanni Ianne

Esempi e applicazioni:   Prof. Giovanni Ianne

Applicazione Il modulo del prodotto vettoriale è numericamente uguale all’area del parallelogramma individuato dai due vettori e le parallele che passano per gli estremi. Consideriamo la seguente figura che mostra due vettori che hanno la stessa origine e le parallele per essi. L’ area di questo parallelogrammo si calcola moltiplicando la base (B) per l’ altezza (Asenθ): Area=BAsenθ Prof. Giovanni Ianne