1 PRINCIPALI LEGGI DI RIFERIMENTO SULLA TUTELA DELL'AMBIENTE “Testi fondamentali” Costituzione: art. 9 (tutela del paesaggio) La Repubblica promuove lo.

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1 PRINCIPALI LEGGI DI RIFERIMENTO SULLA TUTELA DELL'AMBIENTE “Testi fondamentali” Costituzione: art. 9 (tutela del paesaggio) La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. art. 32 (tutela della salute) La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti... D.P.R. 203/88 : Emissioni in atmosfera D.Lgs. 22/97 : Gestione rifiuti e imballaggi D.Lgs. 152/99 : “Testo unico” sulle acque...ma dietro e al contorno c'è molto di più!

2 ALTRE LEGGI DI RIFERIMENTO SULLA TUTELA DELL'AMBIENTE Emissioni in atmosfera: DM 12/07/90 (limiti emissione) DPR 25/07/91(classificaz. attività)...DM 44/03 (sostanze organiche volatili) Gestione rifiuti: DM 145 e 148/98 (registri e formulari) DM 05/02/98 e 161/02 (recupero semplif.) DM 471/99 (bonifica siti inquinati D.Lgs. 99/92 (utilizzo fanghi in agricoltura) Tutela delle acque: L. 36/94 (risorsa idrica) L. 183/89 (dissesto idrogeologico) D.Lgs. 31/01 (acque consumo umano) Tutela “integrata” dell'ambiente: D.Lgs. 372/99 (IPPC) DPR 12/04/96 (VIA) ma non è finita qua... anche le Regioni legiferano...

3 Disposizioni Regionali (tutela acque) Limitandosi ai principali provvedimenti regionali che coinvolgono il ciclo delle acque, vale la pena citare: L.R. 33/85: è la legge “quadro” a livello regionale sulla tutela dell'ambiente, classifica gli impianti e stabilisce gli strumenti di pianificazione tra cui il P.R.R.A.: piano regionale di risanamento delle acque, approvato nel 1989 L.R. 5/98: istituisce gli ambiti territoriali ottimali (A.T.O.) Problema: la legge quadro è anteriore a tutte le principali norme nazionali >>> contraddizioni e confusioni nella terminologia utilizzata in attesa di un nuovo testo unico... occupiamoci della sola normativa nazionale.

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5 L. 36/94 CAPO I - PRINCIPI GENERALI CAPO II - SERVIZIO IDRICO INTEGRATO CAPO III - VIGILANZA, CONTROLLI E PARTECIPAZIONE CAPO IV - USI PRODUTTIVI DELLE RISORSE IDRICHE CAPO V - DISPOSIZIONI FINALI E TRANSITORIE

6 L. 36/94 Art. 1. Tutela e uso delle risorse idriche Tutte le acque superficiali e sotterranee..., sono pubbliche e costituiscono una risorsa che è salvaguardata ed utilizzata secondo criteri di solidarietà. 2. Qualsiasi uso delle acque è effettuato salvaguardando le aspettative ed i diritti delle generazioni future a fruire di un integro patrimonio ambientale. 3. Gli usi delle acque sono indirizzati al risparmio e al rinnovo delle risorse per non pregiudicare il patrimonio idrico, la vivibilità dell'ambiente, l'agricoltura, la fauna e la flora acquatiche, i processi geomorfologici e gli equilibri idrologici. 4. Le acque termali, minerali e per uso geotermico sono disciplinate da leggi speciali.

7 L. 36/94 Art. 2. Usi delle acque L'uso dell'acqua per il consumo umano è prioritario rispetto agli altri usi del medesimo corpo idrico superficiale o sotterraneo. Gli altri usi sono ammessi quando la risorsa è sufficiente e a condizione che non ledano la qualità dell'acqua per il consumo umano.... Art. 3. Equilibrio del bilancio idrico. - L'Autorità di bacino competente definisce ed aggiorna periodicamente il bilancio idrico per assicurare l'equilibrio fra le disponibilità di risorse ed i fabbisogni per i diversi usi... e adotta le misure per la pianificazione dell'economia idrica in funzione degli usi cui sono destinate le risorse. Nei bacini idrografici caratterizzati da consistenti prelievi o da trasferimenti... le derivazioni sono regolate in modo da garantire il livello di deflusso necessario alla vita negli alvei sottesi e tale da non danneggiare gli equilibri degli ecosistemi interessati.

8 L. 36/94 Art. 8. Organizzazione territoriale del servizio idrico integrato. 1. I servizi idrici sono riorganizzati sulla base di ambiti territoriali ottimali delimitati secondo i seguenti criteri: a) rispetto dell'unità del bacino idrografico o del sub-bacino... b) superamento della frammentazione delle gestioni; c) conseguimento di adeguate dimensioni gestionali, definite sulla base di parametri fisici, demografici, tecnici e sulla base delle ripartizioni politico-amministrative. 2. Le regioni, sentite le province interessate...provvedono alla delimitazione degli ambiti territoriali ottimali (tenendo conto di quanto previsto dalle Autorità di Bacino previste dalla legge sul dissesto idrogeologico, L.183/89).

9 L. 36/94 Art. 9. Disciplina della gestione del servizio idrico integrato. - I comuni e le province di ciascun ambito territoriale ottimale...organizzano il servizio idrico integrato …...provvedono alla gestione del servizio idrico integrato … anche con una pluralità di soggetti e di forme (per salvaguardare le forme e le capacità gestionali degli organismi esistenti che rispondono a criteri di efficienza, di efficacia e di economicità Art. 10. Gestioni esistenti Le aziende speciali...esistenti … continuano a gestire i servizi loro affidati fino alla organizzazione del servizio idrico integrato... Le aziende speciali..., ove ne sia deliberato lo scioglimento, confluiscono nel soggetto gestore del servizio idrico integrato, secondo le modalità e le forme stabilite nella convenzione...

10 L. 36/94 Art. 26. Controlli Per assicurare la fornitura di acqua di buona qualità e per il controllo degli scarichi nei corpi ricettori, ciascun gestore di servizio idrico si dota di un adeguato servizio di controllo territoriale e di un laboratorio di analisi per i controlli di qualità delle acque alla presa, nelle reti di adduzione e di distribuzione, nei potabilizzatori e nei depuratori... Restano ferme le competenze amministrative e le funzioni di controllo sulla qualità delle acque e sugli scarichi nei corpi idrici stabilite dalla normativa vigente Coloro che si approvvigionano in tutto o in parte di acqua da fonti diverse dal pubblico acquedotto sono tenuti a denunciare al soggetto gestore del servizio idrico il quantitativo prelevato …

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12 TITOLO I - PRINCIPI GENERALI E COMPETENZE TITOLO II - OBIETTIVI DI QUALITÀ Capo I - Obiettivo di qualità ambientale e obiettivo di qualità per specifica destinazione (a.potabile, a. balneazione, a. per molluschi, a. per pesci). TITOLO III - TUTELA DEI CORPI IDRICI E DISCIPLINA DEGLI SCARICHI Capo I - Aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall'inquinamento e di risanamento. Capo II - Tutela quantitativa della risorsa e risparmio idrico. Art Pianificazione del bilancio idrico. Art Modifiche al R.D. 1775/33(utilizzo idroelettrico). Art Acque minerali naturali e di sorgenti. Art Risparmio idrico. Art Riutilizzo dell'acqua.

13 TITOLO III - TUTELA DEI CORPI IDRICI E DISCIPLINA DEGLI SCARICHI Capo III - Tutela qualitativa della risorsa: disciplina degli scarichi. Capo IV - Ulteriori misure per la tutela dei corpi idrici. TITOLO IV - STRUMENTI DI TUTELA. Capo I - Piani di tutela delle acque. Capo II - Autorizzazione agli scarichi. Capo III - Controllo degli scarichi. TITOLO V - SANZIONI Amministrative per superamento limiti Penali per scarichi non autorizzati TITOLO VI - DISPOSIZIONI FINALI Abrogata (tra le altre) la Legge Merli (L. 319/76)

14 D.Lgs. 152/99 Art.2: a) "abitante equivalente": il carico organico biodegradabile avente una richiesta biochimica di ossigeno a 5 giorni (BOD5) pari a 60 grammi di ossigeno al giorno; g) "acque reflue domestiche":... provenienti da insediamenti di tipo residenziale e da servizi e derivanti prevalentemente dal metabolismo umano e da attività domestiche; h) "acque reflue industriali":... scaricate da edifici od installazioni in cui si svolgono attività commerciali o di produzione di beni, diverse dalle domestiche e dalle meteoriche di dilavamento; i) "acque reflue urbane":... domestiche o il miscuglio di domestiche, industriali, o meteoriche di dilavamento convogliate in reti fognarie, anche separate, e provenienti da agglomerato;

15 D.Lgs. 152/99 Art.2: o) "autorità d'ambito": la forma di cooperazione tra comuni e provincie ai sensi della legge 5 gennaio 1994, n. 36; o-bis) "gestore del servizio idrico integrato": il soggetto che in base alla convenzione di cui all'articolo 11 della legge 5 gennaio 1994,, gestisce i servizi idrici integrati e, soltanto fino alla piena operatività del servizio idrico integrato, il gestore esistente del servizio pubblico; t) "eutrofizzazione": arricchimento delle acque in nutrienti, in particolare modo di composti dell'azoto ovvero del fosforo, che provoca una proliferazione delle alghe e di forme superiori di vita vegetale, producendo un'indesiderata perturbazione dell'equilibrio degli organismi presenti nell'acqua e della qualità delle acque interessate; bb) "scarico": qualsiasi immissione diretta tramite condotta di acque reflue liquide, semiliquide e comunque convogliabili nelle acque superficiali, sul suolo, nel sottosuolo e in rete fognaria…

16 D.Lgs. 152/99 Art.2: z) "inquinamento": lo scarico... di sostanze o di energia che possano mettere in pericolo la salute umana, nuocere alle risorse viventi e al sistema ecologico idrico, compromettere le attrattive o ostacolare altri usi legittimi delle acque; ee) "trattamento primario": il trattamento delle acque reflue urbane mediante un processo fisico ovvero chimico … finalizzato alla riduzione del BOD5 (> 20%) e dei solidi sospesi totali (>50%); ff) "trattamento secondario": il trattamento delle acque reflue urbane mediante un processo che in genere comporta il trattamento biologico... hh) "valore limite di emissione": limite di accettabilità di una sostanza inquinante contenuta in uno scarico, misurata in concentrazione...

17 Art Criteri generali della disciplina degli scarichi. Gli scarichi: sono disciplinati in funzione del rispetto degli obiettivi di qualità dei corpi idrici devono rispettare i valori limite di emissione (all. 5) devono essere accessibili per il campionamento da parte dell'autorità competente per il controllo (subito a monte del punto di immissione) I valori limite di emissione non possono in alcun caso essere conseguiti mediante diluizione con acque prelevate esclusivamente allo scopo sono assimilate alle acque reflue domestiche le acque reflue aventi caratteristiche qualitative equivalenti a quelle domestiche e indicate dalla normativa regionale.

18 Art Scarichi sul suolo. E' vietato lo scarico sul suolo o negli strati superficiali del sottosuolo fatta eccezione: a) per i fabbricati isolati con scarichi domestici b) per gli scaricatori di piena a servizio delle reti fognarie; c) per gli scarichi di acque reflue urbane e industriali per i quali sia accertata l'impossibilità tecnica o l'eccessiva onerosità a fronte dei benefici ambientali conseguibili, a recapitare in corpi idrici superficiali... d) per gli scarichi di acque provenienti dalla lavorazione di rocce... e) Per gli scarichi di acque meteoriche convogliate in reti fognarie separate....gli scarichi sul suolo esistenti alla data di entrata in vigore del D.Lgs.152/99, devono, entro il 31/12/03, essere convogliati in corpi idrici superficiali, in reti fognarie ovvero destinati al riutilizzo

19 Art Scarichi nel sottosuolo e nelle acque sotterranee. E' vietato lo scarico diretto nelle acque sotterranee e nel sottosuolo (salvo esplicita e specifica autorizzazione in deroga)... gli scarichi nel sottosuolo e nelle acque sotterranee, esistenti e debitamente autorizzati alla data di entrata in vigore del D.Lgs. 152/99, devono essere convogliati in corpi idrici superficiali ovvero destinati, ove possibile, al riciclo, al riutilizzo o all'utilizzazione agronomica entro tre anni dalla data di entrata in vigore del presente decreto Art Scarichi in acque superficiali. Gli scarichi di acque reflue in acque superficiali devono rispettare i valori-limite di emissione fissati (art. 28, c.1 e 2) in funzione del perseguimento degli obiettivi di qualità.

20 Art Scarichi in reti fognarie. gli scarichi di acque reflue industriali che recapitano in reti fognarie sono sottoposti alle norme tecniche, alle prescrizioni regolamentari e ai valori-limite adottati dal gestore del servizio idrico integrato e approvati dall'amministrazione pubblica responsabile in base alle caratteristiche dell'impianto gli scarichi di acque reflue domestiche che recapitano in reti fognarie sono sempre ammessi purché osservino i regolamenti emanati dal gestore del servizio idrico integrato non è ammesso lo smaltimento dei rifiuti anche se triturati, in fognatura.

21 Art Scarichi di sostanze pericolose riguardano gli stabilimenti con produzione, trasformazione o utilizzo di sostanze di cui alle tabelle 3/A e 5 dell'allegato 5 e nei cui scarichi sia accertata la presenza di tali sostanze in quantità o concentrazioni superiori ai limiti di rilevabilità... … l'autorità competente in sede di rilascio dell'autorizzazione può fissare... valori-limite di emissione più restrittivi …, stabilire la quantità massima della sostanza (unità di peso per materia prima o per unità di prodotto) richiedere che gli scarichi parziali siano tenuti separati dallo scarico generale e disciplinati come rifiuti … il punto di misurazione dello scarico è subito dopo l'uscita dallo stabilimento o dall'impianto di trattamento che serve lo stabilimento medesimo.

22 Art Trattamento di rifiuti presso impianti di trattamento delle acque reflue urbane. In via generale è vietato l'utilizzo degli impianti di trattamento di acque reflue urbane per lo smaltimento di rifiuti… salvo le seguenti eccezioni: autorizzati dalle autorità competenti in materia di gestione dei rifiuti, In relazione a particolari esigenze in nei limiti della capacità residua di trattamento dell’impianto se si tratta di rifiuti liquidi compatibili con il processo di depurazione.

23 Art Trattamento di rifiuti presso impianti di trattamento delle acque reflue urbane....continua Il gestore del servizio idrico è comunque autorizzato previa comunicazione all'autorità (deputata al rilascio delle autorizzazioni allo scarico) in impianti con caratteristiche e capacità depurative adeguate nel rispetto dei limiti allo scarico con provenienze dallo stesso ambito ottimale: a) rifiuti costituiti da acque reflue che rispettino i valori limite stabiliti per lo scarico in fognatura; b) rifiuti costituiti dal materiale proveniente dalla manutenzione ordinaria di sistemi di trattamento di acque reflue domestiche... c) materiali derivanti dalla manutenzione ordinaria della rete fognaria nonché quelli derivanti da altri impianti di trattamento delle acque reflue urbane, nei quali l'ulteriore trattamento dei medesimi risulti tecnicamente o economicamente irrealizzabile.

24 Art. 45 Tutti gli scarichi devono essere preventivamente autorizzati. l'autorizzazione è rilasciata al titolare dell'attività la domanda di autorizzazione è presentata alla provincia ovvero al comune se lo scarico è in pubblica fognatura l'autorizzazione è valida per quattro anni dal momento del rilascio. Un anno prima della scadenza ne deve essere chiesto il rinnovo. l'autorizzazione contiene le ulteriori prescrizioni tecniche affinchè gli scarichi non siano di pregiudizio per il corpo ricettore, per la salute pubblica e l'ambiente. tutte le spese (rilievi, accertamenti, controlli, sopralluoghi) sono a carico del richiedente.

25 Art Fanghi derivanti dal trattamento delle acque reflue. 1. Ferma restando la disciplina di cui al D.Lgs. 99/92, i fanghi derivanti dal trattamento delle acque reflue sono sottoposti alla disciplina dei rifiuti. I fanghi devono essere riutilizzati ogni qualvolta ciò risulti appropriato. 2. E' comunque vietato lo smaltimento dei fanghi nelle acque superficiali dolci e salmastre. 3. Lo smaltimento dei fanghi nelle acque marine mediante immersione da nave, scarico attraverso condotte ovvero altri mezzi è autorizzato ai sensi dell'articolo 18, comma 2, lettera p- bis) del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22 e deve comunque cessare entro il Fino a tale data le quantità totali di materie tossiche, persistenti ovvero bioaccumulabili, devono essere progressivamente ridotte. In ogni caso le modalità di smaltimento devono rendere minimo l'impatto negativo sull'ambiente.

26 Art Soggetti tenuti al controllo. 1. L'autorità competente effettua il controllo degli scarichi sulla base di un programma che assicuri un periodico, diffuso, effettivo ed imparziale sistema di controlli preventivi e successivi. 2. Fermo restando quanto stabilito al comma 1, per gli scarichi in pubblica fognatura l'ente gestore... organizza un adeguato servizio di controllo secondo le modalità previste nella convenzione di gestione. Art Accessi ed ispezioni. 1. Il soggetto incaricato del controllo è autorizzato a effettuare le ispezioni, i controlli e i prelievi necessari all'accertamento del rispetto dei valori limite di emissione, delle prescrizioni contenute nei provvedimenti autorizzatori o regolamentari e delle condizioni che danno luogo alla formazione degli scarichi. Il titolare dello scarico è tenuto a fornire le informazioni richieste e a consentire l'accesso ai luoghi dai quali origina lo scarico.

27 ALLEGATO 5 Tabella 1 Limiti i emissione per gli impianti di acque reflue urbane. Potenzialità impianto in A.E. (abitanti equivalenti) > Parametri Conc. % riduz. Conc.% riduz. BOD5(mg/L) < <25 80 COD (mg/L) < < Solidi Sospesi (mg/L)<35 90 <35 90 NB: è consentito il superamento dei parametri (limitato ad una certa entità), in misura proporzionale al numero di campioni previsti (ad esempio 1 superamento su 4-7 campioni; 25 superamenti su campioni).

28 ALLEGATO 5 Tabella 3

29 ALLEGATO 5 Tabella 3

30 ALCUNI DECRETI ATTUATIVI DEL “TESTO UNICO” D.M. 18/09/02: Modalita' di informazione sullo stato di qualita' delle acque (ART.3) D.M. 185/03: Regolamento recante norme tecniche per il riutilizzo delle acque reflue. D.M. 19/08/03:Modalita' di trasmissione delle informazioni sullo stato di qualita' dei corpi idrici e sulla classificazione delle acque. D.M. 367/03: Regolamento concernente la fissazione di standard di qualita' nell'ambiente acquatico per le sostanze pericolose...